Il delegato che necessitiamo

Non dimenticare che il delegato è la massima autorità politica della sua località, eletto dal popolo, e che quindi merita tutto il rispetto, per cui sono  inammissibili le risposte evasive, le promesse non mantenute e la perdita di tempo.

Miguel Febles Hernández

Ora che il paese s’appresta ad eleggere, domenica 27, i delegati delle assemblee municipali del Potere Popolare per un nuovo mandato, il tema del loro ruolo diviene prioritario nei quartieri e nelle comunità.
È certo che dalla creazione stessa degli organi locali di governo, quarant’anni fa, le funzioni del rappresentante eletto dal popolo erano state definite chiaramente nei documenti della fondazione, nei quali si sottolinea con speciale enfasi che il lavoro è politico e statale e non amministrativo.

Che significa questa precisazione? Semplicemente e chiaramente che al delegato, in quanto leader naturale nel suo ambiente di residenza, compete esercitare un ruolo di fiscalità e controllo perché le cose funzioni bene e in questo coinvolge in maniera attiva i suoi elettori come elemento chiave dell’istituzionalità della nazione.

Pratiche erronee, concetti equivocati e mancanza di conoscenza hanno formato un’immagine sbagliata del delegato come se il suo ruolo si circoscrivesse appena alla gestione e alla distribuzione delle risorse, cioè i materiali della costruzione, i telefoni o elementi domestici, ossia una specie di mago sempre pronto per risolvere i problemi.

È per questo che per ignoranza, confusione o altri criteri malintenzionati non poche volte si definisce inefficiente senza ragione quando non si ha una risposta effettiva di fronte a un determinato reclamo, la cui soluzione esige l’uso di mezzi e materiali che non sono alla mano o di un investimento non pianificato.

Il delegato trasferisce agli organi competenti le necessità, le difficoltà, le preoccupazioni e le lamentele che gli trasmettono gli abitanti della circoscrizione, gestisce soluzioni dei problemi e promuove le iniziative per far partecipare le masse.

Il delegato può primeggiare nel suo lavoro se riesce a orientare l’azione collettiva attraverso il funzionamento reale del gruppo di lavoro comunitario e questo significa convertirsi in ente organizzatore, mobilitando i suoi elettori per trasformare l’ambiente ed esercitare l’imprescindibile controllo popolare sulle amministrazioni.

Sia detto a proposito, corrisponde a queste non dimenticare che il delegato   è la massima autorità politica della sua località, eletto dal popolo e che quindi merita tutto il rispetto, per cui sono  inammissibili le risposte evasive, le promesse non mantenute e le perdita di tempo.

Questo sì: chi assume tale responsabilità si deve armare di tenacia per superare i più diversi ostacoli e affrontare avversità, sapendo che come ricompensa riceverà il riconoscimento popolare.

* Il socialismo è, sino ad oggi, l’unica via per lo sviluppo con giustizia sociale. Un scommessa innegabile all’intelligenza, alla volontà e alla vocazione solidale di uomini e donne coscienti che «fanno cammino ad andare».

* Avere un solo partito non ci trasforma in dittatura, ma ci libera dalle lotte e dalla corruzione politica che danneggia tanto le nazioni piccole e povere, dove l’accesso agli incarichi è permeato dagli impegni con le cupole delñe imprese che finanziano le campagne politiche attraverso le organizzazioni che permettono di ripulire la rotta delle transazioni.

* Questa è nuestra visione, ma non discutiamo quello che fanno altri sovranamente. L’esperienza politica accumulata è quella di un Partito nato dall’unità di tutte le forze patriottiche e non dalla frattura o  la lotta per il potere.

Miguel Díaz-Canel Bermúdez, 17 dicembre 2021.

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