Discorso pronunciato da Miguel Mario Díaz-Canel Bermúdez

Discorso pronunciato da Miguel Mario Díaz-Canel Bermúdez, Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba e Presidente della Repubblica, in occasione della cerimonia di chiusura del X Congresso delle CDR, presso il Palazzo della Convenzione, il 28 settembre 2023, “Anno 65 della Rivoluzione”.

Cari Cederisti;

Delegazioni sorelle del Venezuela e del Messico:

Innanzitutto, le nostre prime parole sono per fare gli auguri a tutti i cederisti di Cuba per il 63° anniversario dell’organizzazione fondata da Fidel in una notte storica (Applausi).

Un abbraccio speciale all’Eroe della Repubblica di Cuba che porta tanto prestigio e contributo alla più grande organizzazione di massa del Paese e alla leadership appena eletta che dovrà assumere i compiti del prossimo periodo (Applausi).

Cari cederisti:

Siamo in tempi di risparmio, quindi cercherò di risparmiare il tempo di tutti e non mi dilungherò sulle conclusioni di questo entusiastico e combattivo Congresso cederista.

Ieri, in una speciale tavola rotonda, il vice primo ministro e ministro dell’Economia e della Pianificazione, Alejandro Gil, e il ministro dell’Energia e delle Miniere, Vicente de la O Levy, sono intervenuti per spiegare la reale situazione del Paese in termini di disponibilità di carburante e dell’economia in generale.

Come hanno chiarito, le voci, i rumors, le fake news secondo cui siamo a zero sono false. Con la massima trasparenza e nella tradizionale aderenza alla verità che ha caratterizzato per principio la Rivoluzione, il popolo è stato informato di tutto ciò che la direzione del Partito e il Governo stanno facendo per affrontare i problemi che tutti noi soffriamo, e non solo noi cubani, tra l’altro, Innanzitutto, l’ingiusto, irrazionale, criminale e anacronistico ordine economico internazionale, a cui si sono aggiunti più recentemente i due anni e mezzo di pandemia e il conflitto tra Russia e Ucraina, che non è l’unico nell’esplosivo panorama internazionale.

La scarsa disponibilità di valuta estera, causata fondamentalmente dall’intensificarsi del blocco criminale e dall’impossibilità di rispettare gli impegni dei Paesi amici fornitori di combustibile, anche a causa delle sanzioni e delle misure coercitive applicate nei loro confronti, hanno provocato deficit nella produzione di energia elettrica e nel rendimento dell’economia, che ha portato a blackout e a situazioni di tensione economica e nei servizi sociali per la popolazione, rendendo più difficile la vita quotidiana dei cubani che vivono in quest’isola ribelle.

Immediatamente, dalla scorsa settimana – non solo lunedì, ben prima di lunedì di questa settimana – e nei giorni trascorsi questa settimana, sono state adottate una serie di misure per mitigare gli effetti e superare decisamente la situazione; misure che sono state condivise con le direzioni provinciali, che hanno apportato i loro aggiustamenti e hanno anche proposto creativamente altre azioni, sulla base dell’esperienza di situazioni simili che abbiamo vissuto.

Voglio chiarire che nulla di tutto ciò nega la strategia che si stava attuando per raggiungere la stabilità del sistema elettrico nazionale nel più breve tempo possibile e, come sapete, gli impegni sono stati rispettati quando abbiamo avuto un minimo di blackout in estate.

Le riparazioni e le manutenzioni programmate delle nostre centrali termoelettriche e anche degli impianti di generazione distribuita del Paese continueranno; ma questa volta è perché abbiamo avuto poco combustibile a disposizione per sopperire alle carenze causate quando c’è un guasto o quando mettiamo in funzione una delle centrali termoelettriche. E questo è legato anche al fatto che il problema della carenza di combustibile non causa solo problemi al sistema elettrico nazionale, ma anche alla distribuzione di cibo, al funzionamento delle principali attività economiche, a servizi come i trasporti e l’approvvigionamento idrico.

Ma tutto questo è stato analizzato, lo stiamo affrontando in modo creativo, con determinazione, senza paura, con coraggio e ottimismo, e anche, perché non dirlo, con “fascino cubano”, perché qui nessuno si arrende (Applausi).

Teniamo questo Congresso dopo la partecipazione di Cuba a due importanti eventi internazionali che hanno rappresentato una vittoria politica e diplomatica per la Rivoluzione cubana.

Al recente Vertice del G77 e della Cina abbiamo sentito chiaramente nelle voci di molti leader del Sud del mondo: l’attuale ordine mondiale è insostenibile ed è urgente cambiarlo. Sotto il peso di debiti impagabili e promesse di aiuti allo sviluppo mai mantenute, i nostri popoli sono i più bisognosi, i più vulnerabili, gli eternamente condannati all’espropriazione, all’oblio e al sottosviluppo. E non proprio per colpa nostra, anche se hanno scritto un’altra storia fingendo di farcelo credere e di farci vergognare di noi stessi, che siamo sempre nella cabina della grande locomotiva dello sviluppo.

Come direbbe il grande poeta e saggista Roberto Fernández Retamar: “ci sono Paesi sottosviluppati perché ci sono Paesi sottosviluppati. I Paesi non nascono sottosviluppati, ma vengono sottosviluppati da altri Paesi metropolitani. Questa dualità sottosviluppo/sottosviluppo mi sembra molto più appropriata di sviluppo/sottosviluppo. O, per dirla in altro modo, le nostre nazioni non sono povere, ma sono state impoverite da secoli di colonialismo, neocolonialismo e sfruttamento capitalistico.

Non è necessario dire molto sul Vertice del G77, al cui successo tutti i cubani hanno contribuito in un modo o nell’altro, perché si è trattato di un evento di interesse globale di cui, in qualità di ospite, Cuba ha potuto rendere pubblici anche i più piccoli dettagli.

Non è un segreto che i nemici della Rivoluzione cubana abbiano cercato di far deragliare il Vertice e di renderlo irrilevante rispetto al tema di discussione proposto, come se il Sud fosse indifferente o non necessario per discutere di scienza, tecnologia e innovazione come modo per affrontare le sfide di oggi.

La verità è emersa in questa sala con le dichiarazioni di quasi tutti i leader del Gruppo, ovvero della stragrande maggioranza dei leader mondiali. I partecipanti sono stati unanimi nel riconoscere l’importanza della questione nell’affrontare i problemi comuni di povertà e sviluppo.

Nonostante le difficoltà e le carenze, di cui abbiamo parlato apertamente alle delegazioni provenienti da tutto il mondo, è stato possibile organizzare un Vertice memorabile e austero e preparare un intervento solido da portare alle Nazioni Unite come sintesi della posizione del Gruppo dei 77 e della Cina sui problemi più urgenti di questo momento per i 134 Paesi integrati nel meccanismo.

Ma i nemici della Rivoluzione non volevano che la voce onesta e ribelle di Cuba parlasse a nome di tanti, e hanno minacciato di boicottare la nostra presenza alle Nazioni Unite, dove questa volta si sarebbero svolti diversi vertici ed eventi in pochi giorni.

Hanno minacciato di tutto e tentato di tutto. Ma noi ci siamo andati, perché siamo figli di una Rivoluzione che non si è mai sottratta a scenari scomodi, che non si è mai lasciata minacciare o intimidire dall’impero. Siamo la Rivoluzione di Fidel e Raúl! Quella che dirà sempre: no, signori imperialisti, non abbiamo assolutamente paura di voi! (Applausi).

E l’avete già visto nei reportage: portiamo la voce del Sud insieme a quella di Cuba. Abbiamo denunciato i loro problemi e i nostri, che sono molto simili. Abbiamo avuto numerosi incontri bilaterali con leader americani e altre personalità, e abbiamo concluso il nostro soggiorno a New York con un atto di solidarietà con Cuba e il Venezuela in un luogo stracolmo di un pubblico giovanissimo che ha applaudito gli slogan più belli e ha applaudito con il massimo entusiasmo ogni riferimento al socialismo.

Sì, compagni, a New York abbiamo incontrato un gran numero di persone che credono nel socialismo e che un mondo migliore è possibile. E la maggior parte di loro sono giovani, critici nei confronti del mondo diseguale, ingiusto, escludente, che cerca invano di escludere anche Cuba.

Non sono mancate le contestazioni al Vertice dell’Avana o alla nostra presenza a New York, considerando il contesto cubano dell’intensificazione del blocco, con le difficoltà e le carenze quotidiane. Cuba non può isolarsi o accettare l’isolamento che coloro che non sono riusciti a sottometterla stanno cercando di imporle, perché questo isolamento sarebbe il trionfo del blocco, della guerra economica, della guerra mediatica e di tutto ciò che hanno cercato per sei decenni di cancellare l’esempio di Cuba dalla faccia della Terra, e noi cubani non lo permetteremo! (Applausi).

L’incontro a New York con politici, accademici, scienziati, artisti, giornalisti, attivisti sociali, tra i tanti che si sono recati in visita alla Missione cubana, nonostante le volgari e vergognose vessazioni di un piccolo gruppo di cubani al servizio dei nemici della loro patria, ci ha confermato l’importanza di portare la verità cubana nel mondo, mostrando il vero volto di Cuba e chiedendo che ci venga permesso, in pace e senza blocco, di costruire i nostri sogni.

Compatrioti:

Dal IX Congresso della CDR ad oggi, il Paese ha vissuto circostanze particolari nell’ordine economico e sociale. Oltre all’inasprimento spietato del blocco statunitense, ci sono stati gli effetti della pandemia che ha sorpreso il mondo e ci ha costretti a resistere e a crescere, così come il verificarsi di fenomeni naturali devastanti e di incidenti che ci hanno pianto togliendo la vita a decine di nostri compatrioti.

In risposta all’appello lanciato all’Ottavo Congresso del Partito dal nostro Generale dell’Esercito Raúl Castro Ruz, leader della Rivoluzione cubana, sulla necessità di rivitalizzare le organizzazioni di massa in tutti gli ambiti della società e di aggiornarne il funzionamento, in conformità con la missione e il contesto attuali, nel dicembre 2021 è stata approvata la Strategia per rafforzare il lavoro dei Comitati per la Difesa della Rivoluzione.

Rivoluzionariamente, avete proposto ciò che è necessario: rivitalizzare il lavoro dell’organizzazione cederista, prendendo come premessa i compiti tradizionali e anche i problemi attuali con cui dobbiamo lottare. I compiti sono molti: la lotta contro il crimine, la lotta contro l’abuso di droghe, o la lotta per creare una coscienza sempre più solida; la lotta per aiutare una migliore organizzazione della società, l’applicazione delle leggi e dell’ordine; la battaglia per il decoro, per una vita armoniosa nelle nostre comunità; lo sforzo per garantire la tranquillità, il progresso e la felicità di tutta la popolazione in ognuno dei nostri blocchi.

Tra gli altri compiti importanti svolti dai CDR ci sono il recupero delle materie prime, il volontariato nel lavoro agricolo e le azioni di quartiere per prevenire la diffusione di malattie, soprattutto nella campagna contro la zanzara Aedes aegypti.

Il programma di donazione di sangue è significativo, in quanto rappresenta un particolare atto di altruismo da parte dei cittadini e un contributo significativo al sistema sanitario pubblico.

Inoltre, vigilanza rivoluzionaria e compiti nuovi o rinnovati: la lotta nelle reti sociali digitali, il lavoro sociale, l’attenzione alle situazioni di vulnerabilità, l’assistenza agli anziani, il lavoro con i giovani, la trasformazione sociale delle comunità, l’autosufficienza o l’autoconsumo, in altre parole, la sovranità alimentare e l’educazione alimentare nella comunità; il rafforzamento dei sistemi di produzione locale e delle strategie di sviluppo locale; affrontare la discriminazione in tutte le sue manifestazioni, nonché la violenza di genere e, in particolare, la violenza contro le nostre donne, le gravidanze precoci, le attività ricreative per i giovani, l’assistenza ai pensionati, la garanzia di tranquillità per i cittadini e il sostegno ai programmi sociali e ai progetti ambientali.

Nell’ambito di questo processo di rivitalizzazione e rafforzamento, l’età per entrare a far parte dell’organizzazione è stata modificata da 14 a 16 anni. Allo stesso modo, le strutture nei CDR e nelle zone sono state adattate alle priorità di lavoro, con quattro posizioni; gli attivisti sono stati selezionati per la lotta nelle reti sociali digitali e per il lavoro sociale, e lo status è stato dato a coloro che si sono distinti in compiti cederisti nelle loro comunità.

È particolarmente importante che il processo organico del X Congresso abbia dato seguito agli accordi del IX Congresso e agli obiettivi e alle azioni contenuti nella Strategia per la rivitalizzazione e il rafforzamento dell’organizzazione, poiché questi includono le priorità di lavoro, la missione sociale e preventiva, la vigilanza popolare rivoluzionaria e il lavoro con bambini, adolescenti e giovani.

Passando in rassegna l’elenco delle questioni più dibattute durante il processo che ha portato a questo Congresso, spiccano: il funzionamento organico, la politica dei quadri, la vigilanza popolare rivoluzionaria, la necessità di intensificare la lotta contro il crimine, l’illegalità, la corruzione, la droga e il lavoro con la famiglia e i giovani. Senza dubbio, tutto ciò corrisponde a quelle che dovrebbero essere e sono le principali preoccupazioni della massa dei cederisti.

Ma sono state messe in luce anche le principali carenze nel lavoro dell’organizzazione, in particolare il loro impatto a lungo termine sull’attenzione alla selezione, alla preparazione e alla stabilità dei quadri e delle loro riserve a tutti i livelli, nonché il debole funzionamento delle strutture di base nelle CDR e nelle zone, che non può essere rimandato in considerazione della situazione attuale e delle dinamiche sociali contemporanee.

Le RDC hanno fatto la storia su questioni vitali per la nostra società.

Durante la pandemia di COVID-19, l’organizzazione ha svolto un ruolo molto attivo in varie attività di supporto, come il collegamento tra i centri di isolamento e le zone rosse e la distribuzione di cibo e medicinali alle persone vulnerabili.

Hanno inoltre svolto un ruolo di primo piano nei diversi processi elettorali svolti, in particolare nella Consultazione popolare sul Progetto di Costituzione della Repubblica di Cuba e sul Progetto di Codice di Famiglia.

Oggi la vigilanza popolare rivoluzionaria è ancora l’attività essenziale dell’organizzazione, ed è importante riconoscere che negli ultimi mesi sono state create nuove forme di realizzazione della guardia cederista, adattate alle caratteristiche e alle esigenze di ogni luogo, con la formazione di distaccamenti a livello di zone. Tuttavia, non tutti i quartieri stanno ottenendo risultati nella lotta contro le attività criminali e l’indisciplina sociale.

Un’altra delle azioni intraprese dall’organizzazione riguarda la formazione di 300 “Destacamentos Mirando al Mar”, i cui membri collaborano con le truppe della Guardia di frontiera nella sorveglianza e nella protezione delle nostre coste.

Negli ultimi anni, tra i compiti di sostegno all’economia e alla produzione alimentare, i CDR hanno promosso la campagna Dal quartiere coltiva il tuo pezzetto, e sebbene le buone esperienze si siano diffuse, ci sono ancora molte famiglie con il potenziale per aderire a questo movimento che non lo hanno fatto.

Per quanto riguarda il risparmio energetico, nonostante il loro contributo soprattutto attraverso audizioni pubbliche e visite alle famiglie ad alto consumo, le azioni promosse dai Comitati per la Difesa della Rivoluzione non sono sufficienti, soprattutto nelle attuali condizioni di scarsità, quando le iniziative dovrebbero scatenarsi.

Mi sono chiesto, ripercorrendo il contenuto delle discussioni di questo Congresso, se la questione della comunicazione sociale e del ruolo dell’organizzazione nelle nuove piattaforme digitali sia già stata valutata in modo rigoroso, come hanno suggerito due giovani dirigenti cederisti qui oggi. Un ruolo più attivo, senza dubbio, per contrastare le campagne mediatiche destabilizzanti contro la Rivoluzione, oltre che per far conoscere la realtà delle comunità cubane.

Nelle relazioni internazionali, nonostante i risultati ottenuti, in particolare con le organizzazioni sociali di diversi partiti che compongono il Fronte Continentale delle Organizzazioni Comunali, è necessario ampliare e approfondire le relazioni con organizzazioni simili in altre aree geografiche.

La riunione del Fronte Continentale delle Organizzazioni Comunali, che domani riunirà tutti i membri di questo meccanismo regionale di integrazione comunale per discutere i principali problemi dei Paesi latinoamericani, dovrebbe essere un’occasione per avanzare su questa strada.

Allo stesso modo, tenendo conto della presenza di delegazioni straniere, l’incontro di solidarietà Per l’unità, la pace e l’integrazione dei popoli si terrà venerdì 29, alle nove del mattino, nella Sala Protocollo dell’Hotel Palco, un’altra occasione di dialogo e scambio di esperienze.

Cederisti:

A grandi linee abbiamo passato in rassegna alcuni dei numerosi contributi dei CDR alla società. Non c’è altra conclusione: i Comitati per la Difesa della Rivoluzione sono indispensabili e inseparabili dalla Rivoluzione e continueranno ad esserlo finché la Rivoluzione esisterà, cioè continueranno ad esserlo per sempre! (Applausi) Per questo è fondamentale rivitalizzare e rafforzare il lavoro dell’organizzazione strettamente legato al ruolo che deve svolgere nelle condizioni attuali in cui vive il Paese.

Vi dicevo all’inizio delle informazioni fornite dai Ministri dell’Energia e delle Miniere e dell’Economia e della Pianificazione alla Tavola Rotonda, dell’importanza di conoscere in prima persona le questioni che hanno chiarito ieri sera. E il fatto è che abbiamo bisogno di molto da parte del vicinato per promuovere sempre più una mentalità di risparmio senza rinunciare a godere di un certo tenore di vita; cioè, non si tratta di smettere di godere di tutti i benefici della modernità, ma di farlo con un grado di consapevolezza tale che ci permetta di mantenerla, di sostenerla; perché spendere al di là delle nostre condizioni e possibilità, non solo non è più possibile, ma non è ragionevole, compromettere i progressi che potremmo ottenere semplicemente agendo in modo più razionale nell’uso dell’energia e dei vettori energetici. “Risparmiando di più si ottiene di più”, hanno capito presto le società più sviluppate, dopo aver affrontato impegnativi periodi di scarsità.

Il governo lavora instancabilmente per far funzionare e progredire il Paese nonostante il blocco e tutte le azioni arbitrarie che questa politica criminale ci impone; ma ci sono compiti che hanno risultati positivi solo quando sono assunti collettivamente dal maggior numero possibile di persone. Il risparmio è uno di questi, la mentalità parsimoniosa, la ricerca del beneficio dell’intera società con la minor spesa possibile. Tutto questo non costa nulla e produce molto.

Come ha detto più volte il Generale dell’Esercito: “Il risparmio di risorse di ogni tipo continua a essere una delle principali fonti di guadagno per il Paese, perché ci sono ancora spese irrazionali e immense riserve di efficienza che dobbiamo sfruttare con molto buon senso e sensibilità politica”.

Ci aspettano compiti molto impegnativi e la sfida più grande sarà quella di affrontarli con buon senso e sensibilità politica, come ha detto Raúl. Non dobbiamo inventare o investire più risorse che non abbiamo, dobbiamo sfruttare al meglio quelle che abbiamo!

Per ogni lampadina inutilmente accesa che spegneremo, ne accenderemo una nel nostro pensiero, nel nostro modo di agire. Forse questa è l’occasione che non abbiamo saputo darci per porre fine al reunionismo, al burocratismo e agli schemi mentali che non ci permettono di andare avanti più rapidamente.

È il momento della provincia, del comune, del quartiere, del CDR! A livello locale dobbiamo spingere il più possibile in termini di soluzioni per l’alimentazione, i trasporti, l’assistenza ai vulnerabili, la comunicazione sociale e istituzionale, la lotta all’illegalità e tutti i problemi sociali delle comunità.

Questo Congresso non può ignorare la situazione del Paese, che è economicamente complessa e potrebbe diventare più difficile se non agiamo tutti con senso della patria. Questo senso della patria ci porterà ad agire come l’unità che siamo, a tirare fuori il meglio e il più generoso di noi stessi. Se il quartiere agisce, i delinquenti si ritireranno, i corrotti si vergogneranno, la famiglia si rafforzerà, gli indifesi troveranno un rifugio, i giovani troveranno spazi per i loro progetti; insomma, le possibilità sono infinite nelle nostre comunità.

È tempo di controllo popolare; di difendere la Rivoluzione e di difendere il diritto, sancito dalla Costituzione, di costruire e sviluppare il socialismo che abbiamo scelto come unico sistema che garantisce il massimo grado possibile di giustizia sociale.

E in questa disposizione, in prima fila, il Comitato va alla vangurdia! Come il suo fondatore ed eterno leader, il Comandante in Capo Fidel Castro Ruz.

Viva i CDR.

Viva Cuba Libre!

Patria o morte!

Vinceremo!


Discurso pronunciado por Miguel Mario Díaz-Canel Bermúdez, Primer Secretario del Comité Central del Partido Comunista de Cuba y Presidente de la República, en la clausura del X Congreso de los CDR, en el Palacio de Convenciones, el 28 de septiembre de 2023, “Año 65 de la Revolución”

Queridas y queridos cederistas;

Delegaciones hermanas de Venezuela y México:

Ante todo, nuestras primeras palabras son para desearles felicidades a todos los cederistas de Cuba en el aniversario 63 de la organización fundada por Fidel en una histórica noche (Aplausos).

Un abrazo especial para el Héroe de la República de Cuba que tanto prestigia y aporta a la mayor organización de masas del país, y a la dirección recién electa que deberá asumir las tareas del próximo periodo (Aplausos).

Queridos cederistas:

Estamos en tiempos de ahorro, así que voy a tratar de ahorrar el tiempo de todos y no voy a extenderme en las conclusiones de este entusiasta y combativo Congreso cederista.

Ayer, en una Mesa Redonda especial, comparecieron el vice primer ministro y ministro de Economía y Planificación, Alejandro Gil, y el ministro de Energía y Minas, Vicente de la O Levy, para explicar la real situación del país en cuanto a disponibilidad de combustible y de la economía en sentido general.

Como ellos esclarecieron, es falso el rumor, la bola, la fake news de que estamos en cero. Con la mayor transparencia, y en el tradicional apego a la verdad que ha caracterizado a la Revolución como principio, se ha informado al pueblo de todo lo que hace la dirección del Partido y el Gobierno por enfrentar problemas que todos sufrimos, y no solo nosotros los cubanos, por cierto, debido a las múltiples crisis originadas o acentuadas por disímiles factores, en primer lugar, por el injusto, irracional, criminal y anacrónico orden económico internacional, a los que se han añadido más recientemente los dos años y medio de pandemia y el conflicto entre Rusia y Ucrania, que tampoco es el único en el explosivo panorama internacional.

La baja disposición de divisas causada fundamentalmente por el recrudecimiento del criminal bloqueo y la no posibilidad de cumplimiento de los compromisos de países amigos suministradores de combustible, también debido a sanciones y medidas coercitivas que les han aplicado, han ocasionado déficit para la generación eléctrica y el desempeño de la economía, lo que ha provocado apagones y tensas situaciones económicas y de servicios sociales a la población que endurecen la vida cotidiana de las cubanas y cubanos que habitamos esta isla rebelde.

De inmediato, desde la pasada semana –no solo el lunes, muy anterior al lunes de esta semana– y en los días transcurridos de esta, se tomaron un grupo de medidas para atenuar las afectaciones y superar decididos la situación; medidas que se han compartido con las direcciones de las provincias, que han realizado sus ajustes y, además, con mucha creatividad han propuesto otras acciones, partiendo de la experiencia de situaciones similares que hemos vivido.

Quiero aclarar que nada de esto niega la estrategia que se venía realizando para lograr en el menor tiempo posible la estabilidad del sistema electroenergético nacional, y, como ustedes conocen, se cumplieron los compromisos, cuando en el verano tuvimos un mínimo de apagones.

Van a continuar las reparaciones y los mantenimientos programados a nuestras centrales termoeléctricas, y también a las plantas de generación distribuida del país; pero en esta ocasión se trata de que hemos tenido poca disponibilidad de combustible para poder suplir los déficits que se provocan cuando hay una avería o cuando ponemos una de las plantas termoeléctricas en funcionamiento.  Y esto está aparejado también a que esta problemática del déficit de combustible no solo ocasiona problemas en el sistema electroenergético nacional, sino en la distribución de alimentos, en el funcionamiento de las principales actividades económicas, en servicios como el transporte y el abasto de agua.

Pero todo esto se ha analizado, lo estamos enfrentando creativamente, con decisión, sin miedo, con coraje y con optimismo y, también, por qué no decirlo, con “guapería cubana”, ¡porque aquí no se rinde nadie! (Aplausos)     

Realizamos este Congreso tras la participación de Cuba en dos importantes eventos internacionales que constituyeron victorias políticas y diplomáticas de la Revolución Cubana.

En la reciente Cumbre del G77 y China lo escuchamos claramente en la voz de muchos líderes del Sur del mundo: es insostenible el actual orden mundial y urge cambiarlo.  Bajo el peso de deudas impagables y promesas de ayuda al desarrollo que jamás se cumplen, nuestros pueblos son los más necesitados, los más vulnerables, los eternos condenados al despojo, al olvido y al subdesarrollo. Y no precisamente por nuestra culpa, aunque hayan escrito otra historia pretendiendo que lo creamos y que sintamos vergüenza de nosotros mismos, que siempre vamos en el cabús de la gran locomotora del desarrollo.

Como diría el gran poeta y ensayista Roberto Fernández Retamar: “hay países subdesarrollados porque hay países subdesarrollantes.  Los países no nacen subdesarrollados, sino que son subdesarrollados por otros, metropolitanos. Esa dualidad subdesarrollantes/subdesarrollados me parece mucho más adecuada que desarrollados/subdesarrollados”. O dicho de otra manera, nuestras naciones no son pobres, nuestras naciones han sido empobrecidas por siglos de coloniaje, neocoloniaje y explotación capitalista.

De la Cumbre del G77, a cuyo éxito contribuyeron todos los cubanos de una forma u otra, no hace falta decir mucho, porque fue un evento de interés global que, por la condición de anfitriona, Cuba pudo hacer público hasta en sus mínimos detalles.

Para nadie es un secreto que los enemigos de la Revolución Cubana intentaron hacer fracasar la Cumbre y quitarle relevancia al tema de discusión propuesto, como si al Sur le fuera indiferente o innecesario debatir sobre ciencia, tecnología e innovación como un camino para enfrentar los desafíos actuales.

La verdad la vimos brillar en esta sala con los pronunciamientos de casi todos los líderes del Grupo, que es como decir la gran mayoría de los líderes del mundo. Fue unánime el reconocimiento de los participantes a la trascendencia del tema para enfrentar los problemas comunes de la pobreza y el desarrollo.

En medio de las dificultades y carencias, sobre las cuales hablamos abiertamente a las delegaciones llegadas de todo el mundo, se pudo organizar una Cumbre memorable, austera, y preparar una sólida intervención para llevar hasta las Naciones Unidas como síntesis de la posición del Grupo de los 77 y China sobre los más acuciantes problemas de este momento para los 134 países integrados en el mecanismo.

Pero los enemigos de la Revolución tampoco querían la voz honesta y rebelde de Cuba hablando en nombre de tantos, y amenazaron con hacer boicot a nuestra asistencia a la Organización de las Naciones Unidas, donde esta vez se desarrollaron varias cumbres y eventos en unos días.

Amenazaron con todo y lo intentaron todo. Pero fuimos, porque somos hijos de una Revolución que jamás ha rehuido los escenarios incómodos, que jamás se ha dejado amenazar ni amedrentar por el imperio.  ¡Somos la Revolución de Fidel y Raúl! La que siempre dirá: ¡No, señores imperialistas, no les tenemos absolutamente ningún miedo! (Aplausos)

Y ya ustedes lo han visto en los reportes: llevamos la voz del Sur junto a la voz de Cuba.  Denunciamos sus problemas y los nuestros, que se parecen mucho. Tuvimos numerosos encuentros bilaterales con líderes y otras personalidades estadounidenses, y terminamos nuestra estancia en Nueva York con un acto de solidaridad con Cuba y Venezuela en un lugar desbordado de un público muy joven que vitoreaba las más bellas consignas y aplaudía con el mayor entusiasmo cada mención al socialismo.

Sí, compañeras y compañeros, en Nueva York nos encontramos con una importante cantidad de personas que creen en el socialismo y que otro mundo mejor es posible.  Y la mayoría son jóvenes, críticos del mundo desigual, injusto, excluyente, que también pretende excluir a Cuba inútilmente.

No han faltado los cuestionamientos a la Cumbre de La Habana o a nuestra presencia en Nueva York, considerando el contexto cubano de bloqueo recrudecido, con sus dificultades y carencias cotidianas.  Cuba no puede aislarse ni aceptar el aislamiento que pretenden imponerle los que no han podido doblegarla, porque ese aislamiento sería el triunfo del bloqueo, de la guerra económica, de la guerra mediática y de todo lo que han intentado durante seis décadas para borrar el ejemplo de Cuba de la faz de la Tierra, ¡y eso las cubanas y los cubanos no lo vamos a permitir! (Aplausos)

El encuentro en Nueva York con políticos, académicos, científicos, artistas, periodistas, activistas sociales, entre otros muchos que fueron a visitar la Misión cubana, a pesar del acoso vulgar y vergonzoso de un grupito de cubanos al servicio de los enemigos de su patria, nos confirmó en la importancia de llevar la verdad cubana al mundo, mostrar el rostro real de Cuba y demandar que se nos deje, en paz y sin bloqueo, construir nuestros propios sueños.

Compatriotas:

Desde el Noveno Congreso de los CDR hasta la fecha, el país ha vivido circunstancias especiales en el orden económico y social.  Al despiadado recrudecimiento del bloqueo de Estados Unidos se suman los efectos de la pandemia que sorprendió al mundo y nos obligó a resistir y crecernos, así como la ocurrencia de devastadores fenómenos naturales y de accidentes que nos enlutaron al segar la vida de decenas de compatriotas.

Como respuesta al llamado que en el Octavo Congreso del Partido hiciera nuestro General de Ejército Raúl Castro Ruz, líder de la Revolución Cubana, sobre la necesidad de revitalizar las organizaciones de masas en todas las esferas de la sociedad y actualizar su funcionamiento, en correspondencia con la misión y el contexto actual, fue aprobada en diciembre de 2021 la Estrategia para fortalecer la labor de los Comités de Defensa de la Revolución.

Revolucionariamente, ustedes se han propuesto lo que es necesario: revitalizar el trabajo de la organización cederista, tomando como premisa las tradicionales tareas y también los problemas actuales con los que tenemos que luchar.  Son muchas las tareas: la batalla contra el delito, la batalla contra el consumo de drogas, o la batalla por crear una conciencia cada vez más sólida; la batalla por ayudar a la mejor organización de la sociedad, el cumplimiento de las leyes y del orden; la batalla por la decencia, por la vida en armonía en nuestras comunidades; el empeño para garantizar la tranquilidad, el avance y la felicidad de toda la población en cada una de nuestras cuadras.

Entre otras importantes tareas acometidas por los CDR están la recuperación de materias primas, el trabajo voluntario en labores agrícolas y las acciones desde el barrio para evitar la propagación de enfermedades, especialmente en la campaña contra el mosquito Aedes aegypti.

Es significativo el programa de donaciones de sangre, que representa un acto de especial altruismo del pueblo y un relevante aporte al sistema de salud pública.

También, la vigilancia revolucionaria y nuevas o renovadas tareas: el combate en las redes sociales digitales, el trabajo social, la atención a las situaciones de vulnerabilidad, el cuidado de la tercera edad, el trabajo con los jóvenes, la transformación social de las comunidades, el autoabastecimiento o autoconsumo, o sea, la soberanía alimentaria y la educación nutricional en la comunidad; el potenciar los sistemas productivos locales y las estrategias de desarrollo local; enfrentar la discriminación en todas sus manifestaciones, así como la violencia de género y, en particular, la violencia contra nuestras mujeres, el embarazo precoz, la recreación para los jóvenes, la atención a los jubilados, la garantía de la tranquilidad ciudadana, y el apoyo a los programas sociales y a los proyectos medioambientales.

Como parte de ese proceso de revitalización y fortalecimiento se modificó la edad de ingreso a la organización, de 14 a 16 años.  Igualmente, las estructuras en CDR y zonas se adecuaron a las prioridades de trabajo, quedaron en cuatro cargos; se seleccionaron los activistas para el combate en las redes sociales digitales y el de la atención al trabajo social, y se entregó la condición a quienes se destacaron en las tareas cederistas en sus comunidades.

Tiene especial importancia que el proceso orgánico X Congreso diera seguimiento a los acuerdos del Noveno y a los objetivos y acciones contenidas en la Estrategia de revitalización y fortalecimiento de la organización, porque en ellas están recogidas las prioridades de trabajo, la misión social y preventiva, la vigilancia popular revolucionaria y la labor con niños, adolescentes y jóvenes.

Revisando la lista de temas más debatidos durante el proceso previo a este Congreso, resaltan: el funcionamiento orgánico, la política de cuadros, la vigilancia popular revolucionaria, la necesidad de incrementar la lucha contra el delito, las ilegalidades, la corrupción, las drogas, y el trabajo con la familia y los jóvenes.  Indudablemente, esto se corresponde con las que deben ser y son preocupaciones principales de la masa de cederistas.

Pero también han quedado expuestas las principales deficiencias en el trabajo de la organización, en particular por su impacto a largo plazo en la atención a la selección, preparación y estabilidad de los cuadros y sus reservas en todos los niveles, así como el débil funcionamiento de las estructuras de base en CDR y zonas, lo que resulta impostergable teniendo en cuenta la actual situación y las dinámicas sociales contemporáneas.

Los CDR han hecho historia en asuntos vitales para nuestra sociedad.

Durante la pandemia de COVID-19, la organización desarrolló un rol muy activo en varias labores de apoyo, como la vinculación a centros de aislamiento y zonas rojas y en la distribución de alimentos y medicamentos a personas en situación de vulnerabilidad.

También tuvieron un papel protagónico en los diferentes procesos electorales realizados y particularmente en la Consulta Popular del Proyecto de Constitución de la República de Cuba y del Proyecto de Código de las Familias.

Hoy la vigilancia popular revolucionaria sigue siendo la actividad esencial de la organización, y es importante reconocer que en los últimos meses se han creado nuevas formas de realización de la guardia cederista, ajustadas a las características y necesidades de cada lugar, con la formación de destacamentos a nivel de zonas.  Sin embargo, no en todos los barrios se logran resultados en el enfrentamiento a la actividad delictiva y las indisciplinas sociales.

Otra de las acciones acometidas por la organización está relacionada con la formación de 300 Destacamentos Mirando al Mar, cuyos integrantes trabajan en conjunto con las Tropas Guardafronteras en la vigilancia y protección de nuestras costas. 

En los últimos años, entre las tareas de apoyo a la economía y la producción de alimentos, los CDR han promovido la campaña Desde el barrio cultiva tu pedacito, y si bien se han generalizado buenas experiencias, aún son muchas las familias con posibilidades de incorporarse a este movimiento, que no lo han hecho.

En el ahorro de energía, pese a su contribución principalmente mediante audiencias públicas y visitas a hogares de altos consumidores, las acciones promovidas por los Comités de Defensa de la Revolución no resultan suficientes, máxime en las actuales condiciones de escasez, cuando más deberían desatarse las iniciativas.

Me preguntaba, mientras revisaba el contenido de las discusiones de este Congreso, si ya han evaluado con rigor el tema de la comunicación social y el papel que en las nuevas plataformas digitales le corresponde a la organización, como plantearon dos jóvenes dirigentes cederistas aquí hoy.  Un papel, sin dudas, más activo para contrarrestar las campañas mediáticas desestabilizadoras contra la Revolución, así como para dar a conocer la realidad de las comunidades cubanas.

En las relaciones internacionales, pese a los resultados, en particular con organizaciones sociales de diferentes partidos que integran el Frente Continental de Organizaciones Comunales, se requiere ampliar y profundizar las relaciones con organizaciones afines en otras áreas geográficas.

El Encuentro del Frente Continental de Organizaciones Comunales, que mañana reunirá a todos los miembros de este mecanismo regional de integración comunal para discutir sobre las principales problemáticas que atraviesan los países latinoamericanos, debía ser una oportunidad para avanzar en ese camino.

De igual manera, teniendo en cuenta la presencia de delegaciones extranjeras, tendrá lugar el encuentro de solidaridad Por la unidad, la paz y la integración de los pueblos, este propio viernes 29, a las nueve de la mañana, en el Salón de Protocolo del Hotel Palco, otra oportunidad para el diálogo e intercambio de experiencias.

Cederistas:

A grandes rasgos hemos repasado algunos de los muchos aportes de los CDR a la sociedad.  No hay otra conclusión: los Comités de Defensa de la Revolución son indispensables e inseparables de la Revolución, y lo seguirán siendo mientras la Revolución exista, o sea, ¡lo seguirán siendo por siempre! (Aplausos).  Por eso resulta crucial revitalizar y fortalecer el trabajo de la organización estrechamente vinculado al rol que se debe desempeñar en las actuales condiciones en que vive el país.

Les comentaba al principio las informaciones dadas por los ministros de Energía y Minas y de Economía y Planificación en la Mesa Redonda, la importancia de que se conozcan de primera mano los asuntos que ellos esclarecieron anoche.  Y es que necesitamos mucho del barrio para promover cada vez más una mentalidad de ahorro, sin renunciar a disfrutar de un nivel de vida determinado; es decir, no se trata de dejar de disfrutar todas las bondades de la modernidad, se trata de hacerlo con un grado de conciencia tal que nos permita mantenerlo, sostenerlo; porque gastando por encima de nuestras condiciones y posibilidades, no solo ya no es posible, ¡no es sensato!, compromete avances que podríamos alcanzar tan solo con actuar más racionalmente en el uso de la energía y los portadores energéticos.  “Ahorrando más tendremos más”, eso lo comprendieron tempranamente las sociedades más desarrolladas, después de enfrentar periodos desafiantes de escasez.

El Gobierno trabaja sin descanso para que el país funcione y avance a pesar del bloqueo y todas las arbitrariedades que esa política criminal nos impone; pero hay tareas que solo tienen resultados positivos cuando se asumen colectivamente por el mayor número posible de personas.  El ahorro es una de ellas, la mentalidad ahorrativa, la búsqueda del beneficio de toda la sociedad con el menor gasto posible.  Todo eso cuesta nada y produce mucho.

Lo ha dicho muchas veces el General de Ejército: “El ahorro de recursos de todo tipo continúa siendo una de las fuentes principales de ingresos al país, pues todavía existen gastos irracionales e inmensas reservas de eficiencia que debemos explotar con mucho sentido común y sensibilidad política”.

Tenemos por delante un cúmulo de tareas muy desafiantes, y el mayor desafío estará en asumirlas con sentido común y sensibilidad política, como planteaba Raúl.  No hay que inventar ni que invertir más recursos que no tenemos, ¡hay que sacarle el quilo a lo que tenemos!

Por cada bombillo innecesariamente encendido que apaguemos, vamos a encender uno en nuestro pensamiento, en nuestra forma de actuar.  Quizás esta sea la oportunidad que no hemos sabido darnos de acabar con el reunionismo, el burocratismo y los esquemas mentales que no nos dejan avanzar más rápidamente.

¡Es la hora de la provincia, del municipio, del barrio, del CDR!  A nivel local tenemos que impulsar cuanto podamos en cuanto a soluciones para la alimentación, el transporte, la atención a los vulnerables, la comunicación social e institucional, el enfrentamiento a las ilegalidades y todos los problemas sociales de las comunidades.

Este Congreso no puede sustraerse de la situación del país, que es económicamente compleja, y puede hacerse más difícil si no actuamos todos con sentido de país.  Ese sentido de país nos llevará a actuar como la unidad que somos, a sacar lo mejor y lo más generoso de nosotros mismos.  Si el barrio actúa, el delincuente retrocede, el corrupto se avergüenza, la familia se fortalece, el desprotegido encuentra amparo, y los jóvenes, espacios para sus proyectos; en fin, las posibilidades son infinitas en nuestras comunidades.

Es la hora del control popular; de defender la Revolución y de defender el derecho, refrendado en la Constitución, a construir y desarrollar el socialismo que elegimos como único sistema que garantiza el mayor grado de justicia social posible.

Y en esa disposición, en primera fila, ¡a la vanguardia va el Comité!  Como su fundador y eterno líder, el Comandante en Jefe Fidel Castro Ruz.

¡Vivan los CDR!  (Exclamaciones de: “¡Viva!”)

¡Viva Cuba Libre!  (Exclamaciones de: “¡Viva!”)

¡Patria o Muerte!

¡Venceremos! 

Share Button

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.