Cubainformacion: “La povertà passa: ciò che non passa è il disonore”


 

Crisi a Cuba: “La povertà passa: ciò che non passa è il disonore”

 

E’ molto dura la situazione economica che sta soffrendo il popolo cubano. Ad esempio, con i blackout elettrici.

Nessuna gestione pubblica è perfetta, ancor meno quella che si realizza, come nell’Isola, sotto una guerra senza quartiere contro tutte le sue fonti di reddito.

Ma quando, da campagne perfettamente dirette nelle reti sociali, si attacca il Governo cubano perché – ci dicono – “non ha riparato le centrali termoelettriche nel 2021”, è conveniente ricordare certe cose.

Un anno fa, senza entrate da turismo e rimesse, quest’ultime vietate per ordine di Donald Trump, con oltre duecento sanzioni aggiunte al blocco, Cuba ha dovuto investire le sue pochissime risorse – insufficienti per comprarli sul mercato – nel creare propri vaccini contro il Covid.

La priorità è stata salvare la vita delle persone. Mantenendo, allo stesso tempo, milioni di salari senza produzione e tutti i servizi di base.

I risultati? Da un lato, un tasso di mortalità da Covid-19 che è, oggi, la metà di quello del continente; dall’altro, un enorme deficit fiscale, inflazione e la scomparsa degli investimenti essenziali per la manutenzione del parco industriale, comprese le centrali elettriche.

I prossimi mesi saranno cruciali, di resistenza. E anche di chiarimento: serviranno a ritrarre ciascuno. Perché, come diceva José Martí, “la povertà passa: ciò che non passa è il disonore”.


Crisis en Cuba: “La pobreza pasa: lo que no pasa es la deshonra”

Es muy dura la situación económica que está sufriendo el pueblo de Cuba. Por ejemplo, con los apagones eléctricos.

Ninguna gestión pública es perfecta, menos aquella que se realiza, como en la Isla, bajo una guerra sin cuartel contra todas sus fuentes de ingresos.

Pero cuando, desde campañas perfectamente dirigidas en las redes sociales, se ataca al Gobierno cubano porque –nos dicen- “no reparó las centrales termoeléctricas en el año 2021”, es conveniente recordar ciertas cosas.

Hace un año, sin ingresos por turismo y remesas, prohibidas estas por orden de Donald Trump, con más de doscientas sanciones añadidas al bloqueo, Cuba debió invertir sus poquísimos recursos -insuficientes para comprarlas en el mercado- en crear vacunas propias contra la Covid.

La prioridad fue salvar la vida de la gente. Manteniendo, a la vez, millones de salarios sin producción y todos los servicios básicos.

¿Los resultados? Por un lado, una tasa de letalidad por Covid-19 que es, hoy, la mitad de la del continente; por otro, un enorme déficit fiscal, inflación y la desaparición de las inversiones imprescindibles para el mantenimiento del parque industrial, incluyendo las centrales eléctricas.

Los próximos meses serán cruciales, de resistencia. Y también de clarificación: servirán para retratar a cada quien. Porque, como dijo José Martí, “La pobreza pasa: lo que no pasa es la deshonra”.

Share Button

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.