Assedio al baseball cubano: tifare per il bullo, incolpare la vittima

José Manzaneda, coordinatore di Cubainformacion

Molti giocatori di baseball cubani giocano in altri paesi. Ad esempio, nella Lega Professionistica del Giappone (1). Nessuna legge vieta loro di farlo (2).

A meno che il paese non siano gli … USA. E la legge non è cubana, ma USA. Lì saranno obbligati a rispettare queste condizioni: non avere residenza a Cuba né pagare un solo dollaro di tasse lì, cancellare ogni rapporto con la Federazione Cubana di Baseball e la sua squadra nazionale, e confermare che di non appartenere al Partito Comunista (3). E quindi sì: saranno i benvenuti nella Terra della Libertà.

Ma leggiamo sulla stampa internazionale, ad esempio sulla stampa sportiva, accese denunce di un simile atto di politicizzazione dello sport? Nemmeno una.

Pochi giorni fa un gruppo di giocatori di baseball cubani under 23 ha abbandonato la propria nazionale, con l’intenzione di giocare negli USA. Disposti, per questo, a soddisfare tutte le condizioni di cui sopra (4).

E come ce lo spiega la grande stampa? Dicendo che, in realtà, questi atleti “scappavano” “per fuggire dal regime comunista”. E che la loro “fuga” è “un imbarazzo per L’Avana” (5), “un altro duro colpo alla dittatura”, “un altro schiaffo alla demagogia comunista” (6).

La verità è che tutta questa menzogna, tutto questo “spettacolo” non esisterebbe, e questi atleti potrebbero giocare, oggi, negli USA, se la mafia di Miami non avesse fatto pressioni su Donald Trump per annullare lo storico accordo, autorizzato da Barack Obama , tra le Major League USA e la Federazione Cubana di Baseball (7). Un accordo che il governo di Joe Biden ancora non riattiva e che metterebbe fine a queste teatrali “fughe” verso la “libertà”.

Un accordo in base al quale Cuba avrebbe avuto il 10% dell’importo degli ingaggi, per poter riparare stadi, acquistare palloni e mazze, e continuare ad allenare la sua miniera di brillanti atleti (8) (9).

Un 10% inaccettabile per coloro che lavorano, giorno e notte, per ideare nuove carenze e nuove sofferenze per il popolo cubano. Contando, per questo, sulla collaborazione di media e giornalisti codardi dediti a coprire le loro menzogne e vantare i loro crimini.

Asedio al béisbol cubano: jalear al matón, culpabilizar a la víctima

José Manzaneda, coordinador de Cubainformación

Muchos beisboleros cubanos juegan en otros países. Por ejemplo, en la Liga Profesional de Japón (1). No hay ninguna ley que les prohíba hacerlo (2).

Salvo si el país es… EEUU. Y la ley no es cubana, sino estadounidense. Allí estarán obligados a cumplir estas condiciones: no tener residencia en Cuba ni pagar allí un solo dólar de impuestos, borrar toda relación con la Federación Cubana de Béisbol y su selección y confirmar que no pertenecen al Partido Comunista (3). Y así sí: serán bienvenidos a la Tierra de la Libertad.

Pero ¿leemos en la prensa internacional, en la deportiva por ejemplo, encendidas denuncias a semejante acto de politización del deporte? Ni una.

Hace unos días, un grupo de peloteros sub-23 de Cuba abandonaba su selección, con la intención de jugar en EEUU. Dispuestos, para ello, a cumplir todas las condiciones anteriores (4).

¿Y cómo nos lo explica la gran prensa? Diciendo que, en realidad, estos deportistas “se escaparon” “para huir del régimen comunista”. Y que su “fuga” es “un bochorno para La Habana” (5), “otro duro golpe a la dictadura”, “otra bofetada a la demagogia comunista” (6).

Lo cierto es que toda esta mentira, todo este “show” no existiría, y estos deportistas podrían estar jugando, hoy, en EEUU, si la mafia de Miami no hubiera presionado a Donald Trump para anular el acuerdo histórico, autorizado por Barack Obama, entre las Grandes Ligas de EEUU y la Federación Cubana de Béisbol (7). Un acuerdo que el gobierno de Joe Biden sigue sin reactivar y que pondría fin a estas teatrales “fugas” hacia “la libertad”.

Un acuerdo por el que Cuba habría contado con un 10 % del importe de las fichas, para poder reparar estadios, comprar pelotas y bates, y seguir formando a su cantera de brillantes deportistas (8) (9).

Un 10 % inaceptable para quienes trabajan, día y noche, para idear nuevas carencias y nuevos sufrimientos para el pueblo cubano. Contando, para ello, con la colaboración de medios y periodistas cobardes dedicados a tapar sus mentiras y jalear sus crímenes.