Una profezia sui BRICS? Hugo Chávez aveva ragione


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Correva l’anno 2006 quando l’allora presidente venezuelano Hugo Chavez in un suo discorso passato alla storia, in seno alla 61ª Assemblea Generale delle Nazioni Unite (ONU), denunciava l’imperialismo statunitense e il “diavolo” George Bush, allora presidente della nazione nordamericana e quindi rappresentante dell’imperialismo statunitense.

In quell’occasione, Chávez espresse al mondo le politiche di ingerenza del presidente George W. Bush con la frase “qui c’è odore di zolfo”.

“L’imperialismo statunitense, come dice qui Chomsky con profonda e meridiana chiarezza, sta facendo sforzi disperati per consolidare il suo sistema di dominio egemonico. Non possiamo permettere che questo accada, non possiamo permettere che la dittatura mondiale si installi, non possiamo permettere che la dittatura mondiale si consolidi”, affermava il Comandante Chávez nel suo discorso.

In modo storico e coraggioso, il Comandante denunciava l’egemonia degli Stati Uniti nei confronti dell’America e del mondo, un Paese guerrafondaio che nella sua storia, per volontà di dominio, ha riempito di miseria molte nazioni.

Anni dopo storico discorso, è ancora valido e ci incoraggia a continuare a denunciare i crimini contro l’umanità promossi dagli Stati Uniti.

A tal proposito, l’attivista tedesco Kim Dotcom ha dato ragione a Hugo Chávez, come riporta l’emittente RT. L’uomo d’affari ha recuperato il video dello storico discorso e ne ha sottolineato l’estrema attualità. In quell’occasione, Chávez annunciò che i Paesi sovrani e indipendenti dagli interessi statunitensi si sarebbero ribellati all’imperialismo USA per cambiare il modello di dominio imposto al mondo. In questo senso, Dotcom mette in relazione l’opinione del politico venezuelano con il nuovo ordine mondiale che si sta costruendo attraverso i BRICS.

“Hugo Chávez aveva ragione (…) il BRICS+ è emerso”, ha espresso Dotcom in un tweet in cui mostra un frammento del coraggioso discorso tenuto a New York dal leader latinoamericano, ricordato anche per la frase: “Ieri il Diavolo è venuto qui, ieri il Diavolo era qui, proprio in questo posto. C’è ancora puzza di zolfo!”, riferendosi all’allora presidente degli Stati Uniti, George Bush.

Chávez parlava della ribellione e dell’insurrezione dei Paesi che non erano proni ai voleri degli Stati Uniti e che erano a favore di un mondo multipolare, alla ricerca di un giusto equilibrio per l’umanità, che ponga fine al dominio di Washington e alla sua dipendenza dal dollaro.

“Ho l’impressione, signor dittatore imperialista, che lei vivrà il resto dei suoi giorni come un incubo, perché ovunque lei guardi, emergeremo noi, coloro che si sollevano contro l’imperialismo statunitense, coloro che gridano per la piena libertà del mondo, per l’uguaglianza dei popoli, per il rispetto della sovranità delle nazioni. Sì, ci chiamano estremisti, ma siamo insorti contro l’impero, siamo insorti contro il modello di dominio”, affermava Chavez dalla tribuna all’ONU.

Dopo aver pubblicato questo messaggio, Dotcom ha risposto al commento di un utente sulla crisi che il Venezuela ha affrontato nell’ultimo decennio, affermando che l’economia venezuelana “è stata distrutta da coloro a cui non piaceva ciò che i leader venezuelani avevano da dire sull’impero statunitense”.

“Hanno nazionalizzato tutto per sbarazzarsi delle multinazionali statunitensi che stavano rubando le vaste risorse naturali del Venezuela. Prendere una posizione di principio contro l’impero statunitense ha avuto un costo. Ma in un mondo multipolare il Venezuela può prosperare”.

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