Cuba risponde alla risoluzione del Parlamento Eureopeo

Rete Solidarietà Rivoluzione Bolivariana

“Il Parlamento Europeo non ha l’autorità morale per condannare Cuba quando ignora gravi e flagranti violazioni dei diritti umani in molti luoghi, in particolare negli Stati Uniti e in Europa”, ha dichiarato venerdì scorso il ministro degli Esteri del Paese caraibico, Bruno Rodríguez.

Le autorità cubane suggeriscono inoltre nel comunicato agli Stati Uniti e ai loro alleati che, se sono davvero interessati ai diritti umani dei cubani, “tolgano il blocco economico illegale e criminale imposto loro da più di 60 anni”.

Cuba assicura costantemente che il blocco economico, finanziario e commerciale degli Stati Uniti non solo impedisce lo sviluppo totale dell’isola, ma ostacola anche l’accesso alle forniture e alle attrezzature mediche necessarie per combattere la nuova pandemia di coronavirus, che causa il COVID-19.

In una nota diffusa sul suo account Twitter, l’alto diplomatico cubano ha indicato che la risoluzione che il Parlamento Europeo ha approvato giovedì contro l’isola mostra la sua connessione con i piani destabilizzanti promossi dagli Stati Uniti.

Inoltre, è singolare che il Parlamento Europeo durante tutto il 2021 abbia approvato risoluzioni solo ed esclusivamente contro Cuba nel continente americano quando, addirittura l’ONU, oltre che varie associazioni di difesa dei diritti umani, si siano espresse contro la violazione di quei diritti in vari paesi del continente sia per la uccisione dei manifestanti pacifici che per i massacri di leader sindacali, ambientalisti e di giornalisti.


Cuba condanna le nuove manovre d’ingerenza del Parlamento Europeo

La Commissione parlamentare respinge categoricamente questa risoluzione e denuncia al mondo questa nuova aggressione contra Cuba e il suo popolo.

Una dichiarazione della Commissione delle Relazioni Internazionali dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare di Cuba denuncia che nuovamente forze reazionarie  subordinate alle posizioni più ostili degli USA hanno imposto nel Parlamento Europeo una risoluzione contro Cuba, con il pretesto di presunte violazioni dei diritti umani .

La Commissione parlamentare respinge categoricamente questa risoluzione e denuncia al mondo questa nuova aggressione contra Cuba e il suo popolo.

Il testo, pubblicato nel sito web dell’Assemblea Nazionale, spiega che i promotori di questa “creazione” non hanno avuto il minimo pudore mentendo su presunti casi di torture e maltrattamenti crudeli e degradanti commessi contro difensori dei diritti umani, la maniera in cui si riferiscono a persone protette e pagate dagli USA per sovvertire l’ordine costituzionale nel paese.

«Il suo impegno di proteggere volgari delinquenti e mercenari, mostra chiaramente il disprezzo per i diritti umani dei cubani, la cui principale violazione, il blocco statunitense contro Cuba, non è nemmeno citato,  dettaglia la dichiarazione e aggiunge che i termini d’ingerenza e il più stantio linguaggio colonialista della risoluzione in questione non meriterebbero la minima attenzione se non facessero parte del brutale tentativo d’isolare internazionalmente un paese sottoposto a una guerra non convenzionale, per imporle un cambio del sistema politico, contrario alla sua Costituzione.

«In questo modo, quindi, evitano di pronunciarsi sulle vere violazioni dei diritti umani in Europa, negli Stati Uniti d’America, in Israele e altri paesi dove si applicano queste pratiche», risalta.

Condanna inoltre questa posizione selettiva, cinica e reiterata che danneggia prima di tutto l’attendibilità del Parlamento Europeo e contrasta le relazioni di rispetto reciproco e il dialogo politico che esistono tra Cuba e l’Unione Europea.

Il Parlamento cubano ha ringraziato per la sua posizione etica i 150 eurodeputati che si sono opposti e gli altri 119 che non hanno approvato l’ingiusto documento.


IL PARLAMENTO EUROPEO APPROVA UN’ALTRA RISOLUZIONE DI CONDANNA VERSO CUBA 

 

Il Parlamento Europeo, tanto per cambiare, ha approvato il 15 dicembre 2021 una nuova risoluzione che condanna le violazioni dei diritti umani dei cubani da parte del governo.

Su proposta della destra ill Parlamento Europeo ha approvato la risoluzione intitolata “Risoluzione del Parlamento europeo sulla situazione a Cuba, in particolare sui casi di José Daniel Ferrer, Dama de Blanco Aymara Nieto, Maykel Castillo, Luis Robles, Félix Navarro, Luis Manuel Otero, Reverendo Lorenzo Fajardo, Andy Dunier García e Yunior García Aguilera”. Tra i firmatari della proposta di risoluzione figura anche l’Eurodeputato Carlo Fidanza di Fratelli d’Italia che si era autosospeso dal partito di Giorgia Meloni dopo l’inchiesta di Fanpage. In quella inchiesta l’esponente di Fratelli d’Italia era stato pizzicato dal giornalista di Fanpage, durante incontri e iniziative con esponenti della destra estrema italiana, in atteggiamenti non troppo consoni alla sua posizione politica tra i quali saluti con il braccio alzato e intonazioni di canti spiccatamente fascisti.

L’ennesima risoluzione approvata dal Parlamento Europeo condanna ancora una volta il governo cubano per la violazione dei diritti umani dei dissidenti che hanno manifestato l’11 e il 12 luglio scorso, condanna le incarcerazioni arbitrarie, l’uso eccessivo della forza da parte della polizia durante le proteste, condanna inoltre le pressioni che il governo avrebbe fatto a coloro che volevano protestare il 15 novembre, pone quindi l’accento sul fatto che queste pressioni avrebbero spinto i manifestanti ad abbandonare le loro intenzioni di protestare.

Inoltre nella risoluzione viene chiesto che cessino le repressioni verso alcuni dei controrivoluzionari che hanno partecipato alle manifestazioni, in particolare vengono presi in esame i casi di  José Daniel Ferrer, Dama de Blanco Aymara Nieto, Maykel Castillo, Luis Robles, Félix Navarro, Luis Manuel Otero, Reverendo Lorenzo Fajardo, Andy Dunier García e Yunior García Aguilera, che sarebbero perseguitati per le loro idee riformatrici.

Nel dettaglio nell’art. 1 si legge che il Parlamento Europeo “condanna con la massima fermezza gli abusi sistematici commessi nei confronti di, tra gli altri, manifestanti, dissidenti politici, leader religiosi, attivisti per i diritti umani e artisti indipendenti, comprese la loro detenzione arbitraria e le limitazioni abusive ai movimenti e alle comunicazioni, quali gli arresti domiciliari e la sorveglianza, nonché le torture e i maltrattamenti perpetrati dal governo cubano”, senza ricordare che coloro che sono stati sanzionati hanno subito condanne per saccheggio a negozi, resistenza ed oltraggio a pubblico ufficiali ed altri atti violenti durante le manifestazioni. Nell’art. 2 ne viene chiesta quindi la liberazione in quanto avrebbero “esercitato i loro diritti alla libertà di espressione e di riunione pacifica”.

Ovviamente ai detenuti non vengono garantite le pur minime garanzie legali e sarebbero pure sottoposti a torture da parte delle forze dell’ordine. Infatti l’art. 3 “condanna la tortura, il trattamento inumano, degradante e il maltrattamento perpetrati dalle autorità cubane; chiede che siano condotte indagini tempestive e imparziali su tali casi e che alle famiglie delle vittime sia garantito un accesso immediato e che le vittime ricevano assistenza medica di loro scelta”.

Esorta quindi, art. 5, le autorità cubane a garantire la libera scelta di manifestare dei cittadini e  condanna il governo per non aver permesso lo svolgimento della  “marcia civica indetta per il 15 novembre 2021, che non ha avuto luogo a causa di minacce, vessazioni, assedi, detenzioni e numerose altre azioni repressive contro i civili”.

Degno di nota è l’art. 6 in cui si chiede alle autorità cubane di garantire  “il rispetto dei diritti economici, sociali e culturali della popolazione, al fine di rispondere alla loro esigenza di un maggiore accesso ai medicinali e ai prodotti alimentari e di fornire una risposta efficace alla pandemia di Covid-19”. Si dimentica volutamente del blocco economico, commerciale e finanziario che impedisce il normale approvvigionamento di alimenti e che impedisce persino di eseguire transazioni finanziarie. Risulta oggi davvero comico chiedere a Cuba una risposta adeguata alla lotta contro il Covid 19 quando l’isola ha vaccinato oltre il 90 per cento della popolazione con vaccini di propria produzione ed i contagi si assestano a poco più di sessanta unità al giorno. Se poi si considera che nel paese del firmatario italiano della risoluzione i contagi ieri sono stati oltre 28 mila allora forse occorrerebbe  prendere esempio da Cuba invece di condannarla solo per un fatto ideologico. Ma vai a spiegarglielo …

Altra perla è l’art. 13 in cui il Parlamento “si rammarica profondamente per il rifiuto delle autorità cubane di permettere al Parlamento europeo, alle sue delegazioni e ad alcuni gruppi politici di recarsi in visita a Cuba”. I proponenti e coloro che hanno votato questa risoluzione si sono dimenticati che non furono le autorità cubane ad impedire che le delegazioni dell’Unione Europea arrivassero a Cuba, ma che l’agenzia di cui si serve il Parlamento non ha potuto fare i biglietti ai membri incaricati perché è una succursale di un’agenzia statunitense e per via delle leggi sul blocco non ha potuto comprare i biglietti aerei.

Ma questa risoluzione, come le altre due approvate nei mesi scorsi, usano il pretesto della mancanza del rispetto dei diritti umani per tentare di far naufragare l’accordo di dialogo politico e di cooperazione stipulato tra Cuba ed Unione Europea nel 2017. Si legge chiaramente questo intento nell’art. 15 che “​esprime rammarico per il fatto che, nonostante l’adozione dell’accordo di dialogo politico e di cooperazione, la situazione della democrazia e dei diritti umani non sia migliorata ma, al contrario, si sia gravemente deteriorata; rammenta che, alla luce dell’accordo di dialogo politico e di cooperazione, Cuba deve rispettare e consolidare i principi dello Stato di diritto, della democrazia e dei diritti umani”.

Insomma questa risoluzione, come era ovvio, tralascia qualunque riferimento al blocco economico, commerciale e finanziario che l’isola subisce in maniera unilaterale dagli Stati Uniti che strangola la sua economia, tenta con l’uso pretestuoso delle solite violazione dei diritti umani di far naufragare l’accordo di dialogo politico e di cooperazione stipulato dall’Unione Europea e Cuba con l’evidente intento di privare Cuba di qualunque aiuto estero.

Risulta altresì molto grave che in Parlamento Europeo si formino maggioranze trasversali capaci di approvare risoluzioni piene di riferimenti puramente ideologici contro nazioni come Cuba che certamente non viola i diritti umani della propria popolazione più di quelli che viola ogni stato giornalmente. Infine mi chiedo quando questi che agitano la bandierina dei diritti umani smetteranno di agitarla a fasi alterne e si ricorderanno di approvare una risoluzione che condanni l’uso eccessivo della violenza da parte della polizia in Colombia in occasione degli scioperi della primavera scorsa. Anche perché è uscito proprio un paio di giorni fa un rapporto dell’ONU, quindi un’organizzazione che non è a libro paga degli Stati Uniti come invece lo sono tutte le ONG che vengono usate per fornire dati su Cuba, che certifica l’uso eccessivo della violenza da parte delle forze dell’ordine colombiane.

Andrea Puccio – www.occhisulmondo.info 

di seguio il testo integrale della risoluzione:

Risoluzione del Parlamento europeo sulla situazione a Cuba, in particolare sui casi di José Daniel Ferrer, Dama de Blanco Aymara Nieto, Maykel Castillo, Luis Robles, Félix Navarro, Luis Manuel Otero, Reverendo Lorenzo Fajardo, Andy Dunier García e Yunior García Aguilera

(2021/3019(RSP))

Il Parlamento europeo,

–​viste le sue precedenti risoluzioni su Cuba, in particolare quella del 16 settembre 2021 sulla repressione del governo nei confronti delle proteste e dei cittadini a Cuba,

–​visto l’accordo di dialogo politico e di cooperazione (PDCA) tra l’Unione europea e Cuba, firmato nel dicembre 2016 e applicato in via provvisoria dal 1º novembre 2017,

–​vista la dichiarazione resa il 14 novembre 2021 dal portavoce del Servizio europeo per l’azione esterna (SEAE) sulla decisione di revocare l’accreditamento dei giornalisti dell’agenzia EFE,

–​visti il Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici e gli altri trattati e strumenti internazionali in materia di diritti umani,

–​vista la dichiarazione della Commissione interamericana dei diritti dell’uomo e dell’Ufficio del relatore speciale sulla libertà di espressione, del 29 novembre 2021, sulle azioni repressive dello Stato che hanno impedito la marcia civica indetta il 15 novembre a Cuba,

–​vista la dichiarazione rilasciata l’8 dicembre da diversi artisti insieme al PEN International, al progetto Artists at Risk Connection di PEN America e a Human Rights Watch sulla cessazione della repressione nei confronti degli artisti a Cuba,

–​vista la Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura e altre pene o trattamenti crudeli, disumani o degradanti, di cui Cuba è Stato parte,

–​vista la lettera in data 10 maggio 2021 del vicedirettore esecutivo del SEAE per le Americhe ai rappresentanti della società civile in merito alla loro partecipazione all’attuazione del PDCA (ARES (2021) 247104),

–​vista la definizione di “organizzazione della società civile” pubblicata sul sito web della Gazzetta ufficiale dell’Unione europea (EUR-Lex),

–​visti la Costituzione cubana e il relativo Codice penale,

–​visti l’articolo 144, paragrafo 5, e l’articolo 132, paragrafo 4, del suo regolamento,

A.​considerando che l’11 luglio 2021 in più di 50 città dell’isola si sono svolte importanti manifestazioni per protestare pacificamente contro la grave crisi socioeconomica, la carenza cronica di medicinali e altri beni essenziali nonché contro le restrizioni sistematiche dei diritti umani; che tali rivendicazioni, parallelamente alla situazione causata dalla pandemia di COVID-19, hanno intensificato le richieste di diritti civili e politici e di democrazia; che, in risposta alle manifestazioni, il governo cubano ha sistematicamente preso di mira, tra gli altri, manifestanti, dissidenti politici, leader religiosi, attivisti per i diritti umani, artisti indipendenti, alcuni dei quali hanno vinto il Premio Sacharov, per il loro attivismo pacifico a favore della democrazia e dei diritti umani; che diverse decine di questi sarebbero state arbitrariamente arrestate, detenute o poste agli arresti domiciliari sotto costante sorveglianza e devono rispondere di accuse penali fittizie e abusive;

B.​considerando che José Daniel Ferrer, la Dama de Blanco Aymara Nieto, Maykel Castillo, Luis Robles, Félix Navarro, Luis Manuel Otero, Reverendo Lorenzo Fajardo, Andy Dunier García e Yunior García Aguilera sono soltanto alcuni esempi delle centinaia di cubani vittime dell’ingiustizia e della repressione imposte dal regime cubano;

C.​considerando che quanti sono stati arbitrariamente incarcerati sono soggetti a isolamento continuo, compresi periodi in celle di punizione, torture crudeli e trattamenti disumani e degradanti, senza avere accesso ai propri avvocati né a cure mediche adeguate; che alcuni di essi sono detenuti in carceri molto lontane dalle loro abitazioni, il che impedisce ai familiari di fare loro visita; che diverse persone detenute presentano problemi di salute, il che rende particolarmente urgente il loro rilascio;

D.​considerando che molte altre persone che sono fuggite o sono state costrette a lasciare il paese non sono state autorizzate a farvi ritorno e rimarranno in esilio nel prossimo futuro; che il reato di espatrio forzato di dissidenti a Cuba è già stato denunciato da quattro relatori delle Nazioni Unite;

E.​considerando che il 21 ottobre 2021 la piattaforma Archipiélago e altri gruppi della società civile hanno richiesto alle autorità competenti, pubblicamente e in maniera trasparente, l’autorizzazione a organizzare una manifestazione pacifica il 15 novembre 2021 a favore del rispetto dei diritti umani e del rilascio dei prigionieri politici nel paese; che le autorità cubane hanno vietato le proteste previste ritenendole illegali e non riconoscendo la legittimità delle motivazioni addotte per lo svolgimento della manifestazione;

F.​considerando che, alla vigilia delle manifestazioni pacifiche previste per il 15 novembre 2021, le autorità cubane hanno revocato l’accreditamento dei giornalisti che lavorano per l’agenzia di stampa spagnola EFE nel paese, nel chiaro tentativo di arrestare il flusso di notizie libere e precise provenienti dall’isola;

G.​considerando che lo Stato di Cuba è tenuto a riconoscere, proteggere e garantire il diritto di riunione pacifica e la libertà di espressione, senza operare discriminazioni fondate sulle opinioni politiche; che è fondamentale che i funzionari delle autorità di contrasto dello Stato agiscano nel rigoroso rispetto delle norme internazionali in materia di diritti umani per quanto concerne i principi di legalità, eccezionalità, proporzionalità e necessità;

H.​considerando che il 5 luglio 2017 il Parlamento ha dato la sua approvazione al PDCA, con chiare condizioni legate al miglioramento dei diritti umani e della democrazia a Cuba, tra cui figura una clausola sospensiva in caso di violazione delle disposizioni in materia di diritti umani; che il 26 febbraio 2021 l’UE e Cuba hanno tenuto il loro terzo dialogo formale in materia di diritti umani ai sensi del PDCA UE-Cuba; che le due parti hanno discusso la questione della libertà di riunione pacifica e di associazione; che l’UE ha sottolineato, in linea con il diritto internazionale in materia di diritti umani, l’importanza di consentire a tutti i cittadini di svolgere un ruolo attivo nella società attraverso le organizzazioni e le associazioni della società civile; che l’UE ha ricordato la necessità di rispettare gli obblighi derivanti dal diritto internazionale in materia di diritti umani;

I.​che qualsiasi dialogo politico deve includere una partecipazione diretta e intensa della società civile indipendente e di tutti i soggetti politici dell’opposizione, senza alcuna limitazione, come precisato dall’articolo 36 del PDCA;

J.​considerando che il Parlamento europeo ha ripetutamente condannato le violazioni dei diritti umani a Cuba, sottolineando le violazioni delle disposizioni di cui all’articolo 1, paragrafo 5, all’articolo 2, lettera c), agli articoli 5 e 22 nonché all’articolo 43, paragrafo 2, del PDCA tra l’Unione europea e Cuba firmato nel 2016, in cui il governo cubano si impegna a rispettare i diritti umani;

K.​considerando che il Parlamento ha conferito il Premio Sacharov per la libertà di pensiero ad attivisti cubani in tre occasioni: nel 2002 a Oswaldo Payá, nel 2005 alle Damas de Blanco (Donne in bianco) e nel 2010 a Guillermo Fariñas; che i vincitori del Premio Sacharov e i loro familiari sono tuttora regolarmente oggetto di molestie e intimidazioni e viene loro impedito di lasciare il paese e di partecipare a eventi internazionali; che l’8 dicembre 2021 i vincitori del Premio Sacharov Berta Soler, leader delle Damas en Blanco, e Guillermo Fariñas hanno inviato all’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza una lettera in cui hanno proposto di rinunciare al loro premio qualora nel prossimo futuro il SEAE continui ad abbandonare la società civile mentre a Cuba vengono perpetrati crimini contro l’umanità; che il 9 dicembre 2021 Guillermo Fariñas è stato rapito e condotto in un ospedale contro la sua volontà;

1.​condanna con la massima fermezza gli abusi sistematici commessi nei confronti di, tra gli altri, manifestanti, dissidenti politici, leader religiosi, attivisti per i diritti umani e artisti indipendenti, comprese la loro detenzione arbitraria e le limitazioni abusive ai movimenti e alle comunicazioni, quali gli arresti domiciliari e la sorveglianza, nonché le torture e i maltrattamenti perpetrati dal governo cubano;

2.​chiede il rilascio immediato e incondizionato di José Daniel Ferrer, della Donna in bianco Aymara Nieto, di Maykel Castillo, di Luis Robles, di Félix Navarro, di Luis Manuel Otero, del reverendo Lorenzo Rosales Fajardo e di Andy Dunier García, e di tutti coloro che sono detenuti per aver esercitato i loro diritti alla libertà di espressione e di riunione pacifica; invita le autorità cubane a ritirare le accuse penali abusive e a consentire alle persone in esilio di tornare nel loro paese, compreso, ad esempio, Yunior García; condanna il ricorso a espatri forzati sistematici per motivi di coscienza da parte del governo cubano; denuncia il recente rapimento e la detenzione arbitraria del vincitore del Premio Sacharov Guillermo Fariñas e, nonostante la sua recente liberazione, chiede che si ponga fine agli arresti arbitrari e alle vessazioni regolari e persistenti cui è sottosposto;

3.​condanna la tortura, il trattamento inumano, degradante e il maltrattamento perpetrati dalle autorità cubane; chiede che siano condotte indagini tempestive e imparziali su tali casi e che alle famiglie delle vittime sia garantito un accesso immediato e che le vittime ricevano assistenza medica di loro scelta;

4.​chiede garanzie credibili circa il diritto ad un processo equo e l’indipendenza della magistratura, nonché di garantire che le persone private della loro libertà abbiano accesso a un avvocato indipendente;

5.​esorta le autorità cubane a porre immediatamente fine alla politica repressiva, che mantiene una cultura della paura e annulla tutte le forme di dialogo, nonché la libertà di espressione e di riunione; esprime la propria condanna per il protrarsi delle strategie repressive e intimidatorie di Cuba volte a ostacolare qualsiasi iniziativa della società civile a favore della democrazia, come la marcia civica indetta per il 15 novembre 2021, che non ha avuto luogo a causa di minacce, vessazioni, assedi, detenzioni e numerose altre azioni repressive contro i civili; sottolinea che i diritti fondamentali, quali la libertà di espressione, di associazione e di riunione, devono sempre essere sostenuti e rispettati; invita le autorità cubane ad assicurare e a garantire in ogni momento il diritto alla libertà di espressione, di associazione e di riunione pacifica, consentendo manifestazioni pacifiche nel paese;

6.​insiste affinché le autorità cubane garantiscano il rispetto dei diritti economici, sociali e culturali della popolazione, al fine di rispondere alla loro esigenza di un maggiore accesso ai medicinali e ai prodotti alimentari e di fornire una risposta efficace alla pandemia di Covid-19;

7.​invita le autorità cubane a concedere immediatamente al relatore speciale delle Nazioni Unite per la libertà di opinione e di espressione e al relatore speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei difensori dei diritti umani l’accesso al paese al fine di documentare la situazione dei diritti umani a Cuba;

8.​ribadisce il suo invito agli Stati membri, al SEAE e alla sua delegazione a Cuba a condannare con fermezza e pubblicamente la detenzione arbitraria e il confinamento dei sigg. Ferrer, Nieto, Castillo, Otero, Robles, Navarro, del reverendo Rosales Fajardo, del sig. García Lorenzo e delle centinaia di manifestanti pacifici incarcerati a seguito delle manifestazioni dell’11 luglio e del 15 novembre, e ad adottare tutte le misure necessarie per difendere la democrazia e i diritti umani; invia il massimo sostegno agli artisti costretti all’espatrio e ai giornalisti, ai difensori dei diritti umani e agli attivisti sociali e politici che subiscono un esilio forzato da Cuba, come il sig. García Aguilera;

9.​chiede alle autorità cubane di concedere l’accesso a una delegazione dell’UE e a rappresentanti degli Stati membri, nonché a organizzazioni indipendenti per i diritti umani, per monitorare i processi e visitare in carcere le centinaia di attivisti e cittadini comuni cubani che continuano ad essere detenuti per aver esercitato il loro diritto alla libertà di espressione e di riunione, compresi quelli accusati secondo disposizioni del codice penale quali, segnatamente, “oltraggio”, “resistenza” e istigazione a commettere un reato”;

10.​esorta il governo cubano ad allineare la sua politica in materia di diritti umani alle norme internazionali definite nelle carte, nelle dichiarazioni e negli strumenti internazionali di cui Cuba è un paese firmatario e a consentire alla società civile e agli attori politici dell’opposizione di partecipare attivamente alla vita politica e sociale, senza restrizioni, garantendo e applicando nel contempo le libertà fondamentali; invita le autorità cubane ad ascoltare la voce dei suoi cittadini e ad impegnarsi in un processo nazionale democratico;

11.​condanna la revoca arbitraria dell’accreditamento per la stampa dell’EFE e tutte le restrizioni arbitrarie al lavoro dei corrispondenti internazionali e cubani;

12.​ribadisce il suo forte sostegno nei confronti dei difensori dei diritti umani a Cuba e del loro operato; invita tutti i rappresentanti degli Stati membri a sollevare preoccupazioni in materia di diritti umani e a rafforzare il loro sostegno a favore di una società civile autentica e indipendente durante le visite alle autorità cubane, nonché a incontrare i vincitori del premio Sacharov quando si trovano in visita a Cuba, al fine di garantire un’applicazione coerente interna ed esterna della politica dell’UE in materia di diritti umani, rafforzando in tal modo la partecipazione dei rappresentanti indipendenti della società civile e migliorando il lavoro dei difensori dei diritti umani; deplora il fatto che i rappresentanti indipendenti della società civile cubana ed europea siano stati esclusi dalla partecipazione al dialogo, che è vincolante ai sensi delle disposizioni dell’accordo di dialogo politico e di cooperazione; deplora le divergenze nelle posizioni e nelle politiche su Cuba tra il SEAE e il Parlamento europeo e invita vivamente il SEAE a non abbandonare la società civile di Cuba;

13.​si rammarica profondamente per il rifiuto delle autorità cubane di permettere al Parlamento europeo, alle sue delegazioni e ad alcuni gruppi politici di recarsi in visita a Cuba, sebbene il Parlamento abbia approvato l’accordo di dialogo politico e di cooperazione; invita le autorità a garantire senza indugio l’accesso al paese;

14.​sottolinea l’obbligo per tutte le parti di rispettare le disposizioni vincolanti dell’accordo di dialogo politico e di cooperazione e la risoluzione del 5 luglio 2017; ricorda, in tale contesto, che ogni dialogo tra l’Unione europea e la società civile cubana sulle opportunità di finanziamento deve svolgersi solo con organizzazioni indipendenti della società civile, garantendo che nessun fondo contribuisca al finanziamento del regime cubano e che sia inteso a migliorare il tenore di vita del popolo cubano;

15.​esprime rammarico per il fatto che, nonostante l’adozione dell’accordo di dialogo politico e di cooperazione, la situazione della democrazia e dei diritti umani non sia migliorata ma, al contrario, si sia gravemente deteriorata; rammenta che, alla luce dell’accordo di dialogo politico e di cooperazione, Cuba deve rispettare e consolidare i principi dello Stato di diritto, della democrazia e dei diritti umani; esprime profondo rammarico per il fatto che tutti i casi summenzionati costituiscano violazioni supplementari e permanenti dell’accordo;

16.​ribadisce il suo invito al Consiglio ad adottare sanzioni contro i responsabili delle persistenti violazioni dei diritti umani a Cuba;

17.​ricorda che l’accordo di dialogo politico e di cooperazione contiene una cosiddetta “clausola relativa ai diritti umani”, un elemento standard essenziale degli accordi internazionali dell’UE che consente di sospendere l’accordo in caso di violazioni delle disposizioni in materia di diritti umani;

18.​ribadisce la sua richiesta all’Unione europea di attivare l’articolo 85, paragrafo 3, lettera b), al fine di chiedere una riunione immediata della commissione mista in caso di violazioni dell’accordo da parte del governo cubano che costituiscano un “caso di particolare urgenza” che possa determinare la sospensione dell’accordo per violazioni continue, gravi e sostanziali dei principi democratici e il mancato rispetto di tutti i diritti umani e libertà fondamentali, come stabilito nella Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, che costituiscono un elemento essenziale del presente accordo, come sancito dall’articolo 1, paragrafo 5, e il mancato intervento in materia, nonostante i numerosi inviti in tal senso; 

19.incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al governo e all’Assemblea nazionale del potere popolare di Cuba, al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, alla Commissione, al rappresentante speciale dell’UE per i diritti umani, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, all’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani e ai governi degli Stati membri dei paesi della Comunità degli Stati latinoamericani e caraibici.

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