La storia non raccontata degli operatori Toque, le ragioni per raccontarla

Qualche giorno fa vi abbiamo fornito alcuni dettagli sull’operazione di inflazione indotta dell’economia cubana utilizzando la piattaforma el Toque ideata negli USA. Oggi vogliamo condividere con voi ulteriori elementi su questo tema.

Il tasso di cambio pubblicato quotidianamente da el Toque è una manipolazione grossolana della scala monetaria per influenzare l’aumento dei prezzi, che ha un’influenza negativa sul PIL di Cuba.

Potrebbe sembrare che si tratti di una “crociata infondata” da parte di questi media, ma stanno cercando di fare a Cuba la stessa cosa che fecero il Venezuela o il Cile nel 1970: “il nemico non agisce frontalmente ma attraverso diverse organizzazioni (think tank, gruppi di pressione, organizzazioni imprenditoriali nazionali e lobby finanziarie) per promuovere processi di destabilizzazione economica senza correre maggiori rischi diretti”, si legge in un articolo de La Iguana.

Se finora non è stato loro chiaro cosa stanno facendo, possiamo spiegarglielo noi: deprezzare il peso cubano e questo provoca “un aumento dei costi di importazione, provocando uno shock dell’offerta nell’economia, caratterizzato da una diminuzione dell’offerta aggregata che si riflette in due effetti, da un lato un aumento dei prezzi generali e dall’altro una diminuzione della produzione nazionale, in altre parole, la stagflazione”, come spiega l’economista venezuelana Pascualina Curcio Curcio.

Come hanno fatto con Dólar Today in Venezuela, il governo statunitense finanzia “segretamente” el Toque e gioca a “patata bollente” con il prezzo del dollaro nel mercato informale. Ma chi è la mente dietro Dolar Blue🇦🇷, Dolar Today e el Toque?

Steve H. Hanke è un economista americano e professore di economia applicata e cambi presso la Johns Hopkins University di Baltimora, Maryland. Attualmente è consulente di Javier Milei. È noto per il suo lavoro di riformatore valutario nei Paesi dei mercati emergenti ed è stato consigliere economico del Presidente Ronald Reagan (1981); è stato inoltre consigliere dei capi di Stato di Bulgaria (1990), Albania (1990), Bosnia-Erzegovina (1991), Estonia (1992), Indonesia (1997), Ecuador (1995), Montenegro (1999), Kazakistan, Emirati Arabi Uniti, Giamaica, tra gli altri.

Nel maggio 2023, il candidato alle primarie del Copei Roberto Enriquez ha annunciato di aver nominato il professor Steve H. Hanke come suo principale consigliere economico, perché avrebbe la “formula magica” per risollevare l’economia venezuelana in modo rapido e solido. Applicherà la stessa formula a Cuba? Il tasso di cambio del toque e l’iperinflazione dell’economia cubana ne faranno parte?

Hanke è noto come il “dottore del denaro” e attualmente è redattore del Cato Journal. Si tratta di una pubblicazione del Cato Institute, un think tank di piani neoliberali e una fabbrica di quadri generazionali, che rappresenta gli interessi dell’oligarchia Koch; originaria di Wichita, uno stato del Kansas negli Stati Uniti, è una delle più grandi corporazioni del mondo ed è stata accusata di essere uno dei principali esecutori della guerra economica contro il Venezuela.

I legami dei fratelli Koch con i politici statunitensi sono più che provati, come il loro sostegno tra il 2014 e il 2016 a Mike Pence con i fondi della campagna elettorale. Il cognome Koch negli Stati Uniti ha una lunga storia nel mondo degli affari, ma anche in politica, in quanto tende a investire in politici del Partito Repubblicano che si allineano con i loro interessi energetici e finanziari in tutta l’America Latina.

È quindi una semplice coincidenza che la Toque abbia un’agenzia di “creazione” con il nome di Catao Estudio?

È evidente che i burattinai che tirano i fili legati a el Toque cercano di accelerare l’ascesa artificiale del dollaro per arrivare all’11 luglio 2024 con un tasso di cambio informale di circa 480-500 pesos per il dollaro. Se ciò accadesse, le conseguenze per l’economia cubana sarebbero disastrose e per i centri studi delle agenzie di intelligence USA ciò creerebbe le condizioni ideali per un’esplosione sociale a Cuba.

Ma i cubani, che non sono stupidi di fronte a nulla, si sono resi conto delle manipolazioni di El Toque e non solo perché questo mezzo di comunicazione disinforma la popolazione, come si cerca disperatamente di far credere.

Sembra che non siamo gli unici ad essere stanchi della manipolazione dell’economia cubana da parte di El Toque: qualche giorno fa un utente di un gruppo Facebook ha chiesto la fine di questo “media indipendente”. Ci siamo occupati di analizzare gli oltre 900 commenti generati dalla pubblicazione utilizzando l’intelligenza artificiale.

Mentre alcuni sono favorevoli a El Toque e sembrano apprezzarne la funzione di fonte di informazione sui tassi di cambio, la stragrande maggioranza esprime preoccupazione per la sua influenza sull’economia e sull’iperinflazione dei prezzi. Alcuni dichiarano esplicitamente di considerarlo una manipolazione dei tassi di cambio a proprio vantaggio e alcuni utenti chiedono addirittura la rimozione o il blocco del sito.

Anche se per alcuni può sembrare che il nostro discorso sia più che banale e che si tratti di giustificazioni, il sole non si può coprire con un dito, El Toque è un elemento di facciata per la guerra economica che il governo USA conduce da più di sei decenni contro il popolo cubano. Non possiamo mai dimenticare che la loro strategia è quella di farci morire di fame, perché nella guerra delle coscienze e degli ideali sanno di non poter vincere, perché i nostri principi non sono negoziabili o in vendita.

Da questo mezzo non ci stancheremo mai di alzare la voce e di denunciare le azioni di destabilizzazione orchestrate dai nostri nemici, perché se il popolo cubano è ben informato non potranno manipolarci, piegarci.

Fonte: http://razonesdecuba.cu/la-historia-no-contada-detras-de…/

Traduzione: www.italiacuba.it


 

22.05.24 – La piattaforma Razones di Cuba specializzata per smascherare le aggressioni contro l’Isola, ha appena denunciato la manipolazione della scala monetaria per incidere sull’aumento dei prezzi che indica la piattaforma El Toque con il suo tasso di cambio quotidiano, influisce negativamente sul PIL di Cuba.

In una pubblicazione intitolata La storia non raccontata dietro gli operatori di El Toque. Ragioni per raccontarla, segnalano che il media tenta di fare in Cuba quello che ha fatto in Venezuela o in Cile nel 1970, quando il nemico non agiva frontalmente, ma attraverso distinte organizzazioni (container di pensiero, gruppi di pressione, organizzazioni d’imprese nazionali e lobbies finanziarie ) per promuovere processi di destabilizzazione economica senza assumere rischi maggiori diretti, come sostiene un articolo del media venezuelano La Iguana.

La svalutazione del peso cubano che El Toque cerca di potenziare fa sì, secondo l’economista venezuelana Pascualina Curcio Curcio, che «i costi dell’importazione si elevano provocando uno shock dell’offerta nell’ economia, caratterizzato dalla diminuzione dell’offerta aggregata che si riflette in due effetti. Da una parte l’aumento dei prezzi generali e dall’altra la diminuzione della produzione nazionale, ossia genera una stagflazione».

Come ha fatto con Dólar Today in Venezuela, il Governo degli Stati Uniti finanzia «segretamente» El Toque, e giocano alla “patata bollente” con il prezzo del dollaro nel mercato informale, indica Razones de Cuba.

La piattaforma presenta, come la mente dietro a Dolar Blue, Dolar Today e El Toque, Steve H. Hanke, economista statunitense e professore d’economia applicata e divise nell’ Università Johns Hopkins, a Baltimore, Maryland.

Hanke, attualmente, è assessore di Javier Milei, e questo da solo spiega già molto di quello che accade in Argentina.

Inoltre è conosciuto per il suo lavoro come riformatore di divise in paesi con mercati emergenti ed è stato consigliere economico del presidente Ronald Reagan (1981). È stato assessore di Capi di Stato della Bulgaria (1990), Albania (1990), Bosnia e Erzegovina (1991), Estonia (1992), Indonesia (1997), Ecuador (1995), Montenegro (1999), Kazakistan, Emirati Arabi Uniti e Giamaica.

Quest’uomo è anche conosciuto per le sue conoscenze e le esperienze come « il dottors del denaro» e, di fatto, nel maggio del 2023 il candidato alle primarie per Copei, Roberto Enríquez, aveva annunciato d’averlo designato come suo assessore economico principale soprattutto per la sua «formula magica» per recuperare l’economia venezuelana in forma rapida e solidamente.

L’applicazione, come parte della guerra economica contro il Venezuela, di strategie finanziarie simili a quelle che usano ora Cuba come bersaglio, è un fenomeno che non deve ignorare la società dell’Isola e che in conseguenza merita d’essere denunciata.

Attualmente, Hanke lavora come editore per Cato Journal, pubblicazione dell’Istituto Cato, caratterizzato da Razones de Cuba come un contenitore di pensiero di piani neoliberali e una fabbrica di quadri generazionali che rappresenta gli interessi dell’oligarchia

Koch, una delle corporazioni più grandi del mondo e che è stata accusata d’essere uno dei principali esecutori della guerra economica contro il Venezuela.

Verso la profondità l’iceberg rivela dati più interessanti. Risulta che i vincoli dei fratelli Koch con politici statunitensi sono più che provati, come il loro appoggio tra il 2014 e il 2016, a Mike Pence, con fondi per la sua campagna. Abitualmente investono in politici del Partito Repubblicano che si allineano con i loro interessi energetici e finanziari in tutta l’America Latina.

Appare interessante che El Toque abbia un’agenzia di «creazione con il nome Catao Estudio».

ACCELLERANO L’AUMENTO ARTIFICIALE DEL DOLLARO

È evidente che i burattinai che muovono i fili legati a El Toque cercano di accelerare l’aumento artificiale del dollaro per giungere al 11 luglio 2024 con un tasso di cambio informale di 480-500 pesos per dollaro, approssimativamente.

Se questo succedesse le conseguenze nell’economia cubana sarebbero nefaste e per i contenitori pensanti delle agenzie d’intelligenza statunitensi questo creerebbe le condizioni ideali per un’esplosione sociale in Cuba, sostiene Razones de Cuba.

Il media inoltre ha realizzato l’analisi di 900 commenti lasciati in un gruppo di Facebook, a proposito di questo tema in relazione con El Toque.

Come risultato dell’investigazione nella quale è stata usata intelligenza artificiale, si rivela che anche se alcune persone sono a favore di El Toque e sembrano valutare la sua funzione come una fonte d’informazione sui tassi di cambio in divisa, la gran maggioranza esprime preoccupazioni su un’influenza nell’economia o l’iperinflazione dei prezzi.

Alcuni sostengono esplicitamente che per loro stanno manipolando i tassi di cambio a proprio beneficio e che ci sono clienti che chiedono che s’elimini il blocco in questo sito web.

Terminano assicurando che questa piattaforma «è un testaferro (prestanome)» della guerra economica che il Governo USA sviluppa da più di sei decenni contro il popolo cubano».

Specialisti del Banco Centrale di Cuba hanno spiegato, in pubblicazioni precedenti, il carattere pseudoscientifico della metodologia usata per il tasso di El Toque.

Tra i principali pregiudizi c’è l’uso di intenzioni di vendita con un’alta componente speculativa caratteristica del mercato informale, senza un contatore affidabile di come s’eseguono realmente le transazioni, indica un altro articolo della piattaforma che smaschera.

A Miami, nell’ottobre del 2023, il direttore di El Toque, José Jasán Nieves, enumerò gli sbagli nella sua maniera d’operare e le sue deficienze.

Tra queste ammise che l’informazione riportata non considera i gruppi nei quali si realizzano le transazioni commerciali più importanti, né le offerte pubblicate in Facebook, la rete sociale più utilizzata dai cubani.

APPUNTI SULL’OPERAZIONE D’INFLAZIONE

Alterano la scala monetaria, una funzione del denaro, per incidere sui prezzi. C’è un effetto prezzo che influisce negativamente sul PIL di Cuba.

Diminuisce la quantità di CUP e dà entrata al USD, quello che sperano gli USA dato che è la loro moneta.

Accelera l’aumento artificiale del dollaro per arrivare al 11 di luglio del 2024, partendo dall’attuale tasso di crescita, a 480-500 pesos per $ circa. Cercano l’esplosione sociale.

Finanziato segretamente dagli USA stabilisce un falso valore del Cup rispetto al USD. Il suo algoritmo è falso e Dolar Today non lo ha usato nemmeno in Venezuela.

Non esiste giustificazione economica o politica perché da un giorno all’altro aumentino i prezzi.

Vuole far diminuire la spesa pubblica in Cuba, la produzione nazionale e promuove la sua dollarizzazione.

Con i suoi algoritmi, facilita la diffusione del medio per gruppi cubani, previamente identificati dal Big Data, nelle reti sociali.

Nonostante i problemi economici di Cuba, i valori ascendenti del USD rispondono a un’intenzionalità politica.

La sproporzionata differenza cambiaria tra il mercato ufficiale e l’informale, si genera non per i prezzi basi del primo ma per gli alti livelli di USD di El Toque.

Non è il controllo o la possibile deficienza statale quello che genera l’alto valore del tasso che offre El Toque, ma la sua intenzionalità visibile partendo da strumenti informatici di dubbia provenienza.

Se El Toque è maneggiato da cubani all’estero, perché la OFAC non li sanziona per questa manipolazione contraria a statuti internazionali?

L’inflazione indotta da El Toque è un’arma da guerra della Comunità d’Intelligenza degli USA usata precedentemente contro Nicaragua, Argentina e Venezuela.

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