Category Archives: – diritti
Cubainformacion: tagli e conquiste nella salute
Cubainformacion: USA tortura e diritti umani
Potete immaginare che un solo prigioniero, a Cuba, rimanesse 43 anni in isolamento … come negli USA?
José Manzaneda, coordinatore di Cubainformación
I grandi quotidiani ci presentano il Governo USA come il campione dei diritti umani a Cuba, questione che sarebbe uno dei “temi spinosi” nel suo attuale dialogo bilaterale (1). E lo fanno con un impressionante cinismo.
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Cubainformacion: il divieto (inesistente) del jazz
Jazz a Cuba: il Governo forma gratuitamente migliaia di musicisti di un genere che è “proibito”?
José Manzaneda, coordinatore di Cubainformación
A Cuba, migliaia di musicisti jazz sono stati formati -gratuitamente- presso l’Università delle Arti (ISA) (1), la Scuola Nazionale d’Arte (ENA) (2), il Conservatorio Amadeo Roldan (3 ) ed in altre istituzioni ufficiali. A Cuba, la quantità e la qualità dei musicisti in generale -e di jazz in particolare- è senza pari nella regione.
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Cuba rivela negli USA conquiste salute materna-infantile
Il ministro cubano della Sanità Pubblica, Roberto Morales, presenta oggi a Washington i programmi e le azioni che hanno reso possibile la dichiarazione dell’isola come il primo paese al mondo libero dalla trasmissione madre-figlio del virus HIV/AIDS e della sifilide.
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Cuba: eliminata trasmissione HIV madre/figlio
Ogni anno, circa 1.4 milioni di donne sieropositive rimangono incinte. Se non ricevono cure, la probabilità di trasmettere il virus al loro bambino durante la gravidanza, il parto o l’allattamento al seno, varia tra il 15 e il 45%.
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I genitori degli studenti di Ayotzinapa
Cubainformacion: il film ‘Havana’ ed il blocco
Cuba e la UE hanno parlato di diritti umani
Cuba e l’Unione Europea hanno sostenuto uno scambio tecnico su temi dei diritti umani, considerato uno dei risultati della sesta sessione del dialogo politico a livello ministeriale, ha segnalato un comunicato del MINREX.
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USA: l’impudenza di valutare i diritti umani altrui (Ip)
Norelys Morales Aguilera http://islamiacu.blogspot.it
Ai primi di maggio, di questo 2015, un attivista di Baltimora ha scritto i nomi delle vittime delle brutalità della polizia, dal 1 gennaio 2013, lungo un marciapiede e l’elenco ha raggiunto 1,6 km, un miglio. [1]
L’originale grafica è inferiore a contrasto delle cifre pubblicate da The Washington Post e The Guardian a partire da articoli di giornali locali e rapporti di polizia che indicano che la polizia ha ucciso più di due persone al giorno, per “errori degli ufficiali”.
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Giustizia per Leonard Peltier
Quaranta anni fa, il 26 giugno 1975, due agenti dell’ FBI -Jack Coler e Rum Williams– entrarono nella proprietà privata della riserva indigena di Pine Ridge, in Dakota del Sud. Guidavano dei veicoli senza targa, indossavano vestiti civili, e negligentemente non si identificarono come agenti della legge. Sembrerebbe, che tentarono arrestare un giovane indigeno per l’ipotetico furto di un paio di stivali da cow-boy.
Cubainformacion: lapidazione della…verità
Cubainformacion: antirazzisti made in USA
Cubainformacion: lapidazione…della verità
Morte di un transessuale a Cuba: la lapidazione dell’etica giornalistica
José Manzaneda, coordinatore di Cubainformación
“Lapidano un transessuale a Cuba” era il titolo di un giornale messicano lo scorso 11 maggio (1). La notizia faceva riferimento alla morte di Yosvani Muñoz, un cittadino di 41 anni, nella località cubana di Pinar del Río, per l’impatto di una pietra (2).
I medici coinvolti in casi di tortura
http://percy-francisco.blogspot.it
I grandi riflettori accecavano il detenuto durante l’interrogatorio. Trascorse ore senza potere quasi vedere e, quando gli coprirono il volto con un panno, gradì quel poco di buio. Tuttavia, non sapeva cosa gli sarebbe successo. Ancora senza visione, fu legato in tutte le sue membra e steso per terra, mentre una mano gli stringeva fortemente la mascella e, dall’alto, cadevano litri di acqua nella sua bocca, ciò che generò una sensazione di soffocamento. I minuti passarono lentamente e, quando finalmente poté respirare, sentì solo una voce: quella di un medico che controllava il suo stato di salute e dava via libera ad un’altra sezione del waterboarding, una tecnica di tortura che simula una sensazione di annegamento e provoca dolore cronico, danni polmonare e cerebrali, così come paralisi muscolare e perfino la morte.