La Fondazione Nazionale Cubano-Americana (FNCA) sta lavorando attivamente con organizzazioni spagnole con l’obiettivo di organizzare corsi sovversivi, all’estero, per i controrivoluzionari residenti a Cuba.
Katu Arkonada – El Ciudadano
Katu Arkonada – El Ciudadano
Il portale Cubainformación ha denunciato che il processo previsto per il prossimo febbraio a Madrid contro José Manzaneda, coordinatore di questo mass media e rappresentante legale dell’associazione Euskadi-Cuba, vuole ferire la solidarietà con il paese caraibico.
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Organizzazioni di solidarietà e cooperazione di Germania, Spagna, Francia e Italia hanno annunciato oggi che si stanno coordinando per lanciare una Giornata mondiale contro il blocco a Cuba per aumentare la pressione contro questa politica aggressiva degli USA.
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La battaglia navale del 3 luglio 1898 al largo della costa di Santiago fu senza dubbio uno degli eventi più importanti della Guerra Ispano-Cubano-Nordamericana. È stato anche, nel tempo, uno dei più analizzati e discussi.
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Uno. Dal 1990 ad oggi, la madrepatria sembra essere diventata una mecca per politologi, giornalisti e scrittori bisognosi di un modello istituzionale con autorità morale per dar lezioni al resto del mondo, e in particolare ai paesi latinoamericani (Spagna: discorso e realtà).
Allerta, titolo d’impatto! “Cuba vive un’escalation di violenza che include omicidi, aggressioni e rapine” (1). L’Isola non è più quel paese sicuro, dove si può passeggiare tranquillamente giorno e notte (2)? Ah, è pubblicato da Martí Noticias, il media di propaganda contro Cuba del Governo USA.
Nei giorni scorsi il neoeletto presidente del Brasile, Luis Ignacio Lulada Silva, ha convocato una riunione dei presidenti sudamericani con l’obiettivo di unire i Paesi della regione per lavorare per il benessere dei popoli e della pace. Un aspetto significativo è stato l’invito al Presidente del Venezuela, Nicolás Maduro, per reintegrare quella grande nazione nel blocco sudamericano, esclusa dalle pressioni e dalle sanzioni di Washington, per la posizione verticale di non sottomettersi ai dettami del regime yankee.
Il gruppo musicale cubano Buena Fe sta subendo le angherie, le violenze e la censura dei nemici della rivoluzione cubana durante la sua tournée musicale in Spagna, per questo vi chiediamo di sostenere questo manifesto.
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Geraldina Colotti
La Conferenza internazionale di Bogotá “ha di nuovo posto il Venezuela al centro delle preoccupazioni mondiali”. Così, l’oppositore Gerardo Blyde, coordinatore della Piattaforma unitaria, ha commentato alla stampa la dichiarazione letta dal ministro degli Esteri colombiano, Alvaro Leyva, a proposito di una possibile ripresa del dialogo tra il chavismo e l’estrema destra interna, interrottosi in Messico. “Preoccupazioni”, interessi e appetiti evidenziati dai profili dei partecipanti, che rappresentano i 20 paesi presenti.
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Francisca López Civeira – Trabajadores
La concezione geopolitica, indipendentemente dal fatto che allora non si denominasse così, aveva determinato presto l’interesse USA per Cuba. Nel primo decennio del secolo XIX la questione era solo un enunciato, come aveva espresso Thomas Jefferson per primo e poi dal suo successore presidenziale, James Madison. Ciò era stato molto chiaro nel 1810 quando disse: “(…) la posizione di Cuba dà agli USA un profondo interesse per il destino… di quell’isola che… non potrebbero essere soddisfatti dalla sua caduta sotto qualsiasi governo europeo, che potrebbe fare di quel possesso un sostegno contro il commercio e la sicurezza degli USA.” [1]
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All’inizio del 1898, i circoli più aggressivi della politica USA stimarono che fosse giunto il momento giusto di intervenire militarmente a Cuba. In questo apprezzamento aveva un peso fondamentale la situazione politico-militare dell’Isola, dove la marcia della guerra per l’indipendenza, che si svolgeva ormai da tre anni, prevedeva la vittoria delle forze cubane.
Una breve storia Il giornalista spagnolo Pascual Serrano è uno dei giornalisti che è stato espulso dai media di comunicazione di proprietà privata, nel suo paese, per la sua posizione sulla guerra in Ucraina. È accusato di “posizioni filo-russe”. Cosa stranissima: quei media non statali, e quindi “liberi”, che hanno espulso Pascual, sono d’accordo sul conflitto russo-ucraino con il governo spagnolo, quello USA e l’Unione Europa.
José Manzaneda, coordinatore di Cubainformación
300 manifestazioni con più di 3 milioni di persone, 500 persone arrestate in un solo giorno (1). Se fosse Cuba, Bielorussia o Cina… i titoli sarebbero pieni di termini come “esplosione sociale”, “rivolta popolare”, “repressione”, “regime”… (2)
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Continue reading “Sei comunista? le orwelliane domande di Deutsche Bank” »
Tre mesi fa, il 15 novembre, a Cuba furono annunciate oceaniche manifestazioni di protesta contro il governo che, a detta degli organizzatori e dei media internazionali, avrebbero dovuto dare la spallata finale alla dittatura comunista. L’ideatore di queste proteste era Yunior Garcia Aguilera, un drammaturgo cubano, assoldato dalla controrivoluzione di Miami, ma che fine a fatto questo squallido personaggio?
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