da Ministerio del Poder Popular para la Defensa
La Forza Armata Nazionale Bolivariana ha una ricca e splendida storia repubblicana, perché il fragore delle lotte indipendentiste ha forgiato la nascita della Patria e ha svolto un ruolo di primo piano nel consolidamento della democrazia, come bene supremo della venezuelanità. Nella complessa congiuntura politica, economica e sociale che purtroppo vive il paese attualmente, ha compiuto uno sforzo superlativo per preservare la pace, proteggere la vita come diritto fondamentale e la stabilità istituzionale.
Tuttavia, è indispensabile precisare quanto segue:
Risulta estremamente preoccupante, che si renda pubblica una prequalificazione dei fatti nel caso della morte dello studente Juan Pernalete, indicando che questa è avvenuta a causa di un gas lacrimogeno lanciato dalla Guardia Nazionale Bolivariana. Questa ipotesi, non solo colpisce lo spirito di corpo dei nostri effettivi, ma potrebbe anche istigare la violenza contro di essi e alimentare la luce negativa che i gruppi di destra vogliono gettare su questa componente dell’istituzione militare.
È importante notare che a tutti i livelli di comando dell’organizzazione militare, vengono impartiti ordini e supervisionate le operazioni eseguite per ristabilire e mantenere l’ordine pubblico come parte dei compiti costituzionalmente assegnati, nel rispetto assoluto dei diritti umani. Va segnalato, che in caso di eccessi nell’azione, vengono applicati processi disciplinari o penali corrispondenti, orientati a correggere e/o sanzionare tali irregolarità. Non esistono solidarietà automatiche, nonostante il dovere di garantire in ogni momento e circostanza il benessere e la stabilità dei subordinati.
Sotto la Rivoluzione Bolivariana, la Forza Armata Nazionale Bolivariana ha abbandonato la precedente natura repressiva che adottava nel passato, per acquisire un carattere eminentemente popolare e umanista, perché il suo fine ultimo sarà sempre servire gli interessi più sacri del popolo venezuelano. In tal senso, i suoi membri ricevono l’addestramento indicato per partecipare al controllo dell’ordine pubblico e la sua efficacia può essere dimostrata, se si analizza obiettivamente che, date le numerose manifestazioni violente, aggressioni fisiche e verbali, le centinaia di atti violenti e vandalici contro le imprese commerciali occorsi negli ultimi mesi, hanno sempre assunto un’attitudine di contenimento, evitando il confronto di gruppi antagonistici, il confronto corpo a corpo con i manifestanti e prevenendo la diffusione della violenza.
Questa affermazione è ancora più rilevante, se si considera che gli attacchi irrazionali perpetrati contro sette installazioni militari, con l’utilizzo di armi da fuoco, ordigni incendiari e oggetti contundenti; hanno avuto una risposta così professionale da parte dei nostri soldati, tanto da non generare feriti o morti in tali attacchi. Questi fatti sono stati occultati dai mezzi di comunicazione e non sono stati oggetto di indagine da parte della Procura Generale, organo che esercita in zone dello Stato, l’azione penale pubblica.
Per questo lamentiamo e respingiamo categoricamente la leggerezza con la quale vengono effettuate dichiarazioni che tentano di eludere la direzione dell’istituzione, formata da venezuelani e venezuelane, che nell’esercizio delle proprie funzioni agiscono con uno stoicismo tale, che li porta a sacrificare le proprie vite, ore di sonno, alimentazione, il riposo e le dovute attenzioni alle proprie famiglie, per assicurare il pieno godimento dei diritti ai propri concittadini senza alcuna distinzione di classe. Detto questo, ci sorprende l’accusa di inerzia o assenza in situazioni violente accadute in certe regioni del territorio nazionale, perché nel tentativo di preservare la convivenza pacifica non è stato lesinato alcuno sforzo.
D’altra parte, si ricorda che l’articolo 55 della Costituzione assegna agli organi di pubblica sicurezza dello Stato, la responsabilità di proteggere la vita e l’integrità fisica delle persone, siano esse manifestanti o no; pertanto devono proteggere la collettività e i suoi beni, assicurando il normale funzionamento delle istituzioni pubbliche e private, così come i servizi che potrebbero essere interessati. È inoltre indispensabile chiarire che il Codice Organico di Giustizia Militare nei suoi articoli 501, 502 e 505, in riferimento ai reati militari di «Oltraggio alla sentinella e alla Forza Armata Nazionale Bolivariana», così come l’articolo 552 riferito ai reati contro la sicurezza di quest’ultima, stabiliscono pene chi violi tali normative, al di là che siano militari o civili.
Sulla base di quanto espresso precedentemente, l’istituzione militare rigetta l’impunità ed esige giustizia, ragion per cui accoglie con favore l’estensione del funzionamento della Commissione per la Verità, Giustizia e Pace per affrontare la violenza politica nel paese. Allo stesso modo, ribadisce il suo impegno totale per il popolo venezuelano, al fine di garantire la pace necessaria per il progresso e lo sviluppo della Nazione, e ribadisce il suo sostegno all’Assemblea Nazionale Costituente convocata dal cittadino Nicolás Maduro Moros, presidente costituzionale della Repubblica Bolivariana del Venezuela, nostro Comandante in Capo, che rappresenta uno spazio per trovare soluzioni ai problemi che ci affliggono, che dobbiamo affrontare con lo spirito di comprensione, armonia e fratellanza che ci ha sempre caratterizzato.
La Forza Armata Nazionale Bolivariana continuerà a eseguire i compiti costituzionalmente assegnati, conservando la sua dignità e l’onore militare, aggrappata all’ideale bolivariano che ci rammenta quanto è stato detto dal LIbertador Simón Bolívar nel Manifesto di Carúpano, del 7 settembre 1814: «…beato chi correndo tra gli ostacoli della guerra, della politica e delle disgrazie pubbliche, conserva intatto il suo onore…».
(Traduzione dallo spagnolo per l’AntiDiplomatico di Fabrizio Verde)