Dagli USA più di 60 risoluzioni reclamano la fine del blocco

Il  Consiglio del Distretto di Columbia, a Washington, ha informato che  negli Stati Uniti, il cui Governo indurisce la sua politica d’assedio economico, commerciale e finanziario contro Cuba, la più lunga di un impero contro un paese, sono state approvate  67 risoluzioni che reclamano la fine di questa condotta ostile.


Le dichiarazioni approvate da municipi, legislature statali, consigli scolari, consigli operai, sindacati e altre organizzazioni, rivelano la coscienza, nel suolo statunitense, che togliere Cuba dalla lista degli Stati patrocinatori del terrorismo, e cominciare a normalizzare le relazioni, deve mobilitare la volontà del presidente Joe Biden.

La risoluzione Volontà del Consiglio sul Ristabilimento delle Relazioni cubane nordamericane del 2023 lo indica ed è stata  approvata dall’organo legislativo unicamerale del Distretto di Columbia, che chiama  «a prendere tutte le misure necessarie per porre fine a tutti gli aspetti del blocco imposto dagli USA», ha citato PL.

Inoltre l’agenzia ha posto in evidenza che con l’arrivo dell’amministrazione di Donald Trump sono adottate 243 sanzioni che includono restrizioni ai cubano americani che inviano rimesse alle famiglie o per affari  in Cuba.

E non solo è stato incrementato l’assedio criminale e arcaico, ma sono stati sovvertiti i passi avanti nel ristabilimento delle relazioni realizzarti con il governo di Barack Obama.


Risoluzione contro il blocco a Cuba nel Consiglio della capitale degli Stati Uniti

Il Consiglio della capitale degli Stati Uniti ha proposto una risoluzione che chiede la revoca del blocco di Cuba, una politica di lunga data che oggi, secondo il Consiglio, causa danni ingiustificati alla popolazione dell’isola.

Il sentimento della legislatura unicamerale del Distretto di Columbia è anche quello di rimuovere il Paese caraibico dalla lista degli Stati sponsor del terrorismo.

La proposta di risoluzione “Senso del Consiglio sul ripristino delle relazioni cubano-americane nel 2023″, ha ricordato che dal 1962 gli Stati Uniti hanno imposto il blocco economico, commerciale e finanziario a Cuba.

Ma nell’ultima fase dell’amministrazione di Barack Obama (2009-2017) si è cercato di ripristinare i legami tra i due Paesi con l’obiettivo di normalizzare le relazioni e promuovere gli interessi reciproci.

Tuttavia, con l’arrivo dell’amministrazione di Donald Trump (2017-2021), sono state successivamente adottate 243 nuove sanzioni, “comprese le restrizioni sui cubano-americani che inviano rimesse a famiglie e imprese a Cuba”, si sottolinea.

Il testo sottolinea che Trump, quasi alla fine del suo mandato nel gennaio 2021, “ha riportato Cuba nella lista degli Stati sponsor del terrorismo”.

Ha osservato che sotto l’attuale amministrazione di Joe Biden, alcune restrizioni ai viaggi sono state parzialmente rimosse, “ma molte limitazioni rimangono”.

“Un esempio dei danni che l’embargo (blocco) ha causato a Cuba è la carenza di attrezzature mediche vitali, e gli aiuti umanitari a seguito di eventi catastrofici, come gli uragani, sono spesso ostacolati da queste politiche dannose”, si legge nella risoluzione.

Gli Stati Uniti hanno il potere di migliorare sfide come queste eliminando la minaccia di sanzioni a terzi, il che dimostra l’extraterritorialità del blocco, come Cuba ha ripetutamente denunciato.

Allo stesso tempo, Cuba non ha accesso a molti servizi tecnologici, poiché alcune applicazioni per smartphone, reti e servizi online sono inaccessibili dall’isola.

Finora l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha votato 30 volte per condannare il blocco, e l’ultima volta solo gli Stati Uniti e Israele hanno votato contro la risoluzione, in netto contrasto con i 185 Paesi favorevoli.

Negli Stati Uniti, i consigli comunali, le legislature statali, i consigli scolastici, i consigli del lavoro, i sindacati e altre organizzazioni hanno approvato circa 67 risoluzioni che sollecitano la fine dell’assedio unilaterale, si legge nel documento.

Questi pronunciamenti chiedono anche di incoraggiare la cooperazione scientifica e di fare pressione sul governo federale affinché rimuova Cuba dalla lista degli Stati sponsor del terrorismo.

“Il potere spetta al Presidente Biden per rimuovere Cuba dalla lista e iniziare a normalizzare le relazioni tra i nostri Paesi”, si sottolinea.

In questo senso, il Consiglio ha ritenuto che Biden e il Congresso “debbano prendere tutte le misure necessarie per porre fine a tutti gli aspetti del blocco imposto dagli Stati Uniti contro Cuba” e rimuoverla “dalla lista degli Sponsor di Stato del terrorismo a causa del danno ingiusto che provoca al popolo cubano”.

Fonte: Cuba en Resumen

Traduzione: italiacuba.it

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