Gli Stati Uniti hanno apprezzato il lavoro delle autorità cubane nella battaglia contro il traffico di droga ed hanno mostrato soddisfazione per la cooperazione dell’Isola nel coordinamento delle azioni contro la diffusione di questo flagello.
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di Raùl Zibechi (*) http://ciptagarelli.jimdo.com/
Lo Stato si è trasformato in una istituzione criminale dove il narcotraffico e i politici si sono fusi per controllare la società. Uno Stato fallito che è stato costruito negli ultimi due decenni per evitare il peggior incubo delle élite: una seconda rivoluzione messicana.
“Vivi se li sono portati via e vivi li rivogliamo” grida Maria Ester Contreras, e venti pugni serrati sottolineano il suo grido sulla scalinata dell’Università Iberoamericana di Puebla, mentre riceve il premio Tata Vasco a nome del collettivo Forze Unite per i Nostri Desaparecidos in Messico (Fundem) per il suo lavoro contro le sparizioni forzate. La scena è straziante visto che i familiari, quasi tutti madri o sorelle, non possono trattenere pianti e lacrime ogni volta che parlano in pubblico nell’ XI Forum del Diritti Umani.