Gruppi d’amicizia con Cuba hanno reclamato, sabato 27 in Nicaragua, l’eliminazione del blocco e la fine dell’occupazione della base navale di Guantánamo, imposti all’Isola dei Caraibi dal governo USA da più di mezzo secolo.
Durante il XIV Incontro Nazionale di Solidarietà con Cuba, celebrato nell’Università Nazionale Autonoma del Nicaragua (UNAN-Managua), i partecipanti hanno segnalato che nonostante il ristabilimento delle relazioni diplomatiche tra l’Avana e Washington, il blocco è sempre intatto, ha informato Prensa Latina.
Inoltre è stato denunciato che oggi tuttavia, dopo più di mezzo secolo, la nazione del nord continua nei suoi tentativi di promuovere e imporre cambi nell’ordine economico, politico e sociale della nazione dei Caraibi, attraverso programmi d’ingerenza.
Al richiamo per porre fine a questa politica condannata dalla comunità internazionale, si sono sommate la restituzione del territorio della base navale di Guantánamo e la non proliferazione delle basi militari in America Latina.
Ha partecipato all’incontro il primo vicepresidente dell’Istituto Cubano d’Amicizia con i Popoli (ICAP), Elio Gámez, con altri membri della missione statale cubana in questa nazione.
L’ambasciatore di Cuba in Nicaragua, Juan Carlos Hernández, nel suo discorso di presentazione ha indicato che l’incontro si è sviluppato nella cornice di una data speciale che ha sigillato la fraternità tra nazioni vincolate dalla storia: il 122º anniversario della nascita di Augusto C. Sandino e il 122º Anniversario della morte dell’Eroe Nazionale di Cuba, José Martí.
Il Nicaragua sarà chiamato ad essere la capitale della solidarietà e della sinistra in America Latina, quando il prossimo 19 giugno, nell’ambito dell’anniversario della Rivoluzione sandinista si realizzerà il Forum di Sao Paulo nel paese.
Elio Gamez, intervenendo durante la chiusura dell’incontro ha reiterato che: «Non tradiremo mai la fiducia che gli amici di Cuba hanno depositato nella nostra Rivoluzione».
Inoltre ha ratificato che il suo paese non instaurerà mai il capitalismo né negozierà alcuno dei principi della Rivoluzione.
«Tutto quello che stiamo facendo all’interno per attualizzare il nostro modello di sviluppo, che è parte di una consultazione popolare in tutte le sfere, è per realizzare un solo obiettivo, rinforzare la costruzione del nostro socialismo», ha detto.
I delegati dell’incontro hanno sottolineato che non esiste giustificazione per mantenere la base navale che risultò offensiva sin dalla sua creazione con la copertura dell’Emendamento Platt, oltre a stabilire lì un carcere dov’è stata applicata la tortura e dove si violano i diritti umani. I gruppi d’amicizia hanno incitato a moltiplicare la campagna a favore di questi richiami attraverso le reti sociali e in altri Forum internazionali.
È stato reso un omaggio al legato del Comandante in Capo Fidel Castro, che si alza come guida sicura delle lotte indipendentiste e antimperialiste nel nostro continente minacciato dalle azioni della destra.
L’incontro ha riunito i movimenti solidali di Nicaragua, Costarica e Honduras, che a loro volta hanno messo in risalto il legato antimperialista del leader rivoluzionario Fidel Castro.
Inoltre hanno reiterato l’accompagnamento e la solidarietà incondizionate al popolo e al Governo cubani, che dopo più di 50 anni continuano a riaffermare la loro Rivoluzione socialista e i suoi valori umanistici.
L’attività oltre a riunire e propiziare il dibattito tra gruppi d’amicizia di differenti paesi, i residenti cubani in Nicaragua e rappresentanti del Governo sandinista, ha offerto uno spazio per ricordare due delle figure emblematiche dell’America Latina: José Martí e Augusto C. Sandino.
Al termine delle attività è stato annunciato che i gruppi di solidarietà con Cuba si riuniranno in Nicaragua nel luglio del 2018 durante il 9º Incontro Continentale di Solidarietà con l’Isola.