Il ruolo degli agenti israeliani nel genocidio politico colombiano

Dan Cohen

Al momento della pubblicazione, in questo forum, di questa indagine del giornalista e documentarista Dan Cohen, il 10 luglio 2021, si parlava molto poco del ruolo israeliano nello storico conflitto armato e sociale in Colombia, che è stato una delle basi per portare avanti il genocidio politico avvenuto nei decenni tra il 1980 e il 2000, di cui lo Stato colombiano è stato l’autore. Ora, il presidente Gustavo Petro ha toccato, ancora una volta, la questione, portandola sull’arena pubblica e denunciandola, questa volta in un contesto in cui Israele sta portando avanti la propria campagna genocida contro il popolo palestinese a Gaza ed esige, dal presidente colombiano, sostegno e celebrazione dei suoi crimini; condannabili anche dal punto di vista del diritto internazionale. Ecco perché consigliamo di leggere (o rileggere) la storia sul ruolo dei sevizi militari e servizi segreti israeliani per contestualizzare le accuse di Petro e per ricordare che l’entità sionista ha partecipato attivamente a guerre e massacri ad altre latitudini oltre al continuo assassinio di massa della popolazione di Gaza, vittima di un’apartheid senza eguali nel XXI secolo.

Il 6 aprile 1984, un gruppo di uomini travestiti con uniformi della polizia arrivò alla casa di Milcíades Contento nella cittina di Viotá, in Colombia. Contento era un contadino, comunista e membro dell’Unione Patriottica (UP), un nuovo partito politico sperimentale nato, nel 1985, durante i negoziati di pace tra il presidente conservatore Belisario Betancur e i guerriglieri delle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (FARC). Gli uomini presero Contento, lo legarono e lo portarono via. Il giorno successivo il suo corpo fu ritrovato in un villaggio vicino.

L’assassinio di Milcíades Contento segnò l’inizio di una campagna di sterminio durata due decenni. Dal 1984 al 2002, almeno 4153 membri – tra cui 2 candidati presidenziali, 14 parlamentari, 15 sindaci, 9 candidati sindaco, 3 membri della Camera dei Rappresentanti e 3 senatori – furono assassinati o scomparvero, in ciò che la giustizia colombiana denominò “genocidio politico”. Secondo i dati presentati alla Commissione Interamericana sui Diritti Umani, l’epurazione ebbe come risultato più di 6000 vittime tra omicidi, sparizioni, torture, sfollamenti forzati e altre violazioni dei diritti umani. Dal maggio 1984 al dicembre 2002 non passò mese senza un omicidio o la scomparsa di un membro dell’UP. Quando Álvaro Uribe fu eletto presidente, nel 2002, l’Unione Patriottica era già stata completamente distrutta, per cui fu destituita e privata del suo status legale.

Secondo una recente inchiesta del noto giornalista colombiano Alberto Donadio, lo sterminio dell’Unione Patriottica fu ideato dal successore di Betancur, il presidente Virgilio Barco Vargas, attuando un piano elaborato da una delle spie più decorate della storia israeliana, Rafael ‘Rafi’ Eitan.

Le rivelazioni sottolineano la relazione fondamentale che si è andata sviluppando tra Israele e Colombia, principali alleati USA rispettivamente in Medio Oriente e in America Latina. Entrambi i paesi hanno testato armi e strategie militari che hanno esportato, per molto tempo, in tutto il mondo. Dopo il successo del Plan Colombia, del governo USA, nell’indebolire il movimento guerrigliero delle FARC, esso è stato acclamato come un modello di controinsurrezione esportabile da implementare altrove, dal Messico all’Afghanistan. Israele, da parte sua, mantiene i più grandi laboratori di repressione e test di armi del mondo nella Cisgiordania occupata e nella Striscia di Gaza, dove tiene prigioniera una popolazione di diversi milioni di palestinesi.

La presenza di Rafi Eitan in Colombia approfondì la crescente alleanza dei soci minori dell’impero USA. Nonostante alcuni scandali, le relazioni Israele-Colombia si sono solo rafforzate nel corso degli anni. Sotto il presidente Ivan Duque, i due paesi hanno rinnovato i legami e il personale militare israeliano ha addestrato i suoi omologhi colombiani nell’“antiterrorismo”.

Tuttavia, il massacro sistematico dell’UP resta uno dei casi più estremi di violenza politica in America Latina. La portata degli omicidi è particolarmente notevole perché, a differenza di molti dei regimi più sanguinari degli anni ’80, sostenuti dagli USA, la Colombia non si è mai convertita in una dittatura. L’assassinio dell’UP, conosciuto tra i suoi autori come La Danza Rossa, ebbe luogo in un’apparente “democrazia”.

“TUTTO IL LAVORO DI SPIONAGGIO E’ UN’ASSOCIAZIONE CON IL CRIMINE”

Coinvolto nello spionaggio israeliano sin dalla fondazione dello stato, Eitan è ricordato principalmente per aver catturato il criminale di guerra nazista Adolf Eichmann in Argentina. Tuttavia, ha anche svolto un ruolo centrale in molte operazioni più disgustose del Mossad. “Tutto il lavoro di intelligence è un’associazione col crimine. La moralità viene lasciata da parte”, ha commentato una volta Eitan.

Nel 1965, Eitan consigliò il re marocchino Hassan II su come rapire e assassinare il politico di sinistra Mehdi Ben Barka.

Durante una missione del Mossad negli USA, nel 1983, si travestì da procuratore aggiunto del Ministero della Giustizia israeliano e incontrò l’inventore del software di sorveglianza PROMIS. Dopo una visita al Dipartimento di Giustizia, Eitan ottenne il software e fece sì che un israeliano che lavorava nella Silicon Valley installasse una “backdoor” (file spia) nel programma. L’agente del Mossad Robert Maxwell (padre di Ghislaine Maxwell, la nota trafficante sessuale di minori e complice di Jeffrey Epstein) vendette la tecnologia PROMIS a dozzine di paesi in tutto il mondo, inclusa la Colombia. Ciò ha dato a Israele accesso illimitato alle informazioni raccolte dal programma in tutti i paesi che lo usavano, sia che fossero amici e nemici.

Nel 1985 Eitan iniziò un’operazione di spionaggio contro il principale alleato di Israele: gli USA. La squadra di Eitan reclutò Jonathan Pollard, l’analista ebreo-statunitense del Naval Intelligence Service, che consegnò 800 documenti riservati dell’intelligence militare relativi alle capacità militari degli Stati arabi, Pakistan e Unione Sovietica. Seymour Hersh riferì che documenti sulle capacità dell’intelligence USA furono passati all’Unione Sovietica in cambio del rilascio di ebrei sovietici.

Secondo una valutazione dei danni declassificata della CIA, Eitan  esortò Pollard a ottenere materiale sui segnali di intelligence e “pettegolezzi su personaggi politici israeliani, qualsiasi informazione che identificasse funzionari israeliani che fornivano informazioni agli USA e qualsiasi informazione sulle operazioni di intelligence statunitensi dirette contro Israele”. Secondo un documento del tribunale, Pollard respinse alcune delle richieste di Eitan “perché sospettava che Eitan avrebbe utilizzato quegli studi per un indebito ricatto politico”.

La scoperta dell’operazione di spionaggio portò Pollard in prigione. I procuratori federali USA individuarono Eitan come uno dei quattro cospiratori, ma si rifiutarono di imputarlo. Con Eitan convertito in motivo di imbarazzo nazionale, questi tornò in Israele, per non mettere mai più piede negli USA.

Tuttavia, lo status d’élite di Eitan gli assicurò di atterrare in una posizione comoda. Negli anni ’70 lavorò come vice di Ariel Sharon, allora consigliere per la sicurezza nazionale del primo ministro Yitzhak Rabin. Quando Sharon divenne generale dell’esercito, fece sì che Eitan fosse nominato presidente della Israel Chemicals, la più grande azienda statale del paese. Questa nuova posizione lasciò a Eitan molto tempo libero per sfruttare la sua esperienza nelle operazioni segrete e assumere una posizione come consigliere clandestino per la sicurezza nazionale del presidente colombiano Virgilio Barco Vargas. Con l’Unione Patriottica che cominciava a confluire in un formidabile partito politico, Barco cercava qualsiasi modo per fermarla. La vitale esperienza di Eitan nella guerra contro la popolazione contadina palestinese lo convertì nell’uomo perfetto per questo lavoro.

EITAN VA IN COLOMBIA

Nel 1985, il presidente colombiano Belisario Betancur e i ribelli delle FARC negoziarono un accordo di pace per porre fine a quasi tre decenni di conflitto armato. L’accordo formalizzò la creazione dell’Unione Patriottica e vide gli ex guerriglieri unirsi a comunisti, sindacalisti, comitati di azione comunitaria e intellettuali di sinistra per formare un partito che avrebbe integrato le FARC nel sistema politico elettorale. Mentre erano in corso i negoziati, i membri dell’Unione Patriottica venivano assassinati. Nel maggio 1986, il dirigente del partito Liberale Virgilio Barco vinse la presidenza. Poco dopo il suo insediamento, il ritmo degli omicidi di membri dell’UP salì alle stelle: circa 400 furono uccisi solo nei primi 14 mesi del suo mandato.

Secondo un’indagine di Donadio, Barco portò segretamente, in Colombia il 7 agosto 1986, l’agente veterano del Mossad Rafi Eitan, chiedendo consigli su come sconfiggere le FARC. Dopo un primo incontro clandestino nel palazzo presidenziale della Colombia, Eitan passò mesi in giro per il paese con consiglieri colombiani, segretamente finanziati dalla società colombiana Ecopetrol.

Nel corso del secondo incontro, il presidente Barco spiegò la raccomandazione di Eitan al segretario generale Germán Montoya e ad una figura dell’alto comando militare presente. Eitan si offrì addirittura di eseguire lui stesso gli omicidi in cambio di un aumento delle sue parcelle, ma il comandante militare rifiutò la sua offerta, insistendo sul fatto che una forza tutta colombiana li avrebbe eseguiti.

Per decenni, il ruolo di Eitan nel genocidio colombiano fu evidente, persino quando la sua presenza passava inosservata nei media. L’edizione del 1° febbraio 1987 del quotidiano colombiano El Espectador presentò un rapporto protetto sull’assunzione di Eitan, sottolineando che era stato chiamato per la sua esperienza nella “controinsurrezione”. Nel 1989, i giornalisti veterani Yossi Melman e Dan Raviv scrissero sul Washington Post che l’israeliano era stato assunto come consigliere per la sicurezza nazionale dal governo colombiano.

Quando Donadio iniziò a cercare documentazione sul ruolo di Eitan, trovò un promemoria e una bozza di contratto con una società di sicurezza israeliana chiamata “Ktalav Promotion and Investment Ltd” (KPI) negli archivi del segretario legale di Barco, Fernán Bejarano Arias, che oggi è vice presidente degli affari legali di Ecopetrol. Il documento valutava l’accordo di quasi 1 milione di $, inclusa una commissione di 535714 $, che copriva “fino a 50 biglietti per il trasporto aereo, andata e ritorno, sulla rotta Tel Aviv-Bogotá”, tra le altre spese. Il memorandum indica che alcune parti del contratto sono state concordate con l’avvocato Ernesto Villamizar Cajiao.

Quando Donadio ha contattato Villamizar chiedendogli informazioni sul contratto con la KPI, senza però menzionare il nome della spia del Mossad, Villamizar gli rispose con una domanda: “Rafi Eitan?”

Sebbene Eitan cercasse di mantenere riservate le sue attività in Colombia, un profilo nella rivista israeliana Makor Rishon rivelò che ebbe un ruolo centrale nell’acquisto, nel marzo 1989, di 20 aerei da combattimento israeliani Kfir. Eitan “organizzò una visita di alti ufficiali dell’esercito colombiano, visita che ebbe come seguito un ordine di numerose cose da parte colombiana, all’aeronautica [israeliana], e portò molti benefici a Israele, ma a lui stesso non fu permesso di partecipare alla incontro”. Dopo l’acquisto, la Colombia inviò diversi piloti in Israele per l’addestramento. Gli aerei parteciparono a numerose operazioni contro le FARC nei successivi tre decenni.

YAIR KLEIN ARRIVA IN COLOMBIA

Per i colombiani, un altro israeliano è ben noto per il suo ruolo nelle azioni degli squadroni della morte che hanno afflitto il paese a partire dagli anni 80. Mentre Eitan dava consulenza al presidente Barco, un mercenario israeliano di nome Yair Klein era arrivato in Colombia per addestrare i narcoparamilitari su come sconfiggere l’insurrezione delle FARC.

Ufficiale militare in pensione, Klein fondò, nel 1984, una compagnia mercenaria chiamata Hod Hahanit (Punta di lancia), composta da gruppi di ex unità della polizia israeliana e delle operazioni speciali.

Secondo il libro All Is Clouded by Desire: Global Banking, Money Laundering, and International Organized Crime, questo gruppo di mercenari raggiunse il suo primo accordo a causa della guerra civile in Libano, fornendo aiuto alle notoriamente brutali milizie falangiste cristiane, la stesse forza che massacrò tra gli 800 e i 3500 rifugiati palestinesi nei campi di Sabra e Shatila sotto la diretta supervisione militare israeliana, nel settembre 1982.

Nel 1987, Klein sbarcò in Colombia per incontrare il tenente colonnello israeliano Yithzakh Shoshani e un altro connazionale, Arik Afek, che si erano stabiliti anni prima nel Paese latinoamericano dopo aver ottenuto lucrosi accordi per la vendita di equipaggiamento militare. Shoshani divenne, successivamente, il principale mediatore tra Klein e i suoi clienti colombiani.

Nel 1990, il corpo in decomposizione dell’israeliano Afek fu trovato con molteplici ferite da arma da fuoco nel bagagliaio di un’auto all’Aeroporto Internazionale di Miami dopo che un pedone notò l’odore. Secondo quanto riferito, era indagato dalla CIA e ricercato dalle autorità colombiane.

In un’intervista telefonica, Klein mi assicurò che il suo lavoro avveniva attraverso il Ministero della Difesa israeliano e il produttore di armi statale, Israel Military Industries (IMI), che a sua volta aveva un contratto con una società colombiana di sorveglianza di dati ottenuto dal Ministero della Difesa colombiana. Ha inoltre precisato che, inizialmente, era stato assunto per garantire la sicurezza delle operazioni di coltivazione delle banane nella regione di Urabá, dove la società USA American Fruit Company aveva pagato milioni di dollari agli squadroni della morte colombiani.

Shoshani, spiegò, lavorava per una società chiamata AMKAN, che è una filiale della IMI. La Federazione Colombiana degli Allevatori di bestiame, nota da tempo per i suoi legami con i paramilitari, contattò Shoshani affinché Eitan addestrasse una forza per combattere la guerriglia.

Sotto la guida di Shoshani, Klein tornò in Israele nel 1988 e incontrò importanti figure militari e paramilitari, nonché ricchi uomini d’affari. Tutto ciò, mi assicurò Klein, fu fatto con la piena conoscenza del governo israeliano. “Non si può far nulla senza il permesso del Ministero della Difesa”, ha detto.

La dichiarazione di Klein invalida l’affermazione dell’allora ministro della Difesa Yitzhak Rabin, il quale disse alla Jewish Telegraphic Agency che il Ministero della Difesa israeliano aveva negato una licenza alla società di Klein e l’aveva avvertita di lasciare il paese.

CAPO DELLO SQUADRONE DELLA MORTE: “APPRESI UN’INFINITA’ DI TEMI IN ISRAELE”

Klein realizzò tre sessioni di formazione, ciascuna per circa 30 persone. Era assistito da tre addestratori, tutti colonnelli dell’esercito israeliano: Tzadaka Abraham, Teddy Melnik e Amatzia Shuali.

Klein addestrò i fratelli Carlos e Fidel Castaño, i capi dello squadrone che in seguito avrebbero formato le notoriamente violente Forze Unite di Autodifesa della Colombia (AUC). Sotto il patrocinio di ricchi proprietari terrieri, trafficanti di droga, allevatori, politici e militari colombiani, le AUC commisero massacri raccapriccianti in tutto il paese, utilizzando anche motoseghe per uccidere e smembrare i contadini, il tutto con l’obiettivo di terrorizzare le comunità affinché fuggissero dalle loro terre. Le Nazioni Unite stimarono, nel 2016, che le AUC fossero responsabili dell’80% delle morti nel conflitto.

Infine Carlos Castaño fu assassinato, presumibilmente da suo fratello Vicente, un altro potente capo paramilitare. E, sebbene le AUC ufficialmente smobilitarono, nel 2007, i paramilitari si sono presto riconfigurati sotto varie bandiere e nuove formazioni, rimanendo strettamente legati allo Stato e agli interessi economici.

Ma l’influenza di Israele sugli squadroni della morte colombiani non si deve solo all’addestramento di Klein. Nella sua autobiografia, il fondatore dell’AUC, Carlos Castaño, scrisse di aver studiato, tra il 1983 e il 1984, all’Università Ebraica di Gerusalemme e nelle scuole militari israeliane. Castaño descrisse l’addestramento alle armi e alle tattiche avanzate che ricevette e che sarebbero diventate la base della guerra del paramilitarismo colombiano contro i contadini:

“Ho ricevuto istruzioni sulle strategie urbane, come proteggersi, come uccidere qualcuno o cosa fare quando qualcuno tenta di ucciderti. (…) Abbiamo imparato come fermare un veicolo blindato e usare granate a frammentazione per entrare in un obiettivo. Abbiamo fatto pratica con diversi lanciagranate e abbiamo imparato come eseguire tiri precisi con RPG-7 o sparare con un proiettile di cannone attraverso una finestra”.

Castaño ha anche “ricevuto lezioni su come funziona il mondo del commercio delle armi e su come acquistare armi”.

Oltre all’addestramento militare ricevuto, Castaño sostiene che il periodo trascorso in Israele  rivoluziò la sua intera visione del mondo. Durante quel periodo, il futuro assassino di massa divenne un fervente ammiratore del sionismo e si convinse che fosse possibile porre fine all’insurrezione in Colombia:

“Ammiro gli ebrei per il loro coraggio nell’affrontare l’antisemitismo, la loro strategia di sopravvivenza nella diaspora, la sicurezza del loro sionismo, il loro misticismo, la loro religione, e soprattutto per il loro nazionalismo… Appresi innumerevoli temi in Israele e [a] quel Paese devo una parte della mia cultura, delle mie conquiste sia umane che militari e, anche se mi ripeto, non ho imparato solo l’addestramento militare in Israele.

“Fu lì che mi convinsi che fosse possibile sconfiggere la guerriglia in Colombia. Inizia a vedere come un popolo potesse difendersi dal mondo intero. Compresi come coinvolgere chi aveva qualcosa da perdere in una guerra, trasformando quella persona nel nemico dei miei nemici. Di fatto ho copiato dagli israeliani l’idea delle armi di ‘autodifesa’; ogni cittadino di quel Paese è un potenziale soldato”.

Klein ha anche addestrato Jaime Eduardo Rueda Rocha, che nel 1989 assassinò il candidato presidenziale del Partito Liberale Luis Carlos Galán, il grande favorito per vincere le elezioni. Klein non solo aveva addestrato l’assassino, bensì la pistola usata da Rueda faceva parte di una spedizione orchestrata da Klein di 500 mitragliatrici di fabbricazione israeliana da Miami al cartello della droga di Medellín, secondo un rapporto del 1989 della Commissione Affari Esteri USA. (Nel 2016, Miguel Alfredo Maza Márquez, capo dell’allora Dipartimento Amministrativo di Sicurezza (DAS) della Colombia, fu giudicato colpevole per la sua partecipazione nel complotto per assassinare Galán e condannato a 30 anni di prigione. Da allora ha affermato che membri di alto rango dell’esercito pianificarono l’omicidio di Galán.)

Poiché le rivelazioni che un ufficiale della riserva militare aveva addestrato gli squadroni della morte crearono uno scandalo internazionale, il governo israeliano accusò e condannò Klein di aver esportato illegalmente armi e competenze militari.

Nel 2001, il governo colombiano processò Klein e lo condannò a 11 anni di prigione. Nel 2007, Klein fu arrestato a Mosca su mandato emesso dall’Interpol e trascorse tre anni in prigione. La Colombia chiese la sua estradizione, ma nel novembre 2010 la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) stabilì che la Colombia non poteva garantire la sua incolumità fisica. Il governo russo si conformò alla decisione del CEDH e rilasciò Klein, permettendogli di tornare in Israele. Da allora la Colombia ha chiesto la sua estradizione, ma il governo israeliano l’ha negata.

L’azienda di Klein, Hod Hahanit, rimane attiva oggigiorno.

UNO SFORZO COMUNE?

Sebbene la ricerca pionieristica di Donadio abbia suscitato polemiche in Colombia, non chiarisce se le operazioni simultanee e rispettive di Rafi Eitan e Yair Klein nel consigliare il governo e gli squadroni della morte siano state uno sforzo congiunto o una mera coincidenza.

Da parte sua, l’avvocato Ernesto Villamizar disse a Donadio che Eitan e Klein non avevano nulla a che fare l’uno con l’altro.

Klein confermò la sua dichiarazione, dicendo che non era a conoscenza di nessuna delle attività di Eitan in Colombia.

Tuttavia, un articolo di AP fa riferimento a un resoconto dei media israeliani secondo cui Rafi Eitan (scritto Eytan nell’articolo) era in Colombia nello stesso momento di Klein e se ne andò giorni prima che il pistolero armato e addestrato da lui assassinasse il candidato alla presidenza Luis Carlos Galán:

“[Il resoconto dei media] affermò che Rafael Eytan, un esperto israeliano di antiterrorismo, negò che fosse un consulente di società israeliane che operavano in Colombia e disse di aver interrotto tutti i legami commerciali con quel paese.

“Secondo il rapporto, Eytan confermò di essere volato in Colombia una settimana fa per motivi privati.”

Al di là del vago suggerimento contenuto in quell’articolo, non c’è una chiara prova a sostegno di una connessione tra Eitan e Klein. In un certo senso, è ancora più notevole che due israeliani che consigliavano il governo colombiano sull’omicidio di massa dei suoi oppositori politici operassero in modo indipendente e all’insaputa l’uno dell’altro.

I RAPPORTI ISRAELE-COLOMBIA SI RAFFREDDANO

Dopo le conseguenze dell’addestramento israeliano dei paramilitari colombiani, i rapporti tra i due principali alleati degli USA si raffreddarono, secondo i dispacci diplomatici USA pubblicati da WikiLeaks. Ma con l’attuazione del Piano Colombia, Israele e Colombia intensificarono, ancora una volta, la loro collaborazione.

Nel dicembre 2006, il Ministero della Difesa colombiano assunse un’altra società di sicurezza privata israeliana nota come Global CST per “aiutare il GOC [Governo della Colombia] a condurre una valutazione strategica del conflitto interno”. Global CST è guidato da Israel Ziv, un ufficiale di carriera che, come Yair Klein, sfruttò la sua esperienza militare in una proficua carriera di consulenza e addestramento di despoti in tutto il mondo.

“Il generale Ziv era un conoscente personale dell’allora ministro della Difesa Juan Manuel Santos”, si legge nel dispaccio. William Brownfield, allora ambasciatore USA in Colombia,  commentò che “Ziv si fece strada nella fiducia dell’ex ministro della Difesa Santos promettendo una versione più economica dell’assistenza dell’USG [Governo degli USA] senza le nostre condizioni”.

Sotto Santos, la Colombia cercò di acquistare l’Hermes-450 israeliano, un drone in fase di sviluppo utilizzato durante l’occupazione della Cisgiordania e della Striscia di Gaza e nelle guerre contro il vicino Libano.

Tuttavia, secondo il dispaccio diplomatico, i rapporti tra Tel Aviv e Bogotà si sono nuovamente deteriorati dopo che si è appreso che l’interprete di Global CST e cittadino israeliano di origine argentina, Shai Killman, “aveva fatto copie di documenti riservati del Ministero della Difesa della Colombia in un tentativo fallito di venderli alle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia. Questi documenti contenevano “informazioni sul database di obiettivi di alto valore (HVT)”, un riferimento al fatto che la CIA aiutò il governo colombiano ad assassinare la dirigenza delle FARC. Le conseguenze che ne sono derivate, combinate con le pressioni USA, costrinsero la Colombia ad annullare il contratto di acquisto di droni israeliani.

Nonostante le tensioni decennali nelle relazioni, i due paesi hanno mantenuto forti legami. Nel 2016, l’allora ambasciatore israeliano in Colombia, Marco Sermoneta, si vantò del fatto che la Colombia fosse il maggior destinatario degli aiuti israeliani.

L’anno successivo, quando iniziò lo sterminio dei dirigenti sociali e degli ex combattenti, consiglieri militari israeliani visitarono le basi militari colombiane per tenere corsi di formazione sulla “sicurezza”.

UN ALTRO GENOCIDIO

Il presidente Ivan Duque, il successore scelto dall’ex presidente di estrema destra Álvaro Uribe, ha lavorato assiduamente per rafforzare i legami della Colombia con Israele. Nel marzo 2020 apparve alla Conferenza di Azione Politica USA proveniente da Israele, vantando i suoi legami con Israele. Mesi dopo, Duque e il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, annunciarono il lancio del Trattato di Libero Commercio Israele-Colombia.

Nel frattempo, Duque ha minato e attaccato, in ogni occasione, lo storico accordo di pace del 2016, chiudendo gli occhi di fronte all’omicidio di massa di guerriglieri delle FARC smobilitati, sindacalisti, difensori dei diritti umani, attivisti ambientali e dirigenti sociali, uno scenario che ricorda, in modo inquietante, il genocidio politico dell’Unione Patriottica.

Invece di una spia veterana che consiglia il governo colombiano, Israele ora ha una presenza ufficiale. Nel gennaio 2020, il generale di brigata militare israeliano Dan Glodfus visitò una base militare colombiana per rafforzare i legami tra i due paesi. Nel mezzo di una serie di massacri, nel settembre 2020, Israele ha inviato 10 istruttori per addestrare le Forze Speciali colombiane nell’“antiterrorismo”.

Con il recente omicidio di Francisco Giacometto Gómez, anziano attivista e membro fondatore dell’Unione Patriottica, la vecchia campagna contro l’UP e l’attuale massacro sembrano indistinguibili.

Dan Cohen è il corrispondente da Washington DC per Behind The Headlines. Ha prodotto reportage video e stampati ampiamente distribuiti da Israele-Palestina. Il suo account Twitter è @DanCohen3000.

Questo articolo è stato originariamente pubblicato in inglese su MintPress News il 2 giugno 2021, la traduzione di Misión Verdad è stata fatta da George Isaac Simam.


EL ROL DE AGENTES ISRAELÍES EN EL GENOCIDIO POLÍTICO COLOMBIANO

Dan Cohen

En el momento en que fue publicada esta investigación del periodista y documentalista Dan Cohen en esta tribuna, el 10 de julio de 2021, muy poco se hablaba del rol israelí en el histórico conflicto armado y social en Colombia, siendo aquel una de las bases para llevar a cabo el genocidio político a lo largo de las décadas entre 1980 y 2000 con el Estado colombiano de victimario. Ahora, el presidente Gustavo Petro volvió a tocar el tema, trayéndolo en la palestra pública y denunciándolo, esta vez en un contexto en el que Israel lleva a cabo su propia campaña genocida contra el pueblo palestino en Gaza y exige al mandatario colombiano apoyo y celebración de sus crímenes, condenables incluso desde el punto de vista del derecho internacional. Es por ello que recomendamos leer (o releer) la historia sobre el papel de los servicios militares y de inteligencia israelíes para brindar contexto a las acusaciones de Petro, y para recordar que la entidad sionista ha participado activamente en guerras y masacres en otras latitudes más allá del asesinato continuo en masa sobre la población gazatí, víctima de un apartheid sin igual en el siglo XXI.

El 6 de abril de 1984, un grupo de hombres disfrazados con uniformes de policía llegaron a la casa de Milcíades Contento en el pueblo de Viotá, Colombia. Contento era un campesino, comunista y miembro de la Unión Patriótica (UP), un nuevo partido político experimental nacido en 1985 durante las negociaciones de paz entre el presidente conservador Belisario Betancur y las guerrillas de las Fuerzas Armadas Revolucionarias de Colombia (FARC). Los hombres tomaron a Contento, lo amarraron y se lo llevaron. Al día siguiente su cuerpo fue encontrado en una aldea cercana.

El asesinato de Milcíades Contento marcó el inicio de una campaña de exterminio que duró dos décadas. De 1984 a 2002, al menos 4 mil 153 miembros —incluyendo 2 candidatos a la presidencia, 14 parlamentarios, 15 alcaldes, 9 candidatos a alcalde, 3 miembros de la camara de representantes y 3 senadores— fueron asesinados o desaparecidos, en lo que la justicia colombiana denominó como “genocidio político”. De acuerdo con datos presentados a la Comisión Interamericana de Derechos Humanos, la purga tuvo como resultado más de 6 mil víctimas a través de asesinatos, desapariciones, torturas, desplazamientos forzados y otras violaciones a los derechos humanos. Desde mayo 1984 hasta diciembre 2002, no pasó ni un mes sin un asesinato o desaparición de un miembro de la UP. Cuando en 2002 Álvaro Uribe fue elegido presidente, la Unión Patriótica ya había sido completamente acabado, por lo que fue destituido y despojado de su estatus legal.

De acuerdo a una reciente investigación del reconocido periodista colombiano Alberto Donadio, el exterminio de la Unión Patriótica fue ideado por el sucesor de Betancur, el presidente Virgilio Barco Vargas, implementando un plan elaborado por uno de los espías más condecorados en la historia israelí, Rafael ‘Rafi’ Eitan.

Las revelaciones subrayan la relación fundamental que se ha ido desarrollando entre Israel y Colombia, principales aliados de Estados Unidos en el Medio Oriente y América Latina respectivamente. Ambos países han probado armas y estrategias militares que han exportado durante mucho tiempo en todo el mundo. Tras el éxito que supuso el Plan Colombia del gobierno de Estados Unidos a la hora de debilitar el movimiento guerrillero de las FARC, éste ha sido aclamado como un modelo de contrainsurgencia exportable para implantar en otros lugares, desde México a Afganistán. Israel, por su parte, mantiene los laboratorios de represión y pruebas de armas más grandes del mundo en la ocupada Cisjordania y la Franja de Gaza, donde tiene a una población cautiva de varios millones de palestinos.

La presencia de Rafi Eitan en Colombia ahondó la creciente alianza de los socios menores del imperio estadounidense. Pese a algunos escándalos, la relación Israel-Colombia sólo se ha fortalecido a lo largo de los años. Bajo el presidente Iván Duque, los dos países han renovado los lazos y el personal militar israelí ha capacitado a sus homólogos colombianos en “contraterrorismo”.

Sin embargo, la masacre sistemática de la UP sigue siendo uno de los casos más extremos de violencia política en Latinoamérica. La escala de asesinatos es especialmente notable porque, a diferencia de muchos de los regímenes más sangrientos de la década de 1980 respaldados por Estados Unidos, Colombia nunca se convirtió en una dictadura. El asesinato de la UP, conocido entre sus autores como El Baile Rojo, tuvo lugar en una ostensible “democracia”.

“TODO EL TRABAJO DE INTELIGENCIA ES UNA ASOCIACIÓN CON EL CRIMEN”

Involucrado en el espionaje israelí desde el establecimiento del estado, Eitan es recordado principalmente por capturar al criminal de guerra nazi Adolf Eichmann en Argentina. Sin embargo, también jugó un papel central en varias de las oper aciones más desagradables del Mossad. “Todo el trabajo de inteligencia es una asociación con el crimen. La moral se deja a un lado”, comentó una vez Eitan.

En 1965, Eitan aconsejó al rey marroquí Hassan II sobre cómo secuestrar y asesinar al político de izquierda Mehdi Ben Barka.

Durante una misión del Mossad en 1983 en Estados Unidos, se disfrazó de fiscal asistente del Ministerio de Justicia israelí y se reunió con el inventor del software de vigilancia PROMIS. Después de una visita al Departamento de Justicia, Eitan obtuvo el software e hizo que un israelí que trabajaba en Silicon Valley instalara una “puerta trasera” (backdoor) en el programa. El agente del Mossad Robert Maxwell (padre de Ghislaine Maxwell, la notoria traficante sexual de niños y cómplice de Jeffrey Epstein) vendió la tecnología PROMIS a docenas de países de todo el mundo, incluida Colombia. Esto le dio a Israel acceso sin restricciones a la inteligencia que el programa recopiló en todos los países que lo usaban, amigos y enemigos por igual.

En 1985, Eitan inició una operación de espionaje contra el principal aliado de Israel: Estados Unidos. El equipo de Eitan reclutó a Jonathan Pollard, el analista judío-estadounidense del Servicio de Inteligencia Naval, quien pasó a entregar 800 documentos clasificados de inteligencia militar relacionados con las capacidades militares de los Estados árabes, Pakistán y la Unión Soviética. Seymour Hersh informó que los documentos sobre las capacidades de inteligencia de Estados Unidos se pasaron a la Unión Soviética a cambio de la liberación de judíos soviéticos.

Según una evaluación de daños desclasificada de la CIA, Eitan instó a Pollard a obtener material sobre señales de inteligencia y “cotilleo sobre figuras políticas israelíes, cualquier información que identificara a los funcionarios israelíes que estaban proporcionando información a los Estados Unidos y cualquier información sobre las operaciones de inteligencia estadounidenses dirigidas contra Israel”. Según un documento judicial, Pollard rechazó algunas de las solicitudes de Eitan “porque sospechaba que Eitan usaría esos estudios para un chantaje político indebido”.

El descubrimiento de la operación de espionaje llevó a Pollard a prisión. Los fiscales federales de Estados Unidos nombraron a Eitan como uno de los cuatro conspiradores, pero se negaron a presentar cargos. Con Eitan convertido en una vergüenza nacional, éste regresó a Israel, para nunca volver a poner un pie en Estados Unidos.

Sin embargo, el estatus de élite de Eitan le aseguró el aterrizaje en una posición cómoda. En la década de 1970, trabajó como adjunto de Ariel Sharon, entonces asesor de seguridad nacional del primer ministro Yitzhak Rabin. Cuando Sharon se convirtió en general del ejército, éste organizó el nombramiento de Eitan como presidente de Israel Chemicals, la empresa estatal más grande del país. Este nuevo puesto dejó a Eitan con mucho tiempo libre para aprovechar su experiencia en operaciones negras y ocupar un puesto como asesor clandestino de seguridad nacional del presidente de Colombia, Virgilio Barco Vargas. Con la Unión Patriótica comenzando a confluir en un partido político formidable, Barco buscaba cualquier forma de detenerlos. La experiencia vital de Eitan en la guerra contra la población campesina palestina lo convirtió en el hombre perfecto para este trabajo.

EITAN VA A COLOMBIA

En 1985, el presidente colombiano Belisario Betancur y los rebeldes de las FARC negociaron un acuerdo de paz para poner fin a casi tres décadas de conflicto armado. El acuerdo formalizó la creación de la Unión Patriótica y vio a exguerrilleros unirse a comunistas, sindicalistas, juntas de acción comunal e intelectuales de izquierda para formar un partido que integraría a las FARC en el sistema político electoral. Mientras las negociaciones estaban en marcha, los miembros de la Unión Patriótica estaban siendo asesinados. En mayo de 1986, el líder del Partido Liberal, Virgilio Barco, ganó la presidencia. Poco después de asumir el cargo, el ritmo de asesinatos de miembros de UP se disparó: unos 400 fueron asesinados sólo en los primeros 14 meses de su mandato.

Según una investigación de Donadio, Barco llevó en secreto al veterano agente del Mossad Rafi Eitan a Colombia el 7 de agosto de 1986, en busca de consejo sobre cómo derrotar a las FARC. Después de una reunión clandestina inicial en el palacio presidencial de Colombia, Eitan pasó meses recorriendo el país con asesores colombianos, financiados en secreto por la empresa colombiana Ecopetrol.

Durante la segunda reunión, el presidente Barco explicó la recomendación de Eitan al secretario general Germán Montoya y a una figura del alto mando militar presente. Eitan incluso se ofreció a llevar a cabo él mismo los asesinatos a cambio de aumentar sus honorarios, pero el comandante militar rechazó su oferta, insistiendo en que una fuerza totalmente colombiana los llevaría a cabo.

Durante décadas, el papel de Eitan en el genocidio colombiano estuvo a la vista, incluso cuando su presencia pasó desapercibida para los medios de comunicación. La edición del 1° de febrero de 1987 del periódico colombiano El Espectador presentó un informe protegido sobre la contratación de Eitan, señalando que fue traído por su experiencia en “contrainsurgencia”. En 1989, los periodistas veteranos Yossi Melman y Dan Raviv informaron en The Washington Post que el israelí había sido contratado como asesor de seguridad nacional del gobierno de Colombia.

Cuando Donadio comenzó a buscar documentación sobre el papel de Eitan, encontró un memorando y un borrador de contrato con una firma de seguridad israelí llamada “Ktalav Promotion and Investment Ltd” (KPI) en los archivos del secretario legal de Barco, Fernán Bejarano Arias, quien es hoy vicepresidente de asuntos legales en Ecopetrol. El documento valoró el trato en casi 1 millón de dólares, incluyendo una tarifa de 535 mil 714 dólares, que cubría “hasta 50 boletos para transporte aéreo, ida y vuelta, en la ruta Tel Aviv-Bogotá”, entre otros gastos. El memorando indica que partes del contrato fueron pactadas con el abogado Ernesto Villamizar Cajiao.

Cuando Donadio se puso en contacto con Villamizar y le preguntó sobre el contrato con KPI, aunque sin mencionar el nombre del espía del Mossad, Villamizar le respondió con una pregunta: “¿Rafi Eitan?”.

Pese a que Eitan trató de mantener discretas sus actividades en Colombia, un perfil en la revista israelí Makor Rishon reveló que desempeñó un papel central en la compra de marzo de 1989 de 20 aviones de combate Kfir israelíes. Eitan “organizó una visita de altos mandos del ejército de Colombia, una visita que fue seguida por los colombianos que ordenaron muchas cosas a la fuerza aérea [israelí], y le reportó muchos beneficios a Israel, pero a él mismo no se le permitió participar en la reunión”. Después de la compra, Colombia envió varios pilotos a Israel para recibir capacitación. Los aviones volaron en numerosas operaciones contra las FARC durante las tres décadas siguientes.

YAIR KLEIN LLEGA A COLOMBIA

Para los colombianos, otro israelí es bien conocido por su papel en las acciones de los escuadrones de la muerte que han plagado al país desde la década de 1980. Mientras Eitan asesoraba al presidente Barco, un mercenario israelí llamado Yair Klein había llegado a Colombia para entrenar a narcoparamilitares sobre cómo derrotar a la insurgencia de las FARC.

Oficial militar retirado, Klein fundó una empresa de mercenarios llamada Hod Hahanit (Punta de lanza) en 1984, sacados de los grupos de ex policías israelíes y unidades de operaciones especiales.

Según el libro All Is Clouded by Desire: Global Banking, Money Laundering, and International Organized Crime, este grupo de mercenarios alcanzó su primer acuerdo a cuenta de la guerra civil en el Líbano, suministrando ayuda a las notoriamente brutales milicias cristianas falangistas, la misma fuerza que masacró entre 800 y 3 mil 500 refugiados palestinos en los campamentos de Sabra y Chatila bajo la supervisión militar directa de Israel en septiembre de 1982.

En 1987, Klein aterrizó en Colombia para reunirse con el teniente coronel israelí Yithzakh Shoshani y otro connacional, Arik Afek, quienes se habían establecido años antes en el país latinoamericano tras conseguir lucrativos acuerdos de venta de equipo militar. Posteriormente, Shoshani se convirtió en el mediador principal entre Klein y sus clientes colombianos.

En 1990, el cuerpo en descomposición del israelí Afek fue encontrado con múltiples heridas de bala en el maletero de un automóvil en el Aeropuerto Internacional de Miami después de que un peatón notase el olor. Según los informes, la CIA lo estaba investigando y las autoridades colombianas lo buscaban.

En una entrevista telefónica, Klein me aseguró que su trabajo fue a través del Ministerio de Defensa israelí y el fabricante de armas de propiedad estatal, Israel Military Industries (IMI), que a su vez tenía un contrato con una empresa colombiana de vigilancia de datos obtenido a través del Ministerio de Defensa de Colombia. Además precisó que originalmente fue contratado para brindar seguridad a las operaciones de cultivo de cambures en la región de Urabá, donde la empresa estadounidense American Fruit Company había pagado millones de dólares a los escuadrones de la muerte colombianos.

Shoshani, explicó, trabajaba para una empresa llamada AMKAN, que es una subsidiaria de IMI. La Federación Colombiana de Ganaderos, conocida desde hace mucho tiempo por sus vínculos con los paramilitares, se puso en contacto con Shoshani para que Eitan entrenara una fuerza para luchar contra la guerrilla.

Con Shoshani guiándolo, Klein regresó a Israel en 1988 y se reunió con las principales figuras militares y paramilitares, así como con empresarios adinerados. Todo esto, me aseguró Klein, se hizo con pleno conocimiento del gobierno israelí. “No se puede hacer nada sin el permiso del Ministerio de Defensa”, dijo.

La declaración de Klein invalida la afirmación del entonces ministro de Defensa Yitzhak Rabin, quien le dijo a la Agencia Telegráfica Judía que el Ministerio de Defensa israelí le había negado una licencia a la compañía de Klein y le advirtió que abandonara el país.

LÍDER DEL ESCUADRÓN DE LA MUERTE: “APRENDÍ INFINIDAD DE TEMAS EN ISRAEL”

Klein llevó a cabo tres sesiones de formación, cada una para unas 30 personas. Lo asistieron tres entrenadores, todos coroneles del ejército israelí: Tzadaka Abraham, Teddy Melnik y Amatzia Shuali.

Klein entrenó a los hermanos Carlos y Fidel Castaño, los líderes de escuadrón que luego formarían las notoriamente violentas Autodefensas Unidas de Colombia (AUC). Bajo el patrocinio de ricos terratenientes, narcotraficantes, ganaderos, políticos y militares colombianos, las AUC cometieron masacres espeluznantes en todo el país, incluso utilizando motosierras para asesinar y desmembrar a los campesinos, todo ello con el objetivo de aterrorizar a las comunidades para que huyeran de sus tierras. Naciones Unidas estimó en 2016 que las AUC fueron responsables del 80% de las muertes en el conflicto.

Eventualmente Carlos Castaño fue asesinado, supuestamente por su hermano Vicente, otro poderoso líder paramilitar. Y, aunque las AUC se desmovilizaron oficialmente en 2007, los paramilitares pronto se reconfiguraron bajo diversas banderas y nuevas formaciones, manteniéndose estrechamente vinculados al Estado y los intereses empresariales.

Pero la influencia de Israel en los escuadrones de la muerte de Colombia no se debe solo al entrenamiento de Klein. En su autobiografía, el fundador de las AUC, Carlos Castaño, escribió que había estudiado entre 1983 y 1984 en la Universidad Hebrea de Jerusalén y en escuelas militares israelíes. Castaño describió el entrenamiento en armamento y tácticas avanzadas que recibió y que se convertiría en la base de la guerra del paramilitarismo colombiano contra los agricultores:

“Recibí instrucción sobre estrategias urbanas, cómo protegerse, cómo matar a alguien o qué hacer cuando alguien intenta matarte. (…) Aprendimos cómo detener un vehículo blindado y usar granadas de fragmentación para entrar en un objetivo. Practicamos con varios lanzagranadas y aprendimos a realizar tiros precisos con RPG-7 o disparar un proyectil de cañón a través de una ventana”.

Castaño también “recibió clases de cómo el mundo de los negocios de las armas funciona y cómo comprar armas”.

Además del entrenamiento militar que recibió, Castaño asegura que su tiempo en Israel revolucionó toda su cosmovisión. Durante ese período, el futuro asesino en masa se convirtió en un ferviente admirador del sionismo y se convenció de que era posible acabar con la insurgencia en Colombia:

“Admiro a los judíos por su valentía al enfrentar el antisemitismo, su estrategia de supervivencia en la diáspora, la seguridad de su sionismo, su misticismo, su religión, y sobre todo por su nacionalismo… Aprendí infinidad de temas en Israel y [a] ese país le debo una parte de mi cultura, mis logros tanto humanos como militares, y, aunque me repito, no aprendí sólo sobre entrenamiento militar en Israel.

“Fue allí donde me convencí de que era posible derrotar a la guerrilla en Colombia. Empecé a ver cómo un pueblo podía defenderse del mundo entero. Comprendí cómo involucrar a alguien que tenía algo que perder en una guerra, convirtiendo a esa persona en el enemigo de mis enemigos. De hecho, la idea de las armas de ‘autodefensa’ la copié de los israelíes; cada ciudadano de ese país es un soldado en potencia”.

Klein también entrenó a Jaime Eduardo Rueda Rocha, quien en 1989 asesinó al candidato presidencial del Partido Liberal Luis Carlos Galán, el gran favorito para ganar las elecciones. Klein no solo había entrenado al asesino, sino que el arma que utilizó Rueda era parte de un envío que Klein orquestó de 500 ametralladoras fabricadas en Israel desde Miami al cartel de la droga de Medellín, según un informe de 1989 del Comité de Relaciones Exteriores del Senado. (En 2016, Miguel Alfredo Maza Márquez, jefe del entonces Departamento Administrativo de Seguridad (DAS) de Colombia, fue declarado culpable por su participación en el complot para asesinar a Galán y sentenciado a 30 años de prisión. Desde entonces, ha declarado que miembros de alto rango del ejército planearon el asesinato de Galán.)

Mientras las revelaciones de que un oficial de reserva militar había estado entrenando escuadrones de la muerte crearon un escándalo internacional, el gobierno israelí presentó cargos y condenó a Klein por exportar ilegalmente armas y experiencia militar.

En 2001, el gobierno colombiano juzgó a Klein y lo sentenció a 11 años de prisión. En 2007, Klein fue arrestado en Moscú con una orden emitida por Interpol y pasó tres años en prisión. Colombia solicitó su extradición, pero en noviembre de 2010 la Corte Europea de Derechos Humanos (CEDH) dictaminó que Colombia no podía garantizar su seguridad física. El gobierno ruso cumplió con la decisión del CEDH y liberó a Klein, lo que le permitió regresar a Israel. Desde entonces, Colombia ha solicitado su extradición, pero el gobierno israelí la ha negado.

La empresa de Klein, Hod Hahanit, se mantiene activa hoy en día.

¿UN ESFUERZO CONJUNTO?

Aunque la investigación pionera de Donadio ha creado polémica en Colombia, no responde si las operaciones simultáneas y respectivas de Rafi Eitan y Yair Klein para asesorar al gobierno y a los escuadrones de la muerte fueron un esfuerzo conjunto o una mera coincidencia.

Por su parte, el abogado Ernesto Villamizar le dijo a Donadio que Eitan y Klein no tenían nada que ver el uno con el otro.

Klein corroboró su declaración, diciendo que no tenía conocimiento de ninguna de las actividades de Eitan en Colombia.

Sin embargo, un artículo de AP hace referencia a un informe de los medios israelíes que asegura que Rafi Eitan (deletreado Eytan en el artículo) estaba en Colombia al mismo tiempo que Klein y se fue días antes de que el pistolero armado y entrenado por él asesinara al candidato presidencial Luis Carlos Galán:

“[El informe de los medios] dijo que Rafael Eytan, un experto en contraterrorismo israelí, negó las sugerencias de que era consultor de empresas israelíes que operan en Colombia y dijo que había cortado todos los vínculos comerciales con ese país.

“Según el informe, Eytan confirmó que voló a Colombia hace una semana por motivos privados”.

Más allá de la vaga sugerencia de ese artículo, no hay una prueba clara que justifique una conexión entre Eitan y Klein. De alguna manera, es aún más notable que dos israelíes que asesoraban al gobierno colombiano en el asesinato masivo de sus oponentes políticos estuvieran operando independientemente y sin el conocimiento del otro.

LAS RELACIONES ISRAEL-COLOMBIA SE ENFRÍAN

Después de las consecuencias del entrenamiento de los paramilitares colombianos por parte de los israelíes, la relación entre los dos principales aliados de Estados Unidos se enfrió, según los cables diplomáticos estadounidenses publicados por WikiLeaks. Pero a medida que se implementó el Plan Colombia, Israel y Colombia intensificaron una vez más sus colaboraciones.

En diciembre de 2006, el Ministerio de Defensa de Colombia contrató a otra empresa privada de seguridad israelí conocida como Global CST para “ayudar al GOC [Gobierno de Colombia] a realizar una evaluación estratégica del conflicto interno”. Global CST está dirigido por Israel Ziv, un oficial de carrera que, como Yair Klein, aprovechó su experiencia militar en una carrera rentable asesorando y entrenando a déspotas en todo el mundo.

“El general Ziv era un conocido personal del entonces ministro de Defensa Juan Manuel Santos”, señala el cable. William Brownfield, entonces embajador de Estados Unidos en Colombia, comentó que “Ziv se abrió camino en la confianza del exministro de Defensa Santos al prometer una versión más barata de la asistencia del USG [Gobierno de Estados Unidos] sin nuestras condiciones”.

Bajo Santos, Colombia buscó comprar el Hermes-450 de Israel, un dron en desarrollo utilizado durante la ocupación de Cisjordania y la Franja de Gaza, y en guerras contra el vecino Líbano.

Sin embargo, según el cable diplomático, las relaciones entre Tel Aviv y Bogotá se deterioraron nuevamente después de que se supo que el intérprete de Global CST y ciudadano israelí nacido en Argentina, Shai Killman, “había hecho copias de documentos clasificados del Ministerio de Defensa de Colombia en un intento fallido de venderlos a las Fuerzas Armadas Revolucionarias de Colombia”. Estos documentos contenían “información de base de datos de objetivos de alto valor (HVT)”, una referencia al liderazgo de las FARC que la CIA ayudó al gobierno colombiano a asesinar. Las consecuencias resultantes, combinadas con la presión de Estados Unidos, obligaron a Colombia a cancelar el contrato de compra de drones israelíes.

A pesar de las tensiones durante décadas en la relación, los dos países han mantenido fuertes lazos. En 2016, el entonces embajador de Israel en Colombia, Marco Sermoneta, se jactó de que Colombia era el principal receptor de ayuda israelí.

Al año siguiente, cuando comenzó el exterminio de líderes sociales y excombatientes, asesores militares israelíes visitaron bases militares colombianas para impartir cursos de capacitación en “seguridad”.

OTRO GENOCIDIO

El presidente Iván Duque, el sucesor elegido a dedo por el expresidente de extrema derecha Álvaro Uribe, ha trabajado asiduamente para fortalecer los lazos de Colombia con Israel. En marzo de 2020, apareció en la Conferencia de Acción Política Estadounidense de Israel, presumiendo de sus vínculos con Israel. Meses después, Duque y el primer ministro israelí, Benjamin Netanyahu, anunciaron el lanzamiento del Tratado de Libre Comercio Israel-Colombia.

Mientras tanto, Duque ha socavado y atacado el histórico acuerdo de paz de 2016 a cada paso, haciendo la vista gorda ante el asesinato masivo de guerrilleros desmovilizados de las FARC, sindicalistas, defensores de derechos humanos, activistas ambientales y líderes sociales, un escenario que recuerda inquietantemente al genocidio político de la Unión Patriótica.

En lugar de un espía veterano que asesora al gobierno colombiano, Israel ahora tiene una presencia oficial. En enero de 2020, el general de brigada militar israelí Dan Glodfus visitó una base militar colombiana para reforzar los lazos entre los dos países. En medio de una serie de masacres en septiembre de 2020, Israel envió a 10 instructores para entrenar a las Fuerzas Especiales colombianas en “contraterrorismo”.

Con el reciente asesinato de Francisco Giacometto Gómez, anciano activista y miembro fundador de la Unión Patriótica, la antigua campaña contra la UP y la matanza actual parecen indistinguibles.

Dan Cohen es el corresponsal en Washington DC de Behind The Headlines. Ha producido reportajes en video e impresos ampliamente difundidos desde Israel-Palestina. Su cuenta en Twitter es @DanCohen3000.

Este artículo fue publicado originalmente en inglés en MintPress News el 2 de junio de 2021, la traducción para Misión Verdad fue realizada por George Isaac Simam.

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