In breve: Processo ai fondi avvoltoio a Londra

Durante questa settimana e la prossima, si terrà presso l’Alta Corte d’Inghilterra e Galles, con sede a Londra, Regno Unito, l’udienza corrispondente a una causa intentata da un fondo avvoltoio contro la Banca Nazionale di Cuba e la Repubblica di Cuba. Il processo è incentrato su una declinazione della giurisdizione. In altre parole, sarà il tribunale inglese a stabilire se l’attore sia o meno un legittimo creditore delle Grandi Antille.

Lo Stato delle Antille non riconosce l’altra parte come legittimo creditore di Cuba, poiché ha violato le norme nazionali e internazionali per la cessione dei crediti. Gli atti giuridici compiuti violando queste regole sono universalmente ripudiati e non hanno valore legale.

Il processo giudiziario

Nel contratto tra Cuba e il creditore originario, si prevedeva che qualsiasi conflitto dovesse essere risolto presso l’Alta Corte d’Inghilterra e Galles, a causa del prestigio dell’istituzione in materia economica.

Nonostante le provocazioni della controrivoluzione cubana con sede all’estero, che hanno provocato incidenti all’interno dell’istanza governativa e nei suoi dintorni, l’atto giudiziario procede come previsto. Sia il tribunale che la difesa svolgono il loro lavoro con precisione, rispettando le norme corrispondenti.

Il presidente della Banca Nazionale di Cuba, Joscelín Río Álvarez, e il governo cubano, il Primo Vice Ministro delle Finanze e dei Prezzi, Vladimir Regueiro Ale, hanno dichiarato come parte del processo. Inoltre, Raúl Olivera, María Teresa Compte, René Lazo, Melissa Pérez e Odalys del Nodal sono apparsi su proposta dell’istituto bancario delle Antille, in videoconferenza in tempo reale dall’Avana.

Le testimonianze hanno confermato procedure illecite effettuate durante la cessione del debito che, secondo le normative nazionali e internazionali, invalidano il trasferimento. Tra le irregolarità descritte vi è il minor numero di firme degli atti normativi rispetto a quelle previste per l’approvazione di procedure di questo tipo e l’utilizzo di un registro ordinario, non di sicurezza, per l’emissione degli atti.

Per negligenza o deliberatamente, funzionari del Banco Nacional de Cuba preposti alla gestione del debito estero hanno agito illegalmente, per i quali sono stati opportunamente giudicati dalle autorità cubane. Il ricorso a procedure corruttive, in ossequio ad accordi di portata globale, rende nullo il trasferimento al fondo avvoltoio.

In caso di sentenza favorevole alla parte cubana, l’ente con sede nelle Isole Cayman non verrebbe riconosciuto come destinatario del pagamento del debito. Se accade il contrario, verrebbe avviato un altro procedimento giudiziario, in cui il tribunale conoscerebbe i dettagli della questione. Indipendentemente dalla decisione presa, le finanze nazionali non sono compromesse.

Provocazioni controrivoluzionarie a Londra

Dall’annuncio del processo, i nemici di Cuba hanno cominciato ad articolare una campagna di discredito contro il processo. Usando informazioni false e distorte al riguardo, intendono pregiudicare l’opinione pubblica internazionale su una presunta “colpevolezza” di Cuba nel processo. Nota: si noti che l’obiettivo dell’udienza non è “condannare” o “ritenere colpevole”. Manipolano deliberatamente i dati. Mentono, ancora una volta.

Compaiono nuovi personaggi di poco conto che cercano di dare spettacolo nei pressi del tribunale. E, a coronare lo spettacolo, è arrivato ieri al comizio l’influencer anti-cubano Alexander Otaola. Dopo essersi mostrato per un po’, è scomparso. Che strano. Sarà perché il giudice lo ha richiesto, pena conseguenze penali, per aver pubblicato le immagini dell’aula?

Come al solito, il tarlo non sa come conservare i moduli o la disciplina associati a un processo giudiziario. Hanno infranto le regole entrando nell’Alta Corte e firmando ciò che stava accadendo lì attraverso un vetro. Successivamente, le immagini sono apparse su Internet. Per questo motivo, il giudice Sara Cockerill della divisione commerciale della Corte Superiore ha stabilito che dovrebbero comparire in tribunale per scusarsi e cancellare tutte le pubblicazioni con informazioni non autorizzate. In caso contrario, sarebbe stata aperta un’inchiesta.

I membri della delegazione cubana sono stati vessati nel loro transito per la città, in mezzo alla trappola mediatica che stanno cercando di montare. Tutta la sua performance è solo un altro capitolo della storia che già conosciamo: scandalo, denaro sporco e illegalità.

Chi compone la parte cubana?

L’esperto nominato dal BNC e da Cuba per comparire davanti al tribunale come esperto di diritto cubano è stato il dott. Juan Mendoza Díaz, professore di diritto processuale all’Università dell’Avana, presidente della Società cubana di diritto processuale, membro dell’Associazione Ibero- Istituto Americano di Diritto Processuale, arbitro della Corte Cubana di Arbitrato Commerciale Internazionale e direttore del Cuban Law Magazine.

Il team legale delle Grandi Antille è composto da avvocati di un prestigioso studio legale spagnolo e professionisti britannici. Della commissione fa parte anche il Dott. Rodolfo Dávalos Fernández, professore di diritto internazionale all’Università dell’Avana e presidente della Corte cubana di arbitrato commerciale internazionale.

La presentazione delle relazioni finali delle parti è prevista per l’1 e il 2 febbraio.

Fonte: Razones de Cuba

Traduzione: italiacuba.it

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