Tag Archives: censura

Argentina: il ‘libertario’ Milei censura teleSUR

Il canale di informazione multistatale teleSUR, la cui sede principale si trova in Venezuela, ha denunciato la cancellazione delle sue trasmissioni sulla Televisione Digitale Aperta (TDA) argentina, come ha denunciato l’emittente attraverso un comunicato.

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Cubainformacion: censura artistica

Censura artistica: la trave e la paglia

José Manzaneda, coordinatore di Cubainformacion

Notizie culturali da diversi municipi spagnoli durante l’anno 2023.

A Quintanar de la Orden (provincia di Toledo), il comune ritira l’opera teatrale “Com’è difficile”, perché gli attori appaiono in mutande (1). A Valdemorillo (Madrid), si cancella “Orlando” di Virginia Woolf per il suo contenuto sull’identità di genere (2). A Talayuela (Cáceres), l’opera “El Señorputa o la degradation del ser” (3), e a Toledo, “La infamía” (4), entrambe sulla violenza machista, sono censurate dalle autorità locali. A Bezana (Cantabria), il film della Disney “Buzz Lightyear” viene ritirato dal cinema estivo perché contiene un bacio tra due donne (5).

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Cubainformacion: genocidio e media

Avallare Israele, condannare Cuba: il cinismo infinito

 José Manzaneda, coordinatore di Cubainformacion

Sulla guerra in Ucraina, qualsiasi versione diversa da quella della NATO viene censurata. Ci sono media banditi e giornalisti incarcerati, gran parte dell’informazione alternativa è scomparsa dai motori di ricerca su Internet e le società che controllano le reti sociali impongono punizioni sistematiche a coloro che diffondono un’altra versione del conflitto (1) (2).

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Dichiarazione della Casa delle Americhe (censura imperiale)

Alcuni mesi fa, nella migliore tradizione della Dottrina Monroe, la capa del Comando Sud degli USA, la generalessa Laura Richardson, metteva in guardia dal pericolo che i paesi extraemisferici si appropriassero delle risorse naturali dell’America Latina. Senza alcun pudore, ha ricordato, davanti alla Camera dei Rappresentanti del suo Paese, che la regione detiene il 60% del litio mondiale e che fosse preoccupante che sia nelle mani dei “nostri avversari”.

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Facebook censura Cubainformacion per un video sull’Ucraina

Cubainformación – Molte persone della comunità di Cubainformación della rete sociale Facebook, composta da 235000 follower, ci hanno scritto con preoccupazione per il calo di visibilità dei materiali prodotti dal nostro media nelle ultime settimane. La spiegazione non ha nulla a che fare con una diminuzione della nostra produzione giornalistica o del nostro flusso di pubblicazioni. La spiegazione si chiama Censura.

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Alle porte del Patriot Act 2.0

Rosa Miriam Elizalde

Tutti sorvegliati in nome della sicurezza. Vogliono che torni il Patriot Act, ora per il controllo del villaggio digitale, e come suole accadere quando gli USA si preparano alla guerra, ci sono distrazioni di ogni genere e nel mirino c’è un avversario evanescente, quasi metafisico. Negli ultimi giorni quel nemico è TikTok e sembra che la piattaforma, con i suoi 150 milioni di utenti USA, abbia i giorni contati.

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Dov’è la libertà?

Iroel Sanchez

Una breve storia Il giornalista spagnolo Pascual Serrano è uno dei giornalisti che è stato espulso dai media di comunicazione di proprietà privata, ​​nel suo paese, per la sua posizione sulla guerra in Ucraina. È accusato di “posizioni filo-russe”. Cosa stranissima: quei media non statali, e quindi “liberi”, che hanno espulso Pascual, sono d’accordo sul conflitto russo-ucraino con il governo spagnolo, quello USA e l’Unione Europa.

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Cubainformacion: dall’Iraq a Cuba

Dall’Iraq a Cuba: dalla propaganda di guerra al giornalismo sovvenzionato

José Manzaneda, coordinatore di Cubainformación

A vent’anni dall’invasione dell’Iraq, Wikileaks ricorda il suo famoso video dell’“assassinio collaterale” di “civili, compresi due giornalisti della Reuters” da parte dell’esercito USA (1).

È stato “un momento decisivo per la nostra comprensione” di ciò, afferma l’organizzazione, perché oggi, chi “rischia una condanna a 175 anni se è estradato” è il giornalista che ha pubblicato il video, Julian Assange, e non gli autori del crimine né i loro comandi (2) (3).

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Metastasi

Rosa Miriam Elizalde

Meta è tornato a farne una delle sue. Ha disattivato 363 account Facebook di utenti cubani, oltre a 270 pagine e 229 gruppi, oltre a 72 su Instagram. L’operazione comprendeva altre reti sociali come YouTube, TikTok e Twitter, e ha incluso centinaia di pagine di cittadini boliviani. Come spesso accade, ha colpito due governi di sinistra senza fornire alcuna prova di violazione delle politiche  comunitarie delle piattaforme.

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Censura ai media cubani nelle reti sociali

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Twitter ha ricevuto indicazioni di censura che includono Cuba

I file mostrano l’FBI agendo da custode di un vasto programma di sorveglianza e censura delle reti sociali, che abbraccia organismi di tutto il Governo federale, dal Dipartimento di Stato al Pentagono e alla CIA.

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Cubadebate: Facebook blocca l’accaunt

In un’altra azione punitiva, a Cubadebate viene impedito di pubblicare, sulla sua pagina Facebook, in un giorno così importante per Cuba. Gli amministratori e gli editori di Cubadebate non hanno il permesso di pubblicare, oggi, sulla loro pagina su quella rete sociale.

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Cose della ‘famiglia’

Lo si reclama, con molta frequenza, alla stampa cubana, ma nessuno dei media pubblici stranieri, che di solito sono unanimi e danno un solo punto di vista nel parlare di quest’isola, ha raccolto le denunce dei giornalisti cubani sulla più recente aggressione contro di loro

Iroel Sanchez

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Lo sport di marcare il nemico

Rosa Miriam Elizalde

Lunedì a mezzogiorno, gli utenti di Twitter hanno notato una modifica alla politica di etichettaggio. La piattaforma della rete sociale ha iniziato a marcare un gruppo di media pubblici come “affiliati al governo cubano” e l’etichetta sarebbe apparsa, a sua volta, sui messaggi inviati o condivisi da qualsiasi account individuale che avesse un collegamento ai siti Web di quelle pubblicazioni. Martedì, Facebook ha chiuso una ventina di profili di presunti sostenitori della Rivoluzione cubana, ma ne ha lasciati centinaia che pubblicano manuali di bombe fatte in casa, appellano a bruciare stazioni di polizia, annunciano spedizioni armate, divulgano dati privati ​​​​per il killeraggio politico, minacciano e insultano da account all’estero.

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Facebook censura e chiude la pagina del sito Razones de Cuba

In un chiaro tentativo di mettere a tacere la voce del popolo cubano nella sfera digitale, il contenuto della pagina Facebook di Razones de Cuba non è più disponibile da ieri mattina (25 ottobre 2022).

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