Discorso Bruno Rodríguez Parrilla

Discorso del Ministro degli Esteri di Cuba, Bruno Rodríguez Parrilla, nel segmento ad alto livello del 52° periodo di sessione del Consiglio dei Diritti Umani. Ginevra, 29 marzo 2023

Signor Presidente:

Lungi dal favorire la costruzione di un mondo più solidale e cooperativo, si moltiplicano le disuguaglianze, la povertà, la fame e l’esclusione. Una esigua minoranza gode dell’aumento esponenziale della propria ricchezza, mentre le stragrandi maggioranze lottano per la sopravvivenza.

Gli attuali modelli di produzione e consumo sono irrazionali e insostenibili e minacciano l’esistenza della specie umana.

È essenziale lottare per un ordine internazionale giusto, democratico ed equo, incentrato sull’essere umano, sui popoli del mondo.

La promozione e protezione dei diritti umani è un ideale comune. Nessun Paese è esente da sfide, e nessuno ha l’autorità per ritenersi un paradigma in materia, giudicare gli altri, tanto meno, per politicizzare e utilizzarli per stigmatizzare Stati sovrani e progetti economico-sociali che non si conformano ai disegni dei padroni delle finanze, dei mercati e delle armi.

I tentativi imperialisti di trasformare questo Consiglio per i Diritti Umani in un tribunale contro i paesi che non si subordinano agli interessi geopolitici di governi potenti erodono la credibilità di questo organo e sembrano tentare di riportarlo sui sentieri dell’estinta Commissione per i Diritti Umani, che implose proprio a causa di quelle pratiche.

Cuba, come Stato membro fondatore del Consiglio dei Diritti Umani, difende il dialogo rispettoso e costruttivo e la cooperazione internazionale.

Sosteniamo il pieno esercizio e il rispetto dei principi di universalità, indivisibilità, obiettività e non selettività nella trattazione del tema.

Con questo spirito, presentiamo la nostra candidatura alla rielezione a membro del Consiglio dei Diritti Umani, nel periodo 2024-2026, alle elezioni che si terranno il prossimo ottobre. Ringraziamo in anticipo la fiducia di tutti quei Paesi che ci hanno già dato il loro prezioso sostegno.

La voce di Cuba continuerà a levarsi con una visione universale ma dal Sud, a favore dei legittimi interessi dei paesi in via di sviluppo, dei poveri, degli emarginati ed esclusi, sulla base dell’impegno costruttivo, del dialogo responsabile e la ferma responsabilità verso la piena realizzazione dei diritti umani per tutti.

Signor Presidente:

Il governo USA applica una genocida politica di blocco, estremamente intensificata e di “massima pressione”, che ha sottoposto l’economia cubana a tensioni straordinarie che hanno un impatto sul deterioramento dei consumi e del tenore di vita delle famiglie, sull’inflazione, sui prezzi, sui salari, disponibilità di cibo e medicine, e sul servizio elettrico; e colpisce le entrate del paese, le transazioni finanziarie, l’industria, l’edilizia, i servizi, il commercio, gli investimenti, la sanità e l’istruzione.

L’infame e infondata inclusione di Cuba nell’arbitraria lista di paesi che si presume patrocinino il terrorismo, redatta dal Dipartimento di Stato, aggrava ulteriormente la difficile situazione causata dal blocco e ha effetti devastanti sul nostro sistema finanziario.

L’imperialismo USA finanzia operazioni di destabilizzazione e “cambio di regime”, calunnie contro la cooperazione medica internazionale cubana e campagne diffamatorie; utilizza potenti piattaforme tecnologiche tossiche e incoraggia la censura e la manipolazione delle grandi reti digitali contro Cuba.

Questa politica illegale incoraggia deliberatamente l’emigrazione, soprattutto di persone qualificate e in età lavorativa attiva.

Cuba si alza ogni giorno affrontando questi attacchi, unendo sforzi, innovando, con una illimitata capacità di resistenza e creatività; e avanza nel dibattito inclusivo, nella partecipazione democratica, in particolare dei giovani; e il cambiamento fecondo e rinnovatore di “tutto ciò che deve essere cambiato”.

Continuiamo con passo deciso e irreversibile a perfezionare lo Stato socialista di diritto e giustizia sociale e il nostro modello socialista di sviluppo culturale, sociale ed economico, con il sostegno ampiamente maggiorutario e attivo del popolo cubano.

Apprezziamo profondamente la solidarietà e la cooperazione internazionale che Cuba riceve da ogni angolo.

Signor Presidente:

In un referendum libero e universale, nel 2019, abbiamo adottato una nuova Costituzione con il voto segreto dell’87% dei cittadini che rafforza le garanzie e il quadro giuridico-istituzionale per la protezione e promozione dei diritti umani per tutti i cubani/e.

Viene attuato il Programma Nazionale per la Promozione delle Donne, la Strategia Integrale per la Prevenzione e l’Attenzione alla Violenza di Genere e nello Scenario Familiare; il Programma Nazionale contro il Razzismo e la Discriminazione Razziale, e il nuovo Codice delle Famiglie, approvato con referendum con il 62% dei voti.

Signor Presidente:

Agiremo dall’alta responsabilità assunta con la Presidenza del Gruppo dei 77 più la Cina nel 2023, convinti che un mondo migliore sia possibile, se ascoltiamo la voce dei nostri popoli, lavoriamo a loro vantaggio e difendiamo, con coraggio e stretta unità, gli interessi collettivi e giusti dal Sud.

Molte grazie.


Discurso del Ministro de Relaciones Exteriores de Cuba, Bruno Rodríguez Parrilla, en el segmento de alto nivel del 52 periodo de sesiones del Consejo de Derechos Humanos. Ginebra, 29 de marzo de 2023

Señor Presidente:

Lejos de incentivar la construcción de un mundo más solidario y cooperativo, se multiplican las desigualdades, la pobreza, el hambre y la exclusión. Una exigua minoría disfruta el incremento exponencial de su riqueza, mientras las amplias mayorías luchan por la supervivencia.

Los actuales patrones de producción y consumo son irracionales e insostenibles y amenazan la existencia de la especie humana.

Es indispensable luchar por un orden internacional justo, democrático y equitativo centrado en el ser humano, en los pueblos del mundo.

La promoción y protección de los derechos humanos es un ideal común. Ningún país está exento de retos, y ninguno tiene autoridad para considerarse un paradigma en la materia, juzgar a los demás, y mucho menos, para politizar y utilizarlos para estigmatizar Estados soberanos y proyectos económico-sociales que no se ajusten a los designios de los amos de las finanzas, los mercados y las armas.

Los intentos imperialistas de convertir este Consejo de Derechos Humanos en un tribunal contra países que no se subordinan a los intereses geopolíticos de gobiernos poderosos, erosionan la credibilidad de este órgano y parecerían intentar retrotraerlo a los derroteros de la extinta Comisión de Derechos Humanos, que implosionó precisamente por esas prácticas.

Cuba como Estado miembro fundador del Consejo de Derechos Humanos, defiende el diálogo respetuoso y constructivo y la cooperación internacional.

Abogamos por el pleno ejercicio y respeto a los principios de universalidad, indivisibilidad, objetividad y no selectividad en el tratamiento del tema.

En ese espíritu, presentamos nuestra candidatura para la reelección como miembro del Consejo de Derechos Humanos, en el período 2024-2026, en las elecciones que tendrán lugar en octubre próximo. Agradecemos de antemano la confianza de todos aquellos países que nos han otorgado ya su valioso apoyo.

La voz de Cuba continuará alzándose con una visión universal pero desde el Sur, en favor de los intereses legítimos de los países en desarrollo, de los pobres, los preteridos y excluidos, desde el compromiso constructivo, el diálogo responsable y la indeclinable responsabilidad con la realización plena de los derechos humanos para todos.

Señor Presidente:

El gobierno estadounidense aplica una genocida política de bloqueo, recrudecido en extremo y de “máxima presión”, que ha sometido a la economía cubana a tensiones extraordinarias que impactan en el deterioro del consumo y el nivel de vida de las familias, en la inflación, los precios, los salarios, la disponibilidad de alimentos y medicinas, y en el servicio eléctrico; y golpea los ingresos del país, las transacciones financieras, la industria, la construcción, los servicios, el comercio, la inversión, la salud y la educación.

La infame e infundada inclusión de Cuba en la arbitraria lista del Departamento de Estado de países que supuestamente patrocinan el terrorismo, agudiza aún más la difícil situación que provoca el bloqueo y tiene efectos devastadores en nuestro sistema financiero.

El imperialismo estadounidense financia operaciones de desestabilización y “cambio de régimen”, calumnias contra la cooperación médica internacional cubana, y campañas de descrédito; utiliza poderosas plataformas tecnológicas tóxicas y alienta la censura y la manipulación de las grandes redes digitales contra Cuba.

Esta política ilegal estimula deliberadamente la emigración, en especial de las personas calificadas y en edad laboral activa.

Cuba se levanta cada día enfrentando estos embates, aunando esfuerzos, innovando, con una ilimitada capacidad de resistencia y creatividad; y avanza en el debate inclusivo, la participación democrática, en particular de los jóvenes; y el cambio fecundo y renovador de “todo lo que deba ser cambiado”.

Continuamos con paso firme e irreversible perfeccionando el Estado socialista de derecho y justicia social, y nuestro modelo socialista de desarrollo cultural, social y económico, con el apoyo ampliamente mayoritario y activo del pueblo de Cuba.

Agradecemos profundamente la solidaridad y la cooperación internacional que Cuba recibe desde todos los confines.

Señor Presidente:

En libre y universal referendo en 2019, adoptamos una nueva Constitución con el voto secreto del 87% de los ciudadanos que fortalece las garantías y el marco jurídico-institucional para la protección y promoción de los derechos humanos para todas las cubanas y cubanos.

Se implementa el Programa Nacional para el Adelanto de las Mujeres, la Estrategia Integral de Prevención y Atención a la Violencia de Género y en el Escenario Familiar; el Programa Nacional contra el Racismo y la Discriminación Racial, y el nuevo Código de las Familias, aprobado en referéndum con un 62% de apoyo.

Señor Presidente:

Actuaremos desde la alta responsabilidad asumida con la Presidencia del Grupo de los 77 más China en 2023, convencidos de que un mundo mejor es posible, si escuchamos la voz de nuestros pueblos, trabajamos en su beneficio y defendemos con valor y estrecha unidad los intereses colectivos y justos del Sur.

Muchas gracias

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