Gli USA e la lotta contro il terrorismo: la morale stracciata

Quello che vogliono è distruggere le nostre case, seminare lo scoraggiamento, castigare la dignità e il culto irrinunciabile dei cubani alla sovranità e all’indipendenza nazionale

Al contrario dell’opinione pubblica internazionale, includendo le voci che negli USA ripudiano l’ingiusta inclusione di Cuba nella illegittima lista dei paesi patrocinatori del terrorismo, Washington, nel suo rapporto annuale del 2022 sul tema, insiste nelle sue affermazioni che l’Isola non collabora nella lotta contro questo flagello.

Gli obiettivi sono chiarissimi, ratificando le accuse contro Cuba, e insistendo, con falsi argomenti, in una menzogna che non si sostiene.

Il documento diffuso dal Dipartimento di Stato, anche se non costituisce «un nuovo annuncio rispetto a tali designazioni», ha un alto costo.

Le principali conseguenze derivano dall’aumento del maggior rischio associato a qualsiasi tipo d’affare, investimento e commercio che riguarda l’Isola, pregiudicando seriamente il flusso internazionale delle finanze cubane.

Quello che vogliono è distruggere le nostre case, seminare lo scoraggiamento, castigare la dignità e il culto irrinunciabile dei cubani alla sovranità e all’indipendenza nazionale Costituisce inoltre uno schiaffo a paesi, a milioni di persone che nel mondo considerano indiscutibile l’impegno di Cuba nella lotta contro il terrorismo.

L’Isola grande delle Antille è stata incorporata in questa lista nel giugno del 2020 e qusto è servito da base per far sì che nel 2021 fosse inserita in un’altra nomina arbitraria: quella degli Stati patrocinatori del terrorismo.

Cuba è stata vittima, mai carnefice.

Vittima di coloro che si attribuiscono il diritto di giudicare e castigare gli altri quando in verità sono i massimi responsabili di questa politica nel mondo.

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