Nel loro appartamento a Baghdad (Iraq), due amici giornalisti mi raccontano come sono stati colpiti dagli orrori della guerra imposta dagli USA, nel 2003, contro il loro paese. Yusuf e Anisa sono membri della Federazione dei Giornalisti dell’Iraq e lavorano entrambi come freelance per aziende di comunicazione occidentali che sono arrivate a Baghdad in mezzo alla guerra. La prima volta che sono andato a cena nel loro appartamento, nel ben situato quartiere di Waziriyah, mi ha colpito l’attenzione che Anisa – che già conoscevo come una persona laica – indossasse un velo sul volto.
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Cubainformacion: dall’Iraq a Cuba
Dall’Iraq a Cuba: dalla propaganda di guerra al giornalismo sovvenzionato
José Manzaneda, coordinatore di Cubainformación
A vent’anni dall’invasione dell’Iraq, Wikileaks ricorda il suo famoso video dell’“assassinio collaterale” di “civili, compresi due giornalisti della Reuters” da parte dell’esercito USA (1).
È stato “un momento decisivo per la nostra comprensione” di ciò, afferma l’organizzazione, perché oggi, chi “rischia una condanna a 175 anni se è estradato” è il giornalista che ha pubblicato il video, Julian Assange, e non gli autori del crimine né i loro comandi (2) (3).
Società, affari, guerre e golpismo
Una rete di fondazioni e società con sede a Washington mantiene viva la fiamma golpista degli anni di Reagan
Julian Macias
‘Non guardare in alto’ è stata una delle rivelazioni cinematografiche che hanno dato il tocco finale a questo 2021 e non è difficile spiegare il perché. Sotto un manto distopico, ci colpisce in faccia con una realtà presente giorno dopo giorno: il meteorite è il riscaldamento globale, la pandemia, la crisi finanziaria del 2009, l’esaurimento delle materie prime… Il nostro presidente Orléan sono i Trump, Bolsonaro, Ayuso… Il nostro BASH sono Cambridge Analytica, Palantir, Google, Facebook, CLS Strategies… La nostra ricchezza meteoritica è costituita da criptovalute, petrolio, gas, minerali… Il nostro Daily RIP sono le Fox News, le Ana Rosa Quintana e Susana Grisso…
Tra il cinismo e la vendetta
Rosa Miriam Elizalde www.cubadebate.cu
Niente è più spaventoso che vedere i funzionari USA discutere di diritto internazionale e crimini di guerra. Dal vivo ed in diretta, la conduttrice di Fox News, Harris Faulkner, lo ha detto a Condoleezza Rice che “quando invadi una nazione sovrana, ciò è un crimine di guerra”. L’ex capa della diplomazia USA, una degli artefici dell’invasione dell’Iraq e dell’Afghanistan, non solo ha annuito con la testa, ma ha risposto: “Va certamente contro tutti i principi del diritto internazionale e dell’ordine internazionale”.
Interventi umanitari? accidenti a chi ci creda
Elson Concepción Pérez www.cubadebate.cu
È cinico e totalmente delirante che, solo conoscendo gli esempi degli ultimi due decenni, qualcuno all’interno dell’amministrazione USA o ebbro di odio o dei suoi dollari, osi suggerire un “intervento umanitario” contro Cuba.
Ci sono esempi terribili: una Jugoslavia disintegrata dopo 78 giorni di bombardamenti nel 1999. Un’invasione e occupazione dell’Iraq che ha provocato più di un milione di morti, mutilati e feriti e la distruzione del suo patrimonio universale e di risorse energetiche. La Libia è stata talmente destabilizzata che non ha ancora un governo centrale, ha perso le sue risorse petrolifere e si è convertita nel centro di una mafia responsabile del traffico umano di emigranti diretti in Europa, tra altri.
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Le 10 funzioni dell’USAID, la mega agenzia “umanitaria” della CIA
L’Agenzia USA per lo Sviluppo Internazionale (USAID) è stata creata nel 1961 con l’intento di espandere il “Piano Marshal” ai paesi strategici del mondo, incanalando le sue politiche per: uno, impedire che le forze comuniste – che si erano rafforzate dalla sconfitta del fascismo nella Seconda Guerra Mondiale – prendessero il potere e, due, aprire nuovi mercati per le aziende USA. Il legame tra l’USAID e l’Office of Public Security, allora guidato dall’agente della CIA (Central Intelligence Agency) Byron Engle, si è rinnovato anno dopo anno: nel 2015 Barack Obama ha nominato la direttrice del National Security Council della casa Bianca, Gayle Smith, come direttrice dell’Agenzia.
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Cubainformacion: espellere gli USA dall’ONU?
Espellere gli USA dall’ONU?
Il primo ministro iracheno ha denunciato che, su richiesta di Donald Trump, aveva invitato il generale iraniano Qassem Suleimani a un incontro a Baghdad, per chiedergli che facilitasse un canale di dialogo tra Iran, USA ed Arabia Saudita.
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La pianta insolente
Luis Britto García www.cubadebate.cu
1
Il Venezuela nel 1902 era bloccato dalle tre più potenti potenze imperiali. L’Inghilterra dominava più della metà della superficie terrestre. La Germania si espandeva unendo i dispersi stati teutonici, instaurando colonie in Africa, alleandosi con il potente impero ottomano, che occupava quello che oggi è il Medio Oriente. L’Italia stava cercando di colonizzare il Continente Nero e l’America. Le tre circondarono i nostri mari con un impenetrabile muro di quindici navi da guerra e 15000 marinai, cannoneggiarono le nostre coste, distrussero la nostra nascente marina e saccheggiarono popolazioni. Facile sembrava smembrare il Venezuela e ripartirsi le sue spoglie, ma non vi riuscirono. Perché?
Le “sanzioni” abbattono i governi? La storia dice il contrario
Con la fine della cosiddetta Guerra Fredda e l’inizio del XXI secolo, un nuovo strumento è stato largamente utilizzato dalle potenze internazionali contro paesi, stati-nazione, per cercare di deporre governi o farli negoziare per qualcosa: si tratta delle sanzioni, una denominazione giuridica per far riferimento a ciò che il ministro degli Esteri iraniano Javad Zarif ha riassunto come “terrorismo economico”.
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Bambini vittime dello stesso carnefice
Sapere che ogni giorno muoiono centinaia e forse migliaia di bambini colpiti dalle guerre o dalle sanzioni economiche imposte da Washigton contro paesi i cui governi non sono affini al modello che vogliono impiantare, è la parte più triste e commovente in un bilancio, per quanto superficiale si faccia, delle ultime azioni di coloro che governano la Casa Bianca.
Aznar e Almagro … concordano
José María Aznar, presidente del governo spagnolo tra il 1996 ed il 2004, si è recato a Washington, in questi giorni, ed in un incontro con Luis Almagro, segretario generale dell’OSA, ha fatto riferimento alla “necessità di intervento in Venezuela a sostegno del dirigente oppositore Juan Guaidó »
Elson Concepción Pérez www.granma.cu
Cubainformacion: NYT, Iraq, Vzla e Cuba
Sporcare la cooperazione medica di Cuba in Venezuela il Times ripete il suo ruolo in Iraq?
José Manzaneda www.cubainformacion.tv
“The New York Times” è stato determinante nel convincere l’opinione pubblica USA dell’esistenza di “armi di distruzione di massa” in Iraq e nel giustificare l’invasione del paese nel 2003 (1).
Un articolo intitolato “Gli USA dicono che Hussein intensifica la ricerca di pezzi per la bomba atomica” (2) è stato utilizzato dalla Casa Bianca per difendere la sua strategia bellica, già con l’appoggio della cosiddetta “stampa liberale” (3).
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Aiuti umanitari? No, grazie
USA: quando le armi non bastano
Raúl Antonio Capote www.cubadebate.cu
Per vincere la resistenza dei popoli, le armi non sono mai state sufficienti. Alla guerra, alle occupazioni ed alle colonizzazioni, le accompagna, e molte volte le precede, l’imposizione della cultura dell’invasore.
Contro il blocco a Cuba
Federico Mayor Zaragoza http://www.cubadebate.cu
Sempre a giudicare Cuba … La Cuba che finisce a Guantanamo. La Cuba della mancanza di libertà civili, ma dove le Dame in Bianco possono fare dichiarazioni e manifestazioni, e le telecamere riprendere scioperi della fame e la resistenza. La Cuba degli stanchi di tanta attesa e di quelli che ancora aspettano.