Un milione d’immunizzati in Cuba

Un milione di compatrioti sono stati vaccinati  con le tre dosi, ma siamo undici milioni e la vaccinazione non sarà efficace se non rispettiamo le misure orientate : lavarsi le mani, la mascherina, la distanza … tutto quello che va fatto per proteggerci

Antonio Rodríguez Salvador

Come si dice in fretta: undici milioni d’immunizzati contro la COVID-19 in Cuba! Ma quante cose sono passate per giungere a questo risultato. Non è per caso che i nostri vaccini si chiamano Abdala e Soberana: prima abbiamo dovuto forgiarci una convinzione d’indipendenza, un orgoglio patrio, una forte personalità come nazione; la stessa personalità di De Céspedes, Maceo, Martí…

E poi fare una Rivoluzione che potenziasse questa idiosincrasia, temperamento, carattere di un popolo che non s’inginocchia e non dà e non chiede mai tregua:

Rivoluzione, ovviamente, guidata da un preveggente, un gigante, chiamato Fidel. E lottare contro il vento e la marea durante tantissimi anni per creare un efficace sistema di Salute, e formare uomini e donne di scienza che oggi sono un riferimento mondiale. Quanto significato nel nome delle due vaccinazioni!

Certamente ci manca ancora molto in questa battaglia. La pandemia ha guadagnato terreno e stiamo giungendo appena al 10% dell’immunizzazione.

Un milione di compatrioti sono stati vaccinati con le tre dosi ma la vaccinazione non sarà efficace se non rispettiamo le misure orientate : lavarsi le mani, la mascherina, la distanza…, tutto quello che va fatto per proteggerci.

Ma uno ha anche diritto a un momento d’ orgoglio.

Soprattutto quando si cresce straordinariamente a favore del miglioramento  umano. Quando forze oscure ci augurano il peggio e a questo si risponde con la rosa bianca martiana: la forza del bene, il bel frutto della conoscenza e della volontà, questi eccezionali risultatati che sono lo stupore e l’ammirazione del mondo.

Un mese fa, dalle pagine del quotidiano BBC, si pretese d’alimentare la mancanza di fiducia e di gettare ombre sull’efficacia dei nostri candidati a vaccino e sulla professionalità dei medici e degli scienziati cubani.

Era come se improvvisamente fossimo degli improvvisati nella materia e non un paese con una lunga esperienza e un sicuro prestigio nella creazione delle vaccinazioni, alcune esclusive nel mondo.

Ancora una volta la risposta e stata data con Martí: «Fare è il miglior modo di dire », e lì  ci sono Abdala e Soberana 02 con alta sicurezza ed efficacia Dimostrate in studi seguiti dalla OPS e dalla OMS.

Soprattutto c’è la risposta del nostro popolo che ha fiducia nei suoi scienziati.

E questa non è un’affermazione gratuita opera di un repentino entusiasmo, ma quella che si riflette nei dati: questi che mostrano alti indici d’aderenza alla vaccinazione  nei saggi clinici, o di come la stragrande maggioranza di cittadini completano il loro schema di vaccinazione.

Ora, in Our World in Data –sito dell’Università di Oxford, e riferimento mondiale delle statistiche sulla la pandemia–io ho visto che Cuba e la Cina sono i due soli paesi che riescono a mantenere tassi di vaccinazione quotidiana superiori al 1% della popolazione.

Hanno alternato, nel primo punto di questo paragrafo, indici molto più alti della media mondiale e in breve Cuba aumenterà significativamente la cifra, quando si amplierà la vaccinazione con la Soberana 02.

Si deve raggiungere il 70% dell’immunizzazione per agosto e far sì che tutta la popolazione cubana sia totalmente vaccinata per dicembre. Sono mete realizzabili.

Possiamo farlo perché i dati trasmettono questa fiducia  e perché ogni giorno guardiamo con gli occhi dei nostri scienziati e in loro vediamo sicurezza, conoscenza, grandezza e amore.

Intanto proteggiamoci compatrioti. È quello che dobbiamo fare per stare all’altezza di coloro che vegliano per noi. Quando tutto questo sarà passato potremo celebrare. Intanto siamo arrivati a un milione d’immunizzati: Come si dice facilmente! Ma…


Nessuna azione da sola farà diminuire i contagi

Durante la riunione del Gruppo Temporaneo di Lavoro per la prevenzione e il controllo del nuovo coronavirus, di sabato 26, guidata  dal Presidente della Repubblica e dal Primo Ministro, è stato valutato al dettaglio il contesto epidemiologico di sei provincie: L’Avana, Matanzas, Sancti Spíritus, Ciego de Ávila, Camagüey e Santiago de Cuba, tutte con più di 100 contagi nella giornata

Yaima Puig Meneses

Cifre poco favorevoli caratterizzano attualmente  lo scenario epidemiologico nazionale associato alla COVID-19.

Quelle riferite sabato 26 parlano di 2 403 nuovi diagnosticati, 145 municipi con casi  confermati e 11 100 pazienti contagiati con il nuovo coronavirus, che sono ricoverati in ospedali e ratificano la complessità della situazione che sta vivendo Cuba.

Il membro del Burò Politico del Comitato Centrale del Partito e Primo Ministro, Manuel Marrero Cruz, durante la riunione del Gruppo Temporaneo di Lavoro  per la prevenzione e il controllo  del SARS-Cov-2 ha insistito sabato sulla necessità d’agire con sempre più disciplina, controllo ed esigenza in un contesto in cui si manifesta un incremento della trasmissione del SARS-Cov-2.

Inoltre ha indicato come dev’essere il lavoro nei territori perchè i piani dello scontro e i protocolli d’azione disegnati includano anche le particolarità che distinguono ogni località e siano spogliati  da formalismi nel loro compimento.

Nel dibattito guidato dal Primo Segretario del Comitato Centrale e Presidente della la Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, è stato valutato dettagliatamente il contesto  epidemiologico di sei provincie: L’Avana, Matanzas, Sancti Spíritus, Ciego de Ávila, Camagüey e Santiago di Cuba, tutte con un totale di contagi riportati nella giornata di sabato, superiore a 100 casi.

Il ministro di Salute Pubblica, José Angel Portal Miranda, ha dett che negli ultimi  15 giorni a Cuba sono stati diagnosticati 24 160 casi positivi alla COVID-19, è questo ha incrementato a 216 il tasso d’incidenza per ogni 100 000 abitanti in questo periodo, nel quale tutte le provincie mostrano una crescita di questo índice sanitario.

Camagüey, Matanzas, Mayabeque, Ciego de Ávila, Santiago di Cuba, L’Avana, Sancti Spíritus e Pinar del Río sono quelle che evidenzano gli indici più elevati.

Tra gli altri elementi  ha informato che in tutto il territorio nazionale restano attivi 127 focolai di trasmissione: L’Avana e Santiago di Cuba, con 36 ognuna, e Camagüey con 13, sono le province con i numeri più alti.

Inoltre ha richiamato l’attenzione sul totale dei pazienti attivi che con 11 100 informati il sabato, supera di 733 quello dei pazienti ricoverati il giorno prima.

1686 malati corrispondenti a Matanzas, una provincia dove, ha assicurato  Portal Miranda, esiste una situazione molto complessa di trasmissione, associata fondamentalmente alla mancanza di rispetto delle misure stabilite nel Piano di Scontro alla  COVID-19 e alla circolazione dei nuovi ceppi del virus altamente contagiosi che hanno provocato l’incremento del numero di casi confermati.

Il governatore di Matanzas  Mario Sabines Lorenzo, ha segnalato che anche se tutti i municipi mostrano una tendenza alla crescita del tasso d’incidenza e nei casi diagnosticati, sino al momento è stato possibile isolare tutti i positivi e i sospetti nei centri a loro destinati.

In questo sabato si sta ampliando un centro in Jagüey Grande e si abilita un centro per seguire le donne in gravidanza che si contagiano con la malattia.

Nella provincia, ha assicurato, sono attivi 600 focus e cinque centri di trasmissioni nei quali si confermano malati positivi in continuazione.

In questo difficile contesto nel territorio si applicano le misure per restringere la mobilità delle persone e propiziare un maggior distanziamento sociale.

Il Governatore ha aggiunto che avviene inoltre una paralisi della maggioranza delle attività, tra le quali è stato deciso di mantenere in funzione quelle  relazionate con la produzione e la distribuzione di alimenti.

Sancti Spíritus è un’altra provincia nella quale si constata un incremento dei  casi attivi, che  sabato 26 erano 603.

La scorsa settimana, ha precisato  la governatrice Teresita Romero Rodríguez,  la cifra dei contagi  ha superato i 100 malati, realtà che rende più tesa la situazione attuale del territorio.

Anche se tutti i municipi riportano casi attualmente,  ha precisato che l’86% di questi si concentra in tre municipi: Sancti Spíritus, Trinidad e Cabaiguán, che presentano il più alto tasso d’incidenza nella provincia.

Da  Camagüey, provincia che con 1.950 casi attivi è la provincia con il più alto numero di malati ricoverati la governatrice Yoseily Góngora López ha ritenuto molto difficile la situazione  epidemiologica, constatando un tasso d’incidenza per ogni 100 000 abitanti di 360,9, il più elevato del paese negli ultimi 15 giorni.

Il municipio di Camagüey, ha valutato, accumula e conferma la maggior quantità di casi autoctoni.  Ciò nonostante, ha riconosciuto che lo scenario è complicato  anche  nel municipio di Céspedes, che negli ultimi 14  giorni ja acumulato 188 casi così come  Nuevitas e Florida.

Nel municipio capoluogo è iniziato lunedì 28 l’intervento sanitario nei gruppi e nei  territori a rischio, con un universo di 233 818 persone da vaccinare nei 280 luoghi abilitati per questo processo.

Il Ministro di Salute Pubblica ha commentato che sino al 24 giugno sono state applicate 4 735652 dosi nella popolazione con più di 19 anni.

Avanzare nella copertura delle vaccinazioni a Cuba è imprescindibile per far diminuire i contagi e lo è anche in gran misura per accompagnare con maggior disciplina e responsabilità le azioni che in questo senso si realizzano nel paese.

Nessuna azione da sola può far diminuire gli alti livelli di trasmissione che attualmente si constatano.

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