Preoccupati?

Ci sono preoccupazioni imbarazzanti. Soprattutto quando la nazione più potente del pianeta mette i suoi funzionari e la sua ambasciata a palesare “massima preoccupazione” per un cittadino apparentemente ben nutrito, mentre condanna più di 11 milioni di individui dello stesso paese alla fame e alla scarsità.

Julie Chung, capo facente funzione dell’Ufficio per gli affari dell’emisfero occidentale del Dipartimento di Stato USA, ha dichiarato sabato su Twitter che “gli USA sono estremamente preoccupati per il benessere dell’attivista cubano @LMOAlcantara e sollecitano il governo cubano ad agire immediatamente per proteggere la sua vita e la sua salute”. Questo è stato rapidamente ritwittato dalla missione diplomatica di Washington a L’Avana.

Il cittadino in questione, che quel governo paga per le sue azioni attraverso i soldi dei programmi per Cuba ricevuti dall’Istituto Nazionale Democratico, è in cura in una struttura sanitaria pubblica. Le analisi effettuate indicano che “i parametri del paziente non corrispondono a quelli di una persona che sia stato in sciopero della fame, infatti c’erano nutrizione e idratazione”. Il suo “sciopero della fame” è pura performance.

Sono passati più di cento giorni dell’attuale governo Usa senza però esprimere la stessa “grande preoccupazione” per i terribili effetti che il bloqueo ha provocato sul popolo cubano, ancor più in tempi di pandemia. Come il primo giorno, rimangono in vigore le 242 misure prese da Trump per intensificare la politica criminale di assedio, soffocamento e aggressione contro il popolo cubano.

L’ex consigliere per la sicurezza nazionale USA, Ben Rhodes, ha recentemente affermato che “l’amministrazione Biden può dare l’empowerment al popolo cubano abbandonando le politiche di Trump, che sono progettate solo per ferirlo. L’amministrazione Biden non sarà in grado di farlo se vive nella paura degli intransigenti con cui non saranno mai d’accordo”.

Preoccupazione per i diritti umani, la vita e la salute dei cubani? Il bloqueo è ancora lì, come il dinosauro di Monterroso. (ndt: “Il dinosauro” è un mini racconto dell’autore guatemalteco-honduregno Augusto Monterroso, composto da sole 8 parole: Quando si svegliò, il dinosauro era ancora lì.)

di Randy Alonso Falcon

da Cubadebate

traduzione di Ida Garberi

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