La «riconquista» dell’America Latina da parte dell’Europa?

«L’Unione Europea (UE) è preoccupata per i passi avanti della Russia e soprattutto della Cina nei paesi latino americani, una regione tradizionalmente vincolata in termini politici ed economici con  l’Occidente», ha annunciato di recente un rapporto riportato dal quotidiano spagnolo El Pais.

Come nella tappa coloniale, il testo parla di lanciare una controffensiva diplomatica e commerciale per  il 2023, per  recuperare le «posizioni di guida» in questa regione. Si riferisce di forti cifre, come l’assegnazione della commissione europea di 3400 milioni di euro per cooperare con la regione latinoamericana e caraibica sino al 2027.

Non deve stupire questa ansia, perchè nel vecchio continente sono inarrestabili l’aumento del prezzo del gas e la caduta dell’euro di fronte al dollaro. In meno di due mesi i prezzi sono aumentati del 213 %.

Durante l’estate l’Europa ha registrato la peggior siccità degli ultimi 500 anni.  I dati dell’Osservatorio della Siccità hanno riferito che il 64 % del territorio della UE si trova in avviso o allerta con un grave impatto nell’agricoltura, l’allevamento e gli ecosistemi, sommato ai danni provocati dall’espansione degli incendi.

Anche per l’inverno non ci sono buone notizie:di fronte alla mancanza di idrocarburi russi, sembra che sarà abbastanza freddo e oscuro.

L’Europa vive un panorama economico e ambientale avverso e, nella sua pretesa di recuperare la sua presenza nella regione, incontrerà una relazione più forte dell’America Latina e dei Caraibi con la Cina.

Tra il 2000 e il 2020, il gigante asiatico ha moltiplicato il suo investimento nella zona divenendo il primo  o secondo socio commerciale più importante dei paesi di quest’area.

Va considerato che 21 dei 33 Stati della regione si sono inseriti nell’iniziativa della Nuova Rotta della Seta e che esiste il Forum di Cooperazione Cina-Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici, dal 2014.

La Russia, dopo le sanzioni imposte dall’ Occidente, ha girato lo sguardi verso altre regioni per importare prodotti che prima provenivano da paesi del blocco comunitario.

In accordo con Russia Today, la maggioranza delle frutta, le verdure e la carne che consumano i russi, provengono dall’Argentina,dal Brasile o l’Uruguay.

La Russia ha investito in Venezuela 6000 milioni di dollari solo nel 2018.

E anche così Argentina, Brasile e Messico guidano la lista dei principali soci commerciali.

Nessun paese della zona può accusare la Cina o la Russia d’avere un passato colonialista, piagato di abusi.

Nel secondo semestre del 2023, la Spagna assumerà la presidenza del Consiglio della UE.

Non è casuale, allora che il presidente spagnolo, Pedro Sánchez, abbia realizzato di recente un giro in Colombia, Ecuador e Honduras, e che abbia proposto di relizzare una riunione di leaders della UE, l’America Latina e i Caraibi, o che in forma, forse, casuale, abbia presentato a Gustavo Petro  la possibilità di celebrare i Dialoghi di Pace in Spagna.

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