Venezuela: comunicato

Venezuela rifiuta il rinnovo della politica criminale di aggressione degli Stati Uniti

 

Il Governo della Repubblica Bolivariana del Venezuela rifiuta con forza il recente rinnovo dell’Ordine Esecutivo 13962 dell’8 marzo 2015 da parte del Presidente degli Stati Uniti d’America, dando così continuità alla politica criminale di aggressione contro il popolo venezuelano attraverso l’imposizione illegale di misure coercitive unilaterali.

Il Governo bolivariano, inoltre, condanna l’infondata affermazione che il Venezuela rappresenti una sorta di minaccia contro la nazione statunitense, tanto più quando è evidente che il Venezuela è stato il Paese che ha dovuto affrontare una molteplicità di minacce, ricatti, aggressioni e attacchi che violano i diritti umani di tutto il popolo venezuelano, violano le norme stabilite dal diritto pubblico internazionale e costituiscono un crimine contro l’umanità.

Con questa estensione della politica erratica della Casa Bianca, un governo che si vanta di difendere i diritti umani e i principi della democrazia, non fa altro che rivelare ancora una volta il suo carattere autoritario, crudele e bugiardo, la sua mancanza di rispetto per la sovranità e l’autodeterminazione dei popoli, e la sua condizione essenzialmente colonialista che cerca, attraverso ogni tipo di pressione, di sottomettere con la forza il popolo libero del Venezuela.

Il governo venezuelano conduce le sue relazioni internazionali secondo i principi della solidarietà tra i popoli e della diplomazia della pace. Non potrebbe mai essere descritto come una minaccia; al contrario, il suo impegno per la stabilità regionale, per la risoluzione pacifica dei conflitti e per le relazioni di cooperazione e complementarità è stato registrato nella memoria dei popoli.

La sovranità del Venezuela è incrollabile. Nessuna aggressione, per quanto grande, potrà piegare la volontà democratica del suo popolo. Il suo governo costituzionale, legittimo e rivoluzionario si aspetta che gli Stati Uniti desistano una volta per tutte da questa assurda politica piena di arroganza e destinata al fallimento, optando per una politica civile in cui prevalgano i principi della diplomazia e del rispetto reciproco.

Caracas, 02 marzo 2023

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