Una Costituzione con tutti

 

Una Costituzione attualizzata, con le basi del futuro prospero e sostenibile che meritiamo – e costruiremo noi cubani – che è eretta come un baluardo dei valori e dei principi che ci hanno portato fino a qui, sono i motivi che hanno stimolato i deputati, dopo un intenso dibattito, ad approvare unanimemente il Progetto di Riforma Costituzionale al termine del primo periodo ordinario di sessioni della IX Legislatura dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare (ANPP).

Esteban Lazo Hernández, presidente della ANPP, ha posto a votazione il documento con le modifiche accordate durante la realizzazione delle analisi e gli accordi adottati, ed ha proposto di sottoporre il progetto a una consultazione popolare dal13 agosto al 15 settembre dell’anno in corso.

Questa discussione ha un grande valore, così come la qualità con cui si è lavorata, ha detto, perché così si aiuta a introdurre il nostro popolo nella discussione che si porterà avanti nei prossimi mesi.

UGUAGLIANZA DI GENERE, MATRIMONIO E FAMIGLIA NELLA NUOVA COSTITUZIONE

 

I temi centrali sui quali sono state realizzate le proposte e i suggerimenti sono stati molti, ma se uno ha fatto alzare la temperatura del dibattito è stato quello riferito all’uguaglianza di genere, matrimonio e famiglia, come parte di quanto esposto nell’Articolo 68.

Mariela Castro Espín, deputata del municipio di Plaza de la Revolución, ha commentato che con l’acapite Cuba si situa in una prospettiva di protezione integrale delle persone per il loro orientamento sessuale e l’identità di genere tra i paesi all’avanguardia nel riconoscimento e la garanzia dei diritti umani.

«Questa proposta di protezione è il risultato della maturità ottenuta dal processo rivoluzionario che legittima e protegge le relazioni sociali che si materializzano in vari tipi di famiglie, dato che si deduce che il dovere dello Stato è proteggerle e non discriminarle», ha assicurato.

La deputata ha espresso il suo accordo con quanto si espone nell’Articolo 68, che concepisce l’unione volontariamente accordata tra due persone con atteggiamento legale per questo e riposa nei diritti e nei doveri dei coniugi.

Mariela Castro Espín ha sottoposto alla valutazione della riunione generale che la continuazione del testo di questo articolo si lasci per la legislazione, perché è specifico e si riferisce agli obblighi della coppia che opta per essere madre o padre e che riguarda l’uguaglianza assoluta dei doveri e dei diritti dei coniugi in condizioni che favoriscano completamente la consecuzione dei loro fini.

«Sarebbe una contraddizione axiológica e normativa nel testo della minuta del progetto costituzionale, tra le causali di discriminazione dell’orientamento sessuale e l’identità di genere,negli Articoli 39 e 40, e discrimineremmo le famiglie omoparentali nell’Articolo 68», ha aggiunto.

La deputata ha anche segnalato che nell’Articolo 41 si stipula che lo Stato lavora per creare le condizioni necessarie che facilitano l’uguaglianza della cittadinanza e che «la miglior maniera di dire è fare», ha concluso.

La segretaria generale della Federazione delle Donne Cubane, Teresa Amarelle Boué, ha commentato che è un passo avanti il fatto che sia stato eliminato che il matrimonio è l’unione tra un uomo e una donna.

Senza dubbio in questo Articolo non si parla d’adozione e questo è un tema che si deve lasciare al Codice della Famiglia, e che sia questo che regola come saranno il matrimonio e altre questioni.

«Non si può discriminare nessuno per il suo orientamento. Tutti i diritti sono per tutte le persone e corrisponde alle coppie che vogliono essere madri o padri decidere al rispetto», ha sostenuto Teresa Amarelle.

Homero Acosta ha commentato su questo tema che il concetto di matrimonio che è stato cambiato è una ripercussione della continuazione dell’Articolo, perchè ha una visione della famiglia monoparentale e le questioni vincolate ai figli hanno un’altra formulazione nell’articolato.

La questione dei figli è regolata negli Articoli 69, 70 e 72, dove si parla di un concetto di famiglia.

«Non si limita in nulla l’obbligo dei genitori in qualsiasi che sia il matrimonio costituito», ha segnalato.

Yolanda Ferrer, deputata di Pinar del Río, ha commentato che il matrimonio deve avere un’uguaglianza assoluta dei doveri e dei diritti dei coniugi e che la legge debe determinare la forma in cui si costituisce.

«Stiamo facendo il primo passo rivoluzionario, molto importante. Non esiste nessuna giustificazione per negare la felicità di costituire una famiglia. Dobbiamo affrontare i pregiudizi e far sì che la giustizia che difendiamo sia inclusiva», ha detto.

Riprendendo la parola, la deputata Mariela Castro Espín ha sostenuto che «se consideriamo il tema riproduttivo dobbiamo essere conseguenti nel dare queste garanzie a tutte le famiglie».

Ugualmente Miguel Barnet ha commentato che stiamo inaugurando una nuova era. «Questa è una Costituzione dialettica e moderna; se si devono rompere le tradizioni si fa perchè rompere le tradizioni è anche un’azione rivoluzionaria e

nel socialismo non ci dev’essere nessun tipo di discriminazione degli umani. L’amore non ha sesso», ha sottolineato.

Concludendo il dibattito nella riunione generale sul tema, i deputati hanno coinciso nel lasciare l’Artícolo 68 tale com’è stabilito e d’estendere il termine   «le famiglie» nella Costituzione.

I DIRITTI DEI CUBANI NEL DIBATTITO DEL PARLAMENTO

 

Riferendosi all’ Articolo 40, la deputata Arelis Santana Bello ha indicato la necessità d’incorporare la non discriminazione per ragioni di genere, oltre che d’orientamento sessuale, così come appare nell’attualizzazione del modello economico e sociale cubano.

Di fronte al suggerimento di mantenerlo, la parlamentare Mariela Castro ha approfondito che il concetto di sesso non comprende il genere, perchè quest’ultimo permette d’analizzare e lavorare le differenti dimensioni del fatto d’essere uomo o donna e si riferisce alla discriminazione sia della donna che dell’uomo, per cui «non eccede un concetto di questo tipo».

Il parlamentare José Luis Toledo, ha aggiunto che quando si riferisce a «qualunque altro tipo di discriminazione» sono comprese le ragioni di genere, anche se è stata riconosciuta per la sua importanza la proposta della deputata Arelis Santana.

Como parte degli interventi dei deputati, Idaliena Casamayor ha sollecitato, a proposito dell’Articolo 41, che lo Stato lavora per creare le condizioni necessarie che facilitino l’uguaglianza, cambiando il termine di «facilitare» con «garantire».

Magela Fernández ha aggiunto sul tema che «il fine è ottenere l’uguaglianza, il mezzo di lavorare per facilitare questa uguaglianza di tutti i cittadini».

Homero Acosta ha puntualizzato che lo Stato deve educare e lavorare in funzione del fatto che i cambi avvengano in quanto alle condizioni.

«Si deve cercare la maggior equità possibile nell’articolo 41 che è un complemento del 40».

«C’è un passo per l’educazione e questa è un lavoro permanente nello Stato. Si devono esiliare i pregiudizi che ci sono nelle nostre menti, lavorare per equilibrare e favorire l’inclusione di tutti», ha aggiunto.

Bárbara Idalia Burquet Medina ha proposto che partendo dal consolidamento e la protezione delle conquiste già realizzate dalla Rivoluzione, nell’Articolo 45, si deve aggregare l’impegno dello Stato di continuare a sforzarsi per ampliare la disponibilità degli asili d’infanzia, gli ospizi per gli anziani i semi internati, precedentemente stipulato nell’articolo 44.

In relazione a questo tema Teresa Amarelle Boué, segretaria generale della Federazione delle Donne Cubane, ha deto che lo Stato garantisce alla donna e all’uomo uguali condizioni.

Ed ha aggiunto che, anche se nella Costituzione precedente si parla di questi temi, queste garanzie sono raccolte in altri articoli come il 67, in cui sono compresi gli asili per l’infanzia, i programmi materno infantili e altri.

Il Segretario del Consiglio di Stato della Repubblica di Cuba ha aggiunto che la Costituzione è un ambito generale che garantisce l’uguaglianza per altre vie.

«Niente limita il diritto fondamentale d’uguaglianza tra l’uomo e la donna e questa è la principale differenza tra questa Costituzione sulla quale stiamo dibattendo e la precedente».

Sull’Articolo 48, relazionato con la necessità di ricevere assistenza giuridica per la difesa, Julia Cabrera, deputata del municipio del Cerro, a L’Avana, ha proposto d’aggiungere «dal momento dell’arresto del cittadino».

In questo senso, Ariel Mantecón ha spiegato è la Legge di Procedimento Penale quella che deve adottare una posizione su questo punto del processo penale.

L’articolo della Costituzione crea la piattaforma per lavorare a questa Legge, ha sostenuto.

Sull’Articolo 60, la rappresentante Daicar Saladrigas, ha detto a proposito del riconoscimento del diritto dei cittadini alla libertà di parola e di stampa, di separare i due concetti perché «sono cose distinte», e i due paragrafi   seguenti citano solamente i media di comunicazione sociale.

.«Se li mescoliamo e poi si prosegue ai due paragrafi nei quali ci si riferisce solo ai media, possiamo intendere i media come l’unico spazio per l’espressione cittadina», ha indicato ed ha fatto un riferimento alla Politica di Comunicazione recentemente approvata, che stabilisce che i media sono solo uno dei molteplici spazi d’espressione della società.

Poi ha proposto di cambiare il termine «libertà di parola» con «libertà d’espressione», più a tono con gl abituali accordi internazionali.

Ha poi chiesto d’aggregare questa libertà d’espressione all’Articolo 59, che stabilisce la libertà di pensiero. Inoltre ha difeso il fatto che un termine così manipolato sia considerato nella proposta per la Legge delle leggi.

I deputati Yailin Orta e Eduardo Torres Cuevas hanno appoggiato la proposta per la coerenza dell’argomento e non ci sono state obiezioni per l’inclusione.

Nell’acapite 64, Jorge Crespo ha proposto d’aggiungere il diritto delle persone non solo di presentare lamentele alle autorità, ma anche denunce e suggerimenti.

Ariel Mantecón ha insistito che l’apparato concettuale della Costituzione dev’essere specifico e che «denuncia» è una categoria che appartiene al processo penale, mentre José Luis Toledo ha aggiunto che la definizione del termine “lamentela”, secondo il Dizionario Larousse, include un’espressione di dolore o tristezza, risentimento o disgusto, denuncia o accusa.

LA NUOVA COSTITUZIONE E I TEMI CENTRALI PER PENSARE A CUBA

 

Nell’analisi del progetto di riforma costituzionale, altri temi discussi sono stati l’attenzione all’infanzia, l’adolescenza e la gioventù, l’educazione, la cultura, la scienza e lo sviluppo locale.

Respetto alla protezione di bambini, adolescenti e giovani, la deputata Yinet Infante, del municipio di Boyeros, ha proposto d’aggiungere all’Articolo 72, dove si riferisce che lo Stato, la società e la famiglia devono prestare loro attenzione, l’obbligo di questa protezione, così come si stabilisce nella convenzione internazionale firmata da Cuba.

La proposta è stata approvata quando la rappresentante Yanet Hernández, del municipio de La Lisa, si è riferita alla sua importanza.

Danhiz Díaz Pereira, riferendosi all’Articolo 74, ha sostenuto il criterio di sommare alla responsabilità dello Stato nell’attenzione alle persone con handicap, il ruolo della società e delle famiglie, con la conseguente necessità di specificare i limiti d’ognuno.

Daicar Saladrigas ha considerato d’aggregare all’Articolo 88, tra i diritti dei cittadini, quello riferito alla sicurezza alimentare, in maniera che si specifichi che lo Stato lavora per garantire questo diritto. le due modifche sono state accettate.

Riferendosi all’ Articolo 95, la deputata Yinet Infante si è riferita all’inciso c), dove si parla della politica educativa e culturale.

Nello stesso si citano la protezione dell’ambiente e le risorse naturali e per questo ha proposto d’includere la promozione della cultura ambientale.

Elier Ramírez, membro della Commissione che ha lavorato all’elaborazione del progetto costituzionale, ha spiegato che non è necessario specificarlo e Homero Acosta ha detto che il concetto usato è già di per sè integratore.

Aramís Padilla Martínez, deputato del municipio di Güines, ha sostenuto che la creazione artistica è libera e il su contenuto rispetta i valori della società socialista cubana.

Sull’ inciso j) dello stesso Articolo, ha detto che parlare di ricchezza artistica è indefinito ed ha proposto come termine di proteggere e salvaguardare un insieme di sapere e valori di carattere patrimoniale e storico, un concetto che raccoglie meglio uguaglianza e la diversità nella cultura.

José Luis Toledo ha detto, a proposito del termine ricchezza, si parla di valori immateriali come quelli artistici, patrimoniali e storici e che la politica educazionale riguarda quello che si riferisce alla difesa dell’identità di tutti i valori.

Homero Acosta ha ricalcato che la difesa dell’identità e della cultura cubane hanno un’ampiezza e per questo non è necessario incorporare i saperi, che sono meno precisi.

Lilian Mendoza Estrada, deputata del municipio di Calimete, ha indicato la necessità di stabilire la parola salvaguardia invece di protezione, perchè così lo dichiara la Unesco per questo tipo di beni e non si limita solo alla conservazione.

Il Dottor Eduardo Torres Cuevas ha suggerito che la commissione studi i termini che si propongono, perchè una risposta così è affrettata e si deve trarre una soluzione.

Altri deputati hanno insistito sul tema dei monumenti locali di fronte alla preoccupazione che questo termine resti fuori, anche se nella legge della protezione ai monumenti esiste.

Sullo stesso articolo il deputato Luis Morlote ha aggiunto che si può risolvere il problema di stabilire una categoria dei monumenti locali e nazionali, riassumendolo in monumenti della nazione.

Dopo vari interventi riferiti ai termini Intendente e Governatore, è stato richiamata l’attenzione sul fatto che saranno sottoposti a consultazione popolare.

Toccando l’importanza dell’autonomia municipale e dello sviluppo locale, è stato evidenziato il ruolo del delegato e del Consiglio Popolare.

Quest’ultimo, come hanno riferito alcini deputati, anche se non ha la funzione d controllo delle entità nazionali che per questioni geografiche si trovano nelle sue demarcazioni, ha il dovere di dirigersi al presidente dell’Assemblea Municipale e convocare i fattori necessari per dare soluzione ai problemi che queste presentano quando stanno danneggiando o interferiscono nel buon funzionamento della comunità.

Il deputato Ramón Estévez Solís, per Ciego de Ávila, ha suggerito che dopo l’approvazione della Costituzione, i processi di resa dei conti si realizzino una volta ogni anno, perchè questo permetterà di contare su un termine appropriato per cercare alternative e soluzioni ai problemi.

Corrisponde al popolo adesso, chiarire l’analisi e rinforzare il dibattito. Corrisponde, come ha detto il Presidente cubano, realizzare un processo che dimostri la genuina democrazia della Rivoluzione.

 

Share Button

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.