Il Vertice delle Americhe

Mercoledì 8 è stato inaugurato ufficialmente il IX Vertice delle Americhe dal presidente USA, Joe Biden, e sono iniziati i dibattiti del Vertice dei Popoli.

I due incontri si svolgono nella città di Los Ángeles, ma li differenzia il carattere d’esclusione di uno e la pluralità di criteri nell’altro.

Vari leaders della regione si sono annunciati, come nel caso del presidente dell’Argentina, Alberto Fernández, il cui intervento avrà un forte protagonismo politico di fronte alla decisione di Biden d’escludere Cuba, Nicaragua e Venezuela.

Parlando alla radio argentina LED.FM., Fernández ha assicurato: «La mia intenzione è portare la voce dell’America Latina e dei Caraibi al Vertice ed ha aggiunto :«Io vengo a reclamare una vera integrazione senza esclusioni».

Ugualmente, il presidente del Messico, Andrés Manuel López Obrador,  ha sfidato i legislatori statunitensi Ted Cruz e Marco Rubio a presentare prove delle accuse con cui cercano di screditare AMLO per la sua condanna dell’ esclusione di Cuba, Nicaragua e Venezuela da Vertice.

Il cancelliere della nazione azteca, Marcelo Ebrard, da Los Ángeles ha affermato che  «È un errore strategico escludere da questo Vertice paesi membri del nostro continente. Consideriamo che nessuno ha il diritto d’escludere altri.

Non accettiamo il principio d’intervento per definire unilateralmente chi viene e chi no», ha sostenuto.

Poi ha assicurato che richiama l’attenzione che a queste altezze si continuino a vedere sanzioni, blocchi e embarghi contraddicendo il diritto internazionale.

Parlando dell’Organizzazione degli Stati Americani (OSA), ha detto che per la sua forma d’operare è evidente che è esaurita ed ha posto come esempio il vergognoso ruolo che ha svolto l’organizzazione durante il colpo di Stato in Bolivia.

L’ ex presidente della Bolivia, Evo Morales Ayma, ha scritto nel suo account in  Twitter: «Per far sì che il Vertice delle Americhe abbia qualche utilità nel suo obiettivo di rinforzare la democrazia sarebbe positivo che i pochi presidenti presenti esigano dagli USA di firmare i trattati dei diritti umani, smettendo d’invadere popoli sovrani, finanziare guerre e colpi di Stato».

Come mostra dell’ipocrisia e della doppia facciata degli Stati Uniti, il loro presidente Joe Biden ha conversato mercoledì 8 con Juan Guaidó per esprimere il suo appoggio alla «restaurazione pacifica delle istituzioni democratiche» in Venezuela, anche  se Guaidó non è stato invitato al IX Vertice.


La condanna del blocco è rimbombata a Los Angeles

Cuba è stata nella presenza virtuale dei veri rappresentanti della sua società civile ed anche nella difesa dell’Isola fatta da alcuni dignitari.

La città di Los Ángeles è stata scenario, giovedì 9,  delle due facce dell’America Latina; da un lato, il  Vertice dei Popoli con la pluralità come massima e dall’altra il Vertice delle Americhe, basato nell’esclusione, ma in tutte e due c’è stata una cosa comune: l’appoggio all’Isola grande delle Antille.

Il membro del Burò Politico del Comitato Centrale del Partito Comunista e ministro delle Relazioni Estere  di Cuba, Bruno Rodríguez Parrilla ha affermato in Twitter che  «nel  vertice dei popoli rimbomba la condanna al criminale e genocida blocco imposto dagli USA contro Cuba.

Lasciate vivere Cuba è il reclamo delle molteplici voci al Governo USA che da  63 anni tenta di strangolare la nostra economia e di asfissiare il popolo cubano!».

Nei dibattiti di questo Vertice la voce di Cuba è stata presente negli interventi virtuali dell’agricoltore

Fernando R. Funes Monzote; del cantautore Israel Rojas; di Gretel Marante, della segreteria della Federazione delle Donne Cubanee  del lavoratore non statale Daniel Abner Rodríguez.

L’altra faccia della moneta è il IX Vertice delle Americhe che il cancelliere cubano ha definito «antidemocratico e escludente, che rappresenta un nuovo rovescio per il  governo degli USA, accecato dalla sua superbia e dal disprezzo per la regione. Mentre insiste nell’appllicare la sua Dottriva Monroe  e il disegno egemonico in Nuestra America, sarà condannato al discredito e all’isolamento», ha scritto in Twitter.

Giovedì 9 sono iniziate le sessioni d’alto livello in questo incontro e il tema Cuba è stato al centro di diversi interventi, Il presidente dell’Argentina, Alberto Fernández, nella sua qualità di presidente pro tempore della Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici (Celac), ha lamentato che non c’erano tutti quelli che dovevano stare lì; ha chiamato a un’America Latina unita, senza esclusioni e ha protestato per l’assenza di Cuba, Venezuela e Nicaragua nella riunione.

Poi ha denunciato che Cuba sopporta un blocco da decenni, imposto negli anni della guerra fredda e che il Venezuela ne tollera un altro, mentre una pandemia che colpisce l’umanità trascina con sè milioni di vite.

Con misure di questo tipo si cerca di condizionare i governi ma nei fatti si danneggiano solo i popoli.

Il primo ministro del Belice, John Briceño, ha assicurato che Cuba è stata una fonte di solidarietà, soprattutto medica, per i paesi delle Americhe e che il Venezuela ha fatto molto per la sicurezza energetica dei Caraibi.

Inoltre ha sottolineato che «è imperdonabile che tutti i paesi dell’America non siano qui e che il potere del Vertice si veda diminuito per la loro assenza».

È incomprensibile isolare  paesi dell’America che hanno offerto un forte sostegno e apportato all’emisfero in temi critici del nostro tempo.

Oggi, venerdì 10,  i partecipanti al Vertice dei Popoli e  per la democrazia marceranno per le strade di Los Ángeles.

Nel  IX Vertice delle Americhe continuerà la sessione generale e quindi si farà conoscer la Dichiarazione Finale.

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