Il suo peccato: chiedere all’opposizione venezuelana di firmare l’accordo che aveva concordato con il governo di Caracas e da cui si è ritirata in extremis.

L’incredibile è che la campagna è diretta dal quotidiano “El País”, vicino al PSOE, il partito di Zapatero. Lo accusa di confondere “il suo ruolo di mediazione” e di dare “ossigeno al chavismo”.

Ed è che i grandi media, in linea con la Casa Bianca, l’Unione Europea ed il Gruppo di Lima, non possono accettare che in Venezuela le elezioni presidenziali si tengano il 22 aprile.

Parlano di “mancanza di garanzie”. Ma è una menzogna. Il problema è che arrivano nel peggior momento per l’opposizione, con mille guerre interne e senza un chiaro candidato.

E si dimostra ciò che era già evidente: che il giornale “El País”, una volta progressista, oggi è dell’ultra destra. Come tutta la grande stampa nel regime di Rajoy.