Tutti sorvegliati in nome della sicurezza. Vogliono che torni il Patriot Act, ora per il controllo del villaggio digitale, e come suole accadere quando gli USA si preparano alla guerra, ci sono distrazioni di ogni genere e nel mirino c’è un avversario evanescente, quasi metafisico. Negli ultimi giorni quel nemico è TikTok e sembra che la piattaforma, con i suoi 150 milioni di utenti USA, abbia i giorni contati.
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Dov’è la libertà?
Una breve storia Il giornalista spagnolo Pascual Serrano è uno dei giornalisti che è stato espulso dai media di comunicazione di proprietà privata, nel suo paese, per la sua posizione sulla guerra in Ucraina. È accusato di “posizioni filo-russe”. Cosa stranissima: quei media non statali, e quindi “liberi”, che hanno espulso Pascual, sono d’accordo sul conflitto russo-ucraino con il governo spagnolo, quello USA e l’Unione Europa.
Cubainformacion: dall’Iraq a Cuba
Dall’Iraq a Cuba: dalla propaganda di guerra al giornalismo sovvenzionato
José Manzaneda, coordinatore di Cubainformación
A vent’anni dall’invasione dell’Iraq, Wikileaks ricorda il suo famoso video dell’“assassinio collaterale” di “civili, compresi due giornalisti della Reuters” da parte dell’esercito USA (1).
È stato “un momento decisivo per la nostra comprensione” di ciò, afferma l’organizzazione, perché oggi, chi “rischia una condanna a 175 anni se è estradato” è il giornalista che ha pubblicato il video, Julian Assange, e non gli autori del crimine né i loro comandi (2) (3).
Metastasi
Meta è tornato a farne una delle sue. Ha disattivato 363 account Facebook di utenti cubani, oltre a 270 pagine e 229 gruppi, oltre a 72 su Instagram. L’operazione comprendeva altre reti sociali come YouTube, TikTok e Twitter, e ha incluso centinaia di pagine di cittadini boliviani. Come spesso accade, ha colpito due governi di sinistra senza fornire alcuna prova di violazione delle politiche comunitarie delle piattaforme.
Censura ai media cubani nelle reti sociali
Twitter ha ricevuto indicazioni di censura che includono Cuba
.@mtaibbi también afirma que “el gobierno de EEUU estuvo en contacto constante no solo con Twitter sino con prácticamente todas las empresas tecnológicas importantes… Estos incluyeron Facebook, Microsoft, Verizon, Reddit, incluso Pinterest y muchos otros.”#TwitterFiles
(3/4)
— Bruno Rodríguez P (@BrunoRguezP) December 27, 2022
I file mostrano l’FBI agendo da custode di un vasto programma di sorveglianza e censura delle reti sociali, che abbraccia organismi di tutto il Governo federale, dal Dipartimento di Stato al Pentagono e alla CIA.
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Cubadebate: Facebook blocca l’accaunt
In un’altra azione punitiva, a Cubadebate viene impedito di pubblicare, sulla sua pagina Facebook, in un giorno così importante per Cuba. Gli amministratori e gli editori di Cubadebate non hanno il permesso di pubblicare, oggi, sulla loro pagina su quella rete sociale.
Cose della ‘famiglia’
Lo si reclama, con molta frequenza, alla stampa cubana, ma nessuno dei media pubblici stranieri, che di solito sono unanimi e danno un solo punto di vista nel parlare di quest’isola, ha raccolto le denunce dei giornalisti cubani sulla più recente aggressione contro di loro
Lo sport di marcare il nemico
Lunedì a mezzogiorno, gli utenti di Twitter hanno notato una modifica alla politica di etichettaggio. La piattaforma della rete sociale ha iniziato a marcare un gruppo di media pubblici come “affiliati al governo cubano” e l’etichetta sarebbe apparsa, a sua volta, sui messaggi inviati o condivisi da qualsiasi account individuale che avesse un collegamento ai siti Web di quelle pubblicazioni. Martedì, Facebook ha chiuso una ventina di profili di presunti sostenitori della Rivoluzione cubana, ma ne ha lasciati centinaia che pubblicano manuali di bombe fatte in casa, appellano a bruciare stazioni di polizia, annunciano spedizioni armate, divulgano dati privati per il killeraggio politico, minacciano e insultano da account all’estero.
Facebook censura e chiude la pagina del sito Razones de Cuba
In un chiaro tentativo di mettere a tacere la voce del popolo cubano nella sfera digitale, il contenuto della pagina Facebook di Razones de Cuba non è più disponibile da ieri mattina (25 ottobre 2022).
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Propaganda e censura su entrambe le sponde dell’Atlantico
Pascual Serrano www.cubadebate.cu
Qualcosa si sta muovendo su entrambe le sponde dell’Atlantico in materia di misure governative sull’informazione.
Il capo del Dipartimento per la Sicurezza Nazionale USA, Alejandro Mayorkas, ha rivelato durante un’audizione al Congresso, il 27 aprile, che il governo Joe Biden porrà in marcia il cosiddetto Disinformation Governing Board. Alla domanda di un membro del Congresso, ha dichiarato: “Abbiamo appena istituito un consiglio governativo sulla disinformazione nel Dipartimento per la Sicurezza Nazionale per combattere in modo più efficace questa minaccia, non solo per la sicurezza elettorale bensì anche per la nostra sicurezza nazionale”, ha risposto Mayorkas e ha segnalato che il nuovo consiglio si concentrerà anche nel fermare la diffusione della disinformazione nelle comunità minoritarie.
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Cubainformacion: censura di guerra
Censura di guerra: Russia e Cuba
La dittatura globale ha bandito i media russi. Nessuno deve conoscere nessun’altra versione del conflitto in Ucraina che non sia quella della NATO e dello Stato ucraino, il cui esercito include, apertamente, forze neonaziste.
Senza alcuna risoluzione giudiziaria, il governo USA e la Commissione Europea lo hanno deciso, e i monopoli tecnologici (Google, YouTube, Facebook…) l’hanno accolto con entusiasmo.
Il silenzio e la censura come ricompensa per coloro che difendono Cuba
Chiunque si scontri con gli eserciti mediatici dell’impero riceve come “premio” all’insubordinazione, la censura e il silenzio
Raul Antonio Capote www.granma.cu
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YouTube oscura anche la TV venezuelana
Rete Solidarietà Rivoluzione Bolivariana
La televisione di Stato venezuelana VTV ha denunciato la cancellazione dei suoi tre canali YouTube, simultaneamente e senza chiare spiegazioni sul motivo di questa azione. “Sul nostro canale You Tube potevano essere viste in tutto il mondo le nostre trasmissioni in diretta e gratis oltre a tutti i nostri programmi completi”, ha denunciato il conduttore del canale, Barry Cartaya.
Twitter, al servizio dell’incrudito blocco USA contro Cuba
Patricio Montesinos – www.cubadebate.cu
La sospensione da parte di Twitter, poche ore fa, di numerosi utenti cubani e amici della sua Rivoluzione, suppone che questa rete sociale si sia aggiunta all’indurito blocco che gli USA impongono alla maggiore delle Antille.
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