Cuba si prepara alle celebrazioni del Primo Maggio

I collettivi operai di tutta Cuba si stanno preparando a celebrare la Giornata Internazionale dei Lavoratori il prossimo Primo Maggio. L’articolo che segue tratta degli impegni per celebrare la data a Ciego de Avila, Mayabeque e Santiago de Cuba.

In tutte le cause giuste, Cuba dalla parte giusta

La greca Georgia Kalampoka è venuta con la figlia Alejandra Valoi a partecipare alle attività del Primo Maggio a Cuba, e per entrambe è un sogno che si realizza.

Le due fanno parte della 17ª Brigata internazionale di volontariato e solidarietà del Primo Maggio, che fino al 3 maggio riunisce circa 300 persone provenienti da 24 Paesi per celebrare la Giornata internazionale dei lavoratori.

“Mi interessano i dettagli delle avversità affrontate dai cubani a causa del duro blocco”, ha rivelato Georgia, che ha espresso il desiderio di trasmettere le sue esperienze ai compagni del Partito Comunista, in un evento speciale che organizzeranno e in articoli che pubblicheranno.

“Vogliamo coordinare un gruppo per tutti i brigatisti del mondo che hanno partecipato alla brigata del Primo Maggio, in modo da poter elaborare insieme i modi per continuare la solidarietà”, ha spiegato.

La figlia Alejandra vuole approfondire la conoscenza del progetto Tarea Vida, per la cura e la protezione dell’ambiente, perché lei, come veterinaria, si dedica allo studio e alla conservazione della fauna selvatica.

“Ad Atene ho assistito alla proiezione di un documentario sul progetto Tarea Vida e ho apprezzato molto la politica governativa attuata a Cuba per mitigare le conseguenze dei disastri naturali, dei cambiamenti climatici e dell’effetto serra”, ha detto.

L’autrice ha commentato di avere esperienza di lavoro in Costa Rica, Inghilterra e Grecia e afferma che il problema più grande per la conservazione della fauna selvatica è la privatizzazione dei terreni e l’insediamento di aziende per lo sfruttamento delle risorse naturali.

Per lei, le questioni ecologiche sono portate avanti da persone di buona volontà interessate alla protezione della natura, sulla base di progetti di ricerca sponsorizzati da varie accademie, con finanziamenti e risorse che “non sono mai sufficienti e sono limitati nel tempo”.

Come nella maggior parte delle cause giuste, anche Cuba è un esempio di cura della natura, riconoscono, e ammettono che questo è lo spirito che li ha spinti a venire, oltre a confermare, in prima persona, e a condividere, tutto l’entusiasmo dei lavoratori che ogni 1° maggio scendono nelle strade del Paese.

Fonte: Cubainformación

Traduzione: italiacuba.it


Cuba è una luce per un mondo possibile e differente

 

29 apr. – La statunitense María Alejandra Rincón ha motivi sufficienti per accompagnare i cubani nella prossima marcia operaia del 1º Maggio e, con loro, mostrare il suo appoggio alla Rivoluzione.

È nata a Cúcuta, in Colombia, ma vive in Charlottesville, Virginia, USA, realizza funzioni di lavoratrice sociale e la sua maggior passione è stata dedicarsi alle cause solidali in difesa del popolo dell’Isola.

L’anno scorso con altre due compagne (una di loro  Gail Walker, direttrice esecutiva della Fondazione Inter religiosa per l’Organizzazione Comunitaria (ifco-Pastores por la Paz), hanno visitato i congressisti e i senatori del suo paese, per offrire informazioni sui danni del genocidio del blocco economico, commerciale e finanziario contro l’Isola grande delle Antille.

«Siamo andate nell’ufficio del senatore Bob Menéndez, perché sapevamo che si occupava delle relazioni internazionali e che rappresenta il Partito Democratico (lo stesso di Barack Obama e Joe Biden).

Per la sua origine cubana pensavamo che si sarebbe sensibilizzato con il tema.

«I lavoratori del suo ufficio non ci hanno lasciato passare e ci hanno dato  innumerevoli scuse per far si che ce ne andassimo.

Ma noi abbiamo risposto che era un nostro diritto essere ascoltate come cittadine che pagano le tasse, perché questi funzionari pubblici ricevano i loro alti salari. Abbiamo deciso d’aspettarlo.

«A questo punto hanno chiamato la polizia che ci ha detenuto per varie ore. Ci hanno interrogato lungamente, ci hanno preso le impronte digitali, fatto fotografie e volevano denunciarci come delinquenti comuni», ha spiegato l’attivista.

María Alejandra Rincón afferma che coloro che difendono la solidarietà con Cuba negli USA vengono trattati come criminali e questo avviene anche quando qualsiasi statunitense ritorna nel suo paese dopo una visita all’Isola dei Caraibi.

«Gli ufficiali d’emigrazione ti fanno  domande assurde, perquisiscono i bagagli e sequestrano  cellulari e Laptop, solo perché arrivi dal territorio cubano».

Indubbiamente niente ha inciso sulla sua affezione per Cuba.

«Mi emoziona anche ascoltare il nome di quest’isola perché penso immediatamente alla bellezza dei cubani e alla loro dignità per difendere le cause giuste del mondo.

Io sento che Cuba è un grande esempio per costruire un mondo possibile e differente dall’esistente nell’attualità.

Questo ci dice che il socialismo funziona», sottolinea la giovane, che fa parte della XXX Brigata Che Guevara, che è venuta a celebrare a Cuba il prossimo Giorno Internazionale dei Lavoratori.

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