Scienza e politiche pubbliche contro brecce d’equità per il colore della pelle

Il concetto di una messa a fuoco integrale affermativa per superare le brecce di equità relazionate al colore della pelle, deve apportare elementi sostantivi nella formulazione delle politiche pubbliche espresse dal Programma Nazionale contro il Razzismo e la Discriminazione Razziale.

Si tratta di una proposta, auspicata dalla Fondazione Nicolás Guillén e dalla Commissione José Antonio Aponte, della UNEAC, organizzazioni che formano parte del programma al quale hanno lavorato le dottoresse Mayra Espina, María del Carmen Zabala e Geydis Fundora, e la master in Scienze Ileana Núñez, animate dal reclamo del Primo Segretario del Partito e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, sulla necessità di consolidare azioni concrete e risposte viabili, scientifiche e politicamente fondate contro la persistenza delle azioni discriminatorie nella nostra società.

Già dibattuto e arricchito in un seminario che si è svolto nella sede della Uneac condotto da Fernando Rojas, viceministro di Cultura, e Nicolás Hernández Guillén, presidente della Fondazione,con la partecipazione di accademici e docenti dell’Università de L’Avana e intellettuali noti per il loro attivismo anti razzista, la messa a fuoco è stata presentata al gruppo coordinatore della commissione governativa.

«Un’ampia analisi di proposte di politica, linee, d’azione per continuare ad avanzare nell’implementazione del Programma contro il Razzismo e la Discriminazione Razziale approvato dal Consiglio dei Ministri; un dialogo inclusivo, trasparente, tutti uniti per la Rivoluzione socialista»,sono state le parole con le quali la prima vice ministro, Inés María Chapman Waugh ha definito l’incontro in un messaggio nelle reti sociali.

La messa a fuoco punta a superare condizioni di partenza sfavorevoli che danneggiano gruppi e cittadini negri e mulatti, un’azione coordinata e simultanea sulle molteplici dimensioni della vulnerabilità, per propiziare la partecipazione civica, nella formulazione e la messa in pratica del politiche, per creare opportunità e canali d’accesso a queste e dotare di risorse necessarie per l’implementazione.

Si riconoscono l’integralità e l’inter-settorialità delle azioni por quanto comprendono dall’impiego, le entrate, l’educazione,la salute, la casa, le condizioni di vita, e lo sradicamento degli svantaggi socio economici sin alla trasformazione della soggettività.

Il ministro di Cultura, Alpidio Alonso ha guidato il gruppo coordinatore ed ha parlato dell’urgenza di dinamizzare la strategia di comunicazione del programma, in modo che la sua portata, gli impegni e le mete siano di dominio pubblico.

Luis Morlote, presidente della UNEAC, ha richiamato l’attenzione su come la comunicazione non si può circoscrivere com’è avvenuto sino ad ora, a effemeridi e commemorazioni, senza smettere di rispettarli, ma inducendo temi e generando contenuti sistematici e permanenti.

Nell’incontro sono stati trattati impegni vincolati all’agenda tematica internazionale, alla politica dei quadri e alla rotta critica per la creazione dei gruppi territoriali.

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