Contribuire ad aumentare la produzione locale e l’accesso a cibi sani è l’obiettivo principale del progetto HABAMA, Autosufficienza alimentare e sviluppo di iniziative economiche sostenibili, presentato a L’Avana. Firmato tra il Ministero dell’Agricoltura e l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), con la mediazione del Ministero del Commercio Estero (MINCEX), appoggerà i comuni con il maggior potenziale agricolo della città: Boyeros, La Habana del Este , Guanabacoa, Arroyo Naranjo e Cotorro.
Con una durata di 36 mesi, ha un finanziamento di 5,4 milioni di euro fornito dal governo italiano, che renderà più indipendenti gli attori territoriali per assumere un ruolo maggiore nel miglioramento delle loro condizioni di lavoro, reddito familiare, livello di formazione, organizzazione e parità di genere , basato sulla sostenibilità della produzione di frutta, verdura e piccolo bestiame.
È stato reso noto che la massima responsabilità della realizzazione sarà a carico del Gruppo Impresariale Agricolo (GAG), coordinato con l’AICS, con la partecipazione dell’Istituto di Ricerca dei Frutti Tropicali (IIFT) come ente esecutivo e l’accompagnamento del Istituto di Ricerca per l’Industria Alimentare (IIIA), del Ministero dell’Industria Alimentare.
Secondo Bárbara María González Rodríguez, coordinatrice provinciale del progetto, attualmente, insieme al seminario iniziale, viene effettuata la diagnosi per identificare i possibili beneficiari dell’iniziativa in tre linee fondamentali: ortaggi, alberi da frutto e piccolo bestiame, per poi iniziare la sua esecuzione.
Come riportato da Julio Martínez Roque, coordinatore del Programma alimentare e di distribuzione del governo della città, è il più grande progetto di collaborazione che viene portato avanti nella capitale e la sua importanza risiede nella spinta che darà alla produzione alimentare, per contribuire al Programma di Autosufficienza Municipale (PAM) e Sovranità Alimentare.
Da parte sua, Ydael Jesús Pérez Brito, Vice Ministro dell’Agricoltura, ritiene che si tratti di un progetto importante e interessante, che ha a che fare con lo sviluppo locale, con la forza dei municipi, unita all’autosufficienza municipale, che fa parte di quel grande programma di educazione alla sovranità alimentare e alla nutrizione.
HABAMA permette concretizzare questi temi, sia quello dello sviluppo locale e dell’autosufficienza, sia quello della conoscenza, dell’integrazione con l’industria, della conservazione, della qualità, dell’innocuità, e chiude il ciclo, per cercare anche l’esportazione, con l’obiettivo di ottenere valuta liberamente convertibile per sostenere il progetto, ha affermato.
Secondo il delegato dell’Agricoltura a L’Avana, Esmeregildo Martínez Games, con il 20% della popolazione del paese, la capitale ha solo lo 0,4% della superficie arabile di Cuba (circa 40.000 ettari).
Delle 30 libbre pro capite al mese che propone il piano di sicurezza alimentare, il sistema agricolo de L’Avana oggi produce solo 3,5 libbre (11,6%) e si impegna a raggiungere le 10 libbre (33% del totale), e il progetto HABAMA contribuirà a raggiungere quell’obiettivo, ha evidenziato il delegato.
“Nella misura in cui la capitale produce di più, dipenderà meno dalle altre province, il che garantisce stabilità nell’approvvigionamento alimentare”, ha sottolineato.
“L’Avana è forte nella produzione di ortaggi, soprattutto quelli con foglie. È una possibile sfida avvicinarsi o garantire le 10 libbre che il paese propone con le sue produzioni”, ha considerato e ha assicurato: “questo progetto sarà un successo, perché noi, abitanti de L’Avana lo abbiamo proposto, perché dobbiamo garantire stabilità alimentare e comportarci bene con i fratelli che ci aiutano, dimostrando che è possibile realizzare in provincia, per la prima volta, un progetto di tale portata”.
Alla presentazione di HABAMA erano presenti anche Samuele Fazzi, consigliere e vice capo missione dell’ambasciata italiana a Cuba; Luis Carlos Góngora, coordinatore degli Obiettivi e Programmi del Governo de L’Avana, e Mariarosa Stevan, direttrice dell’Ufficio AICS-L’Avana, tra gli altri dirigenti cubani e italiani.
testo e foto: Tribuna de La Habana
traduzione: Ida Garberi