Il blocco è un atto di guerra economica in tempo di pace

Bruno Rodríguez Parrilla

Signor Presidente:

Signori Delegati:

L’impatto della pandemia di covid-19 ha posto allo scoperto, come mai prima, la vera essenza dell’ingiusto e insostenibile ordine interazionale prevalente.

Mai l’umanità ha avuto questo formidabile potenziale scientifico-tecnico, né questa straordinaria capacità di generare ricchezza e benessere e, tuttavia, mai prima il mondo è stato così disuguale e l’iniquità così profonda.

828 milioni di persone, il 10% della popolazione mondiale, soffrono la fame e quasi 50 milioni di bambini/e soffrono di deperimento, la forma più letale di malnutrizione.

La disoccupazione colpirà 207 milioni di persone nel 2022, 21 milioni in più rispetto al 2019. In piena quarta rivoluzione industriale, 773 milioni di esseri umani non sanno né leggere né scrivere.

Circa 6,5 ​​milioni di persone sono morte a causa della pandemia di covid-19. I vaccini per combatterla sono inaccessibili a un miliardo di persone nei paesi a basso reddito. Nel 2021 le transnazionali farmaceutiche hanno guadagnato 84588 milioni di dollari.

Il debito estero è stato pagato più volte ma si moltiplica. Paradossalmente, la spesa militare mondiale cresce vertiginosamente e per la prima volta supera i 2 milioni di milioni di dollari.

Nulla giustifica che l’umanità continui a essere minacciata dall’esistenza di quasi 13000 armi nucleari. Sosteniamo l’universalità del Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari.

Quanto altro potremmo fare se queste risorse si destinassero a promuovere la salute e lo sviluppo? Quanti decessi per covid-19 e altre cause si sarebbero potuti evitare? Quanti bimbi/e verrebbero salvati dalla fame e dalle malattie prevenibili o curabili?

Signor Presidente:

I gas serra hanno registrato concentrazioni record nel 2021 e sarà lo stesso nel 2022. Il livello medio del mare ha raggiunto un nuovo massimo. Gli ultimi sette anni sono i più caldi mai registrati.

Non possiamo continuare a ignorare gli allarmi che avvertono dell’imminente catastrofe climatica. Abbiamo una sola Terra, l’unica casa per tutti. Dobbiamo agire senza ulteriori indugi.

La “filosofia della guerra e dell’espoliazione” e gli irrazionali modelli di produzione e consumo del capitalismo porteranno all’ecatombe.

Le relazioni internazionali sono su una strada molto pericolosa. L’offensiva USA diretta a soggiogare gli Stati mediante minacce e coercizioni economiche, militari e politico-diplomatiche, per sottometterli a un ordine basato sulle sue capricciose regole, insieme all’espansione della NATO e allo sviluppo di una dottrina aggressiva e della guerra non convenzionale di quinta generazione conducono, inevitabilmente, a un clima di tensione e conflitto, le cui conseguenze sono imprevedibili.

Signor Presidente:

Cuba, un piccolo Stato insulare in via di sviluppo, ha pagato a caro prezzo la difesa del suo legittimo diritto di esistere come nazione sovrana e indipendente.

Per più di sei decenni abbiamo resistito a uno spietato e unilaterale blocco economico, commerciale e finanziario incrementato all’estremo a livelli senza precedenti dal 2019 e durante la pandemia.

A trent’anni dalla prima risoluzione di questa Assemblea contro il blocco, il governo USA continua a ignorare la richiesta quasi unanime della comunità internazionale affinché cessi la sua politica illegale e crudele contro Cuba.

Persiste lo sforzo di generare carenze materiali, penuria, sofferenza, seminando scoraggiamento, insoddisfazione e provocare danni al popolo cubano.

Il governo USA rafforza la pressione su governi, istituzioni bancarie e società di tutto il mondo interessate a relazionarsi con Cuba e persegue ossessivamente tutte le fonti di ingresso e di entrata di valuta estera nel paese, per causare il collasso economico.

Come risultato, l’economia cubana ha sperimentato pressioni straordinarie, che si manifestano nell’industria, nella fornitura di servizi, nella carenza di alimenti e medicine e nel deterioramento del livello del consumo e benessere generale della popolazione.

Il danno umano che genera questa politica a tutte le famiglie cubane, impossibile da quantificare, è enorme, crudele ed immorale.

Il blocco è un atto di guerra economica in tempo di pace.

L’attuale governo USA mantiene in vigore le misure di pressione più aggressive contro il nostro Paese adottate dal governo del presidente Donald Trump.

Continua l’ingiustificata inclusione di Cuba nell’arbitraria e unilaterale lista emesso dal Dipartimento di Stato dei paesi che, presumibilmente, sponsorizzano il terrorismo.

Questa calunniosa qualificazione impone uno stigma alle nostre entità e istituzioni e rende estremamente difficili le transazioni finanziarie e commerciali e le possibilità di pagamenti e crediti.

Cuba, che è stata vittima del terrorismo di Stato, non promuove né promuoverà mai il terrorismo. Al contrario, lo condanniamo in tutte le sue forme e manifestazioni.

Il governo USA manipola opportunisticamente temi di alta sensibilità come il terrorismo, la religione, la democrazia, la giustizia, la corruzione e i diritti umani.

Il doppio standard, l’incoerenza, la selettività, la manipolazione politica danneggiano la causa dei diritti umani.

Il precedente discorso del ministro degli Esteri ceco, che non osa citare il crimine del blocco contro Cuba, ne è un triste esempio.

Abbiamo avvertito chiaramente il governo USA che devono essere risolti i fattori che favoriscono la migrazione irregolare e causano la perdita di vite umane, come il mancato adempimento, da parte sua, dal 2017, della sua obbligazione, secondo gli attuali accordi bilaterali, di concedere non meno di 20000 visti annuali per migranti; l’esistenza della Legge di Adeguamento Cubano, il trattamento privilegiato con motivazione politica, le pressioni restrittive sui paesi di transito regolare e il rafforzamento del blocco economico.

#Cuba, pequeño Estado insular en desarrollo, ha pagado un alto precio por defender legítimo derecho a existir como nación soberana e independiente.

L’annuncio di oggi che il processamento dei visti per migranti tornerà all’Ambasciata USA all’Avana è un passo positivo.

Cuba ribadisce la disposizione a progredire verso una migliore comprensione con il governo USA e sviluppare relazioni civili e persino di cooperazione tra i due paesi, sulla base del rispetto reciproco, dell’uguaglianza sovrana e senza pregiudicare la nostra indipendenza e sovranità, nonostante le profonde differenze.

Sottolineiamo il prezioso impegno e le recenti manifestazioni di cubani e discendenti di cubani a tutte le latitudini e in questo Paese, di rispetto dei diritti sovrani di Cuba e il rifiuto della spietata aggressione USA, in particolare il blocco economico.

Apprezzo profondamente anche le dichiarazioni dei Capi di Stato e di Governo in questo dibattito generale, il sostegno storico di questa Assemblea e le manifestazioni di solidarietà verso Cuba da parte di governi, personalità, organizzazioni politiche e movimenti di solidarietà, sociali e popolari di tutto il mondo.

Oggi, quella solidarietà e quel sostegno restano essenziali.

Signor Presidente:

Nonostante le enormi sfide, il popolo e il governo cubani non hanno ceduto nel suo impegno ad avanzare nella costruzione di una società socialista più giusta, democratica, prospera e sostenibile.

Abbiamo sconfitto il covid-19 con risorse, propri vaccini e la solidità del nostro sistema di salute pubblica e scientifico. Abbiamo potuto collaborare modestamente inviando 58 brigate mediche nel peggiore momento della pandemia in 42 paesi e territori.

Lavoriamo per recuperare la vita economica e sociale del Paese; sostenere la trasformazione delle nostre comunità e sostenere ed espandere i programmi sociali.

Continuiamo a perfezionare il nostro ordinamento giuridico, il nostro Stato Socialista di diritto e giustizia sociale, per garantire il pieno godimento di tutti i diritti umani da parte di tutti i cubani/e e arricchire il sistema di giustizia sociale di cui hanno goduto diverse generazioni.

Il 25 settembre, dopo un ampio processo di partecipazione e consultazione popolare, si svolgerà il referendum legislativo su un nuovo Codice della Famiglia inclusivo. Sarà un esercizio di autentica democrazia diretta e di potere effettivo del popolo cubano.

Signor Presidente:

L'”unità nella diversità” proposta dall’allora presidente Raúl Castro è possibile nei Paesi del Sud e nella Comunità degli Stati dell’America Latina e dei Caraibi, che si rafforza sempre più e va creando le condizioni affinché la nostra regione avanzi verso forme superiori di integrazione e cooperazione, sulla base dei postulati del Proclama dell’America Latina e dei Caraibi come Zona di Pace.

Siamo grati per la degna posizione assunta da diversi paesi della nostra regione di fronte alle arbitrarie esclusioni nei forum emisferici.

Rinnoviamo il nostro sostegno e solidarietà alla Repubblica Bolivariana del Venezuela, al suo presidente costituzionale, Nicolás Maduro Moros, e all’unità civico-militare del suo popolo, di fronte ai tentativi di destabilizzare e sovvertire l’ordine interno di quel paese fratello. Respingiamo l’applicazione di misure coercitive unilaterali contro il Venezuela.

Denunciamo i tentativi imperialisti di destabilizzare il Governo di Riconciliazione e Unità Nazionale del Nicaragua. Ribadiamo il nostro fermo sostegno al fratello popolo nicaraguense e al suo presidente, Daniel Ortega.

Siamo solidali con le nazioni sorelle dei Caraibi e sosteniamo la loro legittima richiesta di riparazione per i dannosi effetti del colonialismo e della schiavitù. Necessitano e meritano di ricevere un trattamento giusto, speciale e differenziato.

Ratifichiamo il nostro impegno storico per l’autodeterminazione e l’indipendenza del popolo di Porto Rico.

Haiti ha bisogno di un contributo speciale da parte della comunità internazionale per la sua ricostruzione e sviluppo. L’Umanità ha un debito con quella Repubblica fondatrice.

Sosteniamo la legittima pretesa del presidente Alberto Fernández e del popolo di sovranità della Repubblica Argentina sulle isole Malvinas, Sandwich del Sud e Georgia del Sud e gli spazi marittimi circostanti.

Esprimiamo tutta la nostra solidarietà alla vicepresidente argentina, Cristina Fernández de Kirchner, che vittima di una ingiusta e infondata vessazione giudiziaria e mediatica ha recentemente sofferto un vile tentativo di assassinio.

Ribadiamo il fermo impegno per la pace in Colombia. La manifesta disposizione alla pace dell’attuale presidente Gustavo Petro e delle parti interessate meritano il sostegno della regione e della comunità internazionale.

Devono essere fornite le risorse necessarie per sostenere l’Agenda 2063 dell’Unione Africana, che definisce la tabella di marcia per lo sviluppo di quel continente fratello.

Sosteniamo la ricerca di una soluzione pacifica e negoziata alla situazione imposta alla Siria e chiediamo la cessazione della ingerenza esterna e il pieno rispetto della sua sovranità e integrità territoriale.

Sosteniamo una soluzione giusta, ampia e duratura del conflitto in Medio Oriente, che garantisca il reale esercizio del diritto inalienabile del popolo palestinese a costruire il proprio Stato entro i confini precedenti il 1967, con sua capitale a Gerusalemme Est, e la fine dell’occupazione israeliana dei territori palestinesi occupati.

Riaffermiamo la nostra incrollabile solidarietà con il popolo Saharawi.

Respingiamo le misure coercitive unilaterali imposte alla Repubblica Islamica dell’Iran.

Condanniamo l’imposizione di ingiuste misure economiche unilaterali contro la Repubblica Popolare Democratica di Corea e l’ingerenza esterna nei suoi affari.

Ci opponiamo all’ingerenza negli affari interni della Repubblica di Bielorussia.

Riaffermiamo il nostro rifiuto all’imposizione di sanzioni unilaterali contro la Federazione Russa. Condanniamo le campagne diffamatorie infondate contro la Repubblica Popolare cinese e i tentativi di ledere la sua integrità territoriale e sovranità. Ribadiamo il nostro fermo sostegno al principio di Una Sola Cina.

Sosteniamo una soluzione diplomatica seria, costruttiva e realistica all’attuale guerra in Ucraina, con mezzi pacifici e in conformità con le norme del Diritto Internazionale, che garantisca la sicurezza e sovranità di tutti.

Signor Presidente:

Cuba continuerà ad alzare la sua voce per respingere la dominazione e l’egemonismo, le misure coercitive unilaterali, i blocchi genocidi e la pretesa di imporre una cultura e un modello unici al mondo.

Non rinunceremo mai alla difesa dell’indipendenza, della sovranità e dell’autodeterminazione dei popoli, senza ingerenze o interventi stranieri.

Per il nostro glorioso passato, per il presente e il futuro delle nuove generazioni di cubani, sotto la guida del presidente Miguel Díaz-Canel, resisteremo in modo creativo e lotteremo instancabilmente fino a realizzere i nostri sogni di pace e sviluppo con equità e giustizia sociale per Cuba e per il mondo.

Molte grazie.


El bloqueo es un acto de guerra económica en tiempo de paz

 

Señor Presidente:

Señores delegados:

El impacto de la pandemia de covid-19 ha puesto al descubierto, como nunca antes, la verdadera esencia del injusto e insostenible orden internacional prevaleciente.

Jamás la humanidad tuvo este formidable potencial científico-técnico, ni esta extraordinaria capacidad de generación de riqueza y bienestar y, sin embargo, nunca antes el mundo fue tan desigual y la inequidad tan profunda.

828 millones personas, el 10 por ciento de la población mundial, padecen de hambre y cerca de 50 millones de niños y niñas sufren de emaciación, la forma de malnutrición más mortífera.

El desempleo afectará a 207 millones de personas en 2022, 21 millones más que en 2019. En plena cuarta revolución industrial, 773 millones de seres humanos no saben leer ni escribir.

Cerca de 6.5 millones de personas han muerto debido a la pandemia de la covid-19. Las vacunas para enfrentarla son inaccesibles para mil millones de personas en países de bajos ingresos. En 2021, las trasnacionales farmacéuticas ganaron 84.588 millones de dólares.

La deuda externa ha sido varias veces pagada pero se multiplica. Paradójicamente, el gasto militar mundial crece de manera vertiginosa y supera por primera vez los 2 millones de millones de dólares.

Nada justifica que la humanidad siga estando amenazada por la existencia de casi 13 mil armas nucleares. Abogamos por la universalidad del Tratado sobre la Prohibición de las Armas Nucleares.

¿Cuánto más podríamos hacer si esos recursos se destinaran a promover la salud y el desarrollo? ¿Cuántas muertes por covid-19 y otras causas habrían podido evitarse? ¿Cuántos niños y niñas se salvarían del hambre y las enfermedades prevenibles o curables?

Señor Presidente:

Los gases de efecto invernadero registraron concentraciones récord en 2021 y será igual en 2022. El nivel medio del mar ha alcanzado un nuevo máximo. Los últimos siete años son los más cálidos registrados jamás.

No podemos continuar desoyendo las alarmas que alertan sobre la inminente catástrofe climática. Tenemos una sola Tierra, único hogar de todos. Hay que actuar sin más demora.

La “filosofía de la guerra y el despojo”, y los irracionales patrones de producción y consumo del capitalismo, llevarán a la hecatombe.

Las relaciones internacionales transitan por un camino muy peligroso. La ofensiva estadounidense dirigida a subyugar Estados por vía de la amenaza y la coerción económica, militar y político-diplomática, para someterlos a un orden basado en sus caprichosas reglas, unido a la expansión de la OTAN y el desarrollo de una doctrina agresiva y de la guerra no convencional de quinta generación, conducen inevitablemente a un clima de tensión y conflicto, cuyas consecuencias son impredecibles.

 Señor Presidente:

Cuba, pequeño Estado insular en desarrollo, ha pagado un alto precio por defender su legítimo derecho a existir como nación soberana e independiente.

Durante más de seis décadas, hemos resistido un despiadado y unilateral bloqueo económico, comercial y financiero recrudecido en extremo a niveles sin precedentes desde el 2019 y durante la pandemia.

A treinta años de la primera resolución de esta Asamblea contra el bloqueo, el gobierno de los Estados Unidos continúa ignorando la demanda casi unánime de la comunidad internacional para que cese su política ilegal y cruel contra Cuba.

Persiste el empeño de generar carencias materiales, escasez, sufrimiento, sembrar el desaliento, la insatisfacción y provocar daños al pueblo cubano.

El Gobierno de los Estados Unidos refuerza las presiones a gobiernos, instituciones bancarias y compañías de todo el mundo interesados en relacionarse con Cuba y persigue obsesivamente todas las fuentes de ingreso y de entrada de divisas al país, para provocar el colapso económico.

Como resultado, la economía cubana ha experimentado presiones extraordinarias, que se manifiestan en la industria, las prestaciones de servicios, la escasez de los alimentos y medicinas y el deterioro del nivel de consumo y bienestar general de la población.

El daño humano que genera esta política a todas las familias cubanas, imposible de cuantificar, es enorme, cruel e inmoral.

El bloqueo es un acto de guerra económica en tiempo de paz.

El actual gobierno de los Estados Unidos mantiene vigentes las medidas de presión más agresivas contra nuestro país adoptadas por el gobierno del presidente Donald Trump.

Continúa la injustificada inclusión de Cuba en la lista arbitraria y unilateral que emite el Departamento de Estado de países que supuestamente patrocinan el terrorismo.

Esa calumniosa calificación impone un estigma sobre nuestras entidades e instituciones, y dificulta en extremo las transacciones financieras y comerciales, y las posibilidades de pagos y créditos.

Cuba, que ha sido víctima del terrorismo de Estado, no promueve ni promoverá jamás el terrorismo. Por el contrario, lo condenamos en todas sus formas y manifestaciones.

El gobierno de los Estados Unidos manipula con oportunismo temas de alta sensibilidad como el terrorismo, la religión, la democracia, la justicia, la corrupción y los derechos humanos.

El doble rasero, la incoherencia, la selectividad, la manipulación política, dañan la causa de los derechos humanos.

El discurso precedente del canciller checo, que no se atreve a mencionar el crimen del bloqueo a Cuba, es un triste ejemplo.

Hemos alertado claramente al gobierno de los Estados Unidos de que deben solucionarse los factores que alientan la migración irregular y provocan pérdidas de vidas, como el incumplimiento, por su parte, desde el 2017, de su obligación, según los acuerdos bilaterales vigentes, de otorgar no menos de 20 000 visas anuales para migrantes; la existencia de la Ley de Ajuste Cubano, el trato privilegiado con motivación política, las presiones restrictivas sobre países de tránsito regular, y el bloqueo económico reforzado.

El anuncio de hoy de que el procesamiento de visas de migrantes retornará a la embajada de los Estados Unidos en La Habana es un paso positivo.

Cuba reitera la disposición de avanzar hacia un mejor entendimiento con el gobierno de los Estados Unidos y desarrollar relaciones civilizadas e incluso de cooperación entre ambos países, sobre la base del respeto mutuo, la igualdad soberana y sin menoscabo de nuestra independencia y soberanía, a pesar de profundas diferencias.

Resaltamos el valioso compromiso y las recientes manifestaciones de cubanos y descendientes de cubanos en todas las latitudes y en este país, de respeto a los derechos soberanos de Cuba y el rechazo a la agresión despiadada de los Estados Unidos, en particular el bloqueo económico.

Agradezco también profundamente las declaraciones de jefes de Estado y de Gobierno en este debate general, el respaldo histórico de esta Asamblea y las muestras de solidaridad hacia Cuba por parte de gobiernos, personalidades, organizaciones políticas y movimientos de solidaridad, sociales y populares del mundo entero.

Hoy, esa solidaridad y apoyo siguen siendo imprescindibles.

Señor Presidente:

A pesar de los enormes desafíos, el pueblo y gobierno cubanos no han cejado en su empeño de avanzar en la construcción de una sociedad socialista más justa, democrática, próspera y sostenible.

Vencimos la covid-19 con recursos, vacunas propias, y la solidez de nuestro sistema de salud pública y de ciencia. Pudimos colaborar modestamente con el envío de 58 brigadas médicas en el peor momento de la pandemia a 42 países y territorios.

Trabajamos por recuperar la vida económica y social del país; apoyar la transformación de nuestras comunidades, y sostener y ampliar los programas sociales.

Seguimos perfeccionando nuestro ordenamiento jurídico, de nuestro Estado Socialista de derecho y justicia social, para asegurar el pleno disfrute de todos los derechos humanos por todas las cubanas y cubanos, y enriquecer el sistema de justicia social que han disfrutado varias generaciones.

El próximo 25 de septiembre, luego de un amplio proceso de participación y consulta popular, tendrá lugar el referendo legislativo sobre un novedoso e inclusivo Código de las Familias. Será un ejercicio de genuina democracia directa y poder efectivo del pueblo cubano.

Señor Presidente:

La “unidad en la diversidad” propuesta por el entonces presidente Raúl Castro es posible en los países del Sur y la Comunidad de Estados Latinoamericanos y Caribeños que se fortalece cada vez más y va creando las condiciones para que nuestra región avance hacia formas superiores de integración y cooperación, sobre la base de los postulados de la Proclama de América Latina y el Caribe como Zona de Paz.

Agradecemos la digna postura asumida por varios países de nuestra región ante las arbitrarias exclusiones en foros hemisféricos.

Renovamos nuestro apoyo y solidaridad con la República Bolivariana de Venezuela, su presidente constitucional, Nicolás Maduro Moros, y la unidad cívico militar de su pueblo, ante los intentos por desestabilizar y subvertir el orden interno de ese hermano país. Rechazamos la aplicación de medidas coercitivas unilaterales contra Venezuela.

Denunciamos los intentos imperialistas de desestabilizar al Gobierno de Reconciliación y Unidad Nacional de Nicaragua. Reiteramos nuestro firme respaldo al hermano pueblo nicaragüense y a su presidente, Daniel Ortega.

Nos solidarizamos con las hermanas naciones del Caribe y apoyamos su legítimo reclamo de reparación por los dañinos efectos del colonialismo y la esclavitud. Ellos necesitan y merecen recibir un trato justo, especial y diferenciado.

Ratificamos nuestro compromiso histórico con la libre determinación y la independencia del pueblo de Puerto Rico.

Haití necesita una contribución especial de la comunidad internacional para su reconstrucción y desarrollo. La Humanidad tiene una deuda con esa República fundacional.

Apoyamos el legítimo reclamo del presidente Alberto Fernández y del pueblo de soberanía de la República Argentina sobre las Islas Malvinas, Sándwich del Sur y Georgias del Sur, y los espacios marítimos circundantes.

Expresamos toda nuestra solidaridad a la vicepresidenta argentina, Cristina Fernández de Kirchner, quien víctima de un injusto e infundado acoso judicial y mediático, sufrió recientemente un vil intento de asesinato.

Reiteramos el firme compromiso con la paz en Colombia. La manifiesta disposición a la paz del actual presidente Gustavo Petro y de las partes concernidas, merecen contar con el apoyo de la región y la comunidad internacional.

Deben aportarse los recursos necesarios para apoyar la Agenda 2063 de la Unión Africana, que fija la hoja de ruta para el desarrollo de ese continente hermano.

Abogamos por la búsqueda de una solución pacífica y negociada a la situación impuesta a Siria, y demandamos el cese de la injerencia externa y el pleno respeto a su soberanía e integridad territorial.

Apoyamos una solución justa, amplia, y duradera al conflicto del Medio Oriente, que garantice el ejercicio real del derecho inalienable del pueblo palestino a construir su propio Estado dentro de las fronteras anteriores a 1967, con su capital en Jerusalén Oriental, y el fin de la ocupación israelí de los territorios palestinos ocupados.

Reafirmamos nuestra invariable solidaridad con el pueblo saharaui.

Rechazamos las medidas coercitivas unilaterales impuestas a la República Islámica de Irán.

Condenamos la imposición de injustas medidas económicas unilaterales contra la República Popular Democrática de Corea y la injerencia externa en sus asuntos.

Nos oponemos a la injerencia en los asuntos internos de la República de Belarús.

Reafirmamos nuestro rechazo a la imposición de sanciones unilaterales contra la Federación de Rusia.

Condenamos las campañas infundadas de descrédito contra la República Popular China y los intentos de lesionar su integridad territorial y soberanía. Reiteramos el inquebrantable respaldo al principio de Una Sola China.

Abogamos por una solución diplomática seria, constructiva y realista de la actual guerra en Ucrania, por medios pacíficos y en apego a las normas del Derecho Internacional, que garantice la seguridad y soberanía de todos.

Señor Presidente:

Cuba continuará alzando su voz para rechazar la dominación y el hegemonismo, las medidas coercitivas unilaterales, los bloqueos genocidas y la pretensión de imponer una cultura y un modelo únicos al mundo.

No renunciaremos jamás a la defensa de la independencia, soberanía y libre determinación de los pueblos, sin injerencia ni intervención extranjeras.

Por nuestro pasado glorioso, por el presente y futuro de las nuevas generaciones de cubanos, con el liderazgo del presidente Miguel Díaz-Canel, resistiremos creativamente y lucharemos sin descanso hasta alcanzar nuestros sueños de paz y desarrollo con equidad y justicia social para Cuba y para el mundo.

Muchas gracias.

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