Dopo la tormenta, il recupero

Dopo Idalia, il diluvio. Come nella celebre affermazione biblica, Pinar del Río si è svegliata il 29 agosto con la sensazione che «tutte le fonti del grande abisso si erano rotte aprendo le cataratte dei cieli».

Così come aveva annunciato l’Istituto di Meteorologia, il peggio per Vueltabajo non sarebbe stato l’arrivo della tormenta tropicale Idalia (poi divenuta uragano), ma quello che sarebbe successo dopo il suo passaggio.

Una pioggia interminabile, con raffiche di vento che hanno anche sorpassato i cento chilometri l’ora, si è infuriata con un territorio che ancora non si è ripreso dal passaggio dell’uragano Ian, meno di un anno fa.

Prima che questo fenomeno toccasse il suolo cubano vicino a Capo di San Antonio, nella provincia si contavano già 60000 case danneggiate da Ian, ancora pendenti di soluzione.

Oggi questo numero è cambiato. Pur con dati non ufficiali è sufficiente guardare per vedere nuovi danni nel fondo abitativo oltre alle perdite nell’agricoltura.

Fiumi e torrenti trasformati in un mare, campi inondati dalle precipitazioni e le crescite hanno stravolto il paesaggio.

Cresciuto moltissimo per tutta l’acqua che gli è entrata, il fiume Cuyaguateje ha interrotto il transito delle strade dal paese di Isabel Rubio al capoluogo municipale di Guane, penetrando, nel suo passaggio in più di 700 case

«Erano molti anni che non si vedeva tutto questo», ha assicurato Yamileidys Ramos, una delle abiatnti del luogo.

A cinque chilometri, all’altro lato di un Cuyaguateje straripato, Ana Mojena ha coinciso, ricordando che dal tempo degli uragani Isidore e Lili nel 2002, il fiume più grande dell’occidente non cresceva tanto.

«Ho passato tutta la notte vegliando per l’acqua e il vento», racconta Ana.

«Ci aspettavamo che crescesse, ma non così in una maniera tanto rapida», ha aggiunto.

Di fronte a questa situazione spiega che sua mamma è stata portata alla casa di alcuni amici in una zona più alta e che lei restava con il resto della famiglia per mettere in salvo le cose più importanti, se necessario.

«Qui ci aiutiamo sempre tra vicini, e mentre il fiume cresce ci spostiamo da una casa all’altra».

Più a occidente, anche a Mantua, il fiume che circonda il capoluogo municipale aveva raggiunto livelli inaspettati.

Con l’acqua nel portale di casa sua e il pronostico di un’ulteriore crescita, Lourdes Otero ha affermato che erano almeno dieci anni che non si vedeva una cosa simile.

Comunque chi poteva correre rischi era già stato messo in salvo, come nel caso, per esempio, di Isidro Manuel Rojas, un contadino della zona di La Manigua che, di fronte alla minaccia d’Idalia, si era trasferito con i suoi nel centro d’evacuazione abilitato nella scuola Ormani Arenado.

«Ci hanno trasferito poco prima che cominciasse a piovere, perché dove viviamo il fiume cresce molto, divide il terrapieno in tre o quattro parti e diventa un pericolo», ha detto.

La presidente del Consiglio della Difesa Provinciale (CDP), Yamilé Ramos Cordero, ha considerato che, in maniera generale, i danni non sono severi, a parte le piogge e le inondazioni che in alcuni luoghi hanno distrutto gli sforzi degli agricoltori e in altri hanno provocato danni alle infrastrutture.

«I problemi provocati alle case e anche alle comunicazioni sono minimi», ha segnalato la Segretaria del Partito in Pinar del Río, ed ha aggiunto che la situazione più complessa riguarda il sistema elettrico.

Nove degli 11 municipi di Pinar del Río sono restati senza servizi al passaggio della tormenta. In totale 186 000 clienti.

Per appoggiare il recupero di un settore tanto importante, è già iniziato l’arrivo di brigate di segnalinee di altri territori del paese e inoltre non piove più e il sole appare a momenti su Vueltabajo.

Come punto positivo va segnalato il recupero delle dighe, una buona notizia per l’agricoltura di fronte a una campagna del freddo nella quale si prevede di seminare 45 000 ettari tra coltivazioni varie e tabacco.

Rolando González, direttore dell’Impresa di Aprovechamiento Hidráulico, ha precisato che da quando è iniziato il fenomeno meteorologico, le 24 dighe della zona hanno incorporato 44 milioni di metri cubi, e che questa cifra continuerà a crescere nei prossimi giorni data la continuità del deflusso.

LA PIOGGIA, L’ELEMENTO PIÙ SIGNIFICATIVO

Il quotidiano El Artemiseño, ha pubblicato che le precipitazioni più significative in Artemisa erano state registrate nelle stazioni di Güira de Melena, Bauta, Mariel e Bahía Honda, e che i venti avevano raggiunto velocità da 25 a 40 chilometri l’ora(km/h), con raffiche di tormenta tropicale in alcune località.

In quel contesto, il Consiglio della Difesa di questo territorio, presieduto dalla membro del Burò Politico, Gladys Martínez Verdecia, prima segretaria del Partito nella provincia, ha indicato di dare priorità al ristabilimento dell’elettricità in quei luoghi che garantiscono la vitalità dei servizi nelle aree di maggior concentrazione di abitanti.

Inoltre ha orientato d’appoggiare gli agricoltori nel raccolto urgente degli alimenti che si possono salvare e approfittare.

La fonte citata ha precisato che non si riportano danni notevoli alle case, né all’agricoltura, solamente al tetto del policlinico di Baracoa (Bauta).Lievi danni alel scuole Cristino Naranjo, di Bahía Honda e República de Indonesia, di Guanajay.

I problemi principali li ha presentati il sistema elettrico, soprattutto a Mariel, municipio che è restato senza elettricità anche se sono intensi i lavori per il suo ristabilimento. Il settore delle comunicazioni ha presentato 4 017 servizi di telefonia fissa interrotti, 15 radio basi e 22 siti wifi, motivati soprattutto dalla mancanza di corrente.

Nel caso dell’Isola della Gioventù, la pagina di Facebook di Islavisión, ha informato che per via dei venti associati a Idalia, si sono interrotti vari circuiti elettrici, e che i lavori di riparazione dei danni sono iniziati appena si sono presentate migliori condizioni.

Luis Sánchez Suárez, direttore di Meteorologia nell’Isola della Gioventù, ha spiegato che il problema più significativo è stata la pioggia e che dieci pluviometri hanno registrato più di cento millimetri, fondamentalmente nel centro e nel nord del territorio, con venti forti e raffiche con un massimo di 80 chilometri l’ora a Punta del Est.

Non ci sono stati danni significativi alle case, ha precisato il Consiglio della difesa, dov’è stato ratificato che il trasporto marittimo da questo territorio continuava ad essere sospeso.

In generale, le piogge associate alla tormenta tropicale Idalia hanno apportato benefici rilevanti alle dighe dell’Isola della Gioventù, severamente danneggiate sino ad ora da una forte siccità che dava difficoltà per la distribuzione dell’acqua alla popolazione.

Nella capitale, L’Avana, i danni si sono concentrati nelle reti elettriche.

Tribuna de la Habana ha pubblicato che i municipi pregiudicati sono stati La Habana del Este, Arroyo Naranjo, Boyeros, Plaza de la Revolución e Cerro. •

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