Ernesto Cardenal, con i poveri e le rivoluzioni

Per Cuba, e specialmente per la Casa de las Américas, dove ha pubblicato un’ampia selezione della sua poesia e dov’è stato giurato del Premio Letterario, è indimenticabile quest’uomo dal preciso atteggiamento antimperialista.

Da quando è giunta, domenica 1 marzo, la notizia della morte del nicaraguense Ernesto Cardenal –per una complicazione renale e cardiaca–, considerato da molti sino ad ora il poeta vivo più importante della lingua spagnola, non dimentico quei versi appresi tempo fa e memorizzati da legioni d’innamorati dell’amore che, con parole benefiche, ci hanno salvato alcune volte, dalla loro saggia bellezza, dalla caduta e la frustrazione.

/Se ti perdessi io, / Tu ed io avremmo perduto: /Io, perché tu eri / Quello che amavo di più /E tu, perché io ero / Quello che ti amava di più. / Ma tra noi due, /Tu pierdi più di me: /Perché io potrò amare altre/Come ho amato te, / ma nessun amerà te / Come ti amavo io. (…)/

Giungono nel ricordo grandi poesie sue come /Somoza scopre la statua di Somoza nello stadio di Somoza/, in cui l’ironia letta stimola il senso e la sorpresa di fronte alla meraviglia della scrittura, che ci lasci a bocca aperta.

E non possiamo di certo non onorare la partenza a 95 anni di chi è stato grande , ritornando alla sua opera o portando in queste pagine alcuni appunti della vita di questa figura emblematica della Teologia della Liberazione, amante dei libri e le scienze, che ha vissuto tra i poveri e le rivoluzioni.

Per Cuba, e specialmente per la Casa de las Américas, dove ha pubblicato un’ampia selezione della sua poesia e dov’è stato giurato del Premio Letterario, è indimenticabile quest’uomo dal preciso atteggiamento antimperialista, che entrò a far parte giovanissimo nella lotta contro la brutale dittatura militare di Somoza, militò nel movimento sandinista di liberazione nazionale e fu Ministro di Cultura del suo paese al trionfo della Rivoluzione.

L’ Ordine José Martí, assegnato dal Consiglio di Stato della Repubblica di Cuba a distinte personalità cubane e straniere per grandi azioni a favore della pace e l’umanità, è stato conferito al poeta come riconoscimento alla sua lealtà verso l’Isola.

Di Cuba aveva detto: «La mia esperienza in Cuba è diventata una cosa fondamentale per me. È stata l’esperienza più importante della mia vita dopo la mia conversione religiosa (…) in realtà è stata una conversione alla Rivoluzione. Prima credevo che si doveva cercare un terzo cammino nell’America Latina, ma a Cuba ho visto che il terzo cammino era il loro, che la loro rivoluzione era molto buona e che avevo i dovere di sostenerla».

Roberto Fernández Retamar, disse a proposito della consegna della distinzione, firmata da Fidel Castro, che la vita di Cardenal «s’intrecciò sempre più con la Rivoluzione e soprattutto con il suo popolo, ma anche al resto del pianeta».

E ricordò che in una poesia del 1972 Cardenal aveva espresso la congiunzione dei suoi due credo: «Comunismo o regno di Dio nella terra, è lo stesso».

Nell’occasione l’intellettuale cubano concludeva le sue parole citando lo stesso Cardenal: «Ci saranno altre rivoluzioni. Chiediamo a Dio che si faccia la sua rivoluzione in terra come in cielo».

Il presidente Daniel Ortega ha decretato tre giorni di lutto nazionale per rendere omaggio al poeta redentore, tre volte nominato per il Nobel di Letteratura, decorato dal Governo del Nicaragua con il massimo Ordine di Liberazione Culturale Rubén Darío e il massimo Ordine Augusto César Sandino, onorato con il Premio Regina Sofía di Poesia Ispanoamericana per l’opera di tutta la vita, tra un gran numero di medaglie e un’opera letteraria con garanzia d’eternità.


Messaggio di condoglianze inviato dal governo del Nicaragua

“Il governo di riconciliazione e unità nazionale, a nome del popolo nicaraguense, e dello Stato del sovrano Nicaragua, con dovuto rispetto e considerazione, dopo avere appreso della morte dell’illustre poeta nicaraguense, Ernesto Cardenal, esprime a tutta la sua famiglia, e ai suoi amici, le più sincere condoglianze.

Dopo avere appreso della morte del poeta Cardenal, riconosciamo il suo contributo alla lotta del popolo nicaraguense. Riconosciamo anche tutti i suoi meriti culturali, artistici, letterari e la sua straordinaria poesia in cui ha sempre saputo lodare Dio, nel cielo, sulla terra e in ogni luogo.

Ernesto Cardenal, vincitore del Premio Cervantes e di molti altri riconoscimenti da parte di governi e organizzazioni culturali internazionali, è la gloria e l’orgoglio del Nicaragua, che ammiriamo profondamente, ringraziando Dio per la sua vita, i suoi meriti e il suo instancabile amore per il Nicaragua.

Il governo di riconciliazione e unità nazionale ha emanato un decreto di tre giorni di lutto nazionale e parteciperà alle cerimonie di gratitudine e addio a questo fratello nicaraguense, i cui meriti hanno messo in risalto il nome del Nicaragua, con il loro contributo alla cultura universale e alla liberazione nazionale “.

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