Una deputata USA chiede la revoca del blocco a Cuba

La deputata democratica Rashida Tlaib ha appoggiato la revoca del blocco imposto dal governo degli Stati Uniti a Cuba per oltre sei decenni, secondo una pubblicazione che circola oggi sui social network.

“Mentre i nostri compagni marciavano a Washington (la capitale della nazione) abbiamo dato il benvenuto alla deputata @RashidaTlaib e a @tiffany_caban (Tiffany Cabán) del Consiglio comunale di New York”, ha scritto su Twitter Manolo de los Santos, co-direttore del movimento The People’s Forum, con sede nella città statunitense.

“Insieme diciamo NO al blocco statunitense di Cuba”, ha aggiunto l’attivista in un messaggio accompagnato da foto di Tlaib e Cabán con in mano un cartello che allude alla fine di questo assedio economico, commerciale e finanziario unilaterale, il più lungo della storia applicato contro qualsiasi Paese.

Tlaib, membro della Camera dei Rappresentanti del Michigan, ha sostenuto l’anno scorso in quell’organo congressuale un emendamento che, se approvato, mirava ad alleviare la carenza di cibo a Cuba e ad aiutare i produttori agricoli statunitensi.

Il giorno prima, centinaia di americani di oltre 200 organizzazioni hanno partecipato a una mobilitazione a Washington contro il guerrafondaio degli Stati Uniti e della NATO.

Sotto gli slogan “Pace in Ucraina – Negoziati, non escalation”, “Finanziare i bisogni del popolo, non la macchina da guerra” e “Dire no alle guerre e alle sanzioni statunitensi senza fine – Abolire la NATO”, i partecipanti alla giornata si sono radunati e hanno marciato dalla Casa Bianca.

La marcia, organizzata in occasione del 20° anniversario dell’invasione dell’Iraq, si è svolta nelle vie centrali della capitale.

L’occupazione della nazione araba è iniziata il 20 marzo 2003 da parte di una coalizione guidata dagli Stati Uniti con il pretesto di trovare armi di distruzione di massa che non sono mai state trovate.

Il 24 gennaio 2004, l’amministrazione dell’allora presidente George W. Bush ha interrotto le ricerche e ha ammesso che le sue affermazioni su grandi scorte di armi chimiche, biologiche e persino nucleari nell’Iraq di Saddam Hussein erano sbagliate.

“Ci siamo sbagliati quasi tutti”, dichiarò all’epoca David Kay, l’ispettore degli Stati Uniti, al Congresso.

Fonte: CubaSi

Traduzione: italiacuba.it

 

Share Button

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.