Cuba-USA: due anni dopo

raul-obama-2-anniAnche se ci sono stati risultati importanti negli ultimi due anni, rimane ancora molto da fare lungo il percorso verso la normalizzazione dei rapporti tra #Cuba e gli Stati Uniti.

Il 17 dicembre 2014, il presidente cubano, Raúl Castro, e il suo omologo statunitense, Barack Obama, hanno comunicato la decisione di ristabilire le relazioni diplomatiche e quel giorno sono stati liberati i tre antiterroristi cubani detenuti da settembre del 1998 in carceri nordamericane: Antonio Guerrero, Ramón Labañino e Gerardo Hernández.

René González e Fernando González che formavano il gruppo internazionalmente conosciuto come i Cinque, erano tornati prima, dopo aver scontato le loro condanne.

Nel proclamare la svolta nella politica verso Cuba, il presidente degli Stati Uniti riconosceva il fallimento di una strategia che avevano tenuto successive amministrazioni dal trionfo rivoluzionario del 1 gennaio 1959. Allo stesso tempo, Obama ha chiarito che Washington non rinunciava al suo obiettivo di cambiare il sistema socioeconomico e politico a Cuba, ma a partire da quel momento avrebbe perseguito o stesso scopo con altri metodi, comprese le azioni di sovversione politica e ideologica contro Cuba.

Il 22 gennaio 2015 hanno avuto luogo a La Habana incontri presieduti dalla direttrice generale per gli Stati Uniti della cancelleria cubana, Josefina Vidal; e la segretaria assistente del Dipartimento di Stato per l’Emisfero Occidentale, Roberta Jacobson.

In un altro momento importante del nuovo scenario, il’11 aprile dello stesso anno i presidenti Raúl Castro e Barack Obama si sono riuniti nella capitale panamense durante il VII Vertice delle Americhe.

Poco più di un mese dopo, il 29 maggio, Cuba è stata esclusa della lista unilaterale dei paesi che, secondo il Dipartimento di Stato, patrocinano il terrorismo, categoria nella quale non avrebbe mai dovuto essere.

Con passi discreti da parte dell’amministrazione Obama è continuato nei mesi successivi questo processo i senza precedenti di riavvicinamento che ha avuto un punto importante il 20 luglio 2015 quando si sono trasformate in ambasciate le sezioni di interessi che funzionavano da settembre del 1977 nelle rispettive capitali.

La visita nell’isola del sottosegretario, John Kerry, in agosto di quell’anno e quella di Obama in marzo del 2016 a capo di un’ampia delegazione sono stati altri dei momenti chiave.

Le autorità di Cuba hanno ribadito che questi erano i primi passi e che il principale ostacolo nei vincoli bilaterali è il blocco economico, commerciale e finanziario imposto da Washington più di mezzo secolo fa.

Un’altra delle questioni in sospeso è che gli Stati Uniti restituiscano a Cuba il territorio occupato dalla base navale di Guantánamo, ma la Casa Bianca ha chiarito che questo argomento non è preso in considerazione.

Negli ultimi 15 mesi le due parti hanno firmato accordi in materia di salute, sono stati ripresi i voli commerciali regolari verso aeroporti cubani, e sono stati effettuati dialoghi su diritti umani, migrazione illegale, disarmo e non proliferazione, tra gli altri.

Nonostante questi progressi, Obama ha fatto molto meno di quello che avrebbe potuto negli ultimi due anni del suo mandato, tenendo conto dei vasti poteri esecutivi che possiede e che gli consentono di ridurre al minimo il blocco, anche se é solo il Congresso che può togliere totalmente quell’assedio unilaterale.

Un esempio è il fatto che non si stabilizzarono ancora le relazioni bancarie ed è impossibile realizzare direttamente transazioni in dollari tra i due paesi, anche se questo è stato incluso tra una delle ultime misure che modificano l’applicazione di aspetti specifici delle sanzioni imposte a Cuba.

Il 7 dicembre scorso Josefina Vidal ha ribadito la volontà di Cuba di andare avanti nei rapporti con quel paese e costruire legami vantaggiosi, sulla base del rispetto reciproco e senza abbandonare i principi che reggono la condotta della nazione caraibica.

La funzionaria ha ribadito che spera che il presidente eletto, Donald Trump, quando entrerà in carica il 20 di gennaio prossimo, tenga conto dei risultati raggiunti complessivamente dal 17 dicembre 2014, quando il presidente Raúl Castro e il suo omologo Barack Obama hanno annunciato l’inizio di una nuovo era nei rapporti bilaterali.

Scritto da Roberto García Hernández/Prensa Latina
Traduzione: Redazione di El Moncada

http://www.cubasi.cu

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