Perù senza maschere

Arthur González

Sebbene fosse noto che l’ambasciata USA a Lima è quella che dirige l’intero processo politico che sta vivendo il popolo peruviano, ora con la decisione presa il 31 maggio 2023, di autorizzare l’ingresso in quel paese andino di oltre 1000 militari yankee con il loro armamento, con la debole giustificazione di “addestrare” le forze armate e la polizia, la presidentessa golpista Dina Ercilia Boluarte Zegarra, si è appena tolta la maschera e dimostra al mondo di essere totalmente sottomessa a Washington.

Questo è il motivo per cui gli yankee e la loro agenzia speciale, l’OSA, hanno dato tutto il loro sostegno e consiglio per rimuovere dal potere il vero presidente Pedro Castillo, che costituiva una spina nel fianco USA da quando ha vinto le elezioni. Per questo hanno cercato di nascondere la vittoria e di darla alla corrotta Keiko Fujimori, condannata al carcere per i suoi crimini, ma filo-yankee fino al midollo proprio come suo padre.

Senza il minimo scrupolo, Dina Boluarte ora permette alle truppe yankee di insediarsi nel Paese, per evitare che il popolo insista nel denunciare i suoi crimini, che già ammontano a più di 60 omicidi e migliaia di feriti, violazione dei diritti umani, di espressione e pensiero, tanto criticati dagli yankee nei paesi che non sono di loro gradimento ma tollerati in quelli dove dirigono le loro pedine, come in questo caso.

Tale azione è stata sostenuta dal Congresso, approvando la Risoluzione Legislativa n. 31758, pubblicata nel Bollettino delle Norme Legali della Gazzetta Ufficiale El Peruano, e avallata dall’Esecutivo, dove si afferma che “i militari USA arriveranno nel Paese con armi da guerra per svolgere attività di cooperazione per l’addestramento, dal 1 giugno al 31 dicembre di quest’anno”.

Per rendere più evidenti le intenzioni yankee di stabilirsi in Perù, la presidentessa golpista ha approvato un’altra risoluzione che consente l’ingresso di mezzi aerei e nautici, ad uso dei militari USA, con il pretesto di “svolgere attività di cooperazione e addestramento”. congiuntamente alle Forze Armate Peruviane, associate all’Esercitazione Militare Internazionale Resolute Sentinel 2023”.

Secondo tale delibera, il primo gruppo è composto da 42 membri delle Forze Speciali yankee, e con loro porteranno i loro fucili, pistole, mitragliatrici, lanciagranate, cannoni corti, mortai e fucili, per partecipare all’addestramento con il Intelligence Comando d’ Intelligence e Operazioni Speciali Congiunte (CIOEC), le Forze Speciali Congiunte (FEC) e le Forze per Operazioni Speciali (FOE) della Marina Militare, con il Gruppo Forze Speciali (GRUFE) dell’Aeronautica Militare Peruviana, la Direzione Antidroga (DIRANDRO) e la Direzione delle Forze Speciali (DIROES) della Polizia Nazionale.

Detti addestramenti si svolgeranno a Lima, Callao, Loreto, San Martín, Santa Lucía, Huánuco, Ucayali, Pasco, Junín, Huancavelica, Cusco, Ayacucho, Iquitos, Pucusana e Apurímac; mentre una squadra di cinque specialisti in affari civili e un pianificatore di affari civili statunitensi forniranno supporto e assistenza alle Forze Armate e alla Polizia Nazionale peruviane in operazioni speciali.

Altri 160 militari USA entreranno con 9 aerei, per addestrare i gruppi aerei numero 3, 8 e 11 dell’Aeronautica Militare Peruviana, del Grufe, il Centro Operazioni Speciali (COPES), e il Centro Nazionale per le Immagini Satellitari (CNOIS).

All’esercitazione “Resolute Sentinel 2023” parteciperanno un totale di 970 membri dell’Air Force (USAF), Space Force (USSF) e delle Forze Speciali USA, che, come approvato nella risoluzione, avranno le loro armi, aerei, camion e imbarcazioni navali di risposta rapida.

Se quelle esercitazioni di addestramento fossero effettuate da Cuba, Venezuela e Nicaragua con le forze militari russe, quale sarebbe la reazione del Dipartimento di Stato yankee?

Metterebbero immediatamente in allerta il Comando Sud, convocherebbero il Consiglio di Sicurezza dell’ONU e accuserebbero Mosca di voler espandere le proprie forze in America Latina.

Quando a Cuba è rimasta una piccola brigata dell’esercito sovietico dopo la crisi dei missili, l’allora presidente Ronald Reagan quasi propone l’invasione dell’isola.

I sovietici hanno ritirato i soldati che non rappresentavano alcuna minaccia per gli yankee, gli USA mantengono una base navale nella provincia di Guantánamo, contro la volontà del popolo e del governo cubano.

Loro possono avere armi nucleari e basi militari in tutto il pianeta e soprattutto nei paesi intorno alla Russia, senza che si crei alcuna crisi come quella del 1962, quando Cuba accettò la presenza di missili nucleari per persuadere Washington, davanti alla preparazione di un’invasione dell’Isola con il suo esercito nel mese di ottobre, come risulta dai documenti segreti dell’Operazione Mangusta.

Il tumulto che hanno fatto è stato spettacolare e hanno quasi portato il mondo sull’orlo della prima guerra nucleare. Oggi vedono come un diritto assediare Russia e Cina, senza che nessuno li sanzioni o li accusi di fomentare una guerra mondiale.

La situazione in Ucraina ne è una prova evidente. Hanno finanziato i movimenti interni filonazisti, hanno preparato quell’opposizione e ora partecipano all’aggressione contro le province russe, dotandola di armi sofisticate, addestrando l’esercito nelle basi europee, reclutando mercenari, consegnano miliardi di dollari e fanno pressione sui paesi della NATO per consegnare armi e denaro, al fine di dividere la Russia e appropriarsi delle sue ricchezze naturali.

Così sono gli yankee che si credono i padroni del mondo e conoscendoli bene, José Martí ha affermato: “È necessario che si sappia in nostra America la verità sugli USA”. “Gli alberi devono porsi in fila, affinché non passi il gigante delle sette leghe”.


Perú sin caretas

Por Arthur González

Aunque se sabía que la embajada de los Estados Unidos en Lima, es quien dirige todo el proceso político que vive el pueblo peruano, ahora con la decisión tomada el 31 de mayo del 2023, de autorizar el ingreso en ese país andino de más de 1,000 militares yanquis y su armamento, con la endeble justificación de “entrenar” a fuerzas armadas y a la policía, la presidenta golpista Dina Ercilia Boluarte Zegarra, acaba de quitarse la careta y  demostrarle al mundo que es una total subordinada a Washington.

Esa es la razón por la cual los yanquis y su agencia especial la OEA, le dieron todo su apoyo y asesoramiento para sacar del poder al verdadero presidente Pedro Castillo, quien constituía una piedra en el zapato estadounidense desde que ganó las elecciones. Por eso intentaron escamotearle el triunfo y dárselo a la corrupta Keiko Fujimori, sancionada a prisión por sus delitos, pero proyanqui hasta la médula al igual que su padre.

Sin el menor escrúpulo, Dina Boluarte ahora permite que tropas yanquis se asienten en el país, para evitar que el pueblo insista en denunciar sus crímenes, que ya suman más de 60 asesinatos y miles de heridos, la violación de los derechos humanos, de expresión y de pensamiento, tan criticados por los yanquis en países que no son de su agrado, pero tolerados en aquellos donde dirigen sus peones, como en este caso.

Esta acción fue respaldada por el Congreso, al aprobar la Resolución Legislativa N.º 31758, publicada en el Boletín de Normas Legales del Diario Oficial El Peruano, y refrendada por el Ejecutivo, donde se comunica que “los militares estadounidenses llegarán al país con armas de guerra para realizar actividades de cooperación para el entrenamiento, a partir del 1 de junio y hasta el 31 de diciembre de este año”.

Para hacer más evidente las intenciones yanquis de asentarse en el Perú, la presidenta golpista aprobó otra resolución que permite el ingreso de medios aéreos y náuticos, para el uso de los militares estadounidenses, bajo el pretexto de “llevar a cabo actividades de cooperación y entrenamiento conjunto con las Fuerzas Armadas peruana, asociadas con el Ejercicio Militar Internacional Resolute Sentinel 2023”.

De acuerdo a dicha resolución, el primer grupo lo integran 42 miembros de las Fuerzas Especiales yanquis, y con ellos traerán sus fusiles, pistolas, ametralladoras, lanzagranadas, cañones cortos, morteros y escopetas, para participar en un entrenamiento con el Comando de Inteligencia y Operaciones Especiales Conjunta (Cioec), las Fuerzas Especiales Conjuntas (FEC) y las Fuerzas de Operaciones Especiales (FOE) de la Marina de Guerra, con el Grupo de Fuerzas Especiales (Grufe) de la Fuerza Aérea del Perú, la Dirección Antidrogas (Dirandro) y la Dirección de Fuerzas Especiales (Diroes) de la Policía Nacional.

Dichos entrenamientos se efectuarán en Lima, Callao, Loreto, San Martín, Santa Lucía, Huánuco, Ucayali, Pasco, Junín, Huancavelica, Cusco, Ayacucho, Iquitos, Pucusana y Apurímac; mientras un equipo de cinco especialistas en asuntos civiles y un planificador de asuntos civiles estadounidenses, brindarán apoyo y asistencia a las Fuerzas Armadas y la Policía Nacional peruana, en operaciones especiales.

Otros 160 militares estadounidenses ingresarán con 9 aeronaves, para entrenar a los grupos aéreos número 3, 8 y 11 de la Fuerza Aérea del Perú, del Grufe, del Centro de Operaciones Especiales (Copes), y del Centro Nacional de Imágenes de Satélite (Cnois).

En el ejercicio “Resolute Sentinel 2023” participarán en total 970 integrantes de la Fuerza Aérea (USAF), Fuerza Espacial (USSF) y las Fuerzas Especiales estadounidenses que, como se aprobó en la resolución, contarán con su armamento, aviones, camiones y embarcaciones navales de respuesta rápida.

Si esos ejercicios de entrenamiento los hicieran Cuba, Venezuela y Nicaragua con fuerzas militares rusas ¿qué reacción tendría el Departamento de Estado yanqui?

De inmediato pondrían en alerta al Comando Sur, convocarían al Consejo de Seguridad de la ONU y acusarían a Moscú de querer expandir sus fuerzas a Latinoamérica.

Cuando en Cuba quedó una pequeña brigada del ejército soviético después de la crisis de los misiles, el entonces presidente Ronald Reagan casi propone la invasión a la Isla.

Los soviéticos retiraron los soldados que no representaban ninguna amenaza para los yanquis, Estados Unidos mantiene una base naval en la provincia de Guantánamo, en contra de la voluntad del pueblo y gobierno cubano.

Ellos pueden tener armas nucleares y bases militares en todo el planeta y especialmente en países alrededor de Rusia, sin que se cree ninguna crisis como la de 1962, cuando Cuba aceptó la presencia de misiles nucleares para persuadir a Washington, ante la preparación de una invasión a la Isla con su ejército en el mes de octubre, tal y como aparece en los documentos secretos de la Operación Mangosta.

El alboroto que formaron fue espectacular y casi pusieron al mundo al borde de la 1ra guerra nuclear.  Hoy ven como un derecho asediar a Rusia y a China, sin que nadie los sancione o acuse de fomentar una guerra mundial.

La situación en Ucrania es una prueba evidente. Financiaron los movimientos pronazis internos, prepararon a esa oposición y ahora participan en la agresión contra las provincias rusas, aportándole armas sofisticadas, entrenamiento al ejército en bases europeas, reclutan mercenarios, entregan miles de millones de dólares y presionan a los países de la OTAN a entregarle armas y dinero, con el fin de dividir a Rusia y apropiarse de sus riquezas naturales.

Así son los yanquis que se creen los dueños del mundo y por conocerlos bien, José Martí afirmó: “Es preciso que se sepa en nuestra América la verdad de los Estados Unidos”. “Los árboles se han de poner en fila, para que no pase el gigante de las siete leguas”.

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