Come ebbe inizio il blocco di Cuba?

Arthur González

Il cosiddetto Blocco contro Cuba imposto dagli USA fu descritto nel 1962 nel Piano Mangusta come “una guerra economica, per indurre il regime comunista a fallire nei suoi sforzi per soddisfare i bisogni del paese, insieme ad operazioni psicologiche per accrescere risentimento della popolazione contro il governo, uniti a quelli di tipo militare per dare al movimento popolare un’arma d’azione per il sabotaggio e la resistenza armata a sostegno degli obiettivi politici”.

Queste azioni non iniziarono il 6 febbraio 1962, quando il presidente John F. Kennedy firmò l’eufemisticamente chiamato “embargo”.

Le misure per strangolare l’economia cubana durante la trionfante Rivoluzione del gennaio 1959 iniziarono legalmente il 19 ottobre 1960, quando l’allora presidente USA, Dwight D. Eisenhower, approvò l’applicazione della Legge sul Commercio con il Nemico (TWEA) dichiarando un “embargo” parziale sul commercio con Cuba.

La TWEA vieta qualsiasi tipo di transazione commerciale o finanziaria, comprese quelle relative a viaggi, trasporti o affari in tempo di guerra o quando viene dichiarata un’emergenza nazionale in relazione a un paese specifico. Questa legge vietava, tra le altre cose, di viaggiare da o verso Cuba, di realizzare attività commerciali con Cuba o di inviare lì rimesse di denaro. Consentivano solo l’esportazione di cibo e medicinali, nonché di alcuni articoli che richiedevano una licenza speciale.

Questa legge risale al 1917 e fu approvata contro la Russia quando trionfò la Rivoluzione d’Ottobre. Cuba è l’unico paese che deve affrontare sanzioni economiche e commerciali da parte USA secondo le disposizioni della TWEA.

Nel 1933, il Congresso USA riformò la sezione 5.b di questa Legge per consentire al Presidente l’autorità di imporre embarghi generali contro paesi stranieri durante il periodo di guerra o in qualsiasi altro periodo di emergenza nazionale, da lui dichiarato.

Basandosi sulla disposizione d’“emergenza nazionale”, Eisenhower applicò tale legislazione a Cuba, senza elementi che dimostrassero una vera emergenza nazionale.

Il vicepresidente Richard Nixon  descrisse quella politica come una “quarantena totale” economica, politica e diplomatica.

Nel 1977, il Congresso tornò a riformare la TWEA e limitò il tempo di guerra unitamente alla potestà del Presidente di imporre le sanzioni stabilite dalla legge. Tuttavia, il Congresso permise la continuazione temporanea dell’autorità presidenziale per mantenere le sanzioni economiche ai paesi, come conseguenza di una “emergenza nazionale”, dichiarata dallo stesso presidente prima del 1° luglio 1977.

Inoltre, stabilì che il Presidente possa ampliare l’esercizio di tale autorità per periodi di un anno, se per ciascuna proroga accerti che ciò è nell’interesse nazionale degli USA.

Dal 1978, tutti i presidenti USA hanno emesso memorandum o determinazioni presidenziali, che estendono di un anno l’applicazione della Legge a Cuba, considerato che viene preservato l’interesse nazionale USA.

Nel settembre del 2008, il presidente George W. Bush decise di estendere di prorogare di un altro anno, fino al 14 settembre 2009, l’applicazione della Legge sul Commercio con il Nemico (TWEA) per Cuba, nell’esercizio delle sue facoltà, come stabilito dai Regolamenti sul Controllo degli Attivi Cubani (CACR), approvati nel 1963.

Le CACR vietanp l’esportazione diretta o indiretta di prodotti, servizi e tecnologia USA a Cuba. L’Ufficio di Controllo dei Beni Stranieri del Dipartimento del Tesoro ha il compito di interpretare e applicare le disposizioni dell’“embargo”, attraverso una serie di regolamenti.

Queste norme stabiliscono sanzioni e punizioni penali che vanno da 10 anni di carcere, multe aziendali fino a un milione di $ USA e multe individuali fino a 250000 $ per coloro che le violino. Possono anche essere imposte sanzioni civili fino a 55000 $ USA.

Tutti gli anni, prima del 14 settembre, il Presidente in carica della Casa Bianca deve firmare la proroga per un altro anno della Legge sul Commercio con il Nemico contro Cuba.

Nel quadro di leggi e regolamenti che compongono la guerra economica, commerciale e finanziaria contro il popolo cubano, la Legge del Commercio con il Nemico, applicata da Eisenhower dal 19 ottobre 1960, è l’unica che si mantiene con la decisione del presidente USA.

È necessario che il mondo conosca questi elementi che costituiscono una violazione totale del diritto internazionale e si tipifica come un crimine contro l’umanità, commesso da coloro che si auto definiscono “difensori dei diritti umani”.

Sono vigenti le parole di José Martí al suo amico messicano Manuel Mercado, il 13 novembre 1884, quando gli disse da New York: “Non mi aspetto nulla da questa terra, né per voi, né per noi oltre che disgrazie”.

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