Progetto Force, sui sentieri dell’odio

La Commissione Affari Esteri della Camera dei Rappresentanti degli USA  ha appena compiuto un altro passo sulla strada dell’odio, votando 25 a 20 a favore dell’invio all’intera Camera dei Rappresentanti del progetto di legge FORCE, che impedisce a qualsiasi Segretario di Stato o Presidente di rimuovere Cuba dalla lista dei Paesi che sponsorizzano il terrorismo.

Promosso dalla deputata repubblicana María Elvira Salazar, della Florida, con l’appoggio dei legislatori repubblicani Marco Rubio e Rick Scott, il disegno di legge mira a perpetuare, in nome della democrazia, l’inclusione dell’isola nella lista spuria, un inserimento che ha provocato indignazione e rifiuto in molte nazioni del mondo, anche negli Stati Uniti.

I senatori accusano Cuba di “ospitare terroristi dell’America Latina”, riferendosi al caso dei membri dell’ELN colombiano, partecipanti ai colloqui di pace con il governo colombiano, colloqui di cui L’Avana è garante, caso chiaramente smentito dai governi cubano e colombiano.

I negoziati del governo colombiano con l’ELN sono iniziati nel 2017 a Quito, durante il governo di Juan Manuel Santos, e nel 2018 sono stati trasferiti all’Avana, fino a quando sono stati interrotti nel 2019.

I loro criteri si basano anche sull’accusa alle Grandi Antille di sostenere la “dittatura venezuelana” e di mantenere buone relazioni con Russia e Cina.

María Elvira Salazar, membro di spicco della lobby anticubana negli USA, nella sua frenetica corsa al merito e quindi alla scalata politica in quel Paese, ha trasformato l’odio in una scala per la sua ascesa.

Si è candidata “per impedire al socialismo di affermarsi e rovinare gli Stati Uniti”, ha dichiarato nella sua campagna elettorale, una cosa davvero assurda, ma che fa parte del discorso dell’ultradestra statunitense.

Recentemente è arrivata e ha iniziato il suo lavoro con la proposta di legge, co-sponsorizzata da altri politici di origine cubana, che mira a impedire la normalizzazione delle relazioni tra USA e Cuba.

La funzionaria USA, che ha una lunga storia anticubana, ha partecipato per molti anni a tutte le campagne anticubane dei media.

Un semplice sguardo ai suoi profili sui social network ci permette di apprezzare il suo “attivismo”. I suoi tweet abbondano di richieste di ulteriori blocchi contro Cuba, la chiusura totale dei viaggi, l’impedimento delle rimesse familiari, ecc.

Fonte: @CubaenResumenBlog

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