La OSA, di nuovo contro il Nicaragua

Il Consiglio Permanente della OSA, convocato dal suo segretario generale Luis Almagro, su sollecitazioni USA e l’auspicio di Brasile, Ecuador, Cile, Costarica e  Paraguay, ha approvato martedì 15 giugno, a Washington, un progetto di risoluzione d’intromissione contro il Governo e il popolo del  Nicaragua. È stato un altro incontro per pianificare sanzioni contro paesi sovrani dell’America Latina.

L’unico tema dell’agenda è stato il processo elettorale nicaraguense.

L’obiettivo disegnato da quando il Governo sandinista ha convocato alle elezioni presidenziali  per il prossimo 7 novembre, è stato criticare il modello elettorale di Managua, fare pressioni perchè si violino le norme e incentivare un processo di destabilizzazione e un caos interno in cui le figure dell’opposizione siano stimolate a pratiche illegali per far sì che il governo realizzi azioni contro di loro e si monti il tipico show mediatico in difesa di presunte vittime della repressione sandinista.

Non è per caso che la Vicesegretaria a.i,  per i Temi  dell’ Emisfero Occidentale del Dipartimento di Stato USA, Julie Chung, ha chiesto alla  OSA d’inviare «un chiaro segnale al Nicaragua», ed ha definito  «campagna di terrore» l’applicazione della legge del Governo di Managua.

Almagro, specialista nell’obbedire agli ordini dei suoi padroni, è andato più in là ed ha incitato i membri della spregevole organizzazione a sospendere la partecipazione di questo paese in questo organismo dopo la detenzione dei vari oppositori, riassumendo, ha proposto d’espellere il Nicaragua dalla OSA.

Il Governo sandinista ha dichiarato che non permetterà ingerenze nei suoi temi interni e ha denunciato un attacco mediatico di enormi dimensioni contro di lui.

Inoltre ha assicurato che non accetterà l’intromissione di altri paesi nel processo d’investigazione di un gruppo di oppositori detenuti.

La maggioranza di loro sono investigati per  «incitamento   all’ingerenza straniera nei temi interni» e «richiesta d’interventi militari» contro il governo del presidente Daniel Ortega, tra i vari reati. Ricordiamo solo due fatti recenti: il colpo di Stato  del 2019 in Bolivia contro il governo di Evo Morales, auspicato dalla OSA e Almagro, con sceneggiatura  del Dipartimento di Stato statunitense.

E un altro elemento che sintetizza quello che è questa istituzione, lo costituisce la presenza nel seno della OSA di un fantoccio  inviato da Juan Guaidó, che dice di rappresentare il Venezuela. Sembra che hanno dimenticato che la nazione bolivariana ha rinunciato da appartenere a una così spregevole istituzione.

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