Una corte giudiziaria del distretto di Orlando (in Florida) ha stabilito di processare l’ex militare e accettare la domanda presentata da Joan Jara e da Amanda Jara, moglie e figlia del cantautore, rispettivamente.
Il tribunale non ha però accettato di processare Barrientos per “crimini di lesa umanità”. Una delle organizzazione che hanno presentato la denuncia, il Center for Justice and Accountability (CJA), ha applaudito la decisione adottata, ma ha segnalato che è una delusione che siano stati esclusi i crimini contro l’umanità.
“L’assassinio di Víctor Jara e altre migliaia di crimini commessi durante il regime di Pinochet, li si dovrebbe chiamare per quello che sono, veri crimini contro l’umanità!” ha assicurato Almudena Bernabeu, avvocatessa del CJA.
“La famiglia Jara ha fatto un passo avanti per il giudizio della corte”, ha segnalato la CJA, che ha presentato la causa nel 2013 con i familiari del cantautore. Barrientos, tenente ritirato dell’Esercito cileno e cittadino statunitense, aveva chiesto nel marzo scorso di non considerare questa denuncia perchè “carente di giurisdizione”.
“È giunta 40 anni dopo i fatti, 24 dopo il mio trasferimento negli Stati Uniti e 23 dopo la rimozione dall’incarico di Agusto Pinochet”, ha segnalato Barrientos nei documenti per la corte.
L’ex militare, con residenza e Deltona, nel nord della Florida, è accusato negli USA di “tortura e assassinio” di Víctor Jara durante l’arresto di massa di migliaia di intellettuali e leader politici. Jara fu assassinato cinque giorni dopo il colpo militare dell’11 settembre del 1973.
Prima lo torturarono per diversi giorni nello Stadio Chile della capitale dov’era detenuto assieme a centinaia di sostenitori del governo di Salvador Allende (1970-1973), eliminato dalla dittatura.
Il Governo cileno ha sollecitato, nel 2012, dagli Stati Uniti, l’estradizione di Barrientos e il Programma dei Diritti Umani del Ministero degli Interni e si è costituito come parte querelante del caso.