Il secondo dibattito repubblicano o un pugilato senza regole

All’inizio del show, i candidati lottavano tra di loro, s’interrompevano a vicenda e ignoravano in assoluto i moderatori  per la smania di far prevalere le loro opinioni ad ogni costo.

I candidati presidenziali repubblicani negli USA si sono affrontati nel secondo dibattito primario della campagna per il 2024.

Il luogo scelto è stata la Biblioteca Presidenziale Ronald Reagan, in Simi Valley, California.

Erano presenti il governatore della Florida, Ron DeSantis; l’ex vice presidente Mike Pence; l’imprenditore Vivek Ramaswamy; il senatore della Carolina del Sud, Tim Scott; la ex ambasciatrice delle  Nazioni Unite, Nikki Haley; l’ex governator di Nuova Jersey, Chris Christie, e il governatore del Dakota del Nord, Doug Burgum.

Durante la prima mezz’ora hanno lottato tra loro, interrompendosi gli uni con gli altri, ignorando in assoluto i moderatori nella smania di far prevalere le loro opinioni ad ogni costo.

I presentatori di Fox Business hanno tentato ripetutamente di porre fine al dibattito caotico, ma senza risultati.

Il senatore della Carolina del Sud, Tim Scott, ha attaccato  l’imprenditore Vivek Ramaswamy; Mike Pence ha affrontato  Ron DeSantis, e Chris Christie ha attaccato Donald Trump, che un’altra volta ha scelto di non presentarsi al dibattito.

Trump non ha partecipato a questo dibattito, ma ha pronunciato un discorso nell’orario di punta a Detroit, di fronte ai sindacalisti del settore automotore, che sono in sciopero dal 15 settembre.

L’ex governatore di Nuova Jersey, Chris Christie, ha rimproverato l’ex mandatario per la sua assenza e per non rispondere quindi alle domande: «Dovrebbe stare in questa sala», ha precisato.

Le critiche dei repubblicani sono state indirizzate contro il presidente democratico Joe Biden, per il suo appoggio agli scioperanti del settore automotore.

DeSantis non ha perso l’opportunità per attaccare  Trump, por aver aggiunto più di sette bilioni  di dollari al debito della nazione durante la sua presidenza, fatto che è stato sottolineato anche da Chris Christie  responsabile della situazione della possibile chiusura del Governo.

Vivek Ramaswamy ha difeso la sua proposta di deportare gli immigranti senza documenti e i loro figli, anche se i minori sono cittadini statunitensi.   «Non si può dare il diritto di nascita e la cittadinanza a un immigrante che ha trasgredito la legge al venire», ha sostenuto.

Christie ha detto che gli Stati Uniti «non sono in condizioni» di legalizzare i milioni di immigranti illegali che vivono nel paese, e ha affermato che se sarà eletto, piazzerà la Guardia Nazionale alla frontiera sud degli Stati Uniti.

Uno degli obiettivi del dibattito è stato centrato nel tentativo di frenare la tendenza degli ispanici che, secondo un’inchiesta di Univisión, voterebbero per Biden.

Improperi, sgambetti, colpi bassi, rivelazioni di fatti scandalosi della vita privata dei candidati, saranno parte della corsa verso la Casa Bianca, e sono solo i prolegomeni. Da qui al 2024 vedremo molto di più.

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