Cuba – Africa

«Cuba e Africa festeggiamo l’amicizia e la fraternità, così come i vincoli culturali e storici che li legano», ha detto il Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, felicitando, in Twitter, «i nostri fratelli africani nel 60º anniversario della fondazione dell’emblematica Organizzazione per l’Unità Africana», oggi Unione Africana (UA).

In Addis Abebba, la capitale etiope, Moussa Faki Mahamat, presidente della UA, si è pronunciato per l’unità e la solidarietà tra i paesi membri dell’organizzazione per fomentare l’emancipazione del continente.

Russia Today ha informato che Moussa Faki Mahamat ha ricordato lo spirito panafricanista dei padri fondatori «che posero le basi per l‘Africa, con l’obiettivo di costruire la pace e la prosperità per resistere al passare del tempo».

Quando si parla di Africa, con le sue idee il leader storico della Rivoluzione Cubana illustra quanto ci unisce: «Senza Africa, senza i suoi figli senza la sua cultura, Cuba non sarebbe quella che è oggi. Il popolo cubano per questo ha un debito con l’Africa, che è cresciuto con la storia eroica che abbiamo condiviso».


L’Africa è parte essenziale nella storia cubana

 

«L’Africa è parte essenziale della nostra storia, e per questo non abbiamo mai dubitati ad estendere la nostra solidarietà disinteressata alle fraterne nazioni africane», ha assicurato il vicepresidente cubano, Salvador Valdés Mesa, nella cerimonia per il Giorno dell’Africa, realizzata nel pomeriggio di giovedì 8 nel Palazzo della Rivoluzione.

Nella commemorazione guidata dal Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, il Vicepresidente ha ratificato che i vincoli fraterni con l’Africa sono parte della nostra identità, cimentata in profonde radici culturali e storiche.

Il 25 maggio, ha detto, ha un significato speciale quest’anno, per il60º anniversario della costituzione dell’Organizzazione per l’Unità Africana, ereditata dall’Unione Africana.

Poi ha ricordato Fidel, i combattenti cubani che aiutarono per l’indipendenza, gli internazionalisti medici, infermieri, maestri, ingegneri, allenatori sportivi e in altre specialità, e ha definito indistruttibile le profonde relazioni tra l’Isola e l’Africa.

Valdés Mesa, parlando di fronte ai capi delle missioni e ai membri del corpo diplomatico africano accreditato in Cuba, ha ringraziato per la solida posizione dell’Unione Africana contro il blocco degli USA imposto al nostro arcipelago.

Erano presenti il membro del Buró Politico e presidente dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare, Esteban Lazo Hernández, dirigenti di vari organismi e istituzioni cubane, collaboratori della Salute che hanno offerto servizi in Africa e studenti di Medicina proveniente da vari di questi paesi.

Sua eccellenza il signor Nasser Mohamed Ousbo, ambasciatore straordinario e plenipotenziario della Repubblica di Djibouti, decano del corpo diplomatico accreditato a L’Avana, ha parlato di gratitudine e amicizia in rappresentazione dei fratelli africani.

«L’Africa –ha assicurato– continuerà a far sentire la sua voce a favore della giustizia e della libertà e a favore del rispetto e della sovranità, davanti ai dettami egemonici di questo mondo unipolare».

Poi ha espresso il desiderio che la lotta del popolo cubano, rinforzata dai movimenti di solidarietà delle nazioni libere, acceleri l’eliminazione del blocco, facendo una maggior pressione sulle forze politiche, economiche e diplomatiche», ha concluso.

Le relazioni politiche tra Cuba e Africa, sorte dallo stesso trionfo della Rivoluzione Cubana, si appoggiano oggi su basi molto solide e con l’impegno assoluto di continuare a lavorare insieme, con rispetto e ammirazione, per rinforzare la fraternità che ci lega.

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