Le relazioni Cuba-USA sono retrocesse nel 2017

Le relazioni Cuba-Stati Uniti l’anno scorso hanno avuto una regressione dopo l’arrivo alla Casa Bianca del presidente Donald Trump, segnala oggi la Cancelleria dell’Isola in un compendio sulla politica estera.


Il documento pubblicato nel suo portale digitale ricorda che il 3 febbraio 2017, meno di un mese dopo aver assunto il suo carico, Trump ha ordinato una revisione completa della politica verso il paese caraibico, e il 16 giugno ha posto fine alle direttive del suo predecessore, Barack Obama, destinate ad avanzare verso la normalizzazione dei legami bilaterali.

“Con questo passo gli Stati Uniti hanno imposto una retrocessione significativa alle relazioni bilaterali, riprendendo la fallita strategia di recrudescenza del blocco e della sovversione”, avverte.

Secondo il testo della Cancelleria, in ottobre e novembre il clima tra le due nazioni si è aggravato ancora di più, a causa di posizioni ostili assunte dalla nuova amministrazione.

In tal senso, precisa che il Dipartimento di Stato ha deciso di ridurre sensibilmente il suo personale diplomatico a La Habana, di espellere in maniera unilaterale, infondata e arbitraria 17 funzionari dell’ambasciata di Cuba a Washington, di emettere un’avvertenza ai viaggiatori per dissuaderli dal visitare l’Isola e di proibire i viaggi di delegazioni ufficiali nordamericane.

“Per prendere queste precipitose e arbitrarie misure il governo statunitense ha usato come pretesto i presunti incidenti che avrebbero arrecato danni alla salute di alcuni dei suoi diplomatici a Cuba e dei loro familiari”.

A questo proposito, è sorprendente che né il comitato di esperti cubani creato per indagare sui presunti incidenti, né l’FBI, abbiano trovato alcuna prova dei presunti attacchi “sonici”, un termine usato dai funzionari e dai media del paese settentrionale.

La Cancelleria nel suo compendio evidenzia le denunce del ministro delle Relazioni Estere, Bruno Rodríguez, sulla manipolazione di questa questione, realizzate a Washington durante il suo incontro con l’allora segretario di Stato Rex Tillerson, nelle riunioni con congressisti e in dichiarazioni alla stampa.

Rodríguez – riferisce – ha ribadito che l’isola ha la volontà di continuare il dialogo rispettoso e una cooperazione seria e obiettiva con gli Stati Uniti, ed è impegnata a concludere l’indagine per ottenere il chiarimento di questi fatti.

Per quanto riguarda l’impatto delle decisioni di Washington, sottolinea che hanno danneggiato il funzionamento dell’Ambasciata di Cuba e il suo Consolato, in particolare i servizi consolari ai cittadini cubani residenti in quel paese, così come gli statunitensi che desiderano visitare Cuba.

Lo smantellamento dell’Ufficio Economico-commerciale ha lasciato senza controparte l’imprenditoria statunitense interessata alle opportunità commerciali nell’isola, mentre la sospensione della concessione di visti da parte del Consolato a La Habana e il trasferimento di questa funzione in terzi paesi, ha ostacolato e reso più costose le pratiche di coloro che desiderano emigrare o visitare gli Stati Uniti, aggiunge.

Traduzione: Redazione di El Moncada

http://www.prensa-latina.cu

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