L’interventismo con altri mezzi: Foro Penal

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Gli USA hanno una lunga storia di colpi di stato e cambi di governo in America Latina. E quando non è stato per intervento diretto, ha utilizzato le ONG come cavalli di Troia che fungono come operatori o bracci della politica estera USA.

È sufficiente che si installi un governo autonomo dai progetti del paese nordamericano affinché, automaticamente, si svegli l’altruismo di queste organizzazioni. Ma come operano? Uffici come l’Agenzia USA per lo Sviluppo Internazionale (USAID) distribuiscono donazioni e risorse ad organizzazioni non governative (ONG) e faziose della nazione in cui vogliono intervenire.

Un cablo pubblicato dal portale WikiLeaks rivela una strategia in cinque fasi implementata da Washington per indebolire e distruggere la Rivoluzione Bolivariana. Una di quelle strategie per “rafforzare la democrazia” nel paese sudamericano consisteva nel dividere il chavismo ed isolarlo a livello internazionale; ricetta che si è andata realizzando.

Il documento trapelato afferma che l’USAID, tra il 2004 ed il 2006, ha donato circa 15 milioni di $ a più di 300 ONG in Venezuela, offrendo loro “supporto tecnico e formativo” attraverso il suo Office of Transition Initiatives (OTI). Al fine di intraprendere azioni destabilizzanti.

Nel cablo, lo stesso ambasciatore William Brownfield (2004-2007) era incaricato di seguire i dettagli del piano, che inizia ad essere attuato dopo il fallimento del colpo di stato contro il presidente Hugo Chávez, nell’aprile 2002, ed il suo residuo nello sciopero petrolifero alla fine di quello stesso anno.

LA FORMULA CONTINUA

In un contesto più recente, le ONG sono diventate moltiplicatori della campagna che promuoveva l’immagine di un paese la cui crisi ha generato un “esodo massiccio di venezuelani”, che ha provocato, secondo l’immagine del paese che volevano proiettare, la “maggior crisi migratoria” della regione. Cifre gonfiate e false hanno configurato la strategia per sostenere questo discorso.

Vale la pena ricordare che molte di queste organizzazioni sono state coinvolte in un enorme trama di corruzione sponsorizzata dall’ambiente del governo fake di Juan Guaidó.

Negli ultimi anni, le ONG si sono anche dedicate a creare la narrativa che, in Venezuela, i si violino i diritti umani, tuttavia, come vedremo più avanti, questo metodo ha antecedenti che risalgono agli inizi della Rivoluzione Bolivariana.

Il testimone di questa strategia l’ha portato l’ONG Foro Penal, organizzazione che “fornisce assistenza legale a persone detenute arbitrariamente”, ma in realtà si è dedicato a segnalare come “prigionieri politici” chiunque si trovi a far fronte alla giustizia venezuelana per aver commesso crimini contro la nazione; molti, addirittura, legati ad atti terroristici contro il presidente Nicolás Maduro.

L’organizzazione Freedom House, dipendente dal Dipartimento di Stato, secondo questo cablo pubblicato, ha finanziato lo studio legale Foro Penal e l’opposizione nei primi anni del nuovo millennio. Ecco perché non sorprende che i suoi dirigenti non salvino nemmeno le forme per emulare il discorso dell’opposizione venezuelana, assumendo posizioni che assomigliano a quelle di un partito politico.

“L’anno scorso la gente voleva restare in strada e l’opposizione ha dovuto fare marcia indietro, in gran parte a causa delle pressioni del governo e per motivi di sicurezza. Non era facile continuare per strada in questo modo”, ha detto il suo direttore esecutivo Alfredo Romero, nel 2018, riferendosi all’escalation della violenza da parte dell’opposizione che ha provocato centinaia di morti e milionarie perdite materiali.

COME ISOLARE IL VENEZUELA INTERNAZIONALMENTE?

Da quando si è installata la Rivoluzione Bolivariana, si è tentato di minarne l’immagine. Oltre a segnalare i governi di Chávez e Nicolás Maduro come autoritari, sono stati accusati di violare i diritti umani.

Lo scopo di questa campagna, in primo luogo, era denunciare il Venezuela nelle istanze internazionali per isolarlo politicamente. E coloro che sistematizzano ed ingrossano il presunta dossier criminale dello Stato sono le ONG che fanno vita nel paese; quelle che ricevono finanziamenti dagli uffici gringos.

A quel tempo – afferma il documento trapelato da WikiLeaks – l’USAID aveva in programma di portare la Rivoluzione Bolivariana alla Corte Internazionale dell’Aia per presunte violazioni dei diritti umani in Venezuela e creare un precedente.

Chi ha partecipato, in modo subordinato, ai progetti dell’ufficio USA? Sì, le ONG finanziate dagli USA. Organizzazioni come l’Osservatorio Venezuelano delle Prigioni e la Rete degli Avvocati per i Diritti Umani nello Stato di Bolivar ed altre si sono prestate a costruire la narrazione contro Chávez.

Già nel 2002 Foro Penal aveva denunciato il Governo per “crimini contro l’umanità”, anche se, nell’aprile dello stesso anno, il comandante Chávez aveva ricevuto un colpo di stato orchestrato tra l’opposizione e il governo USA.

NELLA COSTRUZIONE DI UNA FALSA IMMAGINE

Questa presunta sistematizzazione dei “casi di tortura e sparizioni” da parte del chavismo è servita a Foro Penal per posizionarsi come una fonte credibile per coloro che vogliono sapere sul Venezuela.

Rapporti come quelli di questa organizzazione sono stati utilizzati dall’Ufficio dell’Alta Commissaria per i Diritti Umani, Michelle Bachelet, i cui contributi sono stati, praticamente, somministrati dalle reti sociali e vagliati dalle ONG.

Ma questo non è stato il primo incontro tra Foro Penal e Bachelet. Nel 2007, questa ONG e partiti di opposizione, durante un vertice regionale sull’energia, vi hanno partecipato per far pressioni contro il governo di Chávez. In quell’occasione si sono incontrati con chi era la presidentessa del Cile e si è discusso la politicizzazione della giustizia venezuelana, rivela un altro cablogramma di WikiLeaks.

Dietro ogni colpo di stato, cambio di governo o destabilizzazione, sono sempre coinvolte le ONG. È da ingenui pensare che queste non costituiscano un braccio delle politiche USA se si tiene conto che da esso vengono finanziate.


LA INTERVENCIÓN POR OTROS MEDIOS: FORO PENAL

Estados Unidos tiene un largo historial de golpes de Estado y cambios de gobierno en Latinoamérica. Y cuando no ha sido por intervención directa, ha empleado ONG como caballos de Troya que fungen como operadores o brazos de la política exterior estadounidense.

Basta que se instale un gobierno autónomo de los designios del país norteamericano para automáticamente se despierte el altruismo de estas organizaciones. Pero, ¿cómo operan? Oficinas como la Agencia de los Estados Unidos para el Desarrollo Internacional (USAID, por sus siglas en inglés) despliegan donaciones y recursos a organizaciones no gubernamentales (ONG) y partidistas de la nación donde quieren intervenir.

Un cable publicado por el portal WikiLeaks revela una estrategia de cinco pasos implementada por Washington para debilitar y destruir la Revolución Bolivariana. Una de esas estrategias para “fortalecer la democracia” en el país suramericano consistía en dividir al chavismo y aislarlo internacionalmente, receta que se ha venido cumpliendo.

El documento filtrado expone que la USAID, entre 2004 y 2006, donó unos 15 millones de dólares a más de 300 a ONG en Venezuela, ofreciéndole “apoyo técnico y de capacitación”, a través de su Oficina de Iniciativas de Transición (OTI), para emprender acciones desestabilizadoras.

En el cable, el mismo embajador William Brownfield (2004-2007) estuvo a cargo de seguir los detalles del plan, que se empieza a implementar luego de que fracasara el golpe de Estado contra el presidente Hugo Chávez en abril de 2002 y su remanente en el paro petrolero a finales de ese mismo año.

LA FÓRMULA SIGUE

En un contexto más reciente, las ONG se convirtieron en multiplicadores de la campaña que promovía la imagen de un país cuya crisis generó un “éxodo masivo de venezolanos”, lo que provocó, según la imagen de país que querían proyectar, la “mayor crisis migratoria” de la región. Cifras abultadas y falsas configuraron la estrategia para sostener este discurso.

Vale recordar que muchas de estas organizaciones estuvieron involucradas en una enorme trama de corrupción auspiciada por el entorno del gobierno fake de Juan Guaidó.

En estos últimos años, las ONG también se han dedicado a crear la narrativa de que en Venezuela se violan los derechos humanos, sin embargo, como veremos más adelante, este método tiene antecedentes que se remontan a los inicios de la Revolución Bolivariana.

La batuta de esta estrategia la ha llevado la ONG Foro Penal, organización que “presta asistencia jurídica a personas detenidas arbitrariamente”, pero en realidad se ha dedicado a señalar como “presos políticos” a todo aquel que enfrente la justicia venezolana por cometer delitos contra la nación; muchos, incluso, vinculados a actos terroristas contra el presidente Nicolás Maduro.

La organización Freedom House, dependiente del Departamento de Estado, según este cable publicado, financió al bufete de abogados Foro Penal y a la oposición en los primeros años del nuevo milenio. Por eso no es de extrañar que sus directivos ya no guarden ni las formas para emular el discurso de la oposición venezolana, asumiendo posturas que se asemejan a la de un partido político.

“El año pasado la gente quería mantenerse en la calle y la oposición tuvo que retroceder en gran parte por las presiones gubernamentales y por seguridad. No era fácil continuar en la calle así”, decía su director ejecutivo Alfredo Romero en 2018, a propósito de la escalada de violencia de la oposición de derivó en cientos de muertos y millonarias pérdidas materiales.

¿CÓMO AISLAR A VENEZUELA INTERNACIONALMENTE?

Desde que se instaló la Revolución Bolivariana se ha intentado socavar su imagen. Además de señalar a los gobiernos de Chávez y Nicolás Maduro como autoritarios, estos han sido acusados de violadores de los derechos humanos.

La finalidad de esta campaña, en primer término, era denunciar a Venezuela en instancias internacionales para aislarlo políticamente. Y quienes sistematizan y van engrosando el supuesto expediente criminal del Estado son las ONG que hacen vida en el país, las que reciben financiamiento por parte de las oficinas gringas.

En aquella oportunidad —señala el documento filtrado por WikiLeaks— la USAID tenía planes de llevar a la Revolución Bolivariana a la Corte Internacional de La Haya por supuestas violaciones de los derechos humanos en Venezuela y crear un precedente.

¿Quiénes participaron subordinadamente a los designios de la oficina estadounidense? Sí, las ONG financiadas por EEUU. Organizaciones como Observatorio Venezolano de Prisiones y Human Rights Lawyers Network in Bolivar State (Red de Abogados por los Derechos Humanos) y otras se prestaron para construir la narrativa contra Chávez.

Ya en 2002 Foro Penal denunciaba al Gobierno por “crímenes de lesa humanidad”, aun cuando en abril de ese año el comandante Chávez recibió un golpe de Estado orquestado entre la oposición y el gobierno estadounidense.

EN LA CONSTRUCCIÓN DE UNA FALSA IMAGEN

Esta supuesta sistematización de los “casos de tortura y desapariciones” por parte del chavismo le ha servido a Foro Penal para posicionarse como una fuente de credibilidad para los que quieren saber sobre Venezuela.

Informes como los de esta organización fueron utilizados por la Oficina de la Alta Comisionada para los Derechos Humanos, Michelle Bachelet, cuyo insumos, prácticamente, fueron suministrados por la redes sociales y tamizados por las ONG.

Pero este no fue el primer encuentro entre Foro Penal y Bachelet. En 2007, esta ONG y partidos de oposición, durante una cumbre regional de energía, asistieron para hacer lobby contra el gobierno de Chávez. En esa oportunidad se reunieron con quien era la presidenta de Chile y se discutió la politización de la justicia venezolana, revela otro cable de WikiLeaks.

Detrás de cada golpe de Estado, cambio de gobierno o desestabilización siempre están involucradas las ONG. Es de inocentes pensar que estas no constituyen un brazo de las políticas de Estados Unidos si se toma en cuenta que son financiadas por este.

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