Cubainformacion: dall’Iraq a Cuba

Dall’Iraq a Cuba: dalla propaganda di guerra al giornalismo sovvenzionato

José Manzaneda, coordinatore di Cubainformación

A vent’anni dall’invasione dell’Iraq, Wikileaks ricorda il suo famoso video dell’“assassinio collaterale” di “civili, compresi due giornalisti della Reuters” da parte dell’esercito USA (1).

È stato “un momento decisivo per la nostra comprensione” di ciò, afferma l’organizzazione, perché oggi, chi “rischia una condanna a 175 anni se è estradato” è il giornalista che ha pubblicato il video, Julian Assange, e non gli autori del crimine né i loro comandi (2) (3).

In Iraq, la guerra militare, il cui bilancio di morti oscilla tra 300000 a 1 milione, secondo le fonti, è stata accompagnata da una brutale guerra di propaganda (4). E non solo da parte di canali conservatori, come Fox News. Ricordiamo l’editoriale del Washington Post, intitolato “Irrefutabile” (5), e tanti reportage de The New York Times di allora, avallando le due enormi menzogne ​​del governo USA: che Bagdad fosse dietro all’11 settembre e che possedesse arsenali di distruzione di massa. Entrambi i media hanno impiegato un anno per ammettere il loro errore (6). Troppo tardi. Poi sono arrivate Siria, Libia… E quelli che avevano intonato il mea culpa -come il resto della stampa occidentale- sono tornati a fare da stenografi della Casa Bianca e della NATO (7). Come adesso contro la Russia (8).

ONG spagnole, prendete nota! Perché, fino a giugno, l’ambasciata USA a Madrid tiene aperto un bando di sovvenzioni per iniziative “che mirino a rafforzare i legami bilaterali tra USA e Spagna” (9). Certo, con un piccolo prezzo da pagare: devono “sostenere il nuovo Concetto Strategico della NATO” e “promuovere i diritti umani in tutto il mondo, specialmente nei paesi dell’America Latina” (10). Lo traduciamo? Gli USA pagano molto per pubblicare articoli, scrivere rapporti e organizzare conferenze in Europa contro Cuba e altri governi scomodi.

Washington vende “stampa libera” ma cerca giornalismo a pagamento e alla carta. Con le “grants” (sovvenzioni) della NED e dell’USAID, sostiene lo stipendio di centinaia di giornalisti dei media digitali che attaccano il Governo di Cuba, per citare un caso (11). Media che offuscano la tragedia collettiva che significa il blocco criminale contro il popolo cubano. Ma cosa leggiamo sulla stampa occidentale? Che sono – poverini! – “giornalisti indipendenti censurati” dal “regime” cubano (12).

Nel frattempo, questa stessa stampa occidentale applica la censura su scala planetaria contro media o giornalisti russi, iraniani, venezuelani o cubani. E impone una sola narrazione, quella della NATO, ad esempio, sulla guerra in Ucraina (13). La Casa Bianca, da parte sua, universalizza la censura attraverso le sue società tecnologiche che, oggigiorno, controllano i flussi di informazioni globali: Google, Meta, Twitter, YouTube, ecc. (14)

Questa sottomissione della stampa corporativa occidentale – quella europea, per esempio – agli USA è vergognosa. Qualche settimana fa, la congressista di estrema destra di origine cubana, María Elvira Salazar, minacciava il governo argentino di “conseguenze di proporzioni bibliche” se in questo paese si approvava la fabbricazione di aerei cinesi, di fronte a cui “gli USA non rimarranno con le braccia incrociate” (15). Giorni dopo, nel Comitato dei Servizi Armati della Camera dei rappresentanti USA, venivano lanciate velate minacce contro i governi di Argentina, Bolivia e Cile, a causa degli investimenti cinesi nel litio (16). Qualche denuncia di un simile bullismo nei grandi media? Neppure mezza riga. Di fronte a fiumi di inchiostro per condannare, appunto, i governi che soffrono l’indecente ingerenza USA (17).

Nelle sue memorie, l’ex Segretario di Stato sotto Donald Trump, Mike Pompeo, confessava come, mediante sanzioni e minacce, siano riusciti a paralizzare l’industria petrolifera venezuelana (18); come hanno sequestrato, a Capo Verde il diplomatico venezuelano Alex Saab, oggi in un carcere di Miami (19); e come hanno consegnato un miliardo di dollari al “governo ad interim” di Juan Guaidó (20). Sì, il “presidente ad interim” riconosciuto, per anni, dall’Unione Europea e dai media occidentali. Nessuno dei quali, di certo, si è ancora scusato. Né per il sostegno a un golpista, né per le migliaia di morti causate dalla ecatombe sociale in Venezuela, dopo la perdita di oltre il 90% delle sue valute a causa delle sanzioni (21). Solo un esempio: 52 bambine/i, in attesa di trapianto, sono morti dopo che Donald Trump ha espropriato la compagnia statale venezuelana Citgo, che copriva il costo dei trapianti in paesi terzi (22). Ma sulla “stampa seria” non leggeremo neppure una parola.

Gli USA vendono un “giornalismo indipendente” che non ammettono in casa propria. Nelle proteste del 2020 contro la brutalità razzista della polizia, in pochi giorni sono stati registrati 430 attacchi a giornalisti, inclusi 59 arresti (23).

Lo scorso febbraio, un giornalista di News Nation è stato gettato a terra e arrestato (24) (25), mentre copriva la conferenza stampa del governatore dell’Ohio, sull’incendio di un treno con sostanze chimiche pericolose. 5000 persone sono state evacuate e 45mila animali sono morti (26). Per giorni è stato eretto un muro di silenzio. C’erano appena informazioni governative. Abbiamo letto qualcosa sulla “censura negli USA”? Nulla. Ora, immaginate che l’incendio avvenuto, in agosto, alla base petrolifera di Matanzas, a Cuba, fosse stato insabbiato per diversi giorni, o che un giornalista fosse stato arrestato per aver chiesto informazioni (27). Immaginiamo i titoli?


De Irak a Cuba: de la propaganda de guerra al periodismo subvencionado

José Manzaneda, coordinador de Cubainformación

Cuando se cumplen veinte años de la invasión de Irak, Wikileaks recuerda su famoso video del “asesinato colateral” de “civiles, incluidos dos periodistas de Reuters”, por parte del ejército de EEUU (1).

Fue “un momento decisivo en nuestra comprensión” de aquello, asegura la organización, porque hoy, quien “enfrenta una sentencia de 175 años si es extraditado” es el periodista que publicó el video, Julian Assange, y no los autores del crimen ni sus mandos (2) (3).

En Irak, la guerra militar, cuyo saldo de muertes oscila entre 300 mil y un millón, según las fuentes, fue acompañada de una brutal guerra de propaganda (4). Y no solo de canales conservadores, como Fox News. Recordemos el editorial de The Washington Post, titulado “Irrefutable” (5), y tantos reportajes de The New York Times por aquellas fechas, avalando las dos enormes mentiras del Gobierno de EEUU: que Bagdad estaba tras el 11S y que poseía arsenales de destrucción a escala. Un año tardaron ambos medios en reconocer su error (6). Demasiado tarde. Después llegó Siria, Libia… Y quienes habían entonado el mea culpa –como el resto de la prensa occidental- volvieron a hacer de taquígrafos de la Casa Blanca y la OTAN (7). Como ahora hacen contra Rusia (8).

¡ONG españolas, tomen nota! Porque, hasta junio, la Embajada de EEUU en Madrid tiene abierta una convocatoria de subvenciones para iniciativas “que busquen fortalecer los lazos bilaterales entre EEUU y España” (9). Eso sí, con un pequeño precio a pagar: deben “apoyar el nuevo Concepto Estratégico de la OTAN” y “promocionar los derechos humanos en todo el mundo, sobre todo en los países de América Latina” (10). ¿Se lo traducimos? EEUU paga una pasta por publicar artículos, redactar informes y organizar en Europa conferencias contra Cuba y demás gobiernos incómodos.

Washington vende “prensa libre”, pero busca periodismo pagado y a la carta. Con los “grants” de la NED y la USAID, sostiene el salario de cientos de periodistas de medios digitales que atacan al Gobierno de Cuba, por mencionar un caso (11). Medios que blanquean la tragedia colectiva que significa el bloqueo criminal contra el pueblo cubano. Pero ¿qué leemos en la prensa occidental? Que son -¡pobrecitos!- “periodistas independientes censurados” por el “régimen” cubano (12).

Mientras tanto, esta misma prensa occidental aplica la censura a escala planetaria contra medios o periodistas de Rusia, Irán, Venezuela o Cuba. E impone un único relato, el de la OTAN, por ejemplo, sobre la guerra en Ucrania (13). La Casa Blanca, por su lado, universaliza la censura mediante sus empresas tecnológicas que, hoy por hoy, controlan los flujos de información global: Google, Meta, Twitter, YouTube, etc. (14)

Este sometimiento de la prensa corporativa occidental –la europea, por ejemplo- a EEUU, es de vergüenza. Hace unas semanas, la congresista ultraderechista de origen cubano María Elvira Salazar, amenazaba al gobierno de Argentina con “consecuencias de proporciones bíblicas”, si en este país se aprobaba la fabricación de aviones chinos, ante lo que “EEUU no se va a quedar con los brazos cruzados” (15). Días más tarde, en el Comité de Servicios Armados de la Cámara de Representantes de EEUU, se lanzaban amenazas veladas contra los gobiernos de Argentina, Bolivia y Chile, debido a las inversiones chinas en el litio (16). ¿Alguna denuncia de semejante matonismo en los grandes medios? Ni media línea. Frente a ríos de tinta para condenar, precisamente, a los gobiernos que sufren la indecente injerencia de EEUU (17).

En su libro de memorias, quien fuera secretario de Estado con Donald Trump, Mike Pompeo, confesaba cómo, mediante sanciones y amenazas, lograron paralizar la industria petrolera de Venezuela (18); cómo secuestraron, en Cabo Verde, al diplomático venezolano Alex Saab, hoy en una prisión de Miami (19); y cómo entregaron mil millones de dólares al “gobierno interino” de Juan Guaidó (20). Sí, el “presidente interino” reconocido, durante años, por la Unión Europea y los medios occidentales. Ninguno de los cuales, por cierto, ha pedido aún perdón. Ni por el apoyo a un golpista, ni por las miles de muertes provocadas por la hecatombe social en Venezuela, tras la pérdida de más del 90 % de sus divisas debido a las sanciones (21). Solo un ejemplo: 52 niñas y niños, a la espera de un trasplante, fallecieron después de que Donald Trump expropiara la empresa estatal venezolana Citgo, que cubría el coste de los trasplantes en terceros países (22). Pero en la “prensa seria”, no leeremos ni una palabra.

EEUU vende un “periodismo independiente” que no admite en su propia casa. En las protestas del año 2020 contra la brutalidad policial racista, se registraron, en apenas unos días, 430 ataques a periodistas, incluidos 59 arrestos (23).

El pasado febrero, un periodista de News Nation era lanzado al suelo y arrestado (24) (25), cuando cubría la rueda de prensa del gobernador de Ohio, sobre el incendio de un tren con químicos peligrosos. Cinco mil personas fueron evacuadas y murieron 45 mil animales (26). Durante días, se levantó un muro de silencio. Apenas hubo información gubernamental. ¿Leímos algo sobre la “censura en EEUU”? Nada. Ahora, imaginen que el incendio ocurrido, en agosto, en la base petrolífera de Matanzas, en Cuba, se hubiera tapado durante varios días, o que un periodista hubiese sido arrestado por reclamar información (27). ¿Imaginamos los titulares?

  1. https://www.reuters.com/article/oestp-irak-eeuu-periodistas-idESMAE63500D20100406
  2. https://twitter.com/wikileaks/status/1637874109404045315
  3. https://fcp.uncuyo.edu.ar/upload/tesis-com-social.pdf
  4. https://www.cubainformacion.tv/mundo/20230322/102347/102347-la-prensa-tambien-nos-engano-hace-veinte-anos-sobre-irak
  5. https://www.eldiario.es/internacional/lecciones-guerra-irak-periodismo_129_10039837.html
  6. https://www-nytimes-com.translate.goog/2004/05/26/world/from-the-editors-the-times-and-iraq.html?_x_tr_sl=en&_x_tr_tl=es&_x_tr_hl=es&_x_tr_pto=sc
  7. http://scielo.sld.cu/scielo.php?script=sci_arttext&pid=S0253-92762020000200059
  8. https://www.cubainformacion.tv/especiales/20220525/97322/97322-ucrania-y-la-neolengua-italiano-francais-deutsch
  9. https://es.usembassy.gov/es/oportunidades-de-financiacion-para-el-ano-fiscal-2023-aps/
  10. https://twitter.com/pueblopatriota/status/1624778871991152640
  11. https://www.cubainformacion.tv/especiales/20201029/88443/88443-los-millones-independientes-de-adn-cubanet-diario-de-cuba-y-observatorio-cubano-de-ddhh-italiano-francais
  12. https://www.cubainformacion.tv/especiales/20230313/102153/102153-el-periodismo-progresista-y-las-cenizas-de-la-revolucion-italiano-francais-deutsch-english
  13. https://www.cubainformacion.tv/especiales/20220327/96415/96415-ucrania-el-ministerio-de-la-verdad-italiano-francais-deutsch
  14. https://www.cubainformacion.tv/especiales/20221216/100352/100352-facebook-el-departamento-de-seguridad-nacional-y-el-ministerio-de-la-verdad-italiano-francais
  15. https://www.perfil.com/noticias/politica/una-congresista-de-eeuu-advirtio-sobre-la-cooperacion-militar-de-argentina-con-china-estan-haciendo-un-pacto-con-el-diablo.phtml
  16. https://hoy.com.do/jefa-del-comando-sur-de-ee-uu-se-queja-de-que-otros-paises-extraen-litio-de-al/
  17. https://www.notaalpie.com.ar/2023/03/15/eeuu-quiere-el-litio-de-sudamerica/
  18. https://t.co/gvdH61pqsW
  19. https://t.co/ZwfTFU1Jjf
  20. https://t.co/VpAnMUTp0G
  21. https://www.celag.org/las-consecuencias-economicas-del-boicot-venezuela/
  22. https://www.vtv.gob.ve/entregan-comisionado-onu-informe-afectados-bloqueo/
  23. https://www.cambio16.com/ataques-a-periodistas-erosionan-la-libertad-de-prensa-en-ee-uu/
  24. https://www.diarioelnorte.com.ar/periodista-fue-arrestado-tras-cubrir-desastre-en-ohio/
  25. https://www.youtube.com/watch?v=rNBp5ozNCjg
  26. https://larepublica.pe/mundo/2023/02/13/chernobyl-ohio-cloruro-de-vinilo-estados-unidos-catastrofe-en-ee-uu-tren-quimicos-genera-desastre-ambiental-descarrilarse-en-ohio-1059513
  27. http://www.cubadebate.cu/noticias/2022/08/05/sofocan-incendio-de-gran-magnitud-en-zona-industrial-de-matanzas/
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