Incontri G77

Díaz-Canel: Cuba appoggia il lavoro dell’Unione Internazionale delle Telecomunicazioni

 

Il Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, ha incontrato  la mattina di giovedì 14, Doreen Bogdan-Martin, segretaria generale dell’Unione Internazionale delle Telecomunicazioni (UIT) e le ha assicurato che «È un piacere riceverla a Cuba”.


«La sua visita, che avviene nel contesto del Vertice dei Capi di Stato e di Governo del Gruppo dei 77 più Cina, è la prima che realizza nel nostro paese, e speriamo, ha detto Díaz-Canel, che non sia l’ultima ma al contrario si moltiplichino».

«Vogliamo, prima di tutto, farle i nostri complimenti per la sua elezione come segretaria generale, che è un fatto storico e marca una pietra miliare nell’Unione  Internazionale delle Telecomunicazioni, perché è la prima donna  che occupa questa responsabilità ed è molto stimolante che una persona come lei stia al fronte del a UIT», ha commentato il mandatario cubano.

Il Capo di Stato ha assicurato anche che Cuba appoggia il lavoro della UIT e che è volontà del paese continuare a farlo.

«Un gruppo di temi che lei sta promuovendo forma parte della nostra agenda», ha precisato ed ha poi dettagliato aspetti come il proposito d’ampliare la connessione e portarla in maniera più inclusiva a tutta la popolazione, così come l’insistenza nel rompere la breccia di genere che esiste tuttavia nell’accesso alle telecomunicazioni, per cui Cuba si appoggia ai postulati del Programma Nazionale per la Crescita delle Donne, che contiene un capitolo per attendere l’incorporazione e l’inclusione della donna in queste tecnologie.

D’altra parte, ha detto, abbiamo sviluppato un’esperienza con bambine vicine alle Tecnologie dell’Informazione e la Comunicazione (TIC), che coincide con le proposte che lei ha fatto per la UIT».

Riferendosi a temi d’interesse comune che si potenziano sia dall’organizzazione come dal nostro Governo, il Presidente Díaz-Canel si è riferito all’appoggio che si offre agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile «che anche noi abbiamo incorporato nel Piano Nazionale di Sviluppo  Economico e Sociale».

Le telecomunicazioni, l’informatica e le comunicazioni, ha sottolineato il mandatario, sono assi strategici di questo piano, in accordo anche con quello che lei sta postulando.

Nel nostro paese in questi momenti si lavora a un programma di trasformazione digitale della società, che è iniziato con un processo d’informatizzazione della società nei due ambiti  fondamentali: il commercio elettronico e il Governo elettronico. In quest’ultimo, ha spiegato, “siamo andati più avanti”, come parte del programma al quale si sono sommati anche gruppi di esperti.

Al termine del dialogo, in una dichiarazione allo staff della stampa della  Presidenza della Repubblica, la Segretaria Generale della UIT ha definito «Un onore realizzare questo incontro». Per noi nella UIT è importante stare qui per il Vertice del Gruppo dei 77 più Cina, che ha una messa a fuoco di scienza, innovazione e tecnologia.

L’ Unione Internazionale delle Telecomunicazioni—fondata nel 1865 e designata come organismo specializzato delle Nazioni Unite nel 1947—è l’organismo più datato del sistema delle Nazioni Unite», ha precisato la sua Segretaria Generale, che ha sottolineato la messa a fuoco della connessione universale e la trasformazione digitale con cui lavorano le sue strutture.

In maniera particolare, sul dialogo con il Presidente Díaz-Canel, ha  dettagliato che hanno conversato sulla situazione in Cuba e su “come potremo cooperare per chiudere questa breccia digitale”.

Hanno partecipato all’incontro  la ministro delle Comunicazioni, Mayra Arevich Marín, e il direttore generale dei Temi  Multilaterali e il Diritto Internazionale della Cancelleria, Rodolfo Benítez Verson.


Una visita d’altissimo significato

 

Il Primo Segretario del Comitato Centrale del Partidto Comunista e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, ha assicurato che:«Questa visita ha un altissimo significato: è la visita di un fratello africano», dando il  benvenuto ufficiale al suo omologo del Burundi, Evariste Ndayishimiye, che si trova a Cuba per partecipare al Vertice del Gruppo dei 77 + Cina.

Il Capo di Stato cubano, si legge nel sito della Presidenza, ha detto che questa visita dà continuità a quella realizzata alcuni anni fa nell’Isola, allora come Segretario Generale del Partito di Governo della Repubblica del

Burundi, Consiglio Nazionale per la Difesa della Democrazia-Forze per la Difesa della Democrazia, al recente incontro avvenuto in Sudafrica, in occasioe del Vertice dei Brics, così come quella fatta nel nostro paese la settimana scorsa dall’attuale Segretario Generale del riferito Partito.

Díaz-Canel ha assicurato che tutto questo è espressione delle relazioni positive che esistono tra i nostri Governi, popoli e Partiti, e ha ratificato la volontà di continuare a mantenere un alto livello nelle relazioni politiche, economiche, commerciali e di cooperazione.

Il Primo Segretario ha espresso la sua gratitudine per la posizione che ha sempre avuto il Burundi in appoggio alla causa cubana e nella lotta contro il blocco.

Evariste Ndayishimiye ha trasmesso un saluto affettuoso in nome del Governo e del popolo del Burundi al Governo e al popolo cubani.
Poi ha commentato aspetti associati alla gloriosa storia della sua nazione, e ha riconosciuto che «i nostri popoli oggi hanno un nemico comune».

Il visitatore ha ringraziato per l’appoggio e il sostegno che Cuba ha offerto al popolo del Burundi.

L’alto politico è stato accompagnato da  Albert Shingiro, ministro delle Relazioni Estere e lo Sviluppo della Cooperazione; Audace Niyonzima, titolare delle Finanze  Gaudence Sindayigaya, direttore generale dei temi Multilaterali della Cancelleria burundese.

Per la parte cubana, erano presenti il membro del Burò Politico Bruno Rodríguez Parrilla, ministro delle Relazioni Estere, funzionari della Cancelleria, Carlos Miguel Pereira, direttore generale dei Temi Bilaterali; Rodolfo Benítez, direttore generale dei Temi Multilaterali, e Luis A. Amorós, direttore dell’Africa Subsahariana.

Díaz-Canel ha ricevuto un fratello: il Presidente della Repubblica Democratica Popolare Laos

 

Gli accordi del combattimento si sono fatti sentire dopo mezzogiorno nel Salone Portocarrero del Palazzo della Rivoluzione dove il  primo segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista e presidente della Repubblica di Cuba, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, ha dato il Ricevimento Officiale al compagno Thongloun Sisoulith, presidente della Repubblica Democrática Popolare Lao.

Con tutto il rigore protocollare di questo tipo di cerimonia, il dignatario cubano ha ricevuto il suo omologo che è giunto nell’Isola grande delle Antille per partecipare al Vertice del G77 + Cina , che si realizzerà a L’Avana il 15 e 16 settembre.

Dopo la cerimonia si è svolto un cordiale scambio tra i due mandatari.

In  questa cornice Díaz-Canel Bermúdez ha detto: «Stimato amico, fratello, compagno Sisoulith, Segretario Generale del Partito Popolare Rivoluzionario del Laos e Presidente della Repubblica Democratica del Laos, per noi è un piacere, un onore e un’enorme soddisfazione che tu stia in visita a Cuba con la delegazione che ti accompagna e che possiamo realizzare questo incontro e queste conversazioni ufficiali.

Il Presidente cubano ha affermato che la visita di Sisoulith «È un’espressione dei vincoli d’amicizia, fraternità e solidarietà che ci uniscono – che sono vincoli di amicizia fraternità e solidarietà che ci legano – che sono vincoli indistruttibili, sono legami tra paesi fratelli in particolare.

Il fatto che voi abbiate deciso di partecipare a questo Vertice del Gruppo dei 77 + Cina, riflette oltre all’impegno del Laos con la causa del Gruppo dei 77 + Cina e l’appoggio a Cuba nella presidenza pro tempore, e per tutto questo vi ringraziamo di tutto cuore».
Díaz-Canel ha espresso il desiderio d’apprezzare questa visita come inizio della celebrazione del 50º anniversario dello stabilimento delle relazioni tra le due nazioni, momento che si festeggerà l’anno prossimo, 2024.

Poi ha condiviso altre impressioni: «Io ho grati ricordi delle visite che ho realizzato in Laos e in particolare l’ultima fatta nel 2018. E vediamo questa come la possibilità di continuare il dialogo sviluppato in quell’occasione.

Nella stessa linea di pensiero ha affermato: «Credo che sia molto significativo, partendo da tutte queste cose che ci uniscono, che siate voi la seconda delegazione che riceviamo in maniera ufficiale, di quelle che stanno partecipando al Vertice del Gruppo dei 77 più Cina».

Quando cinque anni fa Díaz-Canel Bermúdez -in qualità di Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri di Cuba-, giunse in Laos, fu la prima volta nella storia che un mandatario del paese dei Caraibi visitava la nazione asiatica.

Quell’agenda incluse l’incontro del Presidente cubano con Thongloun Sisoulith, allora Primo Ministro del paese anfitrione, che gli offerse il benvenuto nel suo ufficio.

In quel giorno di dialogo Sisoulith dijo: «Ho fiducia che i vincoli d’amicizia tra di noi s’incrementeranno».

E fu enfatico in uno spirito che si mantiene intatto:«Come lei sa – ha detto Díaz-Canel Bermúdez- il nome di Cuba significa amico, fratello, uomo  che lotta per idee comuni. Saremo sempre uniti. Questa sua visita  è uno stimolo per  continuare a lottare, lavorando, e continuare a rinforzare le relazioni».

Ha partecipato all’incontro di ieri, mercoledì, come parte della delegazione che è giunta a Cuba, il compagno  Saleumxay Kommasith, vice primo ministro e ministro dei Temi Esteri della Repubblica Democratica Popolare Lao, e altri funzionari.

Per la parte cubana, hanno partecipato il membro del Burò Politico e ministro delle Relazioni Estere (Minrex), Bruno Rodríguez Parrilla; il capo del Dipartimento delle Relazioni Internazionali del Comitato Centrale del Partito Comunista, Emilio Lozada García; la viceministro del MINREX, Anayansi Rodríguez Camejo, e altri dirigenti.

Cuba e Laos possono cooperare di più tra di loro

L’interesse di fomentare i vincoli economici bilaterali e ampliare  la cooperazione  ha marcato lo scambio tra il membro del Burò Politico e presidente dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare, Esteban Lazo Hernández, e Thongloun Sisoulith, presidente de la Repubblica Democratica Popolare del  Laos e segretario generale del Partito Popolare Rivoluzionario Lao.

Nel  ricevimento realizzato nel Capitolio de L’Avana, offerto dal titolare del Parlamento cubano, i due dirigenti hanno coinciso nel definire le relazioni tra i Partiti, i Governi e i popoli, come una sincera fraternità, baluardi della solidarietà e dell’amicizia.

Il Presidente laotiano ha assicurato che il suo paese accompagnerà il popolo cubano nella sua lotta contro l’ingiusto blocco USA e a favore della sua sovranità, di fronte ai tentativi colonizzatori dell’imperialismo.

Oltre a ringraziare per la mancanza di condizioni nell’appoggio a Cuba, Lazo Hernández ha proposto che il Laos sia un ponte tra i paesi  Latino-americani e i membri dell’Associazione delle Nazioni del Sud Est Asiatico (Asean), approfittando la  presidenza rotatoria della nazione asiatica in questa organizzazione.

Ci sono potenzialità x ampliare la cooperazione

«Riaffermiamo, in  nome   del Governo, la volontà di continuare a rinforzare le relazioni d’amicizia non solo nel politico, ma anche nell’economico e commerciale», ha assicurato il membro del Burò Politico e primo ministro, Manuel Marrero Cruz, dopo il ricevimento del presidente  della Repubblica Democratica Popolare del Laos, Thongloun Sisoulith.

Marrero Cruz ha richiamato l’attenzione sugli accordi firmati in materia  d’agricoltura, Salute e sport, nel contesto della sua visita ufficiale in questa nazione asiatica nell’ottobre del 2022, ed ha segnalato i passi avanti nella produzione di riso, con sementi e la consulenza del Laos, unito alle potenzialità per lo sviluppo di progetti di cooperazione triangolare in settori come la  Salute e la biotecnologia.

L’interesse di Cuba di stringere i vincoli con la Asean, che avrà il Laos alla presidenza pro tempore nel 2024, è stato al centro della giornata.

Oltre alle sfere di collaborazione già identificate, l’educazione e lo scontro ai disastri naturali figurano tra i settori con prospettive di sviluppo.

«Cuba è un paese amico, compagno, con gli stessi ideali socialisti», ha detto Thongloun Sisoulith, che è anche il Segretario Generale del Partito Popolare Rivoluzionario del Laos.


António Guterres: «Il mondo sta facendo fallire i paesi in via di sviluppo»

Ha avvisato che la povertà aumenta e la fame è sempre maggiore, i prezzi sono sempre più alti e i disastri climatici sempre più frequenti.

Circa 60 anni fa un gruppo di nazioni si riunì per firmare il documento della fondazione del G77, e i fondatori si dichiararono uniti nella determinazione di rimediare «secoli d’ingiustizia e abbandono», ha detto  António Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite, nel suo intervento nella prima giornata del Vertice del Gruppo dei  77  più Cina, a L’Avana.

Guterres ha segnalato che nel convulso mondo attuale questa funzione continua ad essere importante come allora e i suoi membri sono il motore dello sviluppo sostenibile.

Negli ultimi decenni, ha aggiunto, i paesi del G77 e Cina hanno tolto dalla miseria milioni di persone e si sono riuniti nelle Nazioni Unite alla ricerca di soluzioni globali e di solidarietà ma, senza dubbio, oggi si vedono coinvolti in un imbroglio di crisi mondiali.

Il Segretario Generale della ONU ha detto che la povertà è in aumento e la fame è sempre maggiore, i prezzi sono altissimi, il debito è esorbitante, i disastri climatici sono sempre più frequenti e i sistemi e le cornici mondiali sono fallimenti.

«La conclusione è chiara, ha segnalato, e il mondo sta facendo fallire i paesi in via di sviluppo», ha riconosciuto.

Poi ha puntualizzato che per cambiare tutto questo, è necessaria un’azione  nazionale per garantire un buon governo, mobilitare risorse e dare priorità allo sviluppo sostenibile; è necessaria un’azione  globale, che rispetti la proprietà nazionale, per costruire un sistema internazionale che difenda i diritti umani e funzioni a beneficio dei loro interessi.

Tutto questo necessita che il G77 più Cina usi la sua voce per lottare per un mondo che funzioni per tutti.

Poi ha commentato che l’impegno comincia il proprio sistema multilaterale, Avanziamo verso un mondo multipolare che crea nuove opportunità di guida nello scenario globale, ma da solo non garantisce nè la pace nè la giustizia.

«Per questo, ha sottolineato, sono necessarie istituzioni  multilaterali forti ed efficaci, ma molte delle istituzioni globali attuali – particolarmente il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e le istituzioni di Bretton Woods– riflettono un’era passata».

Guterres ha spiegato che ha proposto misure per far sì che l’architettura finanziaria globale sia più rappresentativa e ricettiva per le necessità delle economie in sviluppo.

«Il Vertice degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile prossimo e il Vertice del futuro dell’anno prossimo sono opportunità reali per avanzare. Vi ringrazio per il vostro fermo appoggio alle nostre proposte e conto sul vostro continuo supporto», ha segnalato.

Parlando dell’appuntamento che li ha riuniti ha sostenuto che «La scienza, la tecnologia e l’innovazione possono forgiare solidarietà, risolvere problemi comuni e aiutare a fare realtà gli ODS, che senza dubbio oggi, con frequenza, esacerbano le disuguaglianze e favoriscono le divisioni.

I paesi più ricchi hanno accaparrato vaccini contro la COVID-19 mentre la pandemia si estendeva in maniera sfrenata nel Sud Globale; gli africani pagano tre volte  la media mondiale per i dati, mentre i titani della tecnologia accumulano una ricchezza inimmaginabile.

Il Segretario Generale della ONU ha approfittato dell’occasione per felicitare Cuba per il successo delle sue vaccinazioni contro la COVID-19, che sono servite non solo per il popolo cubano, ma hanno aiutato altri popoli vittime della disuguaglianza e dell’accesso internazionale alle vaccinazioni.

Solo un’azione globale può abbordare queste disuguaglianze, assicurare una transizione giusta verso un’economia digitale e garantire che in una nuova era tecnologica nessuno resti indietro.

«Il nostro Patto Digitale Mondiale proposto lo può ottenere esattamente», ha sostenuto.

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