Venezuela minaccia (to)

Luis Britto García https://lapupilainsomne.wordpress.com

1)

venezuela-obama-aggressioneCome il Venezuela può essere considerato “minaccia straordinaria e inusuale alla sicurezza nazionale e alla politica estera USA”? Siamo un paese di media estensione, modesto sviluppo industriale, armamento convenzionale, esercito con moderato numero di soldati e da quando abbiamo liberato ciò che ora sono cinque repubbliche, all’inizio del XIX secolo, non abbiamo mai aggredito un altro popolo.

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 Venezuela minaccia con il suo esempio. L’Impero vive di predazione delle risorse naturali e dell’industrie di base delle nazioni periferiche. Venezuela è eloquente dimostrazione che un paese può utilizzare uno e l’altro per il bene del suo popolo attraverso mezzi democratici e costituzionali.

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L’Impero farà ricorso a otto modi complementari per annientare il Venezuela. La prima, approfondire la guerra economica con un progressivo blocco per forzare un esito negativo, per il bolivarismo, nelle elezioni per il Potere Legislativo. La seconda, l’uso di detta sperata maggioranza per un colpo di stato parlamentare, alla paraguayana. La terza, l’intensificazione del terrorismo, da paramilitari e mercenari, per simulare uno scenario di “guerra civile”. La quarta, per coronare detta montatura tentare un magnicidio o un falso attentato. La quinta, intervento militare di un altro paese della regione. La sesta, aggressione diretta con truppe e attrezzature imperiali dalle basi che già occupano in America Latina e nei Caraibi. La settima, la campagna mediatica per nascondere e distorcere davanti al paese ed al mondo la natura delle aggressioni precedenti. L’ottava, aggressione diplomatica per strappare dagli organismi internazionali verdetti di condanna per il paese.

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Come salvarci? Combattiamo la guerra economica che demoralizza i cittadini con l’assunzione da parte dello Stato del controllo delle importazioni di base, con sanzioni implacabili contro imprese di cambio e complici in frodi cambiarie, accaparratori, speculatori, rivenditori e contrabbandieri, e con l’emanazione di leggi per titpificare reati finanziari, tradimento della patria e violazioni della sicurezza. Vinciamo le elezioni parlamentari con candidati di reputazione immacolata, non incorsi in crimini o corruzioni.

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Come terzerizza la sua economia, gli USA terzerizza i suoi eserciti. Prima li integra con mercenari reclutati tra i suoi ispanici, afro-americano, marginali; poi fonda, finanzia ed equipaggia organizzazioni terroristiche composte da assassini e terroristi mercenari come Al Qaeda e Daesh. È più probabile che l’aggressione al Venezuela si terzerizzi attraverso un paese terzo o delle sue forze paramilitari, che hanno profondamente infiltrato la nostra società. Molti dei suoi membri sono stati arrestati agendo durante le ondate terroristiche del 2014. Esso richiede uno sforzo congiunto di intelligence tra organismi di sicurezza e movimenti sociali per individuare e neutralizzare questi invasori silenziosi prima che si mobilitino di nuovo. In ogni caso, non è certo il trionfo degli aggressori.

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Aumentiamo le misure di sicurezza per leader e figure chiave, nonché per infrastrutture e personale USA. Convinciamo i paesi vicini che da mezzo secolo combattono, senza successo, un’insurrezione interna, che gli sarebbe impossibile vincere contro una sollevazione interna ed un’altra esterna.

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Nelle aggressioni imperiali, l’esercito convenzionale del paese vittima è a volte distrutto nel giro di poche settimane. Ciò che decide il conflitto è la resistenza popolare. Il popolo venezuelano non può aspettare che gli  le bombe cadono per preparare la sua difesa. Organizzazioni popolari, movimenti sociali, sindacati, partiti, comuni, cooperative, devono da ora coordinare con il governo e l’esercito regolare risposte, strategie di sopravvivenza e coordinamento per preparare la guerra di popolo.

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Abbiamo costruito un sistema di media di servizio pubblico, comunitari e alternativi che ci permettono gestire la battaglia della comunicazione interna. Riformiamo e dinamicizziamo senza cerimonie questo sistema per portarla alla sua massima efficienza. Usiamo i satelliti che disponiamo per portare questo messaggio al mondo.

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Venezuela ha fatto quasi più di qualsiasi altro paese per lo sviluppo di una diplomazia multipolare. Incorporata nel Mercosur, promotrice di organizzazioni integrazioniste latinoamericane come ALBA, UNASUR CELAC che escludono gli USA e Canada. Venezuela ha consolidato relazioni con Asia e Africa e  Non-Allineati. Queste reti diplomatiche hanno peso negli organismi diplomatici internazionali e devono essere utilizzati per propiziare nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite il veto di Russia e Cina, impenetrabile scudo contro gli interventi. Cuba ha potuto. Noi anche.

Venezuela amenaza(da)

 Luis Britto García
 
 1)
 
 ¿Cómo Venezuela puede ser considerada “amenaza extraordinaria e inusual a la seguridad nacional y política exterior estadounidenses”? Somos país de extensión mediana, modesto desarrollo industrial, armamento convencional, ejército con moderado número de efectivos y desde que liberamos lo que ahora son cinco repúblicas a principios del siglo XIX, nunca hemos agredido a otro pueblo.
 
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 Venezuela amenaza con el ejemplo. El Imperio vive de la predación de los recursos naturales y las industrias básicas de las naciones periféricas. Venezuela es elocuente demostración de que un país puede utilizar los unos y las otras en beneficio de su pueblo por vías democráticas y constitucionales.
 
 3
 
 El Imperio recurrirá a ocho vías complementarias para aniquilar a Venezuela. La primera, la profundización de la guerra económica con un bloqueo progresivo a fin de forzar un resultado adverso al bolivarianismo en las elecciones para el Poder Legislativo. La segunda, utilizar dicha esperada mayoría en un golpe de Estado parlamentario a la paraguaya. La tercera, la intensificación del terrorismo por paramilitares y mercenarios para simular un escenario de “guerra civil”. La cuarta, para coronar dicho montaje intentar un magnicidio o un atentado de falsa bandera. La quinta, intervención militar de otro país de la región. La sexta, agresión directa con tropas y equipos imperiales, desde las bases que ya ocupan en América Latina y el Caribe. La séptima, la campaña mediática para ocultar y deformar ante el país y el mundo la naturaleza de las agresiones anteriores. La octava, agresión diplomática para arrancar de las instancias internacionales veredictos condenatorios para el país.
 
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 ¿Cómo salvarnos? Combatamos la guerra económica que desmoraliza a la ciudadanía, con la asunción por el Estado del control de las importaciones básicas, con implacables sanciones contra empresas de maletín y cómplices en fraudes cambiarios, acaparadores, especuladores, bachaqueros y contrabandistas de extracción, y con la promulgación de leyes para tipificar delitos financieros, traición a la patria e infracciones a la seguridad. Ganemos las elecciones parlamentarias con candidatos de reputación inmaculada, no incursos en delitos ni corruptelas.
 
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 Así como terceriza su economía, Estados Unidos terceriza sus ejércitos. Primero los integra con mercenarios reclutados entre sus hispanos, sus afroamericanos, sus marginales; luego, funda, financia y pertrecha organizaciones terroristas compuestas de sicarios y terroristas a sueldo como Al Qaeda y el Daesh. Lo más probable es que la agresión a Venezuela se tercerice a través de un tercer país o de sus fuerzas paramilitares, que han infiltrado profundamente nuestra sociedad. Muchos de sus integrantes fueron detenidos actuando durante las oleadas terroristas de 2014. Es precisa una tarea conjunta de inteligencia entre organismos de seguridad y movimientos sociales para localizar y neutralizar estos invasores silenciosos antes de que se movilicen de nuevo. En todo caso, no es seguro el triunfo de los agresores.
 
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 Extrememos las medidas de seguridad para dirigentes y figuras claves, así como para instalaciones y personas estadounidenses. Convenzamos a países vecinos que llevan medio siglo combatiendo infructuosamente una insurrección interna, de que les sería imposible vencer contra una sublevaciones interna y otra externa.
 
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 En las agresiones imperiales, el ejército convencional del país víctima es a veces destruido a las pocas semanas. Lo que decide el conflicto es la resistencia popular. El pueblo venezolano no puede esperar a que caigan las bombas para preparar su defensa. Organizaciones populares, movimientos sociales, sindicatos, partidos, comunas, cooperativas, deben desde ya coordinar con el gobierno y el ejército regular respuestas, estrategias de supervivencia y coordinación para preparar la guerra del pueblo.
 
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 Hemos construido un sistema de medios de servicio público, comunitarios y alternativos que nos permiten manejar la batalla comunicacional interna. Reformemos y dinamicemos sin contemplaciones este sistema para llevarlo a su máxima eficacia. Utilicemos los satélites de que disponemos para llevar este mensaje al mundo.
 
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 Venezuela ha hecho casi más que cualquier otro país por el desarrollo de una diplomacia multipolar. Incorporada al Mercosur, impulsora de organizaciones integracionistas latinoamericanas como el ALBA, la CELAC y UNASUR que excluyen a Estados Unidos y Canadá. Venezuela ha consolidado relaciones con Asia y África y con los No Alineados. Estas redes diplomáticas tienen peso en los organismos internacionales y deben ser usadas para propiciar en el Consejo de Seguridad de la ONU el veto de Rusia y China, impenetrable escudo contra intervenciones. Cuba pudo. Nosotros también.
 

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