Sono brutte giornate per il presidente italo guatemalteco Giammattei (con doppia cittadinanza) che solo pochi giorni fa aveva deciso di interrompere le relazioni col Venezuela di Maduro e di accettare l’inviato di Guaidó come rappresentante ufficiale.
Migliaia di manifestanti sono scesi in piazza per chiedere le sue dimissioni dopo l’approvazione del bilancio per il 2021 e durante le proteste hanno dato fuoco al Palazzo Legislativo.
I manifestanti hanno sfondato la porta d’ingresso del Parlamento e anche le finestre lanciando torce all’interno dell’edificio privo della presenza dei deputati.
Il presidente ha dichiarato che i responsabili saranno puniti ma un duro colpo gli arriva dal suo vicepresidente Guillermo Castillo, il quale lo ha invitato a dare le dimissioni: “Di fronte a diverse decisioni del governo che incidono sugli interessi della popolazione, ho chiesto al presidente Giammattei di presentare le nostre irrevocabili dimissioni e che sia una istanza di personalità illustri a proporre al Congresso le prossime decisioni.
Non è sostenibile continuare in queste condizioni”, ha scritto Castillo su Twitter
Il vicepresidente ha anche chiesto a Giammattei di porre il veto al preventivo di bilancio 2021 perché presenta delle carenze e, a suo avviso, sono questioni che il Congresso dovrebbe rivedere e modificare.
Allo stesso modo, ha proposto di riutilizzare quello del 2020, oltre a riadattarlo a gennaio del prossimo anno nelle aree dell’efficienza, della trasparenza e dell’austerità per evitare l’indebitamento.
Le dichiarazioni di Castillo, che confermano l’allontanamento da Giammattei e le divergenze interne all’Amministrazione, al potere da meno di un anno, non hanno ottenuto, per il momento, risposta del presidente.
Interessante notare come per i grandi media queste notizie non siano mai interessanti.
Immaginiamo se queste immagini arrivassero da un paese con un governo socialista o non allineato con Washington; riempirebbero immediatamente i nostri schermi in tutte le edizioni dei tg con interviste dei protagonisti e dei loro parenti all’estero.