Idiozie a sostegno della menzogna e balbettio di fronte alla scomoda verità

Come era prevedibile, l’annuncio del governo cubano dell’attuazione di una serie di misure per rinvigorire l’economia ha portato ancora una volta alla ribalta il modo aberrante e privo dei più elementari principi etici che caratterizza le politiche e le azioni dei nostri avversari contro Cuba.

Essi accusano mendacemente la dirigenza del Paese di applicare un pacchetto neoliberista, cosa totalmente infondata e lontana dalla realtà.

Una delle caratteristiche principali del neoliberismo è la tendenza alla privatizzazione massiccia dell’economia. In questo sistema, gli interessi economici vengono privilegiati rispetto al costo sociale dell’applicazione delle misure attuate per favorire e realizzare tali interessi, che corrispondono a quelli delle élite al potere e delle grandi transnazionali che approfittano di questi pacchetti per assumere il controllo di importanti risorse naturali e di settori strategici dell’economia dei Paesi in cui vengono applicati, il che in pratica significa cedere sovranità. Tutto ciò porta a una peggiore distribuzione della ricchezza e alla sua concentrazione nelle mani di pochi.

In altre parole, l’essere umano, le sofferenze e i sacrifici che dovranno affrontare soprattutto gli strati più poveri e vulnerabili della popolazione non contano nel neoliberismo.

CONOSCENDO I PERICOLI DI QUESTO SISTEMA, FIDEL HA AVVERTITO: “…SE NON SCONFIGGIAMO IL NEOLIBERISMO, SCOMPARIREMO COME NAZIONI, SCOMPARIREMO COME STATI INDIPENDENTI E SAREMO PIÙ COLONIE DI QUANTO LO SIANO MAI STATI I PAESI DEL TERZO MONDO”.

Contrariamente alle azioni del neoliberismo e alla sua essenza disumana, il governo cubano mette al centro il popolo, in senso generico, ratifica il principio che nessuno sarà lasciato senza protezione, prevede azioni per proteggere i vulnerabili dall’impatto delle misure che inevitabilmente li colpiranno, definisce come obiettivo principale la dinamizzazione dell’economia per migliorare le condizioni di vita del popolo e far progredire il Paese senza cedere sovranità. Allo stesso tempo, cerca una migliore distribuzione dei risultati dell’economia e rafforza l’impresa statale socialista come attore principale in questo settore.

I TEMPI SONO MOLTO DIFFICILI, MA HO L’ASSOLUTA CONVINZIONE CHE CON IL CORAGGIO E L’INTELLIGENZA DEL NOSTRO POPOLO (…) SAPRÀ COMBATTERE (…) E SALVARE LA PATRIA, LA RIVOLUZIONE E LE CONQUISTE DEL SOCIALISMO. DICO CONQUISTE PERCHÉ OGGI NON POSSIAMO PARLARE DEL SOCIALISMO PURO, IDEALE, PERFETTO CHE SOGNIAMO, PERCHÉ LA VITA CI COSTRINGE A FARE CONCESSIONI.

FIDEL

Dov’è dunque il neoliberismo che viene imputato alle misure proposte? Non c’è, né ci sarà, alcun punto di contatto con quel sistema rapace. Preserveremo l’essenza socialista del nostro sistema.

L’odio e la frustrazione li portano a creare questi scandali mediatici, basati su assurde menzogne, che riescono solo a sprofondare sempre più nel discredito.

In questo contesto, due delle loro ultime falsità sono di un cinismo inaudito: Cuba ha partecipato all’organizzazione delle proteste in Argentina contro quello che la stampa non ha esitato a chiamare il “paquetazo” di Javier Milei e per finire accusano i servizi segreti cubani di aver interferito nelle votazioni in Florida nel 2022. La loro indecenza non conosce limiti.

È stupido e ridicolo incolpare qualcun altro che non sia Milei e la sua squadra di governo per le proteste generate dal loro pacchetto neoliberista, che fa presagire un futuro di miseria e di perdita di sovranità per quel Paese fratello. Al di là di questa inconfutabile realtà, dobbiamo chiederci: cosa ci guadagna Cuba a incoraggiare le proteste contro il governo argentino, eletto dalla maggioranza del popolo di quella nazione andina? Lo sanno bene: nulla.

Per quanto riguarda la presunta interferenza del nostro Paese nelle elezioni del 2022 in Florida, che avrebbe cercato di indebolire la posizione dei candidati al Congresso e alla presidenza di quello Stato che noi consideravamo ostili, è risibile. Lì, nelle elezioni del 2000, furono rubate le urne, migliaia di schede furono perse, non poche finirono nei cassonetti, per strappare infine la vittoria al candidato democratico Al Gore.

Meno di due decenni dopo, nel novembre 2018, un altro spettacolo di “irregolarità” è scoppiato di nuovo nelle elezioni di quello Stato, questa volta per scegliere i candidati al Senato, al governatore e al commissario all’agricoltura.

I conteggi dei voti si susseguono, i candidati che avevano ammesso la sconfitta ritrattano e mettono in discussione i risultati, insomma un’elezione torbida come le acque di un fiume in piena.

Secondo la BBC, le urne della Florida si stanno riempiendo di voti e di polemiche. In realtà, non sono le polemiche a uscirne, ma il marcio di un sistema elettorale arcaico, corrotto e ingiusto.

A prescindere da queste verità, la domanda è: cosa guadagnerebbe Cuba dalla vittoria dell’uno o dell’altro candidato per le cariche in discussione, se tutti rispondono agli stessi interessi delle élite e delle mafie che mal governano e decidono la direzione di quello Stato? In conclusione, per il nostro Paese non fa alcuna differenza chi vince.

Inoltre, a parte tutte queste ragioni, c’è un argomento che non può essere ignorato o confutato: la storia pulita della Rivoluzione cubana, basata su un’etica di rispetto della sovranità dei popoli e di non ingerenza negli affari interni dei Paesi. Questa storia la difende e la assolve da qualsiasi falsità proveniente dalle menti contorte dei nostri nemici.

D’altra parte, affronteremo una situazione che non è tematicamente collegata a quelle viste, ma che rivela, attraverso il contrasto tra il trattamento mediatico riservato ad essa e quello offerto a loro, la doppiezza e la dipendenza da interessi politici spuri dei media mainstream, dei loro scudieri floridiani e di altri d’oltreoceano.

Vediamo:

All’inizio del mese la Spagna ha scoperto che gli USA si erano infiltrati nel Centro Nazionale di Intelligence (CNI), in altre parole, lo stavano spiando, cosa che è stata riportata dalla stampa spagnola con molto “tatto” e, secondo RT, in modo molto “discreto”, per esempio, il quotidiano El País ha usato il titolo “La Spagna costringe all’uscita…” ma non ha osato dire espelle, in tutta onestà, sì, alcuni media di quel Paese sono stati duri nel trattare quel fatto, ma io non l’ho letto.

Stiamo parlando di agenti della CIA che, sotto copertura diplomatica, hanno utilizzato membri del CNI affinché spiassero per gli USA.

La reazione tiepida, per non dire genuflessa, della diplomazia, del governo e dei media iberici a queste azioni rafforza quello che è un segreto aperto, la loro subordinazione a Washington. Per non parlare delle ridicole giustificazioni che hanno accettato dal loro capo.

Questo nonostante il fatto che, se prendiamo il caso, ci sia un doppio tradimento, perché secondo alcuni rapporti gli ufficiali del CNI coinvolti nei fatti sono stati reclutati dalla CIA mentre seguivano corsi di formazione negli Stati Uniti.

Il resto dei media e paesi europei hanno tenuto lo stesso comportamento. Cosa ci si può aspettare da coloro che hanno sacrificato i loro stessi cittadini per soddisfare gli interessi di chi esige e si comporta come il suo padrone. Il conflitto in Ucraina ne è un esempio.

GLI USA NON HANNO AMICIZIE PERMANENTI BENSI’ INTERESSI PERMANENTI 

JOHN QUINCY ADAMS, (SESTO PRESIDENTE USA)

Anche i media anticubani e la grande stampa nordamericana, come si dice a Cuba, ha fatto finta di nulla con questo caso. In generale, questo caso ha avuto un basso profilo in quei media e in tutti i media occidentali, ed è stato persino ignorato da alcuni.

Che differenza con il trattamento ricevuto dalle menzogne che hanno diffuso su Cuba! Dov’è la tanto decantata libertà di espressione, l’imparzialità e l’equilibrio informativo di cui si vantano? La verità è che non esistono e che esistono solo gli interessi a cui rispondono.

Fonte: http://razonesdecuba.cu

Traduzione: www.italiacuba.it

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