Il problema è il capitalismo

Chiunque creda che tutti gli altri sistemi siano peggiori, guardi l’Isola bloccata e denigrata, dove nessuno muore di fame, a tutti è garantita la sicurezza medica e l’essere umano è il centro del sistema. Il problema è il capitalismo

Ernesto Estévez Rams  www.granma.cu

Churchill diceva che il capitalismo (lui lo camuffava con la parola democrazia) era la peggior forma di governo, ad eccezione di tutte le altre. Qualcosa che a Einsenhower piaceva ripetere che, come militare, non era esattamente noto per le idee profonde. L’acuta frase potrebbe essere ingegnosa se fosse vera, ma non lo è.

Oggi, il peggior sistema è il capitalismo, sopra tutti gli altri, dell’umanità e persino del pianeta.

Questa pandemia, purtroppo, ha solo reso più visibile a tutti la realtà. Il capitalismo è incapace di superare se stesso in funzione dell’umanità, lo fa solo in funzione del capitale.

Mentre le persone muoiono per strada, negli USA, i governatori si tradiscono l’un l’altro per garantire che i produttori di strumenti medici vendano i loro prodotti a danno di altri. Secondo il Governatore di New York, Andrew Cuomo, le società di apparecchiature di ventilazione chiamano gli uffici governativi per dire che il loro ordine è stato sostituito da quello di un altro stato, che ha appena migliorato l’offerta di acquisto. Pertanto, sulla base della morte di esseri umani, le società cercano di ingigantire i loro profitti nel mezzo della tragedia.

Il prezzo delle apparecchiature di ventilazione è passato da $ 25000 a $ 40000, quando sono maggiormente necessarie. Lo stato, l’ospedale o l’istituzione che non dispongono di sufficienti risorse per acquistarli, semplicemente non li avranno, indipendentemente dal costo in vite.

Il simpatico motto che dice che dove alcuni vedono problemi, altri vedono opportunità, non è più così simpatico. Il Governatore Cuomo minaccia di firmare un ordine che consente la confisca delle attrezzature mediche inutilizzate e immagazzinate in spazi privati ​​a fini speculativi.

Cioè, le persone e le aziende che mantengono inutilizzate le apparecchiature di ventilazione, sperando che l’avanzamento della pandemia le renderà più costose per, allora, venderle agli ospedali.

Lo stato federale non è stato in grado di imporre una politica nazionale per la distribuzione di attrezzature e forniture mediche e, se mai lo faranno, a causa della sua lentezza, i morti non saranno più in grado di ringraziarlo. Si tratta del salvarsi chi può tipico del capitalismo e oggi visto in tutta la sua criminale grandezza.

Pratiche di rapina per nulla nuove, ma che nella quotidianità sono nascoste dietro il mantra che “questo è il normale”. Ma non è tutto. I governi europei confiscano spedizioni di attrezzature mediche in transito verso altre nazioni europee. La Francia ha sequestrato 130000 mascherine in transito verso il Regno Unito. La Germania denuncia che il governo USA ha sequestrato 200000 mascherine che aveva già acquistato da un produttore in Cina, di proprietà di una società USA. La spedizione è stata intercettata a Bangkok in un atto che il ministro degli interni tedesco, Andreas Geisel, ha qualificato coem “pirateria moderna”.

Il primo ministro canadese Justin Trudeau si è lamentato che una spedizione di mascherine era stata ridotta perché una parte di essa era stata riacquistata dagli USA. In Turchia, il business delle mascherine è diventato così redditizio che il governo ne ha confiscate quasi un milione vendute clandestinamente in un affare, che si stima superi i vari milioni di profitti.

Gli USA, neanche per un imperativo morale, aiuterebbero la lotta mondiale contro la pandemia. La realtà mostra la sua incapacità di farlo efficacemente persino in casa propria, dove far di nuovo grande l’America sappiamo già cosa significa, a spese del resto dell’umanità.

In questo caso, per le élite, l’America è l’1% al vertice della piramide sociale. Il capitalismo non può smettere di essere selvaggio, quello che succede, ora, che la ferocia senza trucco tocca le vetrine, dove si nascondevano le sue miserie dietro la prosperità che mantengono a spese delle popolazioni più povere.

Frantz Fanon diceva che il fascismo era il nome che si dava al colonialismo quando è stato portato nelle metropoli. Al di fuori della centralità primomondista, l’orrore è vissuto in Ecuador o in un’altra parte del globo, che in quell’uso sciacallesco del linguaggio, di solito sono chiamati periferici o emergenti, e che oggi, di fronte alle prove dell’incubo medievale, neppure menzionano. Ma vale la pena ricordare, ora che tutti nella metropoli sono spaventati, che il Terzo Mondo non esce dalle pandemie. Nella sola Africa, 30 milioni di persone sono in condizioni di fame con pericolo per la vita e sicuramente con conseguenze per il loro sviluppo fisico e mentale.

Dei 5,9 milioni di bambini che muoiono ogni anno nel mondo, almeno la metà sono conseguenza diretta della fame. La spiegazione di questa realtà è chiarita molto bene da Oxfam, autore dei dati già esposti, “la fame non è il risultato di molte persone e poco cibo. Ha a che fare con il potere e le sue radici risiedono nella disuguaglianza imperante nell’accesso a risorse ed opportunità».

Chiunque creda che tutti gli altri sistemi siano peggiori, guardi all’Isola bloccata e denigrata, dove nessuno muore di fame, a tutti è garantita la sicurezza medica e l’essere umano è il centro del sistema. Il problema è il capitalismo.


El problema es el capitalismo

Quien crea que todos los demás sistemas son peores, mire a la Isla bloqueada y vilipendiada, donde nadie muere de hambre, todos tienen garantizada la seguridad médica y el ser humano es el centro del sistema. El problema es el capitalismo

Autor: Ernesto Estévez Rams

Churchill decía que el capitalismo (él lo disfrazaba con la palabra democracia) era la peor forma de gobierno, excepto por todas las demás. Algo que le gustaba repetir a Einsenhower, quien, como militar, no era precisamente conocido por ideas profundas. La aguda frase pudiera ser ingeniosa si fuera cierta, pero no lo es.

Hoy, el peor sistema es el capitalismo, por encima de todos los demás, de la humanidad e, incluso, del planeta.

Esta pandemia, lamentablemente, solo hizo más visible a todos la realidad de ello. El capitalismo es incapaz de superarse a sí mismo en función de la humanidad, solo lo hace en función del capital.

Mientras las personas mueren en las calles, en EE.UU., los gobernadores se hacen trampas entre ellos para asegurar que los fabricantes de instrumental médico les vendan sus productos en detrimento de los demás. De acuerdo con el gobernador de Nueva York, Andrew Cuomo, las compañías de equipos de ventilación llaman a las oficinas gubernamentales para decir que su pedido ha sido superado por el de otro estado, que acaba de mejorar la oferta de compra. Así, en base a la muerte de seres humanos, las compañías buscan magnificar sus ganancias en medio de la tragedia.

El precio de los equipos de ventilación ha ido de 25 000 dólares a 40 000 dólares, cuando más se necesitan. El estado, hospital o institución que no tiene suficientes recursos para comprarlos, sencillamente no los tendrán, sin importar el costo en vidas.

El lema simpático que dice es que donde unos ven problemas otros ven oportunidades, ya no es tan simpático. El gobernador Cuomo amenaza con firmar una orden que permita confiscar el equipo médico sin usar y almacenado en espacios privados con fines especulativos.

Es decir, personas y negocios que mantienen sin usar equipos de ventilación esperando que el avance de la pandemia los haga más caros para, entonces, venderlos a los hospitales.

El estado federal ha sido incapaz de imponer una política nacional para la distribución de los equipos e insumos médicos, y, si alguna vez lo hacen, por su lentitud, los muertos ya no podrán agradecerlo. Se trata del sálvese quien pueda típico del capitalismo y hoy visto en toda su criminal magnitud.

Prácticas de rapiña nada nuevas, pero que en la cotidianidad son escondidas detrás del mantra de que «eso es lo normal». Pero eso no es todo. Gobiernos europeos confiscan cargamentos de equipos médicos en tránsito hacia otras naciones europeas. Francia ha confiscado 130 000 nasobucos en tránsito hacia el Reino Unido. Alemania denuncia que el Gobierno estadounidense ha confiscado 200 000 máscaras que ya había comprado a un fabricante en China, cuyo dueño es una compañía de EE.UU. El cargamento fue interceptado en Bangkok en un acto que el ministro del Interior alemán, Andreas Geisel, calificó de «piratería moderna».

El primer ministro de Canadá, Justin Trudeau, se quejó de que un envío de máscaras se había reducido, porque parte del mismo había sido recomprado por ee. uu. En Turquía, el negocio de los nasobucos se ha vuelto tan redituable que el Gobierno ha confiscado cerca de un millón vendidos clandestinamente en un negocio, que se calcula ya sobrepasa los varios millones en ganancias.

EE.UU., ni por un imperativo moral ayudaría al combate mundial contra la pandemia. La realidad muestra su incapacidad de hacerlo de manera efectiva hasta en su propia casa, donde hacer América grande otra vez ya sabemos qué significa, a costa del resto de la humanidad.

Llegado el caso, para las élites, América es el 1 % en el tope de la pirámide social. El capitalismo no puede dejar de ser salvaje, lo que pasa es que, ahora, el salvajismo sin maquillajes toca las vitrinas, donde se escondían sus miserias detrás de la prosperidad que mantienen a costa de los pueblos más pobres.

Frantz Fanon decía que el fascismo era el nombre que se le daba al colonialismo cuando se le llevaba a las metrópolis. Fuera de la centralidad primermundista, el horror se vive en Ecuador u otra geografía, que en ese uso carroñero del lenguaje, suelen ser llamados periféricos o emergentes, y que hoy, frente a la evidencia de la pesadilla medieval, ni mencionan. Pero vale la pena recordar, ahora que todos en las metrópolis están asustados, que el Tercer Mundo no sale de pandemias. Solo en África, 30 millones de personas están en condiciones de hambre con peligro para la vida, y de seguro con consecuencias para su desarrollo físico y mental.

De los 5,9 millones de niños que mueren anualmente en el mundo, la mitad, al menos, son consecuencia directa del hambre. La explicación de esa realidad la aclara muy bien Oxfam, autor de los datos ya expuestos, «el hambre no es resultado de muchas personas y poca comida. Tiene que ver con el poder, y sus raíces descansan en la desigualdad imperante en el acceso a recursos y oportunidades».

Quien crea que todos los demás sistemas son peores, mire a la Isla bloqueada y vilipendiada, donde nadie muere de hambre, todos tienen garantizada la seguridad médica y el ser humano es el centro del sistema. El problema es el capitalismo.

Share Button

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.