José Martí e Cuba nell’equilibrio del mondo

Il traballante mondo nel quale viviamo necessita ora più che mai delle forze del bene. Nate da esseri toccati da indiscutibili volontà d’offerta all’umanità èd è urgente atomizzare le loro idee, unire le voci, chiudere le fila contro l’orrore e la follia. Il pianeta soffre, e non lo ignora.

E lo fa vedere il Progetto José Martí di Solidarietà Internazionale (accompagnato dal 2003 dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura e altre istituzioni  mondiali), quando convoca  alla V Conferenza Internazionale per l’Equilibrio del Mondo, Con tutti e per il bene di tutti, Dialogo di Civilizzazioni, che si svolegerà a L’Avana  dal 24 al 28 gennaio del 2023.

La convocazione  –che invita  intellettuali, artisti, politici e attivisti, educatori, scrittori, giornalisti, lottatori sociali,dirigenti politici, sindacalisti e religiosi, membri di organizzazioni non governative scientifiche, femministe, contadine, ecologiste, e altre, mosse da principi di giustizia  e d’equità– è stata presentata in una conferenza stampa da Eduardo Torres-Cuevas, direttore dell’Ufficio del Programma Martiano, e da Héctor Hernández Pardo, vice direttore dell’istituzione.

Il primo di questi Forum mondiali, animati da un pensiero progressista e multi disciplinare di marcato umanesimo, svolto nel 2003 quando si compivano 150 anni dalla nascita del nostro Martí, fu chiuso da  Fidel, occasione nella quale definì l’Apostolo, rispetto ai cubani, come l’idea del bene.

Con un’agenda che comprende i più acuti problemi che oggi deve affrontare l’umanità, analizzati nel suo tempo da questo cubano che parla una lingua universale e vuole un mondo davvero migliore – la V Conferenza si svolgerà quando si compiono 170 anni dalla nascita di un uomo il cui pensiero espresse il sogno di «creare una società internazionale, mondiale, basata nell’amore, nella pace, in un concetto di ampia civiltà e nella pluralità», ha sottolineato  Torres-Cuevas.

Alludendo al dialogo che ha necessitato e che necessita il mondo, lo storiografo ha segnalato che Cuba, per avere Martí, ha la possibilità d’intavolare questo dialogo alla ricerca del necessario equilibrio,  non come un’esclusività, ma come un’ulteriore incursione delle forze creatrici.

L’occasione è stata propizia per far conoscere anche la convocazione del sistema istituzionale dell’Ufficio del Programma Martiano e di tutte le istituzioni martiane dell’Isola della giornata nazionale e internazionale per il 170º anniversario della nascita dell’Apostolo dell’indipendenza di Cuba, che inizierà il prossimo 28 gennaio.

 

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